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  1. Gymnopilus penetrans (Fr.) Murrill 1912 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Etimologia L'epiteto Gymnopilus deriva dal greco γυμνός [gymnòs] = nudo, πῖλος [pìleos] = cappello, perla superficie liscia del cappello. L'epiteto penetrans deriva dal latino penetrans = penetrante, per il suo habitat lignicolo. Cappello 3-7 cm, inizialmente convesso, assume, a maturazione, forma appianata; è rivestito da una cuticola asciutta, con colorazioni che vanno dal giallo-arancio, cannella, fino al rossiccio, con margine più chiaro, talora ricoperta da macchie brunastre più o meno evidenti. Lamelle Imenoforo a lamelle, fitte, talora con il filo leggermente denticolato, inizialmente biancastre, ma ben presto giallo carico; con l'avanzare dell'età tendono a macchiarsi di ocra ruggine. Gambo 3-6 × 0,5-0,8 cm, cilindrico, tendente ad allargarsi leggermente verso la base dove è ricoperto da una lanugine bianca che, con l'età, tende ad estendersi anche alla parte superiore, sotto forma di striature che conferiscono un aspetto quasi fibrilloso; il colore di fondo è giallastro chiaro. Negli esemplari adulti si può addirittura osservare una sorta di zona pseudoanulare evidenziata dal deposito sporale sulla parte alta del gambo. Carne Molto esigua, di colore biancastro nel cappello, giallastra nel gambo. Odore leggermente erbaceo e sapore amaro. Habitat Fortemente gregario, lignicolo, predilige i boschi di conifere, su ceppi marcescenti o residui legnosi, strobili ed aghi in particolare di Pinus spp.; dalla fine dell’estate all’autunno, talora fino agli inizi dell’inverno; molto comune. Microscopia Spore da ellissoidali a sub-amigdaliformi, verrucose, prive di plaga soprailare, con leggera depressione soprailare, n = 32; 7,1-8,3(9,1) × 4,6-5,3(5,6) µm; media 7,7 × 5,0 µm; Q = 1,4-1,7; Qm = 1,5. Basidi clavati, tetrasporici. Cheilocistidi pluriformi, cilindrici, da strettamente fusiformi a legeniformi, con apice ottuso o sottocapitulato. Pleurocistidi più rari, simili ai cheilocistidi. Pileipellis costituita da una cutis di ife cilindriche, di diversa grandezza, con andamento subparallelo, intrecciate, abbastanze strette, da 2,6-8,1(10,7) µm, qualcuna con pigmento incrostante a granuli fini GAF presenti nella pileipellis. Commestibilità e Tossicità Sospetto, da rifiutare, forse responsabile della sindrome psilocibinica. Sembrerebbe non contenere psilocibina, ma contiene quantità elevate di triptofano, amminoacido precursore della sintesi dei composti ad azione allucinogena. Specie simili Gymnopilus hybridus (Fr.: Fr.) Kummer sembrerebbe essere la variante ecologioca della stessa specie, priva di macchie ocra-ruggine sulle lamelle. Gymnopilus suberis (Maire) Singer che, come suggerisce il nome, cresce su residui legnosi di Quercus suber, in ambiente mediterraneo ed è dotato di anello sul gambo. Gymnopilus spectabilis (Weinmann: Fr.) A.H.Smith, predilige i boschi di latifoglie, e si presenta con un portamento più massiccio, un anello ben evidente sul gambo e crescita talora cespitosa. Gymnopilus sapineus (Fr.) Maire presenta la superficie del cappello da fibrillosa a vellutato-squamulosa, con squamette rossastre. Gymnopilus stabilis (Weinm.) Kühner & Romagn. ex Bon presenta il cappello ricoperto da una sorta di velo, abbastanza fugace, con riflessi argentei. Hygrophoropsis aurantiaca (Wulf.: Fr.) Maire, che condivide lo stesso habitat, si riconosce per le lamelle decorrenti sul gambo, di colore arancio vivo già nei giovani esemplari, carne dal sapore gradevole, non amaro, spore in massa ialine e non ocracee. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2020; Foto macro e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccata MI20201213_02) Fungo dai colori vivaci, giallo-aranciati, che difficilmente sfugge all'occhio del fotografo, ha un cappello liscio o finemente vellutato, a volte anche con la presenza di sottili squamette, poi tende a decolorarsi in un ocra rossastro, con presenza di fugaci residui di velo biancastro al margine. Lamelle inizialmente gialle, poi marrone rugginose o macchiate di una puntinatura rugginosa a maturità. Gambo giallastro, cilindrico, con una zona anulare più chiara, che scompare molto presto. Sapore amaro. Cresce principalmente su legno di conifera, su piante morte o detriti legnosi. Spore da ellissoidali a sub-amigdaliformi, verrucose, prive di plaga soprailare, con leggera depressione soprailare, misurate 32 spore: 7,1-8,3(9,1) × 4,6-5,3(5,6) µm; media 7,7 × 5,0 µm; Q = 1,4-1,7; Qm = 1,5. Osservazione in rosso congo ammoniacale, a 1000×. Basidi clavati, tetrasporici. Osservazione in rosso congo ammoniacale, a 1000×. Cheilocistidi pluriformi, cilindrici, da strettamente fusiformi a legeniformi, con apice ottuso o sottocapitulato. Osservazione in rosso congo ammoniacale, a 400×. Osservazione in rosso congo ammoniacale, a 1000×. Pleurocistidi, più rari, simili ai cheilocistidi. Osservazione in rosso congo ammoniacale, a 1000×. Pileipellis, costituita da una cutis di ife cilindriche, di diversa grandezza, con andamento subparallelo, intrecciate, abbastanze strette, da 2,6-8,1(10,7) µm, qualcuna con pigmento incrostante a granuli fini, con presenza di GAF. Osservazione in rosso congo ammoniacale, a 400×. Ife con presenza di GAF. Osservazione in rosso congo ammoniacale, a 1000×. Ife con presenza di pigmento incrostante e GAF. Osservazione in rosso congo ammoniacale, a 1000×.
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