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  1. Coprinopsis nivea (Pers. : Fr.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo 2001 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Sinonimi Coprinus niveus (Pers. : Fr.) Fr. 1838 Coprinus latisporus P.D. Orton 1972 Etimologia Coprinopsis: deriva dal nome del Genere Coprinus, composto col suffisso opsis (che discende dal greco òpsis = vista, somiglianza). Quindi con il significato di: simile ad un Coprinus; nivea: dal latino niveus, a, um = niveo, candido, riferito al colore del velo che ricopre il cappello nel primordio. Cappello Cappello ovoide-allungato nei giovani esemplari, appare ricoperto da un velo candido di consistenza farinosa, fioccosa, poi scompare rapidamente con la crescita ed a maturità la superficie è glabra, completamente appianata, di colore grigiastro, frastagliata, con il margine rialzato. Imenoforo Le lamelle sono libere, grigiastre, molto velocemente nerastre, deliquescenti. Gambo Il gambo è cilindrico, bianco, fioccoso, attenuato verso il cappello, tende ad ingrossare verso la base, poi invecchiando diventa glabro soprattutto all’apice e con tonalità grigiastre. Carne La carne è scarsa, grigio-nerastra, odore nullo. Habitat Cresce su sterco di equini e bovini, abbastanza comune. Microscopia Spore, 13,8-17,8 × 9,1-12,9 µm, Q = 1,2-1,7; Qm = 1,4, da subglobose o largamente ellissoidali a citriformi, talvolta submitriformi in proiezione frontale, con poro germinativo centrale o leggermente eccentrico, apicolo ben evidente. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi subovoidali, utriformi, 48-91,8 × 26,4-43,7 µm. Pleurocistidi simili ai cheilocistidi, 149,9-173,7 × 67,2-78,5 µm. Velo generale costituito da cellule globose, collegate da sottili ife, lisce, alcune leggermente incrostate. Commestibilità e tossicità Fungo non commestibile. Specie simili Questa specie è inserita nella sezione Nivei, del Genere Coprinopsis, fa parte di un gruppo di altre 4-5 specie abbastanza simili, non facili da separare, se non si verificano soprattutto gli elementi microscopici differenzianti che le caratterizzano. Ma vediamo nel dettaglio gli elementi che ci aiutano a separarle: Coprinopsis ephemeroides (DC. : Fr.) G. Moreno, l’unico della sezione Nivei munito di anello fragile, più o meno persistente, qualche volta posizionato alla base del gambo quasi a simulare una pseudovolva; Coprinopsis pseudonivea (Bender & Uljé) Redhead, Vilgalys & Moncalvo, è un fungo di medie dimensioni, con il cappello dal bianco al marrone, da giovane ricoperto da un velo fioccoso di colore rosato, ha le spore mediamente più piccole 9-14 × 7,5-11,5 µm; Coprinopsis cordispora (T. Gibbs) Watling & M.J. Richardson, fungo di piccole dimensioni, il cappello fino a 1 cm di diametro, dapprima marrone, poi grigio, con al centro una papilla di colore giallo-ocra. Dal punto di vista microscopico le spore misurano 6,1-7,8 × 6,1-6,9 μm; il velo è formato da cellule globose ma anche cilindriche, collegate a catena; Coprinopsis poliomalla (Romagn.) Doveri, Granito & Lunghini, da giovane il cappello ha una forma subcilindrica, simile ad una ghianda, coperto da un velo bianco-grigiastro, poi ocra tenue, leggermente lanuginoso-peloso; spore 7-9,5 × 3,7-5,5 μm, il velo è costituito da cellule globose, subglobose con frammiste catene ramificate di cellule allungate; Coprinopsis pseudocortinata (Locq. ex Cacialli, Caroti & Doveri) Doveri, Granito & Lunghini, funghi di piccole dimensioni, il cappello da giovane è subgloboso, ricoperto da un velo fioccoso, granuloso, da biancastro a ocra pallido, a maturità raggiunge i 7-10 mm di diametro, con il margine che assume una forma di stella; spore (5.5-) 7-7.5 (-9) × 3,5-4,5 µm, velo con cellule globose, da ialine a marrone, sono presenti catene di cellule cilindriche, con terminali fusiformi, i cheilocistidi sono solo di forma utriforme. Note tassonomiche Gli studi filogenetici condotti da HOPPLE & VILGALYS, 1994; 1999; JOHNSON, 1999 hanno dimostrato che le specie appartenenti al genere Coprinus non sono monofiletiche. Ulteriori studi sono stati eseguiti da JOHNSON & VILGALYS, 1998; HOPPLE & VILGALYS, 1999; MONCALVO et al., 2000; 2002, che hanno confermato la stretta vicinanza alla Famiglia Agaricaceae di Coprinus comatus (O.F. Müller : Fr.) Pers., ed altri taxon molto simili, quali, Coprinus sterquilinus (Fr. : Fr.) Fr. e Coprinus spadiceisporus Bogart, e, pertanto, sarebbe stato opportuno ricollocarli in quest’ultima , mentre le altre specie coprinoidi sarebbero filogeneticamente simili a Psathyrella (Fr.) Quél.. Sulla base di queste risultanze si è avuto una vera e propria rivoluzione tassonomica e nomenclaturale (REDHEAD et al., 2001) che ha portato a stabilire che solo il gruppo comatus può rimanere all’interno del Genere Coprinus s.str., mentre le altre specie devono essere segregate in nuovi generi (Parasola Redhead, Vilgalys & Hopple), o anche in vecchi disponibili (Coprinellus P. Karst. e Coprinopsis P. Karst.), che a loro volta devono essere collocati nella nuova famiglia Psathyrellaceae (Singer) Vilgalys, Moncalvo & Redhead. I nuovi Generi sono così caratterizzati: Coprinellus Karst. (cappello con o senza velo; se è presente il velo risulta formato da cellule globose; senza velo abbiamo la presenza di pileocistidi), comprende i taxa delle vecchie subsezioni Micacei, Domestici e Setulosi; Coprinopsis Karst. ha lamelle sempre deliquescenti, (cappello senza pileocistidi ma con velo formato da cellule globose, pileipellis a “cutis” costituita da ife coricate), include le vecchie subsezioni Atramentari, Lanatuli, Alachuani, Nivei e Narcotici; Parasola Redhead et al. ha lamelle non deliquescenti, (cappello quasi sempre privo di pileocistidi e senza velo), la cuticola si presenta solcato-plicata, la pileipellis è di tipo imenoderma, i pleurocistidi sono sempre presenti, trovano collocazione le specie delle vecchie subsezioni Glabri e Auricomi. Bibliografia AA.VV., 2005. Coprinaceae & Bolbitiaceae. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 6. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. DOVERI, F., GRANITO, V.M. & LUNGHINI, D. (2005, pubbl. 2006). Nuovi ritrovamenti di Coprinus s.l. fimicoli in Italia. New findings of fimicolous Coprinus s.l. in Italy. Rivista Micol.48 (4): 319-340. HOPPLE, J.S. & VILGALYS, R., 1994. Phylogenetic relationships among coprinoid taxa and allies based on data from restriction site mapping of nuclear rDNA. Mycologia 86: 96-107. HOPPLE, J.S. & VILGALYS, R., 1999. Phylogenetic relationships in the mushroom genus Coprinus and dark-spored allies based on sequence data from the nuclear gene coding for the large ribosomal subunit RNA: divergent domains, outgroups and monophyly. Molecular Phylogenetic and Evolution 13: 1-19. JOHNSON, J. & VILGALYS, R., 1998. Phylogenetic systematics of Lepiota sensu lato based on nuclear large subunit rDNA evidence. Mycologia 90: 971-979. JOHNSON, J., 1999. Phylogenetic relationships within Lepiota sensu lato based on morphological and molecular data. Mycologia 91: 443-458. REDHEAD, S.A. et al., 2001. Coprinus Persoon and the disposition of Coprinus species sensu lato. Taxon 50: 203-241. Fonti Internet MELZER, A., 2003. Coprinellus, Coprinopsis, Parasola. Vielepilze.de. [Data di accesso: 04/05/2018]. ULJÉ, K., 2001. Coprinus site. [Data di accesso: 04/05/2018]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Abruzzo; Ottobre 2017; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Spore: 13,8-17,8 × 9,1-12,9 µm, Q = 1,2-1,7; Qm = 1,4, da subglobose o largamente ellissoidali a citriformi, talvolta submitriformi in proiezione frontale, con poro germinativo centrale o leggermente eccentrico, apicolo ben evidente. Osservazione in Rosso congo anionico a 1000×. Basidi tetrasporici. Osservazione in Rosso congo anionico a 400×. Cheilocistidi subovoidali, utriformi, 48-91,8 × 26,4-43,7 µm. Osservazione in Rosso congo anionico a 400×. Pleurocistidi simili ai cheilocistidi, 149,9-173,7 × 67,2-78,5 µm. Osservazione in Rosso congo anionico a 400×. Velo generale costituito da cellule globose, collegate da sottili ife, lisce, alcune leggermente incrostate. Osservazione in Rosso congo anionico a 400×.
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