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Geranium sylvaticum L.


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Geranium sylvaticum L.

 

Sinonimi

Geranium alpestre Schur

Geranium angulatum Curtis

Geranium batrachioides Cav.

Geranium fastigiatum Bab.

Geranium minimum Picard

Geranium pratense L. subsp. sylvaticum (L.) Bonnier & Layens

Geranium venosum Pers.

 

Tassonomia

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Geraniales

Famiglia: Geraniaceae

 

Nome italiano

Geranio dei boschi, Geranio silvano.

 

Etimologia

Il nome Geranium deriva da greco γέρανος (geranos) = gru, da cui γεράνιον (geranion) di cui parla Dioscoride [Mat. Med., III: cap. CXXXI], e geranion di cui parla Plinio, e secondo il quale viene detto anche myrrhin o merthryda [Nat. Hist., XXVI: cap. LXXXIII]; l'analogia con la gru è ovviamente riferita alla particolare forma dei frutti che caratterizza questo genere di piante, provvisti di un becco che ricorda giustappunto quello di una gru e da cui deriva l'antico nome volgare "becco di cicogna" (rostrum ciconiae).

L'attributo specifico, sylvaticum, significa "dei boschi", e fa esplicito riferimento all'habitat più tipico della specie.

 

Descrizione

Pianta erbacea perenne, vistosa per l'abbondante fioritura, alta da 30 a 50 (70) cm; rizoma cilindrico che tende ad assumere posizione orizzontale; fusti eretti, ramificati e fogliosi, ingrossati ai nodi, generalmente pubescenti (per peli ± patenti, semplici per tutta la lunghezza dei fusticini, ghiandolari solo nella loro porzione apicale), raramente glabrescenti.

 

Foglie

Quelle basali in rosetta, picciolate (picciolo 15-30 cm), presto caduche; quelle della porzione basale e mediana dei fusticini alterne, quelle della porzione apicale opposte; picciolo con pelosità semplice e patente, via via più breve salendo lungo i fusticini, nelle foglie della porzione apicale nullo; lamina palmatifida all'incirca tanto lunga quanto larga (nelle foglie basali lunga 8-16 cm, diminuente di dimensioni a salire lungo i fusticini), pelosa su entrambe le facce (per peli semplici, appressati alla lamina) e con margine ciliato, divisa in 5-7(9) lacinie grossolanamente rombiche divise, nella metà apicale, in un numero variabile di lobetti ± apicolati; stipole lineari-lanceolate (1-2 x 9-15 mm), slargate alla base, pelose (peli semplici) sulla faccia inferiore, ± glabre su quella superiore.

 

Fiori

Riuniti in cimette ascellari generalmente con ramificazioni 2-flore (si possono trovare anche infiorescenze semplicemente 2-flore); peduncoli e pedicelli pelosi (sia peli ghiandolari che semplici, da patenti a eretti); pedicelli all'ascella di piccole brattee lanceolate (mediamente 1 x 5 mm) pelose solo sulla pagina inferiore (peli semplici), glabre o sub-glabre su quella superiore, ciliate sul margine; fiori ermafroditi, attinomorfi, pentameri; calice dialisepalo, accrescente con la fruttificazione, con sepali villosi (sia peli ghiandolari che semplici), ellittico-concavi ed acuti, lunghi all'incirca 2/3 dei petali e terminanti in una lunga resta apicale (lunga 2-3 mm o poco più), a margine brevemente scarioso; petali liberi, interi, di colore roseo-violaceo (raramente bianchi o azzurro-violetti), eretto-patenti, obovati [10-13 x (12)18-21 mm], con unghia attenuata biancastra, seno apicale ± evidente; stami 10, saldati alla base, con filamento da biancastro a roseo ed antere violette; ovario supero costituito da 5 carpelli, con stili concresciuti in un becco e appendici stigmatifere lineari divergenti.

 

Frutti

Il frutto è uno schizocarpo costituito da 5 acheni (mericarpi) contenuti nella porzione inferiore avvolta e protetta dal calice accrescente, e da un becco, residuo dello stilo, che sporge dal calice. A maturazione, questo becco si divide in reste provocando la separazione dei 5 acheni.

 

Periodo di fioritura

Giugno-agosto

 

Territorio di crescita

Diffuso in Europa e Asia, in Italia è comune sulle Alpi e presente ma raro altrove.

 

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Habitat

Terreni freschi e ricchi di sostanza organica nelle schiarite dei boschi; arbusteti e prati naturali; amano i suoli molto fertili, per cui tendono a colonizzare erbai concimati o luoghi in cui viene accumulato il letame; dal piano basale fino a circa 2300 m s.l.m.

 

Somiglianze e varietà

Si distingue abbastanza facilmente dalle altre specie di Geranium presenti in Italia; G. rivulare Vill. [=G. aconitifolium L'Hér. = Geranium sylvaticum L. subsp. rivulare ( Vill.) Rouy], presente in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, è la specie più simile, e se ne distingue per l'aspetto meno robusto, per le lacinie fogliari molto più strette e più profondamente incise, per l'assenza di peli ghiandolari e per il colore biancastro (con nervature violacee) della corolla.

 

Specie protetta

Nell'elenco delle piante a protezione totale identificate dalla Regione Piemonte e specificate dalla Circolare del presidente della Giunta Regionale 16 maggio 1983 n° 7 ai sensi della L.R. 2 novembre 1982. N. 32 "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale", risulta protetto, per la sola provincia di Torino, il Geranium sylvaticum L. subsp. rivulare (Vill.) Rouy, da identificarsi con G. rivulare Vill.; la specie Geranium sylvaticum appare dunque non protetta, né si ha notizia di altri provvedimenti restrittivi che la riguardano, nonostante la sua rarità al di fuori dell'areale alpino.

 

Costituenti chimici

Tannino, acidi organici (tannico e gallico). Nel rizoma, glicosidi antocianici, polifenoli.

 

Uso Alimentare

Non si conoscono usi alimentari per questa specie.

 

Uso Cosmetologico

Non si conoscono usi cosmetici per questa specie.

 

Uso Farmacologico

Studi sulle erbe officinali islandesi hanno mostrato che l'effetto inibitore dell’acetilcolinesterasi di estratti di Angelica archangelica, utilizzato in casi di miastenia grave e di Alzheimer, viene potenziato dall'aggiunta di estratti di G. sylvaticum L.

Inoltre un recente studio da parte di ricercatori russi ha evidenziato l'attività antibatterica e, potenzialmente, antiossidante, di alcuni composti polifenolici, isolati da piante appartenenti alle famiglie delle Rosacee e delle Geraniacee, fra cui G. sylvaticum.

 

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

Nella medicina erboristica tradizionale la specie è stata utilizzata come astringente, antidiarroico, antiemorragico nel caso di mestruazioni troppo abbondanti. Questi usi sono probabilmente dovuti al contenuto della specie in tannino, che è un astringente, e in glicosidi antocianici, che possiedono proprietà endotelio-protettive ed antiaggreganti piastriniche.

 

Note

Il geranio silvano è nello stemma della contea di Sheffield (Regno Unito).

Un colorante grigio-azzurro ottenuto dai fiori di G. sylvaticum si utilizzava anticamente nell'Europa del nord per colorare le vesti da guerra, nella convinzione che offrissero protezione sul campo di battaglia. Per questo motivo, il G. sylvaticum era definito "Grazia di Odino".

 

 

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Renato M. Fondi, G.B. Pau e Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

 

Geranium sylvaticum L. - Regione Piemonte, Valsesia, m 1200 s.l.m., 16 luglio 2007 - foto di R.M.Fondi

 

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