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  1. Cephalanthera damasonium (Miller) Druce Sinonimi Cephalanthera alba (Crantz) Simonkai Cephalanthera pallens Rich. Cephalanthera latifolia (Mill.) Janch. Cephalanthera grandiflora S.F. Gray Serapias damasonium Miller Epipactis alba Cranz Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Elleborina bianca Elleborina pallida Cefalantèra bianca Etimologia Il nome del genere (cephalanthera) deriva dal greco, la prima parte significa "testa" (chepalos) la seconda "anthera" (antheros) ed indica la forma del fiore simile ad una testa. Il nome specifico deriverebbe dal latino damasonium, che significa "alisma" o "stella d'acqua"per la somiglianza delle foglie con quelle di questa pianta acquatica. Descrizione Pianta con fusto robusto, eretto, talora flessuoso, con 2-3 guaine basali, alto 15-60. Foglie Caulinari ovali, coriacee, suberette, lunghe fino a 7 cm e larghe fino a 3,5 cm, le più grandi occupano la posizione centrale. Fiori Bianchi o bianchi giallognoli, appena socchiusi, brattee fiorali più lunghe dell'ovario. sepali ovato-lanceolati, petali appena più corti, labello lungo, ipochilo concavo, trilobo, giallo all'interno, con lobi laterali bianchi ed eretti; epichilo cordiforme, largo, ornato da creste longitudinali giallo-arancio. sperone assente Tipo corologico Euri-medit. Periodo di fioritura Maggio-luglio Territorio di crescita Presente su tutto il territorio italiano. Habitat Boschi di latifoglie, talora ai margini e comunque sempre in ombra, su terreni prevalentemente calcarei. Somiglianze e varietà Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch che si differenzia dal colore bianco del fiore, e dalle foglie lanceolate lunghe fino a 18 cm. Cephalanthera rubra (L.) L.C. Rich. con fiori rosa o porporino-violaceo. Note I fiori di cephalanthera vengono impollinati da imenotteri che scambiano le creste gialle presenti sul labello per stami ricchi di polline, che servono per nutrire le proprie larve. I pollinii rimangono attaccati al dorso dell'insetto reso appiccicoso dalle sostanze collose del ginostemio che l'imenottero ha toccato. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Cephalanthera damasonium (Miller) Druce, Regione Toscana, Giugno 2008 - foto di Gianni Bonini
  2. Dactylorhiza maculata subsp. fuchsii (Druce) Hyl. Sinonimi Dactylorhiza maculata subsp. meyeri (Rchb. Fil.) Touray Dactylorhiza meyeri (Rchb. Fil.) Aver. Orchis fuchsii Druce Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea di fuchs Orchidea macchiata Etimologia Il genere dactylorhiza deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico maculata con riferimento alle foglie macchiate, il secondo nome specifico è in onore al botanico e medico tedesco Leonard Fuchs. Descrizione Pianta con rizotuberi palmati e profondamente divisi, alta 30-70 cm, con fusto slanciato, flessuoso. Foglie Foglie lineari-lanceolate, disposte in modo alterno, con parte superiore fittamente maculate. Fiori Inflorescenza più o meno densa, allungata con numerosi fiori (fino a 50) di colore liliacino e corte brattee. Sepali laterali divergenti, il mediano connivente con i petali, labello profondamente trilobato, largo quasi piano, decorato di punti porpora o viola; lobo mediano dentiforme ben sviluppato, sperone tozzo, conico, curvato leggermente verso il basso. Tipo corologico Paleotemperato Periodo di fioritura Maggio-Luglio Territorio di crescita Presente al nord ed al centro dell'italia. Habitat Boschi di latifoglie, scarpate su suoli preferibilmente calcarei. Somiglianze e varietà Dactylorhiza maculata (L.) Soò che si differenzia per il labello con i tre lobi della stessa grandezza, per lo sperone sottile ed orizzontale. Dactylorhiza maculata (L.) Soò subsp. saccifera (Brongn.) Diklic che si differenzia per le brattee più lunghe dei fiori e sperone sacciforme. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza maculata subsp. fuchsii (Druce) Hyl., Regione Emilia Romagna, Giugno 2006 - foto di Emilio Pini
  3. Malaxis monophyllos (L.) Sw. Sinonimi Ophrys monophyllos L. Microstylis monophyllos (L.) Lindl. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Microstile Etimologia Il nome del genere dal greco malaxos = tenero, in riferimento alla consistenza delle foglie. Il nome specifico dal greco monos = uno e phyllos = foglia, con significato complessivo: “dotata di un’unica foglia” . Descrizione Pianta gracile, complessivamente giallo verdastra, alta da 10 a 30 cm., con fusto glabro, eretto, angoloso nella parte superiore; dotata di un breve rizoma verticale munito di due pseudobulbi sovrapposti, il più anziano avvolto in foglie morte, portante la pianta, l’altro in formazione. Foglie Generalmente vi è un’unica foglia ellittica, abbracciate il fusto; a volte è presente una seconda foglia più piccola, opposta alla prima. Brattee minuscole, strette ed acute, lunghe circa come l’ovario. Fiori Infiorescenza piuttosto lassa, portante fino a 35 piccolissimi fiori verdi; sepali ovali-lanceolati, a bordi ricurvi, i laterali disposti in verticale; petali filiformi, poco più corti dei sepali, più o meno inarcati all’indietro. Labello privo di sperone, intero o debolmente trilobato, grossolanamente triangolare, con apice acuto, concavo, rivolto all’insù. Ovario corto e peduncolato. Tipo corologico Circumboreale. Periodo di fioritura Giugno-Luglio Territorio di crescita Alpi orientali, in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia Habitat Prati molto umidi, ombrosi, margini di boschi. Frequentemente sul muschio, da 600 a oltre 1800 mt. Somiglianze e varietà La specie è l’unica del suo genere presente in Europa e in Italia. Note I fiori sono impollinati da piccoli Ditteri.. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Pinco Pallo - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Malaxis monophyllos (L.) Sw., Regione Friuli Venezia Giulia, Giugno 2009 - Foto di Luciano Regattin
  4. Epipactis atrorubens (Hoffm.) Besser Sinonimi Epipactis atropurpurea Rafin Elleborine atropurpurea (Raf.) Schinz & Thell. Epipactis rubiginosa (Crantz) Gaudin Elleborine rubiginosa (Crantz) Stoj. et Stef. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Elleborine crestata Elleborine violacea Elleborine rosso e nera Etimologia Il nome del genere dal greco "Epipaktis" nome con cui si intendeva la pianta del veratro per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico da atrorubens per il colore rosso scuro dei fiori. Descrizione Pianta con breve rizoma e fusto verde-grigio o violetto, alta da 20 a 80 cm, pubescente. Foglie Foglie amplessicauli carenate, con margini finemente denticolati, lunghe fino a 12 cm. e larghe 1-5 cm. Fiori Infiorescenza con 10-50 fiori emananti profumo di vaniglia, di colore porpora-violaceo. Sepali e petali pubescenti all'esterno, ipochilo nettarifero, bruno lucente dentro; epichilo cordiforme a bordi crenulati, con callosità basali importanti e molto increspate. Rostello bel sviluppato, ovario e peduncoli pubescenti. Tipo corologico Eurocaucasico Periodo di fioritura Giugno-agosto Territorio di crescita Presente in quasi tutte le regioni italiane (escluso Sicilia, Sardegna e Puglia) Habitat Prati magri, boschi luminosi, soprattutto conifere, preferibilmente su suolo calcareo ed asciutto. Somiglianze e varietà Epipactis helleborine (L.) Crantz che si differenzia per il colore (mai rossastro) dell'ovario. Note Le epipactis sono piante nettarifere, il nettare attira gli insetti impollinatori, tra cui vespe, api e ditteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Epipactis atrorubens (Hoffm.) Besser, Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2007 - foto di Gianni Bonini
  5. Neotinea tridentata (Scop.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis commutata Tod. Orchis conica Guss. Orchis tridentata Scop. Orchis variegata All. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide screziata Orchide tridentata Orchidea a tre denti Etimologia Il nome del genere deriva dall'aggettivo greco neòs = nuovo e dal nome del botanico siciliano V. Tineo, cui è dedicato. Il nome specifico deriva dal latino tri=tre e dens=dente, con riferimento alla forma del casco. Descrizione Pianta robusta alta 15-40 cm. Foglie Foglie 4-11 oblungo lanceolate, riunite in rosetta basale, suberette e caulinari abbraccianti il fusto. Fiori Infiorescenza densa, globosa, conica, multiflora, con brattee lanceolate e acuminate, di colore verde chiaro con la punta porporina. Fiori piuttosto piccoli, sepali ovato-lanceolati, accuminati, conniventi con i petali a formare un casco, lilacino venato da linee longitudinali porpora; labello trilobo,concolore, ma più chiaro, ai tepali, punteggiato di rosa porpora; lobo mediano più lungo, allargato e bilobato, spesso con un piccolo dente mediano; sperone chiaro, cilindrico, lungo come l'ovario, ricurvo verso il basso. Tipo corologico Euromediterranea Periodo di fioritura Marzo-giugno Territorio di crescita Presente su tutto il territorio Italiano. Habitat Prati e pascoli magri, cespuglieti e radure boschive, preferibilmente su terreni calcarei. Somiglianze e varietà Neotinea commutata (Tod.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase (presente solo in sicilia) che si distingue per l'ifiorescenza più corta, pochi fiori e cappuccio molto allungato; labello dentellato ai margini, lobi molto larghi. Note L'impollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di imenotteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Neotinea tridentata (Scop.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase, Regione Toscana, Aprile 2007 - foto di Gianni Bonini
  6. Anacamptis palustris (Jacq.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis laxiflora subsp. palustris (Jacq.) Bonnier & Layens. Orchis palustris Jacq. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea di palude. Etimologia La definizione del Genere è derivata dal greco anakamptein=ripiegarsi, probabilmente riferito ai tepali incurvati verso l'alto, o forse ai due segmenti eretti posti sul labello. Il nome specifico dal latino palustris = palustre, in riferimento all'habitat preferenziale. Descrizione Pianta slanciata, alta da 20 a 60 cm. Fusto angoloso, violaceo alla sommità. Foglie 3-5 foglie distribuite lungo il fusto, abbraccianti, erette, lineari o lineari-lanceolate, carenate, acute, le superiori bratteiformi. Brattee rossastre, lunghe più o meno come l'ovario. Fiori Infiorescenza da densa a sublassa, di forma ovale o cilindrica, portante da 4 a 30 fiori abbastanza grandi, rosa o porpora pallido o magenta. Sepali laterali ovali, allungati, distesi in orizzontale e diretti in avanti; sepalo dorsale connivente coi petali subuguali a formare un casco. Labello trilobo, leggermente deflesso, largo quanto lungo, con lobo mediano leggermente più lungo dei laterali, e a volte bifido; campo basale biancastro, che si allunga in una striscia mediana verticale, densamente maculata di viola-magenta. Sperone robusto, a punta arrotondata, suborizzontale o leggermente ascendente. Ginostemio corto, con antera violacea e pollinii verdastri. Tipo corologico Euromediterraneo. Periodo di fioritura Aprile, Maggio, Giugno. Territorio di crescita Segnalata sporadicamente in varie regioni d'Italia, in forte regressione per la distruzione degli habitat adatti. Habitat Luoghi paludosi, prati umidi. Somiglianze e varietà Specie con scarsa variabilità, vicina a Anacamptis laxiflora (Lam.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, da cui si distingue facilmente per il colore più chiaro dei fiori, il labello tendenzialmente piano, col lobo mediano più lungo. Note L'impollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di imenotteri del genere Bombus. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Anacamptis palustris (Jacq.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, Regione Emilia Romagna, Maggio 2010 - Foto di Gianni Bonini
  7. Epipactis helleborine subsp. orbicularis (K. Richt.) E. Klein Sinonimi Epipactis orbicularis K.Richt. Epipactis helleborine var. orbicularis (K.Richt.) Verm. Epipactis latifolia var. orbicularis (K.Richt.) E.G.Camus Epipactis distans Arv.-Touv. Epipactis helleborine subsp. distans (Arv.-Touv.) R.Engel & Quentin Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Elleborine diversa. Etimologia Il nome del genere dal greco "Epipaktis" , nome con cui era nota la pianta del veratro, per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico dal latino orbicularis = orbicolare, per la forma tondeggiante delle foglie. Descrizione Pianta alta 25-60 cm., dotata di fusto robusto, spessi riunito in gruppi. Foglie 3-6 foglie arrotondate, spesso più corte degli internodi, incavate e a bordo ondulato, eretto patenti, spesso rivolte verso l'alto, l'inferiore di forma più o meno circolare, le altre più lunghe che larghe. Fiori Infiorescenza più o meno densa, lunga; fiori solitamente abbastanza pallidi, ben aperti, con epichilo lungo quanto largo, in generale molto simili a quelli di Epipactis helleborine (L.) Crantz. Rostello che tende a disseccarsi rapidamente. Le masse polliniche tendono dopo breve tempo a disgregarsi, Tipo corologico Centro europeo. Periodo di fioritura Giugno, Luglio, Agosto. Territorio di crescita Italia settentrionale Habitat Boschi luminosi, xerofili, di preferenza su terreno calcareo ma presente anche su suoli silicei. Somiglianze e varietà Epipactis helleborine (L.) Crantz , da cui differisce principalmente per le foglie corte, tendenzialmente più corte degli internodi. Altri elementi discriminanti possono essere la tendenza ad avere fusti raggruppati e fiori meno colorati. Note Le Epipactis sono piante nettarifere, il nettare attira gli insetti impollinatori, tra cui vespe, api e ditteri. In questa specie può essere sia autogama che allogama. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annmaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Epipactis helleborine subsp. orbicularis (K. Richt.) E. Klein, Regione Liguria, Luglio 2010 - foto di Antonia e Massimo Puglisi
  8. Epipactis muelleri Godfery Sinonimi Epipactis Helleborine subsp. muelleri (Godfrey) O. Bolòs, Masalles & Vigo Epipactis viridiflora (Rchb.) sensu O.F. Mull. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Elleborine di Muller. Epipactis di Muller. Etimologia Il nome del genere dal greco "Epipaktis" , nome con cui era nota la pianta del veratro, per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico da quello del botanico tedesco Hans Muller. Descrizione Pianta a rizoma corto, alta 20-70 cm. Fusto generalmente singolo, violaceo e glabro alla base, verdastro e pubescente nella porzione superiore. Foglie Foglie ovato lanceolate, talvolta distiche, spesso ondulate al margine, scanalate, spesso falciformi. Brattee strette, lanceolate, le inferiori più lunghe del fiore, progressivamente più corte verso l'alto. Fiori Inforescenza densa o sublassa, talvolta unilaterale, composta da fiori campanulati e penduli, poco aperti. Sepali e petali ovato-lanceolati, di colore verde biancastro. Labello relativamente corto; ipochilo bianco verdastro, talvolta sfumato di rosa all'esterno, rosso bruno all'interno. Epichilo cordiforme, biancastro o bianco verdastro, di solito riflesso con, alla base, due piccole protuberanze rosate. Rostello assente o presto evanescente. Ovario piriforme, brevemente peduncolato. Masse polliniche disgreganti, disposte direttamente sopra lo stimma, che è perpendicolare all'asse dell'ovario. Tipo corologico Centroeuropeo. Periodo di fioritura Da metà Giugno a metà Agosto. Territorio di crescita Presente nelle regioni settentrionali, meno la Valle d'Aosta, nelle centrali, in Puglia e in Sardegna. Habitat Boschi luminosi, radure, margini di boschi, cespuglieti, su terreno calcareo e piuttosto asciutto, dai 200 ai 1600 mt. Somiglianze e varietà Epipactis placentina Bongiorni & Grunager (segnalata in Liguria, E. Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia ) che si distingue da E. muelleri Godfrey per l'epichilo triangolare, di colore rosa, generalmente piano e con apice acuto e mai riflesso. Note Entità autogama che si riproduce per autoimpollinazione. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Epipactis muelleri Godfery, Regione Friuli Venezia Giulia, Giugno 2009 - Foto di Luciano Regattin
  9. Coeloglossum viride (L.) Hartm. Sinonimi Habenaria viridis (L.) R.Br. Orchis viridis L. Platanthera viridis Lindl. Satyrium viride L. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Celoglosso Orchidea verde Etimologia Il nome del genere deriva dai vocaboli greci kolos = vuoto-incavato e glossa = lingua. L’interpretazione dei termini è dubbia in quanto alcuni li interpretano come riferimento alla forma del labello, che ha una depressione alla base, simile a un buco. Altri in riferimento al particolare sperone sacciforme di questa orchidea, con insieme complessivo di "orchidea verde dal grosso sperone". Il nome specifico dal latino viridis = verde, in riferimento al colore dei fiori. Descrizione Pianta alta 5-40 cm., provvista di due rizotuberi palmati con poche, piccole radici secondarie. Foglie 3-5 foglie ovato-ellittiche alla base, le caulinari più lanceolate e guainanti. Brattee uguali o più lunghe del fiore. Fiori Infiorescenza più o meno densa, cilindrica, sublassiflora. Fiori piccoli, con sepali ovati verdi o verdi bordati di porpora, conniventi a formare un casco coi petali, che sono lineari-lanceolati. Labello allungato, piano, a volte ripiegato all’indietro, trilobato con lobo mediano molto corto e dentiforme, di colore variabile dal verde al porpora, con alla base una depressione a due fossette nettarifere. Sperone breve, saccifrome, nettarifero. Ovario sessile. Tipo corologico Circumboreale Periodo di fioritura Da giugno ad agosto. Territorio di crescita E’ presente su tutto il territorio italiano, ad esclusione delle isole. Habitat Prati, pascoli montani, su ogni tipo di terreno, da quote basse fino a oltre 2000 mt. Somiglianze e varietà Il genere è monospecifico. Note L’impollinazione avviene ad opera di diversi insetti, appartenenti a numerose famiglie e generi, attratti dai fiori che sono molto nettariferi. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Coeloglossum viride (L.) Hartm., Regione Veneto, Giugno 2008 - Foto di Giuliano Fiara
  10. Goodyera repens (L.) R. Br Sinonimi Satyrium repens L. Epipactis repens (L.) Crantz Neottia repens (L.) Swartz Goodyera repens var. oppioide Fernald Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Godiera Etimologia Il nome del genere è dedicato al botanico britannico J. Goodyer. Il nome specifico dal verbo latino repo = strisciare, in riferimento al portamento degli stoloni. Descrizione Pianta dotata di stoloni e con rizoma articolato. Fusto gracile, verde chiaro, pubescente nella parte superiore, alto da 6 a 25 cm. Foglie 3-7 foglie basali, disposte in rosetta, ovali-oblunghe, acuminate, dotate di un breve picciolo, di colore verde scuro con un reticolo di nervature chiare, con alcune, piccole, foglie caulinari bratteiformi. Brattee verde pallido, lanceolate, più lunghe dell’ovario. Fiori Infiorescenza piuttosto densa, unilaterale o grossolanamente spiralata, composta da 5-30 piccoli fiori bianchi, profumati. Sepali concavi, ricoperti all’esterno di peli ghiandolosi, quelli laterali volti all’esterno, il mediano connivente coi petali a formare un casco. Labello articolato, poco più corto dei sepali, volto verso il basso. Ipochilo globoso, nettarifero, a volte soffuso di rosa; epichilo triangolare e canalicolato. Ovario sessile, pubescente. Tipo corologico Circumboreale Periodo di fioritura Da giugno ad agosto Territorio di crescita Italia settentrionale, fino alle Marche. Spontanea nelle regioni settentrionali è stata introdotta accidentalmente nell’Appennino settentrionale, tramite rimboschimenti. Habitat Boschi di conifere, a mezz’ombra o in ombra, su terreno acido o leggermente alcalino , da 400 a 2000 mt Somiglianze e varietà Godyera repens è la sola specie di questo genere presente le nostro paese. Note I fiori sono impollinati da bombi e da altri imenotteri. Nella diffusione della specie un ruolo importante è svolto dagli stoloni striscianti, all’apice dei quali vengono prodotte nuove piante. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bonocini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Goodyera repens (L.) R. Br., Regione Emilia Romagna, Luglio 2008 - Foto di Emilio Pini
  11. Epipactis bugacensis Robatsch Sinonimi Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Elleborine del Danubio Etimologia Il nome del genere dal greco "Epipaktis" , nome con cui era nota la pianta del veratro, per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico da Bugac, località della pianura ungheriese. Descrizione Fusto alto da 20 a 60 cm., verde, pubescente nella parte superiore. Foglie Numerose foglie verdi, spesso giallastre, lanceolate, a bordi ondulati ed irregolarmente denticolati; le superiori bratteiformi. Brattee lanceolate, le inferiori più lunghe del fiore. Fiori Infiorescenza lassa, subunilaterale, composta da numerosi fiori piccoli e poco aperti, poco colorati, da suborizzontali a penduli; sepali verdi all'esterno, verde giallastro all'interno; petali subuguali e un po' più chiari dei sepali, a volte sfumati di rosa pallido. Ipochilo nettarifero, scuro e lucente all'interno; giuntura ipochilo-epichilo molto stretta; epichilo da trangolare a cordiforme, bianco verdastro, lavato di rosa al centro, la punta ribattuta all'indietro, munito di due creste basali poco sviluppate, poco colorate, Antera lungamente peduncolata, stretta; clinandrio sviluppato, rostello presente ma ben presto inefficace, pollinii che si sgranano rapidamente. Ovario pubescente, allungato, con sfumature bronzee alla base. Tipo corologico Se ne conoscono alcune stazioni, nella piana fra il Danubio e il Theiss, in Ungheria. In ambienti fluviali è segnalata anche in Austria e Germania e recentemente, in Italia lungo il corso dell'Adige nelle province di Verona, Trento e Bolzano. Periodo di fioritura Fioritura precoce, Giugno-Luglio. Territorio di crescita Nel nostro paese nelle province di Verona, Trento e Bolzano. Habitat All'ombra, su substrato profondo e umido, in Italia esclusivamentein boschi ripariali. Somiglianze e varietà La fioritura precoce permette di dispinguere dacilmente questa specie dalle congeneri. Una caratteristica distintiva è costituita dall'ovario colorato di bronzo alla base. Note Specie che pratica abitualmente l'autogamia, anche se il fiore almeno inizialmente è attrezzato per l'impollinazione entomofila. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Epipactis bugacensis Robatsch, Regione Veneto, Giugno 2012 - Foto di Gianni Bonini
  12. Ophrys tenthredinifera subsp. neglecta (Parl.) E.G. Camus Sinonimi Ophrys neglecta Parl. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Ofride fior di vespa Etimologia Il nome del genere deriva dal greco ophrys = sopracciglio, forse perchè questo tipo di fiore veniva utilizzato per ricavare tinture per capelli e sopracciglia o forse per la forma dei tepali interni, simili appunto a sopracciglia. Il nome specifico deriva dal greco tenthredòn = tentredine (vespa) e dal latino fero = portare, con riferimento alla forma dei fiori. Il nome subspecifico dal latino neglecta = trascurata, dimenticata. Discussione Gli orientamenti più recenti considerano assente in Italia la specie tipo Ophrys tenthredinifera subsp. tenthredinifera, a distribuzione stenomediterranea e ad areale occidentale. Nel nostro paese tutte le segnalazioni dell'Italia continentale e della Sardegna vengono attualmente attribuite alla Ophrys tenthredinifera subsp. neglecta ( Parl.) E. G. Camus, mentre in Sicilia e nella Calabria Reggina sarebbe diffusa la Ophrys tenthredinifera subsp. grandiflora ( Ten.) Kreutz. Descrizione Pianta alta 10-30 cm, con fusto eretto,robusto. Foglie Foglie basali ovato-lanceolate, verdine, riunite in rosetta, le superiori guainanti. Brattee più lunghe dell'ovario. Fiori Infiorescenza pauciflora, serrata, compatta, con 3-9 fiori medio-grandi, vistosi. Sepali ovali, concavi, di colore roseo (raramente biacastro) con nervatura mediana verdastra; petali molto più corti, triangolari, vellutati di colore rosei o porpora. Labello intero, globulare, lungo 9-13 (15) mm. allargato, visibilmente convesso, con pelosità disordinata e spesso lanosa, più densa quella submarginale, con piccola macula lucida, limitata alla base, e bordata da un sottile margine biancastro, campo basale bruno rossastro scuro, il resto bruno o rosso-bruno, con margine giallo-verdognolo. Apicolo importante, rivolto in alto, sormontato da un evidente ciuffo di peli lunghi e folti. Cavità stigmatica scura, come gli pseudoocchi. Ginostemio corto, ottuso. Tipo corologico Stenomediterranea. Periodo di fioritura Marzo, Aprile, Maggio. Territorio di crescita Segnalata in varie regioni dell'Italia centrale e meridionale,Piemonte e Sardegna. Habitat Pascoli aridi, Garighe, uliveti abbandonati da 0 a 1000 mt. Somiglianze e varietà Ophrys tenthredinifera subsp. grandiflora ( Ten.) Kreutz. , diffusa in Sicilia, da cui si differenzia per i fiori più piccoli, il labello quadrangolare arrotondato e l'apicolo più grosso che in Ophrys tenthredinifera subsp. grandiflora. Note L'mpollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di imenotteri Anthophoridae, del genere Eucera. Scheda di proprietà AMINT realizzata dai Coordinatori Area Orchidee Spontanee Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Ophrys tenthredinifera subsp. neglecta (Parl.) E.G. Camus, Regione Toscana, Aprile 2011 - Foto di Antonia e Massimo Puglisi
  13. Epipactis purpurata Sm. Sinonimi Elleborine sessilifolia (Peterm.) Druce Elleborine varians Soò Epipactis violacea (Dur.-Doq.) Boreau Epipactis viridiflora Hoffm. ex Krock. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Elleborine violacea Etimologia Il nome del genere dal greco "Epipaktis" , nome con cui era nota la pianta del veratro, per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico dal latino purpuratus = porporato, vestito di porpora Descrizione Pianta alta da 20 cm a oltre 1 mt., spesso portante numerosi ciuffi di fusti, spessi, radi, grigio verdastri, sfumati di violetto, glabri alla base, forniti di una pelosità densa e corta sotto l'infiorescenza. Foglie 4-13 foglie caulinari, piuttosto piccole, spiralate, rade, subcarenate, poco più lunghe degli internodi, lanceolate, verde grigiastro sfumate di violetto; le superiori bratteiformi. Brattee quasi tutte più lunghe dei fiori, specie le inferiori. Fiori Infioresenza densa, allungata, composta da numerosi ( 10-50 ed oltre) fiori grandi, allogami, aperti, da pendenti a suborizzontali, alquanto maleodoranti. Sepali ovato lanceolati, violacei e pelosi esternamente, verde biancastri all'interno; petali subuguali ai sepali, appuntiti. Ipochilo cupolare, nettarifero, bianco verdastro all'esterno, bruno violaceo e lucido all'interno; epichilo cordiforme, da biancasto a lilla, a bordi ondulati e crespati, con la sommità ribattuta all'indientro e munito, alla base, di due protuberanze marcate, verrucose, più o meno violacee, divise da un solco longitudinale. Antera bianco giallastra, cinandrio ben sviluppato, rostello presente ed efficace. Ovario fusiforme, scarsamente pubescente, verde scuro a volte sfumato di viola. Peduncolo corto e violetto. Tipo corologico Subatlantica: zone temperate dell'Europa centro-occidentale, con un areale frammentato che va dal sud dell' Inghilterra alla Lituania e alla Romania. Periodo di fioritura Luglio, agosto. Territorio di crescita Segnalata sporadicamente in diverse regioni. Habitat Luoghi ombrosi, su substrato da acido a neutro, boschi di conifere e latifoglie, da 1000 a 1400 mt. Somiglianze e varietà Specie ben distinguibile per portamento e colorazione, a fioritura più tardiva della E. helleborine. Assai raramente si incontrano individui saprofiti, sprovvisti di clorofilla, che sono completamente rosati o di un violetto pallido. Nel nostro paese, in Calabria, è stata descritta un'entità denominata E. pollinensis H. Baumann & B. Baumann, a fiori più piccoli e che è da considerarsi rientrante nella variabilità della specie. Note Le epipactis sono piante nettarifere, il nettare attira gli insetti impollinatori, tra cui vespe, api e ditteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Epipactis purpurata Sm., Regione Toscana, Agosto 2012 - Foto di Gianni Bonini
  14. Epipactis thesaurensis Agrezzi, Ovatoli & Bongiorni Sinonimi Epipactis leptochila var. thesaurensis ( Agrezzi, Ovatoli,& Bongiorni) P. Delforge & Gèvaudan. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Epipactis thesaurensis Etimologia Il nome del genere dal greco "Epipaktis" nome con cui era conosciuta la pianta del veratro, per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico da quello del monte Tesoro, nelle Prealpi Veronesi, sito del, fin'ora unico, ritrovamento. Descrizione Pianta alta 25-40 cm., con fusto biancastro, eretto, a volte contorto, pubescente nella parte superiore, violaceo nella parte basale. Foglie 4-7 foglie verde chiaro, grandi, da lanceolate a ovato ellittiche, a disposizione spiralata lungo il fusto, più lunghe degli internodi. Brattee lunghe ed appuntite. Fiori Infiorescenza relativamente corta, portante 15-45 fiori penduli, piuttosto grandi, poco aperti. Sepali verde chiaro, ovato lanceolati, ad apice acuto; petali spesso soffusi di rosa, subuguali ai sepali, a bordi ondulati e margine crenulato. Labello violaceo; epichilo trangolare, ad apice appuntito e curvato verso il basso, largo 5-6mm.; ipochilo nettarifero, colorato di rossastro scuro. Rostello poco vischioso dopo la fioritura e ben presto inefficace. Antera sessile, ovario con lungo peduncolo biancastro ed incurvato. Tipo corologico Endem. Periodo di fioritura Giugno, Luglio. Territorio di crescita L'unica stazione nota si trova in Lessinia, nelle Prealpi Veronesi. Habitat Su terreno debolmente acido, boschi di latifoglie con presenza di pino silvestre, faggete pure, da 650 a 900 mt. Somiglianze e varietà Entità di recente ritrovamento, il cui areale è ancora incerto e la cui posizione tassonomica è tutt'ora oggetto di studio per il possibile accostamento al gruppo di Epipactis leptochila, dopo il ritrovamento di Epipactis leptochila var. neglecta nello stesso areale. Note Specie scarsamente nettarifera, la cui riproduzione può avvenire sia per impollinazione che per autogamia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica
  15. Gymnadenia odoratissima (L.) Rich. Sinonimi Orchis odoratissima L. Satyrium odoratissimum Wahlenb. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Manina profumata Etimologia Il nome del genere, Gymnadenia, dal greco gimnòs = nudo e adèn = ghiandola, per l’assenza di una borsicola a contenere i retinacoli. Il nome specifico in riferimento all’intenso profumo dei fiori. Descrizione Pianta di aspetto alquanto esile, alta 15-40 cm ; provvista di due rizotuberi digitati. Foglie Foglie lineari, canicolate, erette, le superiori progressivamente più piccole e bratteiformi. Brattee lanceolate, strette, le inferiori più lunghe del fiore. Fiori Inforescenza subcilindrica, più lassa nella parte inferiore. Numerosi, piccoli fiori di colore variabile dal rosa acceso al rosa pallido, talvolta bianchi, emananti un intenso profumo di vaniglia. Labello per nulla o appena trilobato, con lobi laterali arrotondati e lobo mediano ottuso, più largo e nettamente più lungo dei laterali. Sperone filiforme, leggermente arcuato verso il basso, lungo circa come l’ovario. Tipo corologico Centro europeo Periodo di fioritura Da maggio ad agosto Territorio di crescita Presente in tutte le regioni settentrionali ed in Toscana Habitat Luoghi erbosi, praterie e pascoli montani, in piena luce, su substrato calcareo, fresco e umido, dai 200 ai 2600 mt. Somiglianze e varietà Gymnadenia conopsea (L.) R. Br. , che di distingue per la taglia più robusta ed alta, per la forma del labello che in G. conopsea è trilobo mentre in G. odoratissima è per nulla o appena trilobato e per lo sperone che in G. conopsea è più arcuato e lungo fino a due volte l’ovario. Note Come in G. conopsea la forma stretta ed allungata dello sperone condiziona l’impollinazione, che avviene attraverso lepidotteri notturni, dotati di una sottile spiritromba. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Gymnadenia odoratissima (L.) Rich., Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2008 - Foto di Gianni Bonini
  16. Dactylorhiza romana subsp. romana (Sebast.) Soò Sinonimi Orchis romana Sebastiani Orchis sulphurea Sprengel Orchis mediterranea Klinge Dactylorhiza sulphurea subsp. pseudosambucina (Tenore) Franco Dactylorhiza sambucina subsp. Pseudosambucina (Tenore) Sundermann Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide romana Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos = dito e rhiza = radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico deriva dal fatto che i primi ritrovamenti di questa specie sono stati fatti nei dintorni di Roma. Descrizione Pianta alta 15-35 cm, con fusto sottile e verde, dotata di rizotuberi scarsamente divisi. Foglie Foglie lineari, lanceolate, ammassate alla base del fusto ma non formanti una rosetta. Le foglie basali sono più lunghe e larghe di quelle caulinari, che sono bratteiformi e ben distanziate lungo il fusto. Brattee verdi, le inferiori più lunghe del fiore. Fiori Infiorescenza dapprima densa quindi allungata e alquanto lassa a maturità. Fiori giallo pallido, quasi bianchi oppure in varie gradazioni di rosso magenta. Sepali ovati, i laterali eretti ed asimmetrici, quello mediano connivente coi petali a formare un casco piuttosto lasso. Labello convesso, non maculato, trilobo, con lobi laterali subuguali e quello mediano ottuso e smarginato. Sperone cilindrico, arcuato, diretto verso l'alto, più lungo dell'ovario, troncato o appena bilobato all'apice. Tipo corologico Stenomediterraneo Periodo di fioritura Da marzo a maggio. Territorio di crescita Presente dall'Emilia Romagna a tutte le regioni centrali e meridionali, alla Sicilia, ad esclusione del Molise. Assente in Sardegna. Habitat Boschi aperti di latifoglie, fino a 1800 m s.l.m. generalmente su terreno asciutto. Somiglianze e varietà Dactylorhiza sambucina (L.) Soò, che si distingue per avere lo sperone discendente, mentre nella D. romana è arcuato verso l'alto. Dactylorhiza insularis (Sommier) Landwehr, che si distingue per lo sperone orizzontale. Note L'impollinazione è entomofila e viene soprattutto operata da imenotteri . Si basa sull'inganno visivo poiché gli insetti vengono attratti dall'aspetto dei fiori, privi di nettare, che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza romana subsp. romana (Sebastian.) Soò, Regione Campania, Aprile 2008 - Foto di Felice Di Palma
  17. Corallorhiza trifida Chàtel Sinonimi Corallorhiza innata R. Br. Corallorhiza intacta Cham. Tassonomia Regno: Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Liliopsida Ordine:Orchidales Famiglia:Orchidaceae Nome italiano Coralloriza Etimologia Il nome del genere deriva dal greco "corallion"=corallo e "rhiza"=radice , ed indica la radice a forma di corallo, composta da numerosi tubercoli. Il nome specifico deriva dal latino, significa "a tre punte" con probabile riferimento al labello trilobo. Descrizione Rizoma ramificato e coralliforme, fusto eretto glabro, giallastro, alto 7-30 cm., coperto da 2-4 guaine prive di clorofilla, brattee corte, squamiformi. Fiori Infiorescenza lassa con 2-10 fiori piccoli penduli; sepali giallo-verdastri, più o meno divergenti, petali più corti, conniventi con il sepalo centrale; labello più corto dei sepali, trilobo, con lobi laterali piccoli e acuti; lobo mediano ovale. Sperone assente. Tipo corologico Circumboreale Periodo di fioritura Giugno-Luglio Territorio di crescita Presente su tutto il territorio, escluso Puglia, Sardegna e Sicilia. Habitat Boschi ombrosi (faggete e conifere) su terreno ricco di humus. Somiglianze e varietà Genere in Italia presente con questa unica specie. Note La specie e prevalentemente autogama, solo raramente impollinata da piccoli insetti. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Corallorhiza trifida Chàtel, Regione Emilia Romagna, Luglio 2007 - foto di Gianni Bonini
  18. Anacamptis collina (Banks & Sol. ex Russel) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis collina Banks & Sol. ex Russel Orchis saccata Ten. Barlia collina (Banks & Sol. ex Russel) Szlach. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide a sacco Orchidea della collina Etimologia La definizione del Genere è derivata dal greco anakamptein=ripiegarsi, probabilmente riferito ai tepali incurvati verso l'alto, o forse ai due segmenti eretti posti sul labello. Il nome specifico dal latino collinus=collina, con riferimento all'ambiente collinare dove è rinvenuta. Descrizione Pianta alta 10-35 cm., fusto eretto, grosso, superiormente di colore brunastro. Foglie 3-10 foglie, lanceolate, le inferiori addensate alla base, le superiori più piccole e guainanti. Fiori Infiorescenza lassa, sub-cilindrica, compatta con 4-15 fiori; brattee lanceolate, bruno-violacee, le inferiori più lunghe dei fiori. Sepali lanceolati-ovali, eretti, bruno-violaceo o violaceo-verdastri; il mediano con i petali connivente a formare un cappuccio. Labello intero, convesso , rotondo, talvolta crenulato, di colore variabile, bianco-rosato, rosa o rosso-scuro. Sperone breve, sacciforme, robusto, disecendente, più corto dell'ovario. Tipo corologico Stenomediterranea Periodo di fioritura Febbraio-Aprile Territorio di crescita Italia meridionale (Puglia basilicata e calabria) Sicilia e Sardegna. Habitat Prati aridi, pascoli e garighe. Somiglianze e varietà Non si conoscono varietà, nel nostro paese, per questa specie i cui caratteri morfologici, abbastanza tipici, la rendono difficilmente confondibile con altre. Note L'impollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di imenotteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Anacamptis collina (Banks & Sol. ex Russel) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, Regione Sardegna, Maggio 2007 - foto Giovanni Solinas
  19. Liparis Loeselii (L.) Rich. Sinonimi Ophrys Loeselii L. Malaxis loeselii (L.) Sw. Pseudorchis loeselii (L.) Gray Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Liparide Etimologia Il nome del genere dal greco lìparos = lucente, in riferimento all'aspetto delle foglie. Il nome specifico in riferimento al medico e botanico tedesco J. Loesel, cui la specie è dedicata. Descrizione Pianta gracile, interamente verde-giallastro, alta 6 - 20 cm. , a rizoma orizzontale su cui si innestano due pseudobulbi, sul più vecchio dei quali permangono a lungo resti delle foglie dell'anno precedente. Fusto diritto, glabro e angoloso. Foglie 2-3 foglie basali, lanceolate, sub opposte, con apice spesso a cappuccio, guainanti il giovane pseudo bulbo e la base del fusto. Brattee squamiformi. Fiori Infiorescenza lassa, portante 2-12 fiori giallastri, muniti di breve peduncolo e rivolti verso l'alto. Sepali lineari lanceolati, con margini assai revoluti, divergenti in orizzontale. Petali sottili, molto più stretti e poco più corti dei sepali. Labello intero, privo di sperone, curvato a forma di sella, più largo dei sepali, con margini irregolari, piegati longitudinalmente all'insù. Ginostemio eretto ed allungato. Tipo corologico Circumboreale. Periodo di fioritura Giungo - Luglio Territorio di crescita Alpi centro orientali in Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Habitat Paludi e torbiere, spesso su muschi e schiume, fino a 1200 mt di altitudine. Somiglianze e varietà La specie è l'unica del suo genere presente in Europa. Note Mancano notizie certe riguardo l'impollinazione dei questa specie: alcuni autori ritengono che sia autogama e che si riproduca soprattutto per via vegetativa. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Liparis Loeselii (L.) Rich., Regione Friuli Venezia Giulia, Giugno 2009 - Foto di Luciano Regattin
  20. Herminium monorchis (L.) R. Br. Sinonimi Ophrys monorchis L. Herminium clandestinum Gren. & Godr. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide a un bulbo. Orchide muschiata. Etimologia Il nome del genere forse dal nome del dio greco Hermes o dalla parola greca ermìs = piede del letto, per la forma dell’inflorescenza. Secondo altri, il nome generico verrebbe invece dal termine greco ereisma = sostegno, che insieme al nome specifico monorchis, farebbe riferimento al fatto che la pianta si sostiene su un solo rizotubero. Il nome specifico dai termini greci monos = uno e orchis = testicolo, in riferimento al fatto che questa specie è dotata di un solo rizotubero. Descrizione Specie che, al momento della fioritura, ha un solo rizotubero sessile, subgloboso, più altri più piccoli che si formano all’apice degli stoloni che si dipartono dal rizotubero. La pianta è esile, complessivamente giallo-verdastra, alta 7-25 cm., con fusto gracile. Foglie 2-3 foglie basali, ovato lanceolate, quella inferiore sovente un po’ più corta; 1-2 foglie caulinari molto piccole e bratteiformi. Brattee lineari, acute, più corte o uguali all’ovario. Fiori Infiorescenza multiflora, alquanto allungata e lassa. Fiori piccoli, campanulati, giallo verdastri, profumati di miele; penduli in quanto l’ovario è piegato ad angolo retto all’apice. Sepali lanceolati, petali più lunghi e più stretti dei sepali, spesso dentati alla base. Labello trilobo, con il lobo mediano più stretto e più lungo dei laterali, che sono divergenti. Sperone assente. Tipo corologico Eurasiatico. Periodo di fioritura Giugno- Luglio Territorio di crescita Regioni alpine e prealpine, Alpi Apuane, Basilicata. Habitat Prati e pascoli sia asciutti che umidi, su suolo calcareo o neutro, fino a 1700 mt. Somiglianze e varietà Il genere Herminium è rappresentato, in Europa, da questa sola specie. Note La riproduzione è soprattutto vegetativa, attraverso i rizotuberi stoloniferi. I fiori possono anche venire impollinati da piccolissimi insetti, soprattutto Imenotteri e Ditteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Herminium monorchis (L.) R. Br., Regione Veneto, Agosto 2009 - Foto di Giacomino
  21. Listera cordata (L.) R. Br. in W.T. Aiton Sinonimi Neottia cordata (L.) Rich. Ophrys cordata L. Epipactis cordata (L.) Allioni Listera nephrophylla Lydberg Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Listera minore. Etimologia Il nome del genere ( listera ) è dedicato al medico e naturalista inglese Martin Lister (1638-1712). Il nome specifico viene dal latino cor (cuore), per la forma delle foglie. Descrizione Pianta esile, che si sviluppa su un rizoma strisciante,con radici secondarie assai sottili, fusto alto da 5 a 20 cm , bianco verdastro e glabro sotto le foglie, leggermente pubescente alla sommità. Foglie 2 foglio opposte, inserite nella metà inferiore del fusto, orizzontali, cordiformi, con sottili nervature, verdi, lucide nella faccia inferiore, a bordi ondulati, lunghe 1-2,5 cm. Brattee brevissime, circa di 1 mm. Fiori Infiorescenza piuttosto lassa, con 10-25 piccoli fiori verde chiaro, più o meno sfumati di bruno rossastro. Sepali e petali distesi, subuguali, da ovali a ellittici, 2-3 x 1 mm. Labello allungato da 3 a 4,5 mm., privo di sperone, con alla base, nettarifera, due lobi acuminati, a forma di corno. Lobo mediano profondamente diviso in due. Ovario globoso, a bordi sporgenti, lungo 2-4 mm., con un piccolo pedicello ritorto. Tipo corologico Circumboreale. Periodo di fioritura Giugno, Luglio, Agosto. Territorio di crescita Presente sporadicamente nelle regioni settentrionali fino alla Toscana Habitat Boschi di abete rosso, sfagni, su terreno umido, acido, ricco di humus. Somiglianze e varietà Listera ovata (L.) R. Br. , presente su tutto il territorio italiano, che si differenzia per le foglie non cordate, l'aspetto più robusto e un maggior numero di fiori. Note I fiori sono impollinati da minuscoli ditteri e imenotteri che, sfiorando la punta del rostello, provocano la fuoriuscita di una goccia di liquido vischioso che incolla i pollinodi al capo dell'insetto. La riproduzione può anche essere autogama. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Listera cordata ( L.) R. Br. in W.T. Aiton, Regione Friuli Venezia Giulia, Giugno 2010 - Foto di Luciano Regattin.
  22. Dactylorhiza traunsteineri (Saut. ex Rchb.) Soò Sinonimi Dactylorhiza majalis subsp. traunsteineri (Saut. ex Rchb.) H. Sund. Orchis angustifolia Lios ex Rchb. Orchis traunsteineri Saut. ex Rchb. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide di traunsteiner Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome della specie traunsteineri in onorte del farmacista J. Traunsteiner (1798-1850) suo scopritore. Descrizione Pianta con fusto esile alta fino a 20-40 cm, sottile e gracile, cilindrica e cava (è comunque poco comprimibile) tendente al violetto verso la sommità, la parte sotterranea è costituita da rizotuberi digitati profondamente divisi. Foglie 3-4 foglie culinari erette ed arcuate all'indietro, la superficie presenta (ma non sempre) delle macchie scure, lunghe 5-16 cm per 0,5-1,5 cm di larghezza. Fiori Infiorescenza più o meno lassa di pochi fiori grandi di colore porpora o Magenta scuro; brattee brunastre più lunghe dell'ovario. Sepali laterali spesso maculati, eretto patenti; sepalo dorsale un po' ribattuto sui petali che sono conniventi; labello solitamente trilobo con lobo centrale prominente, parte basale e centrale più chiara con striscie e punti relativamente fini; sperone conico, robusto, orizzontale. Tipo corologico Subendemica-alpica. Periodo di fioritura Da Maggio a Luglio Territorio di crescita Presente nelle regioni settentrionali. Habitat Torbiere, aquitrini, ambienti paludosi, fino a 1800 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Dactylorhiza lapponica subsp. rhaetica H. Baumann & R. Lorenz, che si distingue per l'altezza minore, il fusto cavo, più robusto, le foglie più larghe e brevi, fiori più piccoli, labello spesso subintero oltre che largamente trilobo. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza traunsteineri (Saut. ex Rchb.) Soò, Regione Friuli Venezia Giulia, Maggio 2009 - Foto di Luciano Regattin
  23. Chamorchis alpina (L.) Rich. Sinonimi Herminium alpinum (L.) Lindl. Orchis alpina (L.) Scop. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea nana alpina Gramignola alpina Etimologia Il nome del genere deriva dal greco “khamaì”= a terra, nano, per evidenziare le piccole dimensioni della pianta. Il nome specifico con evidente riferimento al suo habitat alpino. Descrizione Pianta nana con fusto eretto, glabro, provvista di 2 rizotuberi ellissoidali. Foglie 4-8 foglie riunite in rosetta basale, lanceolate, graminiformi, scanalate, suberette, con brattee verdi più lunghe dei fiori. Fiori Infiorescenza breve e lassa, con 3-12 fiori piccoli, giallognoli-verdastri, con sfumature esterne bruno-violacee. Sepali ovati e petali più piccoli conniventi a casco; labello intero o appena trilobo, lungo 3-4 mm, con fossetta nettarifera alla base; privo di sperone. Ginostemio breve, con 2 retinacoli contigui e borsicola rudimentale; ovario sessile e piegato all’apice ad angolo retto. Tipo corologico Artico-alpina (esclusivamente Europa). Periodo di fioritura Luglio-Agosto Territorio di crescita Presente in italia su tutta la catena alpina. Habitat Prati magri, ambienti aridi e ventosi, preferibilmente su suoli calcarei, dai 1600 a 2600 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Il genere è monospecifico. Note L’impollinazione avviene ad opera di piccoli insetti, quasi sempre a ditteri o formiche. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Chamorchis alpina (L.) Rich., Regione Veneto, Agosto 2009 - Foto di Giuliano Gnata
  24. Nigritella corneliana (Beauverd) Gölz & H.R. Reinhard Sinonimi Nigritella nigra subsp. corneliana Beauverd Gymnadenia corneliana (Beauverd) Teppner & E.Klein Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Nigritella occidentale Nigritella di Cornelia Rudio Etimologia Il nome del genere deriva dal latino niger = nero e fa riferimento al colore rosso scuro, quasi nero, della specie più diffusa. Il nome specifico è dedicato alla botanica ginevrina Cornelia Rudio, che è stata la prima ad individuare e descrivere questa specie. Descrizione Fusto eretto, cilindrico alto 10-30 cm, dotato di rizotuberi palmato-digitati. Foglie 8-18 foglie, in gran parte raggruppate alla base, lineari, graminiformi, scanalate longitudinalmente, le superiori progressivamente bratteiformi. Fiori Infiorescenza allungata, a forma conico-cilindrica; fiori rosa, gli inferiori da molto pallidi a bianchi, i superiori rosa più intenso.Con la crescita e l'invecchiamento la parte centrale della spiga tende a scolorirsi. Labello di 6-10 X 3,5 mm., ripiegato in avanti a formare una strozzatura; sperone subsferico relativamente piccolo. Tipo corologico Subendemico. Periodo di fioritura Giugno Luglio Territorio di crescita Presente in Liguria e Piemonte Habitat Praterie alpine da 1550 fino a 2500 mt. Somiglianze e varietà Nigritella rubra subsp. rubra (Wettst.) K.Richt. che si distingue per il colore dei fiori più decisamente rosso-rubino. Nigritella rubra subsp. buschmanniae (Teppner & Ster) H.Baumann & R.Lorenz, che si distingue per la struttura più robusta e le brattee dell'infiorescenza che presentano dei margini biancastri e denticolati. Nigritella rubra subsp. widderi (Teppner & E.Klein) H.Baumann & R.Lorenz, che si distingue per l'infiorescenza, la più chiara di tutto il genere (i fiori alla base dell'infiorescenza sono quasi bianchi). Note La specie è diploide ed a riproduzione sessuata. Viene impollinata da numerosi insetti diversi, specialmente Ditteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini, Nicolò Parrino e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica
  25. Limodorum brulloi Bartolo & Pulv. Sinonimi Limodorum trabutianum var. brulloi (Bartolo & Pulv.) P.Delforge Limodorum trabutianum subsp. brulloi (Bartolo & Pulv.) H.Baumann & R.Lorenz, Limodorum abortivum var.. brulloi (Bartolo & Pulv.) P.Delforge Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Fior di legno calabro. Etimologia Abbastanza controversa l'origine del nome di questo genere, per alcuni deriva dal greco "leimòdoron"= dono del prato, per altri da limòdes=affamato con riferimento alla mancanza di clorofilla. Il nome specifico deriva da quello del botanico Salvatore Brullo. Descrizione Pianta rizomatosa, saprofita, fusti slanciati, alti fino a 50 cm, di colore verde violaceo. Foglie Foglie assenti, sostituite da scaglie guainanti. Brattee lanceolate, uguali o più corte dell'ovario. Fiori Infiorescenza abbastanza densa, lunga fino a 20 cm; fiori rosa violacei chiusi o, di rado, semiaperti. Petali e sepali lineari oblunghi, ad apice ottuso; labello lungo fino a 20 mm., leggermente ristretto nella parte centrale. Sperone lungo 4-6 mm. Gimnostemio con 5 staminoidi guainanti. Tipo corologico Endemico. Specie endemica calabrese, soprattutto dell'Aspromonte e della Sila. Periodo di fioritura Luglio. Territorio di crescita Calabria. Habitat Su terreno siliceo. Boschi luminosi, faggete e conifere. Somiglianze e varietà Limodorum trabutianum Batt., che si differenzia per i petali acuminati anziché ottusi all'apice, per il labello non ristretto nella parte centrale e per lo sperone assai corto ( meno di 3 mm.) o assente e per il gimnostenio con 2-3 staminoidi. Limodorum abortivum (L.) Sw. , che si differenzia per il fusto più lungo ( fino a 80 cm.), per il labello ristretto vicino alla base, per il peduncolo più corto e lo sperone più lungo (oltre 0 mm.) e per il gimnostenio con 2-3 staminoidi. Note La riproduzione avviene per via vegetativa o per impollinazione autogama. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Limodorum brulloi Bartolo & Pulv., Regione Calabria, Giugno 2010, Foto di Antonio Lupo
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