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  1. Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres. 1893 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Etimologia L'epiteto Hygrophorus deriva dal greco ὐγρόϛ [hygrόs] = umido e da φορέω [phoréo] = portare, indossare, portatore di acqua, perché amante degli ambienti umidi. L'epiteto marzuolus deriva dal latino marzuolus = del mese di marzo, per il mese della sua comparsa. Cappello 3-10(15) cm di diametro, dapprima emisferico col margine involuto, poi presto piano e infine depresso con bordo ondulato, irregolare, gibboso a causa della crescita infossata nel terreno. Di colore grigio, a volte stinto e chiazzato di zone più chiare o biancastre, raramente con sfumature ocracee, poi plumbeo, nerastro, cuticola sottile, separabile in modo molto parziale, a seconda dell'umidità, un po' viscida o asciutta, non traslucida. Imenoforo Lamelle adnato-subdecorrenti, a volte leggermente arcuate, poco fitte, spesse, intercalate da lamellule, bianche poi grigie e anche nerastre a partire dal fondo, col tagliente più chiaro. Gambo 5-8 × 2-4 cm, massiccio, sodo e tozzo, cilindrico, più o meno ricurvo e irregolare nella forma, bianco e pruinoso verso l'apice, fibrilloso e striato altrove, diventa più cinereo nella parte inferiore. Carne Abbondante, soda, igrofana, un po' fibrosa. Bianca con sfumature grigiastre sotto la cuticola e verso i margini del cappello. Odore tenue, talvolta sgradevole negli esemplari maturi. Sapore dolce e delicato. Habitat Per il periodo di crescita tra il tardo inverno e l’inizio della primavera Hygrophorus marzuolus è considerato una primizia, si presenta spesso nascosto nel terreno con crescita semiipogea, tra la lettiera di aghi nelle foreste pure di Abete bianco, Abete rosso (Picea abies) e/o Pino (Pinus) o tra le foglie in boschi misti con il Faggio, presente sporadicamente anche sotto Leccio, Castagno e Quercia, quando le condizioni stagionali sono ottimali. La foresta di Abete bianco di Vallombrosa, ubicata alle pendici del Pratomagno, nel comune di Reggello (FI), rappresenta sicuramente uno dei siti più importanti in Italia in cui è possibile rinvenire questa specie. Il periodo di crescita, di norma, corrisponde con la fine dell'inverno, con lo scioglimento delle nevi e si protrae fino a tutto maggio. Lo possiamo trovare eccezionalmente anche In autunno, qualora ci siano le condizioni climatiche ottimali, prima in montagna e al Nord, poi nelle zone più basse e temperate. Diffuso in aree limitate dell'intera penisola, abbondante e sempre presente nei siti di crescita conosciuti. Raro ma conosciuto anche in foreste di latifoglia pura, ad esempio di Cerro. Microscopia Spore 6,1-7,7 × 4,5-5,7 µm, Q = 1,3-1,6; Qm = 1,4, ellissoidali, lisce, con apicolo evidente, con grossa guttula centrale, altre pluriguttulate. Commestibilità e Tossicità Viene generalmente stimato come uno dei migliori commestibili, molto apprezzato e ricercato; la sua precocità, la fragrante e mai stucchevole sapidità della sua carne soda e compatta, fanno del Marzuolo uno dei funghi migliori e anche più versatili dal punto di vista gastronomico. Specie simili Le possibilità di confusione sono abbastanza remote viste le caratteristiche morfocromatiche generali, l'ecologia e il periodo di crescita, risulta praticamente impossibile confondere questa specie. Semiipogeo, associato alla neve in scioglimento. Le specie con cui potrebbe confondersi riguardano più che altro specie simili del Genere Hygrophorus a crescita autunnale. Hygrophorus pustulatus (Pers. : Fr.) Fr., e Hygrophorus agathosmus (Fries) Fries ma più piccolo. Hygrophorus agathosmus fo. tenebratus, con cappello intensamente grigio, che ha colorazione puntinata, è commestibile, viscido, ha gambo bianco esile, cilindrico, lamelle ceracee, bianche e decorrenti, cresce sotto i Pini e gli Abeti in autunno. Bibliografia CANDUSSO, M., 1997. Hygrophorus s.l. Fungi Europæi. Vol 6. Alassio (SV): Ed. Libreria Basso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Descrizione di ripetuti ritrovamenti in habitat non tipico, costituito da bosco planiziale di Quercus cerris a 500 m s.l.m. nel Comune di Gubbio (PG). Descrizione, foto e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccata MI20110306-01, MI20110318-01, MI20130320-01 e MI20140316-01) ll mio primo ritrovamento in Umbria, nel comune di Gubbio (PG) è dell’anno 2011, nelle prime due decadi di Marzo con circa una decina di esemplari, poi nell’anno 2012 non è comparso forse per la stagione più siccitosa, nel 2013 sempre nello stesso sito, un bosco planiziale con prevalenza di Quercus cerris (Cerro) e totale assenza di qualsivoglia conifera sono stati rinvenuti 3 esemplari. Anche quest'anno, come da tradizione gli Hygrophorus marzuolus di latifoglia, si sono presentati puntuali all'appuntamento, bosco planiziale con essenza prevalente Quercus cerris. La stazione ormai è consolidata e quest'anno sono tornati in gran forma e in buon numero, oltre 30 esemplari. Oggi ho deciso di verificare un altro sito a oltre 20 km di distanza, che presenta analoghe condizioni ambientali ed ecologiche, sorpresa, ma non più di tanto, ho rinvenuto altri esemplari in buon numero, purtroppo molti sofferenti per il gran caldo di questi ultimi giorni. Anche le raccolte effettuate sotto latifoglia pura si presentano con i caratteri tipici della specie. La cerreta, habitat di questo ritrovamento di Hygrophorus marzuolus. Ritrovamento del mese di Marzo 2013. Particolare delle lamelle anastomosate ed intervenose. Ritrovamento del mese di Febbraio 2014. Ritrovamento del mese di Marzo 2014 a cui si riferisce la microscopia che segue. (Exsiccatum MI20140316-01) Spore 6,1-7,7 × 4,5-5,7 µm, Q = 1,3-1,6; Qm = 1,4, ellissoidali, lisce, con apicolo evidente, con grossa guttula centrale, altre pluriguttulate. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Filo lamellare fertile. Basidi claviformi, slanciati, tetrasporici, osservati GAF alla base dei basidioli. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. GAF alla base dei basidioli. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Trama lamellare formata da ife cilindriche disposte parallelamente solo al centro della lamella, divergenti ed intrecciate verso la parete imeniale. Osservazione in rosso Congo, a 100×. . Osservazione in rosso Congo, a 400×. Epicute formata da ife intrecciate, con ciuffi ed ife emergenti, subtricodermali, con terminali arrotondati ed incrostati. Osservazione in rosso Congo, a 100×. Osservazione in rosso Congo, a 400×.
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