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  1. Senecio fontanicola Grulich & Hodálová (1994) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Nomi italiani Senecio delle fonti; Senecione delle sorgenti Etimologia L'epiteto del genere, Senecio, deriva dal latino senex = vecchio; in riferimento ai pappi che, a maturità, hanno colore bianco e sporgono compatti e più o meno a forma di semisfera al di sopra dei capolini (come la "tasta canuta" di un vecchio). L'epiteto specifico è parola composta: dal latino fontana = fonte; e dal verbo colo = io abito, risiedo. Quindi, alla lettera: "che vive presso le fonti"; in riferimento al suo essere pianta igrofila e al suo habitat presso torbiere. Descrizione Pianta erbacea perenne, alta fino a 100 cm, con radice rizomatosa, carnosa, obliqua, e con radici secondarie; fusto eretto, spesso, angoloso, semplice, ramificato solo nella parte superiore; foglie alterne, lanceolate o oblungo-lanceolate, glabre, denticolate, le inferiori lungamente attenuate in un picciolo alato, foglie del caule sessili semiamplessicauli e decorrenti, foglie apicali bratteiformi, acuminate; infiorescenza corimbosa formata da 15-20 capolini apicali; capolini di 15-20 mm di diametro portati da un involucro cilindrico con 6-12 bratteole esterne, corte, lanceolate e squame involucrali oblungo-lineari, scariose all’apice; fiori di colore giallo, 5-7 petali esterni ligulati, fiori centrali tubulosi, ermafroditi; il frutto è un achenio oblungo, glabro, con pappo di peli tenui biancastri. Pianta rara, igrofila, legata a torbiere ricche di calcare. In Italia è presente nelle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Fiorisce da maggio a giugno, da 0 a 800 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Nota: Il Genere Senecio comprende numerosissime specie (oltre 1000, soprattutto extra-europee) di difficile determinazione. Senecio fontanicola Grulich & Hodálová (1994); Regione Friuli Venezia Giulia, 50 m s.l.m.; Maggio 2012; Foto di Nicolò Parrino.
  2. Centaurea uniflora Turra subsp. uniflora Tassonomia Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Nome italiano Fiordaliso unifloro. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne densamente pelosa, alta 10-30 cm; radice rizomatosa, legnosa, con radici secondarie; fusto eretto o ascendente, striato, arrossato, semplice, portante un solo capolino; foglie inferiori alterne, picciolate, lanceolate, acute all'apice e con margine generalmente intero, foglie del caule sessili, ristrette alla base; infiorescenza a capolino di colore purpureo, largo 4-5 cm; involucro ovale con squame lanceolate munite di appendice bruno-rossastra con frange laterali di aspetto piumoso; fiori centrali tubulosi ed ermafroditi, fiori periferici raggianti, sterili, divisi in sottili lacinie bilabiate; il frutto è un achenio grigiastro sormontato da un corto pappo. Cresce nei pascoli subalpini e nelle radure boschive. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria. Fiorisce in luglio-agosto, da 1300 a 2500 m s.l.m.. Note: La Centaurea uniflora Turra subsp. nervosa (Willd.) Bonnier & Layens, si differenzia dalla subspecie uniflora per le foglie del caule non a base ristretta ma semiamplessicauli e per il margine irregolarmente dentellato. Regione Piemonte, Val Maira 2200 m s.l.m., agosto 2006, foto di Giorgio Venturini. (Sito)
  3. Hieracium murorum L. = Hieracium sylvaticum (L.) L.; Hieracium subbifidiforme (Zahn) P.D.Sell et C.West Tassonomia Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Nome italiano Sparviere dei boschi. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne alta fino a 60 cm; radice obliqua rizomatosa ma non stolonifera, con radici secondarie; fusto eretto, finemente peloso, con peli ghiandolari e stellati, ramificato nella parte superiore, nudo o con 1-2 foglie lineari; foglie basali in rosetta, verdi, violacee nella pagina inferiore, picciolate, ovali, lanceolate o ellittiche, intere o leggermente dentate-incise alla base, finemente pelose, tronche, cordate o subcordate alla base, ristrette al picciolo; infiorescenza corimbosa composta 3-5 da capolini; fiori gialli, piatti, tutti ligulati con ligule inuguali, involucro con squame acute all’apice e con abbondanti peli ghiandolari, ovario infero; i frutti sono acheni scuri sormontati da un pappo. Pianta estremamente polimorfa, può variare nella forma del margine fogliare, nella quantità e diversità dei peli. Cresce in ambienti secchi boschivi formati da latifoglie o conifere. Presente su tutto il territorio italiano. Fiorisce da maggio ad agosto, da 0 a 2200 m s.l.m.. Regione Friuli Venezia Giulia, 1000 m s.l.m., settembre 2011, foto di Nicolò Parrino.
  4. Tragopogon pratensis L. (1753) Sinonimi Tragopogon tortilis (G.Mey.) Pritz. (1866) Tragopogon shuttleworthii Godet (1853) Tragopogon praecox Focke (1905) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Nome italiano Barba di becco dei prati; Barba di becco comune Etimologia L'epiteto generico, Tragopogon, è parola composta derivante dalle due parole greche τράγος (trágos) = caprone, capro, becco, maschio della capra, e πώγων (pógon) barba. In riferimento alle setole del pappo che, quando è ben sviluppato, possono ricordare la barba di un caprone. L'epiteto specifico è parola latina che indica l'habitat consueto di questa pianta; pratensis = che cresce nei prati, pratense. Descrizione Pianta erbacea bienne alta fino a 100 cm; con radice a fittone verticale o leggermente obliqua. Il fusto è cavo, semplice o poco ramoso, eretto, glabrescente, foglioso, verde chiaro a volte rossastro; se spezzato emette un lattice bianco e appiccicoso. Foglie canalicolate con base allargata e amplessicaule, lineari, lungamente attenuate all’apice, spesso attorcigliate, con margine intero o arricciato e nervatura centrale evidente. Infiorescenza a capolino, generalmente solitario, sorretto da un lungo e sottile peduncolo a volte leggermente riflesso. L'involucro è cilindrico, formato da una serie di 7-8 brattee lineari, lunghe più o meno quanto le ligule, riflesse al termine dell’antesi. Corolla formata da sole ligule di colore giallo; il fiore si richiude su sé stesso nelle prime ore pomeridiane fino al mattino successivo e in caso di pioggia. I frutti sono acheni fusiformi sormontati da un pappo bianco molto piumoso. Cresce in prati incolti, ricchi e soleggiati, indifferente al substrato. Presente in tutte le regioni italiane escluse le isole Sicilia e Sardegna e la Puglia. Fiorisce da marzo ad agosto da 0 a 1800 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Tragopogon pratensis L. (1753); Regione Emilia Romagna, 500 m s.l.m.; Aprile 2011; Foto di Gianni Bonini.
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