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  1. Helvella crispa (Scop. : Fr.) Fr. 1822 (per Helvella crispa var. pithyophila (Boud.) Donadini 1975 vedi la scheda di Helvella pityophila Boud. 1887) Tassonomia Regno Fungi Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Sottoclasse Pezizomycetidae Ordine Pezizales Famiglia Helvellaceae Sinonimi Costapeda crispa (Scop. : Fr.) Falck 1923 Helvella nigricans Schaeff. : Fr. 1774 Phallus crispus Scop. : Fr. 1772 Etimologia Dal latino crispus = increspato, ricciuto. Ascoma Questo ascocarpo presenta una sottile lamina di consistenza elastica, che costituisce la mitra; questa è alta 2,5-4(5) cm, ha un aspetto lobato con i margini inizialmente aderenti al gambo e quindi rivolti verso l’alto, con due o più lobi irregolari, alcuni parzialmente eretti, altri invece ricadenti; talvolta questi lobi le conferiscono un aspetto a forma di sella con i bordi rialzati; la superficie esterna della mitra ha un colore da biancastro a ocra pallido, mentre la parte interna è fioccosa e di colore più chiaro, bianco-avorio. Imenoforo L’imenoforo, cioè la parte fertile, è situato sulla superficie esterna, che appare glabra, leggermente pruinosa e più o meno ondulata. Gambo 4-10(12) cm; profonde costolature longitudinali, appressate e saldate tra loro caratterizzano il gambo; l’interno di questo fungo presenta delle cavità che spesso seguono l’andamento delle costolature della superficie esterna; ha una forma cilindrica, un po’ ingrossata alla base ed è inizialmente di colore biancastro ma più giallino in vecchiaia. Carne Possiede una carne bianca, consistente ed elastica, con odore e sapore non significativi. Habitat È una specie autunnale, più raramente primaverile, cresce al margine dei fossati e talvolta all’interno dei boschi umidi di latifoglia o anche misti, in colonie generalmente numerose. Commestibilità e Tossicità Questo fungo contiene acido elvellico, sostanza termolabile; inoltre, studi recenti, hanno evidenziato la pericolosità della giromitrina, una miscela di varie sostanze, presente in alcuni Ascomicetes tra cui Helvella crispa (Scop. : Fr.) Fr.; l’ingestione di questo alcaloide può provocare una sindrome citotossica. La giromitrina durante la cottura e/o in ambiente acido (come nello stomaco) si trasforma in monometilidrazina, sostanza che svolge un'azione irritante della mucosa gastrointestinale, tossica nei confronti delle cellule epatiche, dei globuli rossi (determina emolisi dei globuli rossi), del sistema nervoso centrale ed è dotata anche di effetto cancerogeno. Per le suddette ragioni deve essere considerato velenoso. Specie simili Potrebbe essere scambiata con diverse specie del suo stesso genere: Helvella pityophila Boud., più termofila, è molto simile per aspetto e per dimensioni, possiede una mitra dalle tonalità più giallastre, ma l’elemento di differenziazione più evidente è il colore del gambo, grigio-avana con toni lievemente violacei; Helvella lactea Boud., presenta un colore bianco latte e la superficie interna appare liscia e non fioccosa; Helvella lacunosa Afzel. : Fr., possiede una mitra liscia, non arricciata e dai colori brunastri sulla parte esterna. Osservazioni Le continue ricerche e sperimentazioni hanno permesso di scoprire come in alcuni funghi, da sempre considerati commestibili, fossero in realtà presenti sostanze velenose, cancerogene o comunque dannose per l’organismo umano; la presenza e pericolosità della giromitrina, in questo e in altri funghi, ne è un esempio. L’aspetto arricciato della mitra ne ha determinato il nome. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi Regione Lazio; Dicembre 2003; Foto di Gianni Pilato.
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