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Formazione e cultura diffusa sui funghi
Può sembrare paradossale, ma in tempi definiti moderni, resistono dicerie, false leggende e sciocchezze, che sono parte integrante, se non addirittura essenziale, del diffuso livello di conoscenza sui funghi di moltissimi appassionati amatoriali.

In tante occasioni devo smantellare pericolose credenze sui funghi, sorrette per intenderci, da cose come: ferro arrugginito, aglio che in cottura annerisce, argento anche lui cangiante ed imbrunente, transito di vipere a ridosso dei funghi, ecc. Luoghi comuni, assolutamente privi di ogni significato, che sembrano non essere scalfiti dall'ingiuria del tempo.

In queste occasioni, sono solito fermarmi e riflettere: - Perché assurdamente resistono tali credenze popolari? Quali motivazioni si nascondono sotto questo evidente disagio culturale? Dove sbagliamo? Perché la Micologia nel suo complesso è così distante dal vivere civile? Perché da un lato vi è fervore e discussione sulla Tassonomia moderna, sui nuovi traguardi dell'osservazione microscopica e dal versante opposto si è erroneamente convinti che i funghi crescano in una sola notte?

Esiste nei fatti una forbice, uno spaccato culturale, drammaticamente aperto e distante, sembra quasi che la ragione ed un minimo di buon senso, siano sepolti da tonnellate di scorie prodotte dal fantastico e dalla superstizione.

Io credo, che se tutto questo accade, la responsabilità sia da ricercarsi nella nostra non azione, nell'esser venuti meno al nostro impegno di informazione, formazione e diffusione delle conoscenze micologiche. Come spesso si dice, "chi ha buonsenso lo usi", se ci plagiamo delle nostre abilità e conoscenze senza riuscire a trasmettere non dico pari, ma almeno simile passione per i funghi, per l'ambiente nella sua generale e totale complessità, a tutti coloro che si avvicinano a questo meraviglioso mondo, non vi sono dubbi che in qualche cosa sbagliamo.

Troppo spesso sento usare da colleghi, con toni sprezzanti, l'aggettivo "porcinari", in tante occasioni sento esprimere giudizi catastrofici sull'invasione di orde di selvaggi operate ai danni del bosco e dell'ambiente, devo altresì rimarcare, che moltissimi temono, che la diffusione della conoscenza sia pregiudizievole alla preservazione delle nostre aree boschive.

Mi dico: - Ma siamo diventati matti? Abbiamo messo in soffitta l'uso del senno? Siamo davvero convinti che l'oscurantismo sia la medicina da somministrare al fine di tutelare al meglio l'ambiente? Se mai fosse così, mi dissocio!!! Sono sempre stato convinto che bisogna aver paura solo di ciò che non si conosce.

Chiunque decide di passare il suo tempo immerso nella natura ha sicuramente una sensibilità, una propensione innata a vivere esperienze a contenuto ambientalistico, dobbiamo semplicemente raccogliere questa opportunità e dare a tutti i frequentatori dei nostri boschi, l'opportunità di meglio comprendere il loro animo. Siamo tenuti ad accompagnare in un percorso di graduale crescita questi nostri amici, per poi vivere compiutamente e consapevolmente la nostra comune passione.

Posso comprendere che tutto questo non è stimolante per chi ama la ricerca. Vale forse la pena ricordare che nel mondo, ognuno ha un suo ruolo, delle sue peculiarità ed in tal senso è giusto che si realizzi. Da ciò, ad essere ottusi, ad insultare malcapitati principianti, ad annoiarsi per discorsi ovvi decidendo di brutalizzarli, troppa idiozia ci corre.

Pietro Curti

Foto Attività Didattica

Raduno a San Rossore della nostra Associazione Micologica Telematica
Le iniziative che offrono i migliori risultati di apprendimento sono quelle vissute direttamente sul campo. Grazie alla presenza di micologi esperti e all'esplorazione guidata negli habitat di riproduzione dei funghi, è possibile acquisire nozioni dal vivo, che difficilmente si dimenticano. Come sono solito dire sempre: - Una passeggiata guidata nel bosco, vale più di 100 ore passate in aula o sui libri -.

Mostra sul campo in occasione di una gita guidata nella Provincia di Pesaro
I vantaggi che si ottengono sono tantissimi: teorizzare sugli odori e sapori equivale ad un esercizio di "fantamicologia" , che non lascia traccia, diverso è avere un fungo in mano, frantumarne una parte e assaporarne il gusto e l'odore, questa azione diretta rimane impressa nella nostra memoria per sempre ed in modo indelebile. Alla fine di una passeggiata guidata, l'allestimento di una mostra sul campo, lascia segni profondi nel nostro ricordo.

Momenti d'aula in un corso di micologia svoltosi al Bioparco di Roma
Anche l'attività d'aula offre i suoi benefici, è facile introdurre le nozioni elementari di conoscenza e i fondamenti basilari della Micologia. La concentrazione e l'attenzione risultano in questo caso amplificate dalla mancanza di distrazioni esterne. L'impiego di ausili non statici, videoproiettore, diapositive e l'uso di programmi informatizzati dinamici, contribuiscono a rendere più viva la partecipazione
Solo in una seconda fase arrivano il microscopio e la chimica
Solo in una seconda fase è possibile, per coloro che si sentono ulteriormente motivati passare all'uso di metodiche di approfondimento complesse. Il microscopio e la chimica diventano in questo caso strumenti essenziali. Gran parte delle determinazioni dei funghi non sono realizzabili con osservazioni esclusivamente macroscopiche. Solo l'utilizzo delle tecnologie indicate, ci porta ad identificare numerosi funghi.

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