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  1. Scrophularia vernalis L. Tassonomia Ordine: Scrophulariales Famiglia: Scrophulariaceae Nome italiano Scrofularia gialla, Scrofularia primaverile. Foto e descrizione Pianta erbacea biennale alta fino a 80 cm con radice fibrosa, è ricoperta da pelosità ghiandolare fitta, il fusto è eretto e di sezione quadrangolare con l'interno cavo. Le foglie di colore verde sono di forma ovato-cuoriforme con bordo doppiamente dentato e venature evidenti, sono portate da un lungo picciolo con base abbracciante il fusto. L'infiorescenza è in cime corimbose peduncolate che spuntano all'ascella foliare, il calice di colore verdastro ha lobi ovali senza i bordi scariosi, la corolla è di colore giallo verdastra e di forma urceolata con i lobi superiori e laterali subuguali, quello inferiore è più piccolo e senza staminodio ma con stami sporgenti. Il frutto è una capsula ovoide glabrescente. Fiorisce da aprile a giugno, da 200 a 1400 m s.l.m., in boschi freschi e umidi di latifoglie. Presente in tutta Italia ad esclusione di Valle d'Aosta e Sardegna, la presenza è dubbia in Emilia Romagna. Note: la Scrophularia vernalis L. si differenzia dalle altre specie per essere l'unica ad avere fiori gialli. Regione Lazio, 1000 m s.l.m., Giugno 2004, foto di Giorgio Venturini. (Sito)
  2. Clinopodium grandiflorum (L.) Kuntze = Calamintha grandiflora (L.) Moench Tassonomia Ordine: Lamiales Famiglia: Lamiaceae Nome italiano Mentuccia montana. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, gradevolmente odorosa, alta fino a 50 cm; radice rizomatosa orizzontale che emette stoloni; fusto verde a sezione quadrangolare con angoli rossastri, eretto, non ramificato, con peli sparsi lunghi circa 1 mm e peli ghiandolosi agli internodi superiori; foglie grandi, picciolate, ovate, acute all’apice, profondamente dentate sul bordo, pagine con peli radi semplici e nervature evidenti; infiorescenza lassa a verticillastro fogliare, formata da 2-16 fiori, alcuni posti all’ascella delle foglie, più numerosi nel verticillo terminale, muniti di peduncolo lungo 4 mm e di brattee alla base del peduncolo simili alle foglie; calice gamosepalo, verde, lungo 12-16 mm, tuboloso, ciliato, con denti ineguali e nervature marcate; corolla bilabiata, finemente pelosa esternamente, lunga 25-35 mm, zigomorfa, gamopetala, di colore violetto, labbro superiore bilobo, labbro inferiore trilobo e peloso nella parte centrale, tubo arcuato ascendente; 4 stami sporgenti, ovario semiinfero, stilo bifido; il frutto è uno schizocarpo formato da 4 nucule. Cresce in boschi misti, boscaglie e prati. Presente su quasi tutto il territorio italiano, risulta assente in Valle d’Aosta, Marche, Molise e Sardegna, fiorisce da giugno ad agosto, da 0 a 2000 m s.l.m.. Regione Liguria, 700 m s.l.m., luglio 2010, foto di Giorgio Venturini. (Sito)
  3. Linaria repens (L.) Mill. = Linaria monspessulana (L.) Mill. Tassonomia Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Linaiola striata. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, glabra, alta fino a 80 cm; radice rizomatosa, strisciante; fusti eretti, glaucescenti, ramosi, coriacei nella parte inferiore; foglie lineari-lanceolate, acute, sessili, le inferiori verticillate; infiorescenza a racemo allungato e denso di fiori; fiori picciolati, zigomorfi, gamopetali, tetrameri, petali con colore che può variare dal bianco al lilla pallido, venati di violetto e gialli alla fauce, sperone ottuso più corto della corolla, arcuato verso il basso, calice corto diviso in 5 lobi lineari-acuti; 4 stami inseriti sul tubo corollino, ovario supero; il frutto è una capsula contenente numerosi semi. Cresce in ambienti aridi, campi pietrosi, massicciate e incolti, preferibilmente con substrato calcareo. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Toscana, dubbia in Valle d’Aosta. Fiorisce da giugno a settembre da 0 a 2000 m s.l.m.. Regione Piemonte, 1100 m s.l.m., giugno 2011, foto di Matteo Chialva.
  4. Cardamine pentaphyllos (L.) Crantz = Dentaria digitata Lam; Dentaria pentaphyllos L. Tassonomia Ordine: Capparales Famiglia: Brassicaceae Nome italiano Dentaria a cinque foglie. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, alta fino a 40 cm; radice grossa, rizomatosa, strisciante e squamosa emettente fusti glabri, semplici, frequentemente senza foglie e arrossati nella parte inferiore; foglie inferiori lungamente picciolate, alterne, con 5 segmenti ovali-lanceolati acuminati all’apice e margine doppiamente seghettato, foglie superiori simili ma con picciolo più breve e progressivamente ridotte; infiorescenza a racemo corimboso apicale formato da 7-15 fiori sorretti da un pedicello eretto-patente allungato alla fruttificazione; fiori attinomorfi, dialipetali e tetrameri, calice con sepali violetti lunghi 7-8 mm, corolla con 4 petali viola pallido, obovati, lunghi 3 volte più dei sepali, 6 stami, ovario supero. Cresce nelle forre, nei boschi di latifoglie, specialmente faggete, con suolo umido e fresco, preferibilmente con substrato calcareo. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna e Toscana. Fiorisce da aprile a giugno da 300 a 1500 m s.l.m.. Regione Valle d'Aosta, 1600 m s.l.m., giugno 2012, foto di Giomalvi.
  5. Hieracium murorum L. = Hieracium sylvaticum (L.) L.; Hieracium subbifidiforme (Zahn) P.D.Sell et C.West Tassonomia Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Nome italiano Sparviere dei boschi. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne alta fino a 60 cm; radice obliqua rizomatosa ma non stolonifera, con radici secondarie; fusto eretto, finemente peloso, con peli ghiandolari e stellati, ramificato nella parte superiore, nudo o con 1-2 foglie lineari; foglie basali in rosetta, verdi, violacee nella pagina inferiore, picciolate, ovali, lanceolate o ellittiche, intere o leggermente dentate-incise alla base, finemente pelose, tronche, cordate o subcordate alla base, ristrette al picciolo; infiorescenza corimbosa composta 3-5 da capolini; fiori gialli, piatti, tutti ligulati con ligule inuguali, involucro con squame acute all’apice e con abbondanti peli ghiandolari, ovario infero; i frutti sono acheni scuri sormontati da un pappo. Pianta estremamente polimorfa, può variare nella forma del margine fogliare, nella quantità e diversità dei peli. Cresce in ambienti secchi boschivi formati da latifoglie o conifere. Presente su tutto il territorio italiano. Fiorisce da maggio ad agosto, da 0 a 2200 m s.l.m.. Regione Friuli Venezia Giulia, 1000 m s.l.m., settembre 2011, foto di Nicolò Parrino.
  6. Lupinus gussoneanus Agardh = Lupinus micranthus Guss. Tassonomia Ordine: Fabales Famiglia: Fabaceae Nome italiano Lupino irsuto, Lupino micranto. Foto e descrizione Pianta erbacea annuale alta fino a 40 cm ricoperta di peli lucidi in tutte le sue parti e molto ramificata a partire dalla base; le foglie hanno un picciolo lungo circa 10 cm, sono divise in 5-7 segmenti ovati, mucronati agli apici e irsuti su ambedue le facce. L'infiorescenza è racemosa con i fiori inferiori alterni e quelli superiori subverticillati, le bratte sono lanceolate e le bratteole lineari, il calice è irsuto e con i denti superiori divisi mentre quelli inferiori sono tridentati e lineari. Il fiore è di colore blu con una macchia bianca sullo stendardo, la chiglia ha l'apice acuto con un'orecchietta molto sviluppata di colore nerastro con base biancastra. Il frutto è un legume ricoperto da fitta peluria che contiene 3-5 semi lisci. Fiorisce da aprile a giugno, da 0 a 600 m s.l.m., in campi e luoghi incolti, bordi stradali e cunette. Presente in Toscana, Lazio, Meridione e Isole maggiori comprese. Regione Sardegna, 200 m s.l.m., Aprile 2007, foto di Giovanni Solinas.
  7. Lycopsis arvensis L. = Anchusa arvensis (L.) M. Bieb. Tassonomia Ordine: Lamiales Famiglia: Boraginaceae Nome italiano Buglossa minore. Foto e descrizione Pianta erbacea annuale o bienne alta fino a 50 cm, foglie e fusto diffusamente ricoperti da peli setolosi, patenti, rigidi e diseguali; fusto eretto, foglioso, lievemente carnoso, con rami ascellari alle foglie nella parte superiore; foglie basali lineari-lanceolate, attenuate al picciolo, ottuse e mucronate all’apice, margine sinuoso, ondulato, irregolarmente dentellato, foglie del caule simili ma ridotte e sessili; infiorescenza apicale compatta avvolta da brattee lanceolate; fiori ermafroditi sorretti da corti pedicelli, corolla azzurra con lobi dal contorno diseguale, tubo corollino bianco nella parte inferiore, lievemente ricurvo; calice campanulato diviso fin quasi alla base in 5 denti; il frutto è una nucula ovoidale. Cresce in ambienti ruderali e margini di boschi, indifferente al substrato. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Sardegna. Fiorisce da aprile ad agosto da 0 a 1600 m s.l.m.. Regione Valle d'Aosta, 500 m s.l.m., maggio 2013, foto di Giomalvi.
  8. Mandragora autumnalis Bertol Tassonomia Ordine: Solanales Famiglia: Solanaceae Nome italiano Mandragora. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne acaule con radice a fittone ramificato dal quale ogni anno spuntano da 1 a 3 rosette foliari di odore sgradevole. Le foglie sono di colore verde, hanno forma spatolata con bordo ondulato e con la nervatura centrale molto marcata sulla pagina inferiore che termina su un picciolo alato. L'infiorescenza è un gruppo di fiori singoli al centro della rosetta fogliare. I fiori sono singoli, raggiati e monoclini, portati da corti piccioli ricoperti da morbida peluria, hanno il calice a forma di cono rovesciato molto corto e con i 5 denti oblungo-triangolari; la corolla è di forma campanulata con 5 petali ottusi di colore viola chiaro, 5 stami villosi alla base con le antere di colore giallo, 1 stilo con stigma bilobo. Il frutto è una bacca subsferica di colore arancio-rossiccio, nerastro da secco, contenente numerosi semi con la faccia piana e reticolata. Fiorisce da settembre a novembre, da 0 a 600 m s.l.m., nelle scarpate e pendii assolati, sui bordi dei sentieri e dei ruscelli. Presente in Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, non più ritrovata in Lazio, Campania e Abruzzo. Note: Mandragora autumnalis Bertol è simile a Mandragora officinarum L. che si differenzia per avere fioritura primaverile, radice chiara, corolla biancastra. Assente sul territorio italiano, presente solo negli orti botanici. Regione Sicilia, 550 m s.l.m., Ottobre 2008, foto di Antonio Giacalone.
  9. Iris lutescens Lam. = Iris chamaeiris Bertol., Iris italica Parl., Iris olbiensis Hénon, Iris sabina N. Terracc. Tassonomia Ordine: Asparagales Famiglia: Iridaceae Nome italiano Giaggiolo tirrenico. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne non più alta di 25 cm, con radice a rizoma poco carnoso di colore marrone, dal quale partono numerose radici fibrose e fini. Il fusto è eretto e cilindrico. Le foglie sono di colore verde, con simmetria bilaterale ed ensiformi, con nervature poco evidenti; le basali sono diritte e di colore ceruleo, le cauline scarse e le superiori bratteiformi. L'infiorescenza, più corta delle foglie, è singola e spunta da una brattea oblungo-lanceolata con il dorso carenato e aguzzo, a volte tinta di color porpora sui margini che sono membranacei. Il fiore è solitario e profumato, portato da un corto picciolo liscio, l'involucro è cilindrico e un po' svasato all'apice; i 3 tepali esterni sono eretto-patenti con i lembi obovati, svasati alla base e incurvati, il colore varia dall' azzurro-violetto al violetto-nerastro o giallo, raramente bianco, hanno nervature centrali più scure, con un'area basale chiara, percorse da una barba bianca con apici gialli che si prolunga fino alla fauce; i 3 tepali interni hanno lo stesso colore degli esterni ma sono eretti e conniventi; gli stami sono 3 e nascosti dai 3 rami petaloidi dello stilo. Il frutto è una capsula contenente semi rugosi di colore marrone rossiccio. Fiorisce da aprile a maggio, da 100 a 1300 m s.l.m., in garighe e zone costiere assolate. Presente in Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio e Abruzzo, non più ritrovata in Campania. Note: Iris lutescens Lam. è pianta protetta in Liguria. Regione Toscana, 200 m s.l.m., Marzo 2009, foto di Gianni Bonini.
  10. Veronica beccabunga L. (1753) Sinonimi Veronica tenerrima F.W.Schmidt (1791) Cardia beccabunga (L.) Dulac (1867) Beccabunga vulgaris Fourr. (1869) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Erba grassa; Veronica beccalunga Etimologia L'origine del nome Veronica, almeno riferito a questo genere di piante, è abbastanza oscura e soggetta a varie attribuzioni controverse. Secondo l'ipotesi più accreditata deriverebbe semplicemente dall'erronea pronuncia, da parte degli antichi studiosi di botanica, di Vetonica e in cui la "t" veniva pronunciata come "r"; il nome Vetonica, o Vettonica, o anche Betonica o Bettonica stava ad indicare la provenienza dalla Vettonia (o Vetonia), antica Regione della Lusitania, l'attuale Portogallo. Altra ipotesi è che invece derivi dall'unione di "vera" e "unica" in riferimento alle presunte proprietà medicinali uniche in alcune di queste specie. L'epiteto specifico ha etimo incerto. Forse deriva da qualche espressione popolare in lingua tedesca o fiamminga in riferimento al suo habitat in zone umide o in riferimento alle sue foglie che sono un po' piccanti all'assaggio. Descrizione Pianta erbacea perenne molto ramificata, ha i fusti basali prostrati dai quali partoni nuove radichelle e nuovi getti erbacei eretti, anch'essi ramificati. Le foglie sono di colore verde brillante e portate da un corto picciolo cuneato alla base, di forma ovata o ellittica con i bordi dentati. L'infiorescenza è composta da un racemo che porta fino a 25-30 elementi fioriferi, che spuntano all'ascella delle foglie, le brattee sono corte e lineari, il calice ha 4 sepali oblungo lanceolati. I fiori hanno 4 lobi di colore azzurro carico di forma ovale e irregolare con la fauce bianca, hanno 2 stami e 1 stilo. Il frutto è una capsula subsferica liscia contenente numerosi semi di colore marrone giallastro. Fiorisce da aprile a ottobre, da 0 a 2500 m s.l.m., sui bordi chiari dei torrenti, delle fonti e nelle cunette umide. Presente in tutta Italia. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Veronica beccabunga L. (1753); Regione Liguria, 150 m s.l.m.; Giugno 2010; Foto di Giorgio Venturino.
  11. Polypodium vulgare L. Tassonomia Ordine: Polypodiales Famiglia: Polypodiaceae Nome italiano Felce dolce, Liquirizia di monte, Felce quercina. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, interamente glabra, alta fino a 50 cm; rizoma dal sapore dolciastro simile alla liquirizia, orizzontale, carnoso e ricoperto da squame rossastre; fronde con picciolo più corto della lamina, oblungo-lanceolate, profondamente pennatopartite, formate da 10-20 pinne oblunghe, intere o poco dentate, alterne, confluenti alla base e ottuse all'apice; sori lenticolari, prima gialli, diventano bruni a maturazione raggiunta, disposti nella pagina fogliare inferiore ai due lati della nervatura centrale, sporangi pedicellati contenenti spore reniformi giallastre che si disseminano da marzo a maggio. Cresce su vecchi muri, tronchi marcescenti e su rocce ombrose ricoperte di muschio. Presente su tutto il territorio italiano, dubbio in Calabria e Sicilia, da 0 a 2500 m s.l.m.. Regione Valle d'Aosta, 500 m s.l.m., maggio 2009, foto di Giomalvi.
  12. Cardamine trifolia L. Tassonomia Ordine: Brassicales Famiglia: Brassicaceae Nome italiano Dentaria a tre foglie, Billeri a tre foglie. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne rizomatosa, ha fusti stoloniferi con la base legnosa che tendono a erigersi verticalmente, le foglie di colore verde superiormente e rossastre inferiormente sono tutte basali, picciolate e composte da tre foglioline di forma cuneiforme con i bordi divisi in piccoli denti poco profondi, quelle cauline molto piccole, trilobate o indivise. L'infiorescenza è racemosa e porta pochi fiori con 4 petali di colore bianco e antere gialle. Il frutto è una capsula lunga circa 2,5 cm eretta contenente piccoli semi granulati. Fiorisce da aprile a giugno, in luoghi umidi e ombrosi, nei boschi di latifoglie o misti ad Abies alba, da 200 a 1500 m s.l.m., presente in Piemonte, Veneto,Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana. Regione Friuli Venezia Giulia, 150 m s.l.m., Marzo 2010, foto di Nicolò Parrino.
  13. Veronica prostrata L. (1762) Sinonimi Veronica scheereri (J.-P. Brandt) Holub (1973) Cardia prostrata (L.) Dulac (1867) Uranostachys prostrata (L.) Fourr. (1869) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Plantaginales Famiglia: Plantaginaceae Nome italiano Veronica sdraiata; Veronica prostrata Etimologia L'origine del nome Veronica, almeno riferito a questo genere di piante, è abbastanza oscura e soggetta a varie attribuzioni controverse. Secondo l'ipotesi più accreditata deriverebbe semplicemente dall'erronea pronuncia, da parte degli antichi studiosi di botanica, di Vetonica e in cui la "t" veniva pronunciata come "r"; il nome Vetonica, o Vettonica, o anche Betonica o Bettonica stava ad indicare la provenienza dalla Vettonia (o Vetonia), antica Regione della Lusitania, l'attuale Portogallo. Altra ipotesi è che invece derivi dall'unione di "vera" e "unica" in riferimento alle presunte proprietà medicinali uniche in alcune di queste specie. L'epiteto specifico deriva dal latino prostratus = gettato a terra, prostrato. In riferimento al fusto della pianta che, quanto meno nella parte basale, è disteso a terra. Descrizione Pianta erbacea perenne alta fino a 20 cm, leggermente pubescente, pulvinante, sublegnosa alla base. Fusti cilindrici ramificati sin dalla base, fusti fioriferi prostrati nella parte basale poi ascendenti, fusti vegetativi decombenti e disposti a raggio. Foglie opposte, subsessili, da lineari-lanceolate a strettamente ovali, margine denticolato o crenulato, spesso revoluto. Infiorescenza racemosa ascellare formata da 15-20 fiori e da brattee ovali. Calice con sepali lineari-lanceolati, diseguali, più corti della capsula; corolla di colore azzurro pallido con striature più scure, tetramera, con 3 petali di maggiori dimensioni; 2 stami con antere violacee, 1 stilo persistente. Il frutto è una capsula glabra obcordata contenente 8-16 semi. Cresce nei pascoli e nei luoghi erbosi magri e assolati, preferibilmente con substrato calcareo. In Italia è presente nella seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e Basilicata. Fiorisce da marzo a giugno, da 0 a 1800 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Veronica prostrata L. (1762); Regione Lombardia, 450 m s.l.m.; Marzo 2011; Foto di Alessandro Federici.
  14. Pulsatilla montana (Hoppe) Rchb. Basionimo: Anemone montana Hoppe. Tassonomia Ordine: Ranunculales Famiglia: Ranunculaceae Nome italiano Pulsatilla montana, Pulsatilla comune. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne, alta fino a 25 cm; radice rizomatosa scura, subcilindrica e obliqua; fusto breve, eretto, ricoperto da una densa peluria lanosa; foglie basali lanose, tripennatosette, segmenti a lamina triangolare, si formano dopo lo sviluppo del fiore, foglie del caule bratteiformi, lineari o biforcate, sessili, disposte in verticillo; fiore solitario, attinomorfo, pendulo, inclinato, formato da 6 tepali viola scuro, pubescenti nella parte esterna, ellittici, più o meno chiusi a campanella anche in antesi, con al centro numerosi stami gialli; il frutto è formato da un insieme globoso di acheni con una lunga appendice piumosa. Cresce nei prati aridi e nelle radure erbose dei boschi. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo e Molise. Fiorisce da marzo a maggio, da 100 a 2200 m s.l.m.. Regione Veneto, 700 m s.l.m., marzo 2012, foto di Giacomo Bommartini.
  15. Tragopogon pratensis L. (1753) Sinonimi Tragopogon tortilis (G.Mey.) Pritz. (1866) Tragopogon shuttleworthii Godet (1853) Tragopogon praecox Focke (1905) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae Nome italiano Barba di becco dei prati; Barba di becco comune Etimologia L'epiteto generico, Tragopogon, è parola composta derivante dalle due parole greche τράγος (trágos) = caprone, capro, becco, maschio della capra, e πώγων (pógon) barba. In riferimento alle setole del pappo che, quando è ben sviluppato, possono ricordare la barba di un caprone. L'epiteto specifico è parola latina che indica l'habitat consueto di questa pianta; pratensis = che cresce nei prati, pratense. Descrizione Pianta erbacea bienne alta fino a 100 cm; con radice a fittone verticale o leggermente obliqua. Il fusto è cavo, semplice o poco ramoso, eretto, glabrescente, foglioso, verde chiaro a volte rossastro; se spezzato emette un lattice bianco e appiccicoso. Foglie canalicolate con base allargata e amplessicaule, lineari, lungamente attenuate all’apice, spesso attorcigliate, con margine intero o arricciato e nervatura centrale evidente. Infiorescenza a capolino, generalmente solitario, sorretto da un lungo e sottile peduncolo a volte leggermente riflesso. L'involucro è cilindrico, formato da una serie di 7-8 brattee lineari, lunghe più o meno quanto le ligule, riflesse al termine dell’antesi. Corolla formata da sole ligule di colore giallo; il fiore si richiude su sé stesso nelle prime ore pomeridiane fino al mattino successivo e in caso di pioggia. I frutti sono acheni fusiformi sormontati da un pappo bianco molto piumoso. Cresce in prati incolti, ricchi e soleggiati, indifferente al substrato. Presente in tutte le regioni italiane escluse le isole Sicilia e Sardegna e la Puglia. Fiorisce da marzo ad agosto da 0 a 1800 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Tragopogon pratensis L. (1753); Regione Emilia Romagna, 500 m s.l.m.; Aprile 2011; Foto di Gianni Bonini.
  16. Saxifraga mutata L. Tassonomia Ordine: Saxifragales Famiglia: Saxifragaceae Nome italiano Saxifraga gialla. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne alta fino a 50 cm; fusto eretto, ramificato, verde-giallastro, ricoperto da peli semplici e ghiandolosi, foglie basali disposte in rosetta non serrata, coriacee, carnosette, sessili, oblungo-spatolate, margine cartilagineo secernente secrezioni che formano incrostazioni calcaree, ciliato nella parte inferiore, denticolato e arrotondato nella parte apicale, foglie del caule simili, alterne e decrescenti; infiorescenza ramosa piramidale, lassa; fiori pentameri, dialipetali, portati da un pedicello con foglie bratteali alla base, calice campanulato con sepali ghiandolosi, ovali, ottusi, più larghi dei petali; petali di colore giallo-aranciato, lineari-lanceolati, apice acuminato, più lunghi dei sepali; 10 stami disposti a raggio con antere rossastre reniformi, 2 stili conici, ovario rosso a maturazione. Cresce su rupi e ghiaioni calcarei. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, dubbia la sua presenza in Valle d’Aosta. Fiorisce da luglio ad agosto, da 500 a 2500 m s.l.m.. Regione Trentino Alto Adige, 1400 m s.l.m., agosto 2012, foto di Giacomo Bommartini.
  17. Pulsatilla halleri (All.) Willd. Basionimo: Anemone halleri All. Tassonomia Ordine: Ranunculales Famiglia: Ranunculaceae Nome italiano Anemone di Haller, Pulsatilla di Haller. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne alta fino a 30 cm; radice rizomatosa scura, subcilindrica e obliqua; fusto breve, eretto, ricoperto da una densa peluria lanosa; foglie basali lanose bipennatosette, segmenti e lobi profondamente incisi, si formano in contemporanea o appena dopo lo sviluppo del fiore, foglie del caule bratteiformi, sessili, disposte in verticillo; fiore solitario, attinomorfo, eretto, formato da 6 tepali azzurri o violetti, vellutati-setosi nella parte esterna, ellittici, aperti a stella in piena antesi con al centro numerosi stami gialli; il frutto è formato da un insieme globoso di acheni con una lunga appendice piumosa. Specie endemica delle Alpi Occidentali, cresce nei pascoli di montagna e nelle radure erbose dei boschi. In Italia è presente in Valle d’Aosta e Piemonte, non più segnalata in Lombardia. Fiorisce da giugno a luglio, da 1000 a 2600 m s.l.m.. Reg. Valle d'Aosta, 2500 m s.l.m., maggio 2012, foto Giomalvi.
  18. Lathyrus pannonicus (Jacq.) Garcke subsp.varius (Hill)P.W.Ball = Lathyrus varius (Hill) Koch, Orobus versicolor J. F. Gmel. Tassonomia Ordine: Fabales Famiglia: Fabaceae Nome italiano Cicerchia pannonica. Foto e descrizione Pianta erbacea perenne con radice rizomatosa carnosa e fusiforme, di tipo fascicolato; lo stelo è ramificato alla base, ascendente, alato e aptero. Le foglie sono picciolate, opposte e lineari con grandi stipole alate alla base, le basali hanno 2 paia di foglioline, le superiori 4 paia e terminanti con una fogliolina centrale ridotta ad un mucrone fogliaceo lineare e caduco. L'infiorescenza spunta tra fusto e stipole foliari, è peduncolata, porta fino a 11 elementi fioriferi; i fiori hanno un corto picciolo e i denti del calice diseguali e ciliati, la corolla è papilionacea di colore giallastro, lo stendardo è ampio con screziature rosee, le ali aderiscono alla carena. Lo stilo è cilindrico inferiormente, piano e pubescente all'apice. Il frutto è un baccello contenente semi subsferici. Fiorisce da maggio a giugno, da 0 a 800 m s.l.m., nei prati aridi e nei sottoboschi di aghifoglie, leccete e rovereti. Presente in Piemonte, Lombardia,Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Note: questa specie di Lathyrus non presenta cirri agli apici dei rami. Regione Friuli Venezia Giulia, 200 m s.l.m., Aprile 2011, foto di Nicolò Parrino.
  19. Sternbergia lutea (L.) Ker Gawl. ex Spreng. (1825) Sinonimi Amaryllis lutea L. (1753) Oporanthus luteus (L.) Herb. (1821) Oporanthus siculus (Tineo ex Guss.) Parl. (1858) Sternbergia aurantiaca Dinsm. (1934) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Liliales Famiglia: Amaryllidaceae Nomi italiani Zafferanastro giallo; Sternbergia gialla Etimologia Il genere è dedicato al botanico boemo G.M. Sternberg (1761 - 1838). L'epiteto specifico deriva dal latino luteus = di colore giallo; in riferimento al colore giallo del fiore. Descrizione Pianta erbacea bulbosa perenne, alta fino a 30 cm con bulbo subgloboso ricoperto da tuniche membranacee di colore castano più o meno scuro che si prolungano in una guaina lungo lo stelo di circa 10 cm del medesimo colore e consistenza; le foglie, da 2 a 10, sono di colore verde, piane, diritte, con i bordi ruvidi e gli apici ottusi. La brattea ha aspetto membranaceo, è chiusa nella zona basale e libera all'apice; il fiore di colore giallo vivo ha 6 petali con gli apici arrotondati, dei quali i 3 esterni più larghi, ha 6 stami con antere arancioni e 1 stilo trilobo. Il frutto è una capsula che contiene i piccoli semi racchiusi in un guscio. Fiorisce da settembre a novembre, da 0 a 1200 m s.l.m., nei sentieri, sui bordi dei boschi e negli incolti. Presente in tutta Italia ad esclusione di Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, la sua presenza è dubbia in Piemonte. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Sternbergia lutea (L.) Ker Gawl. ex Spreng. (1825); Regione Veneto, 200 m s.l.m.; Settembre 2011; Foto di Giacomo Bommartini.
  20. Silene viscaria (L.) Jess. (1879) Sinonimi Viscaria vulgaris Bernh. (1800) Viscaria viscosa (Scop.) Asch. (1859) Steris viscaria (L.) Raf. (1840) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Nomi italiani Crotonella viscaria Etimologia L'epiteto generico, Silene, è di etimo incerto. Potrebbe derivare greco Σειληνός (Seilenós) = Sileno (in latino Silenus), che la mitologia greco-antica ricorda come padre adottivo e compagno di Bacco. Sileno viene spesso raffigurato sotto sembianze umane ma anche con attributi animaleschi come orecchie, coda e zoccoli equini, e coperto di schiuma dovuta alla vinificazione. Forse quest'ultima caratteristica può giustificare la scelta dell'epiteto generico: infatti molte specie di Silene sono cosparse da una tipica secrezione vischiosa che può ricordare una sorta di schiuma. Oppure può derivare sempre da Sileno che viene raffigurato anche con una gran pancia rotonda: in tal caso ricordando la tipica forma a palloncino dei fiori di molte specie di Silene. Altra origine può riscontrarsi nella parola greca σίαλον (sialon) = saliva, sputo; in riferimento alla tipica secrezione vischiosa e attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie di Silene. L'epiteto specifico, viscaria, deriva dal latino viscum = vischio, pania per l'uccellagione; in riferimento alla secrezione di sostanza appiccicosa che tale pianta può produrre. Descrizione Pianta erbacea perenne alta fino a 60 cm, radice a fittone con radici secondarie; fusto eretto, glabro, rossastro, semplice, ramoso e molto viscoso nella parte superiore; foglie basali disposte in rosetta, oblungo-lanceolate, glabre, ciliate alla base, 1-3 paia di foglie cauline, lineari, acute, opposte e congiunte alla base (connate); infiorescenza formata da cime spiciformi, serrate, apicali o laterali sorrette da un corto peduncolo; calice claviforme, rossastro, gamosepalo, striato da 10 evidenti nervature, 5 denti calicini triangolari tondeggianti all’apice; fiori ermafroditi, pentameri e dialipetali; corolla rosa o purpurea, petali leggermente bilobati con scaglie bifide sull’unghia; 10 stami con antere reniformi, 5 stili, ovario supero, il frutto è una capsula ovoidale con 5 denti posti all’apice, contenente semi canalicolati sul dorso. Cresce ai margini dei boschi, nei prati e nei pascoli assolati. In Italia è presente nelle seguenti regioni: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria. Fiorisce in giugno-luglio, da 900 a 1600 m s.l.m.. Periodo di fioritura, presenza, distribuzione in altezza Silene viscaria (L.) Jess. (1879); Regione Valle d'Aosta, 1000 m s.l.m.; Giugno 2012; Foto di Giovanni Malvicino.
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