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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962


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Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk 1962

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Lyophyllaceae

Sinonimi
Tricholoma georgii (L.) Quél. 1872
Lyophyllum gambosum (Fr. : Fr.) Singer 1943
Lyophyllum georgii (L. : Fr.) Kühner & Romagn. 1973

Etimologia
Dal greco kalòs = bello e kùbe = testa; dal latino gambosus = dal gambo grosso.

Cappello
5-12 cm, nella prima fase dello sviluppo è tondeggiante, carnoso, con la crescita assume prima una forma emisferica, per poi divenire convesso-pianeggiante. Nel primordio le colorazioni sono biancastro-crema per poi prendere tonalità nocciola chiaro ma anche bruno-rossastre, il margine rimane lungamente involuto. La cuticola si presenta glabra, liscia e facilmente asportabile.

Imenoforo
Lamelle molto fitte, intercalate da lamellule, smarginate o erose al gambo, non aderenti allo stesso, basse, bianche o velate di un crema pallido, filo lamellare irregolare.

Gambo
5-8 × 1-3 cm, cilindrico, da tozzo a slanciato, a volte leggermente clavato, bianco, raramente sfumato di ocra in prossimità della base, pruinoso specialmente verso la parte alta.

Carne
Spessa, soda e compatta, bianca o con leggere sfumature color crema, immutabile, sapore gradevole, odore caratteristico, molto accentuato di farina fresca o pane fresco.

Habitat
Particolarmente precoce, è uno dei primi funghi ad inaugurare la stagione micologica, già dall'inizio della primavera. Uno dei suoi nomi vernacolari deriva proprio dalla tendenza a comparire in prossimità della ricorrenza di San Giorgio, che cade il 23 aprile, anche se in annate con inverni miti e in zone a clima temperato può presentarsi addirittura verso la fine di marzo, raramente può crescere anche in autunno. È un fungo con crescita gregaria, che forma lunghe file o cerchi più o meno regolari. Anche se saprotrofo cresce sui prati e ai margini boschivi, tende preferenzialmente a legarsi con cespugli di piante spinose quali il Biancospino, la Rosa canina, le Rosaceae in generale ed il Prugnolo, da quest'ultimo deriva appunto l'altro suo nome volgare. Non comune, la sua crescita e la distribuzione sono disomogenee, però nelle stazioni di crescita si presenta con estrema regolarità, riproponendosi e mantenendosi fedele alle sue aree di fruttificazione.

Commestibilità e Tossicità
È considerato un ottimo commestibile, in alcune zone d'Italia, quali ad esempio la Toscana dove tradizionalmente viene assiduamente ricercato, è considerato in assoluto uno dei migliori funghi, definito addirittura come ottimo. Indubbiamente gioca a suo favore il particolare periodo di crescita, estremamente precoce, che fa di questo fungo una vera primizia micologica. Da taluni altri non viene invece apprezzato, probabilmente per il suo particolare odore, che permanendo anche se in parte, dopo la cottura, regala a questo fungo un aroma del tutto particolare.

Specie simili
Riguardo alla possibilità di confusione con altri funghi ricordiamo che il periodo di fruttificazione limita questo rischio. Nel periodo primaverile fruttificano, condividendone l'habitat, alcuni Entoloma precoci, che non costituiscono particolari problemi relativamente alla pericolosità poiché tutti mediocremente commestibili.
Tricholomella constricta (Fr. : Fr.) Zerova ex Kalamees = Calocybe constricta (Fr. : Fr.) Kühner risulta difficile da confondere perché questa si presenta con colorazioni biancastre, residuo anulare sul gambo ed un penetrante odore cimicino, come di prodotto chimico.

Note tassonomiche
È conosciuto anche con il nome di Tricholoma georgii, apparteneva infatti al Genere Tricholoma fino a quando tassonomisti e sistematici hanno preferito spostarlo nel Genere Calocybe.

Osservazioni
Il periodo di crescita, tipicamente fino a inizio giugno, fa sì che la sua ricerca sia relegata a pochi conoscitori che lo apprezano e lo cercano con determinazione, sfuggendo invece alla ricerca di massa, che avviene generalmente nel periodo di fine estate inizio autunno. Uno dei caratteri che ne facilita il riconoscimento sono le lamelle basse in rapporto allo spessore della carne del cappello.

Scheda di proprietà AMINT realizzata dal CLR Micologico di AMINT. 

Foto di Gianni Bonini.

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