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Gruppo Botanico AMINT

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  1. Phyteuma scheuchzeri All.

    Tassonomia
    Ordine: Campanulales
    Famiglia: Campanulaceae

    Nome italiano
    Raponzolo di Scheuchzer.

    Foto e descrizione
    Pianta erbacea perenne, glabra, alta fino a 40 cm; radice rizomatosa, spessa, dalla quale nascono più fusti flessuosi, eretti, arcuati o decombenti e fogliosi; foglie basali portate da un lungo picciolo, ovato-lanceolate a margine dentato, foglie del caule lanceolato-lineari, sessili, margine poco crenulato; infiorescenza a capolino globoso, largo 15-20 mm, alla cui base sono poste 2-4 brattee disuguali, lineari-lanceolate, patenti, superanti il capolino; fiori gamopetali, pentameri, di colore blu-violetto; 5 petali saldati tra loro ma aperti alla base e all'apice, 5 stami sporgenti dalle aperture basali e stimma trifido sporgente dalla sommità; calice con tubo breve e denti strettamente lineari; il frutto è una capsula. Cresce nei luoghi umidi e ombrosi, tra le fenditure delle rocce e nei pascoli sassosi, preferibilmente con substrato siliceo. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Fiorisce da giugno ad agosto, da 100 a 2200 m s.l.m..

    Note: oltre alla specie sopra descritta, nelle regioni Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia è presente la Phyteuma scheuchzeri subsp. columnae (Gaudin) Bech. la quale si differenzia per avere le brattee non superanti il capolino, le foglie basali a lamina cordata e per prediligere suoli calcarei.

    Regione Piemonte, 1350 m s.l.m., Luglio 2010, foto di Giovanni Baruffa.

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  2. Senecio fontanicola Grulich & Hodálová (1994)

    Tassonomia
    Divisione: Magnoliophyta
    Classe: Magnoliopsida
    Ordine: Asterales
    Famiglia: Asteraceae


    Nomi italiani
    Senecio delle fonti; Senecione delle sorgenti

    Etimologia
    L'epiteto del genere, Senecio, deriva dal latino senex = vecchio; in riferimento ai pappi che, a maturità, hanno colore bianco e sporgono compatti e più o meno a forma di semisfera al di sopra dei capolini (come la "tasta canuta" di un vecchio).
    L'epiteto specifico è parola composta: dal latino fontana = fonte; e dal verbo colo = io abito, risiedo. Quindi, alla lettera: "che vive presso le fonti"; in riferimento al suo essere pianta igrofila e al suo habitat presso torbiere.


    Descrizione
    Pianta erbacea perenne, alta fino a 100 cm, con radice rizomatosa, carnosa, obliqua, e con radici secondarie; fusto eretto, spesso, angoloso, semplice, ramificato solo nella parte superiore; foglie alterne, lanceolate o oblungo-lanceolate, glabre, denticolate, le inferiori lungamente attenuate in un picciolo alato, foglie del caule sessili semiamplessicauli e decorrenti, foglie apicali bratteiformi, acuminate; infiorescenza corimbosa formata da 15-20 capolini apicali; capolini di 15-20 mm di diametro portati da un involucro cilindrico con 6-12 bratteole esterne, corte, lanceolate e squame involucrali oblungo-lineari, scariose all’apice; fiori di colore giallo, 5-7 petali esterni ligulati, fiori centrali tubulosi, ermafroditi; il frutto è un achenio oblungo, glabro, con pappo di peli tenui biancastri. Pianta rara, igrofila, legata a torbiere ricche di calcare. In Italia è presente nelle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Fiorisce da maggio a giugno, da 0 a 800 m s.l.m..

    Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza

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    Nota: Il Genere Senecio comprende numerosissime specie (oltre 1000, soprattutto extra-europee) di difficile determinazione.

    Senecio fontanicola Grulich & Hodálová (1994); Regione Friuli Venezia Giulia, 50 m s.l.m.; Maggio 2012; Foto di Nicolò Parrino.

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  3. Symphytum tuberosum subsp. angustifolium (A.Kern) Nyman (1753)

    Sinonimi
    Symphytum nodosum (sec AA)
    Symphytum tuberosum L. subsp. nodosum (Schur) Sòo (1866)
    Symphytum tuberosum L. subsp. tuberosum (1753)

    Tassonomia
    Divisione: Magnoliophyta
    Classe: Magnoliopsida
    Ordine: Lamiales
    Famiglia: Boraginaceae

    Nomi italiano
    Consolida a foglie strette

    Etimologia
    Simphytum dal greco “symphuò” = “io unisco”, in relazione alle proprietà curative delle lesioni cutanee ed ossee da parte del rizoma; tuberosum per la forma a tubero del suo rizoma; angustifolium per le foglie più strette.

    Descrizione
    Pianta erbacea perenne, con radice rizomatosa, che presenta spesso uno o più nodi; il fusto è angoloso ed in parte alato. Durante l'inverno la parte aerea si secca, ma il rizoma si conserva, continuando a crescere, ma appena la temperatura tende ad uscire dalla morsa del freddo, la pianta si risveglia assumendo dimensioni superiori a quelle dell'anno precedente.

    Foglie
    Obovate, talvolta allungate, prolungate sul fusto con picciolo in parte alato; le foglie hanno dimensioni da 4 a 11 cm, per una larghezza di circa 4 cm e quelle poste nella parte mediana del fusto sono più grandi delle superiori ed inferiori. La superficie superiore è glabra, mentre quella inferiore è finemente tomentosa.

    Fiori
    I fiori sono penduli, riuniti in cime piuttosto dense. Il calice ha un tubo di circa mm. 15- 20 e denti di circa mm 7 - 8; all'interno si trovano delle squamette triangolari più corte della corolla che è gialla, con stami non sporgenti, mentre lo stilo sporge per circa 2 mm.

    Frutti
    Si tratta di alcheni di colore grigio più o meno bruno, lucidi ed ovati. L'achenio è un tipo di frutto secco, con un solo seme contenuto all'interno di una capsula a pareti rigide, unite e non saldate; la sua caratteristica più eclatante è quella di essere indeiscente cioè che non si apre spontaneamente per liberare il seme.

    Periodo di fioritura
    Da Marzo a Aprile.

    Territorio di crescita
    Comune soprattutto al nord, più rara al Sud, assente in Sardegna. La si può trovare dal mare alla collina-montagna fino ad una quota di 1800m s.l.m.

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    Habitat
    Preferisce luoghi umidi e boschi erbosi, soprattutto in prossimità delle rive dei ruscelli, canali ecc.. In condizioni ottimali diventa invasiva.

    Somiglianze e varietà
    S. officinale, dal fusto quadrangolare, foglie con ali ben pronunciate e corolla con toni spesso rosa-violacei. S. bulbosum più piccolo, con tubero rotondo, squame più lunghe della corolla, stilo molto sporgente.

    Specie protetta
    Non si conoscono azioni di protezione nei riguardi di questa pianta.

    Costituenti chimici
    Contiene alcaloidi, allantoina, symladine, anadoline, consolidina, asparagina, sinfitocinoglossina ed altri.

    Uso Alimentare
    I getti teneri si utilizzano come gli asparagi o anche fritti; le foglie si usano lessate oppure in padella.

    ATTENZIONE: potrebbe risultare lievemente tossica, soprattutto se poco cotta.

    Uso Cosmetologico
    Vengono sfruttate le sue proprietà emollienti. Dalla radice essiccata si ricava una polvere utilizzata in cosmesi per colorare il viso.

    Uso Farmacologico
    Essenza che presenta molteplici caratteristiche terapeutiche con proprietà: astringenti, emostatiche e antinfiammatorie. Si tratta di una pianta ricca di alcaloidi, alcuni utili, altri dannosi per il fegato, per esempio la sinfitocinoglossina e la consolidina, somministrate in eccesso (trattamenti ripetuti a dosi elevate), possono essere epatotossiche.

    Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

    Medicina alternativa e Curiosità
    Utilizzato quale astringente per mezzo di impacchi; le foglie e le radici sono state spesso utilizzate per guarire da tagli ed abrasioni. Nel medio evo, dato l'elevato potere astringente della Consolida, si usava far fare alle ragazze non più integre, bagni, impacchi e irrigazioni vaginali in un composto di acqua e foglie macerate per ripristinare una parvenza di verginità.

    Note
    Le foglie vengono raccolte in primavera, mentre il rizoma in autunno. Galeno e Discoride attribuivano effetti prodigiosi a questa pianta nel trattamento delle emorragie in genere, in particolare quelle uterine. La ritenevano utile per risolvere le ferite con fratture degli arti e a tal proposito trattavano tali traumi fasciando con bende immerse nel liquido ottenuto macerando la pianta in acqua. In epoche antiche, sempre dalla macerazione della pianta, si ottenevano misture utili per colorare la lana.

    Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

    Link utili

    Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

    Symphytum tuberosum subsp. angustifolium (A.Kern) Nyman; Foto di Giovanni Baruffa.

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