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  1. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini 2014 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Sinonimi Boletus calopus Pers. : Fr. 1801 Foto e Descrizioni Uno delle poche Boletaceae a tubuli e pori gialli (spugna) non commestibile, anzi sono attribuite al suo consumo intossicazioni gastroenteriche costanti. Amarissimo e con tipico odore acidulo di vinavil, non si capisce come possa essere consumato. Si riconosce agevolmente per la caratteristica fiammatura al piede rosso vivo e per il pessimo odore e sapore già descritto, habitat nei boschi con forte presenza di calcare. Etimologia Dal greco kalòs = bello, e poùs = piede, boleto dal bel piede. Cappello 10-25(30) cm, inizialmente emisferico poi convesso infine appianato, carnoso, con il margine eccedente, a lungo involuto poi disteso; cuticola asciutta, vellutato-feltrata, da grigio-beige a grigio-olivastro, talvolta ocra-brunastro, spesso screpolata per il clima secco. Tubuli lunghi, adnati, quasi liberi al gambo, inizialmente gialli poi olivastri, viranti all'azzurro-bluastro alla sezione; pori piccoli, arrotondati, concolori ai tubuli e rapidamente imbluenti alla pressione. Gambo 8-15 × 4-5 cm, molto variabile nella forma, bulboso-ventricoso nei giovani esemplari, cilindraceo, clavato, talvolta con base allargata, obeso o anche ricurvo, di colore giallo nella parte superiore e rosso carminio in quella inferiore, percorso da un reticolo a maglie allungate giallo chiaro-biancastro in alto e gradualmente più scuro verso la base, dove risulta concolore al fondo; imbluente alla manipolazione. Carne Soda e compatta nei giovani ma presto molle negli esemplari maturi, crema-biancastra, giallo pallido, rossastra alla base del gambo, virante al verde-bluastro intenso alla sezione; odore acidulo come di colla "vinavil", sapore decisamente amaro. Habitat Cresce spesso a gruppi di diversi esemplari nei boschi di latifoglie (Fagus) e conifere (Picea, Abies), con preferenza per i terreni calcarei, dall'estate all'autunno, piuttosto comune anche se non ovunque diffuso. Commestibilità e tossicità Responsabile di alcuni casi di intossicazione (sindrome gastrointestinale incostante), comunque non commestibile per il forte sapore amaro e per il netto odore sgradevole. Osservazioni I pori gialli, la caratteristica fiammatura rosso carminio alla base del gambo, il sapore della carne e l'odore inconfondibile agevolano nella determinazione. Specie simili Caloboletus radicans, specie appartenuta alla sez. Calopodes del genere Boletus, si distingue per l'assenza di reticolo a maglie allungate, per il cappello con tonalità più biancastre e per la carne non amiloide. Altre possibili confusioni possono avvenire con Rubroboletus satanas, caratterizzato però dai pori arancio-rossi, dai toni lungamente biancastri del cappello, dal reticolo con bande di diverso colore sul gambo e dalla carne non amara. Altre specie confondibili sono i Boletus della sez. Appendiculati, attualmente nel genere Butyriboletus, in particolare il Butyriboletus fechtneri, che diversamente presenta tonalità grigio-bruno nocciola nel cappello, carne non amara e di norma una zona anulare rosato-rossastra sul gambo Curiosità Insieme al Caloboletus radicans apparteneva alla Sez. Calopodes del genere Boletus, che comprendeva boleti con pori gialli e carne fortemente amara virante al blu. Il termine "bel piede" sottolinea la particolarità e la bellezza dei cromatismi negli esemplari tipici di questa specie, dove la fiammatura rosso carminio presente sul gambo contrasta con il giallo vivo dei pori, rendendolo un fungo esclusivamente da ammirare e fotografare, dato che un solo esemplare cotto erroneamente nel misto rende il tutto immangiabile per via del forte sapore amaro Note nomenclaturali Vizzini (2014) in seguito a studi molecolari ha segregato nel nuovo genere Caloboletus le due specie appartenenti alla vecchia Sez. Calopodes del genere Boletus (Boletus calopus e Boletus radicans). I carpofori appartenenti a questo nuovo genere si contraddistinguono macroscopicamente per i pori di colore giallo vivo e per il sapore amaro della carne. Bibliografia Index Fungorum. Index Fungorum no. 146. [Data di accesso: 06/11/2016]. Scheda AMINT tratta da "Tutto Funghi". Regione Lombardia; Luglio 2008; Foto di Massimo Mantovani.
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