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Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang 2014


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Rubroboletus dupainii (Boud.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang 2014

Tassonomia
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Sinonimi
Boletus dupainii Boud. 1902
Tubiporus dupainii (Boud.) Maire 1937
Suillellus dupainii (Boud.) Blanco-Dios 2015

Etimologia
Dupainii = nome proprio in onore del micologo francese V. Dupainii.

Cappello
Si determina a prima vista, anche da lontano, per il colore del cappello rosso vivo brillante, rosso ciliegia, che si stacca e contrasta nettamente con il colore smorto della lettiera delle foglie autunnali. Il cappello da giovane si presenta emisferico poi convesso, con cuticola eccedente, leggermente vischiosa a tempo umido.

Imenoforo
I tubuli sono gialli, poi verdastri, i pori sono piccoli, irregolari, da rosso arancio a rosso vivo, virano alla pressione al blu scuro. Il gambo è cilindrico, boletoide, bulboso, clavato, di colore giallo pallido, vira debolmente al bluastro se contuso, ricoperto interamente da fini granulazioni rossastre ad eccezione della parte alta, quella in prossimità dei tubuli, ove spesso è presente un reticolo rossastro, che contrasta con il colore giallo della carne sottostante.

Carne
La carne è bianco-giallastra, alla sezione vira al blu in tutto il carpoforo, odore gradevole, sapore dolce.

Habitat
Cresce gregario a piccoli gruppi nei boschi di Quercia, Castagno, spesso condividendo lo stesso habitat dell'Amanita caesarea (Scop.: Fr.) Pers.. Ritrovato su terreno calcareo, in un bosco di latifoglie, essenza prevalente Quercia con qualche sporadico Carpino.

Microscopia
Spore fusiformi, lisce, con grossa guttula centrale o pluriguttulate, con parete spessa, misure effettuate su 32 spore, (10,8)11,4-13,9(14,1) × 4,5-5,4(5,6) µm; Q = 2,2-2,9; media 13,0 × 5,1 µm; Qm = 2,6. Quando si trovano campioni con diversi basidi bisporici, come nel campione osservato, le misure medie sporali sono più alte di quelle segnalate come medie in letteratura. In particolare alcuni basidi monosporici possono produrre spore molto grandi, come quella della fotografata visibile più in basso, che misura 20,4 × 6,9 µm; Q = 2,96.
Basidi claviformi, osservati bisporici e tetrasporici, privi di GAF.
Cistidi fusiformi, a forma di anfora, lageniforni, alcuni anche muricati, prurisettati, senza GAF.
Caulocistidi, fisiformi ed a forma di anfora.
Pileipellis formata da un tricoderma di ife cilindriche, settate, senza GAF, elementi terminali con apice arrotondato.

Commestibilità o Tossicità
Commestibile dopo adeguata cottura. Per la sua bellezza e rarità, sicuramente è una specie da proteggere.

Note nomenclaturali
Fungo identificato dal farmacista e micologo francese Jean Louis Émile Boudier, il quale con l'epiteto dupainii lo ha inquadrato per la prima volta nel genere Boletus. Tale binomio, salvo la parentesi di Tubiporus dupainii (Boud.) Maire, ha contraddistinto la specie fino all'avvento delle analisi filogenetiche le quali hanno dimostrato che tale fungo, insieme a varie altre specie a pori rossi, appartiene a un genere diverso da Boletus ed è stato pertanto segregato nel neogenere Rubroboletus Kuan Zhao & Zhu L. Yang. Al riguardo si evidenzia il fatto che persistono tuttora discordanze tra i vari autori su quale nome prioritario debba avere questa specie. Tutte le ricombinazioni in Suillellus di Blanco Dios riferite a taxa diversi da queletii e luridus sono prive di supporto filogenetico e quindi risulterebbero non valide. Ne consegue che attualmente la collocazione corretta di Boletus dupainii è nel genere Rubroboletus.

Bibliografia
GANG, W., & BANG, F., & JIANPING, X., & XUE-TAI Z., & YAN-CHUN, L., & NIAN-KAI, Z., & MD. IQBAL, H., & ZHU, L. Y., 2014. Molecular phylogenetic analyses redefine seven major clades and reveal 22 new generic clades in the fungal family Boletaceae - Fungal Diversity DOI 10.1007/s13225-014-0283-8 [data di accesso 05/05/2017]

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi.


Regione Umbria; Settembre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti.
(Exsiccatum MI20130920-01)

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Particolare del viraggio della carne al blu.

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Particolare del gambo, in evidenza le fini granulazioni rossastre e nella parte alta a contatto con i tubuli un reticolo rossastro che contrasta con il giallo della carne sottostante.

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Pori di forma irregolare, da rosso arancio a rosso vivo, virano alla pressione al blu scuro.

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Microscopia
Spore fusiformi, lisce, con grossa guttula centrale o pluriguttulate, con parete spessa, misure effettuate su 32 spore, (10,8)11,4-13,9(14,1) × 4,5-5,4(5,6) µm; Q = 2,2-2,9; media 13,0 × 5,1 µm; Qm = 2,6. Osservazione in acqua a 1000×.

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Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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Basidi claviformi, osservati bisporici e tetrasporici, privi di GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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Basidi bisporici. Osservazione in acqua a 1000×.

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Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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Cheilocistidi fusiformi, a forma di anfora, lageniforni, alcuni anche muricati, prurisettati, senza GAF. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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Cheilocistidi con apice muricato.

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Caulocistidi, fusiformi ed a forma di anfora. Osservazione In Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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Pileipellis formata da un tricoderma di ife cilindriche, settate, senza GAF, con elementi terminali con apice arrotondato. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×.

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Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.

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Quando si trovano campioni con diversi basidi bisporici, come nel campione osservato, le misure medie sporali sono più alte di quelle segnalate come media in letteratura. In particolare alcuni basidi monosporici possono produrre spore molto grandi, come quella fotografata, che misura 20,4 × 6,9 µm; Q = 2,96.

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