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  1. Liparis Loeselii (L.) Rich. Sinonimi Ophrys Loeselii L. Malaxis loeselii (L.) Sw. Pseudorchis loeselii (L.) Gray Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Liparide Etimologia Il nome del genere dal greco lìparos = lucente, in riferimento all'aspetto delle foglie. Il nome specifico in riferimento al medico e botanico tedesco J. Loesel, cui la specie è dedicata. Descrizione Pianta gracile, interamente verde-giallastro, alta 6 - 20 cm. , a rizoma orizzontale su cui si innestano due pseudobulbi, sul più vecchio dei quali permangono a lungo resti delle foglie dell'anno precedente. Fusto diritto, glabro e angoloso. Foglie 2-3 foglie basali, lanceolate, sub opposte, con apice spesso a cappuccio, guainanti il giovane pseudo bulbo e la base del fusto. Brattee squamiformi. Fiori Infiorescenza lassa, portante 2-12 fiori giallastri, muniti di breve peduncolo e rivolti verso l'alto. Sepali lineari lanceolati, con margini assai revoluti, divergenti in orizzontale. Petali sottili, molto più stretti e poco più corti dei sepali. Labello intero, privo di sperone, curvato a forma di sella, più largo dei sepali, con margini irregolari, piegati longitudinalmente all'insù. Ginostemio eretto ed allungato. Tipo corologico Circumboreale. Periodo di fioritura Giungo - Luglio Territorio di crescita Alpi centro orientali in Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Habitat Paludi e torbiere, spesso su muschi e schiume, fino a 1200 mt di altitudine. Somiglianze e varietà La specie è l'unica del suo genere presente in Europa. Note Mancano notizie certe riguardo l'impollinazione dei questa specie: alcuni autori ritengono che sia autogama e che si riproduca soprattutto per via vegetativa. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Liparis Loeselii (L.) Rich., Regione Friuli Venezia Giulia, Giugno 2009 - Foto di Luciano Regattin
  2. Herminium monorchis (L.) R. Br. Sinonimi Ophrys monorchis L. Herminium clandestinum Gren. & Godr. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide a un bulbo. Orchide muschiata. Etimologia Il nome del genere forse dal nome del dio greco Hermes o dalla parola greca ermìs = piede del letto, per la forma dell’inflorescenza. Secondo altri, il nome generico verrebbe invece dal termine greco ereisma = sostegno, che insieme al nome specifico monorchis, farebbe riferimento al fatto che la pianta si sostiene su un solo rizotubero. Il nome specifico dai termini greci monos = uno e orchis = testicolo, in riferimento al fatto che questa specie è dotata di un solo rizotubero. Descrizione Specie che, al momento della fioritura, ha un solo rizotubero sessile, subgloboso, più altri più piccoli che si formano all’apice degli stoloni che si dipartono dal rizotubero. La pianta è esile, complessivamente giallo-verdastra, alta 7-25 cm., con fusto gracile. Foglie 2-3 foglie basali, ovato lanceolate, quella inferiore sovente un po’ più corta; 1-2 foglie caulinari molto piccole e bratteiformi. Brattee lineari, acute, più corte o uguali all’ovario. Fiori Infiorescenza multiflora, alquanto allungata e lassa. Fiori piccoli, campanulati, giallo verdastri, profumati di miele; penduli in quanto l’ovario è piegato ad angolo retto all’apice. Sepali lanceolati, petali più lunghi e più stretti dei sepali, spesso dentati alla base. Labello trilobo, con il lobo mediano più stretto e più lungo dei laterali, che sono divergenti. Sperone assente. Tipo corologico Eurasiatico. Periodo di fioritura Giugno- Luglio Territorio di crescita Regioni alpine e prealpine, Alpi Apuane, Basilicata. Habitat Prati e pascoli sia asciutti che umidi, su suolo calcareo o neutro, fino a 1700 mt. Somiglianze e varietà Il genere Herminium è rappresentato, in Europa, da questa sola specie. Note La riproduzione è soprattutto vegetativa, attraverso i rizotuberi stoloniferi. I fiori possono anche venire impollinati da piccolissimi insetti, soprattutto Imenotteri e Ditteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Herminium monorchis (L.) R. Br., Regione Veneto, Agosto 2009 - Foto di Giacomino
  3. Epipactis persica subsp. gracilis (B. Baumann & H. Baumann) W. Rossi Sinonimi Epipactis baumanniorum Strohle Epipactis exilis P. Delforge Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Elleborine gracile Epipactis gracile Etimologia Il nome del genere dal greco "Epipaktis" , nome con cui era nota la pianta del veratro, per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico dal latino persicus = della Persia e gracilis= gracile, per l'esilità della pianta. Descrizione Pianta esile, alta 15-45 cm., con fusto sottile, verdastro, pubescente nella parte superiore, munito di 2-3 guaine basali. Foglie 2-4 foglie caulinari, tutte inserite nella metà superiore del fusto, con margini muniti di impercettibili papille, Quelle inferiori ellittiche, lanceolate le superiori. Brattee lanceolate, quella inferiore più lunga del fiore, le altre progressivamente più corte. Fiori Infiorescenza lassa, più o meno unilaterale, composta da 3-15 piccoli fiori penduli e campanulati. Sepali verdi, ovato lanceolati. Petali poco più corti e larghi, di colore generalmente più chiaro dei sepali. Labello più corto dei sepali; epichilo triangolare, bianco verdastro, con apice più o meno ripiegato all'indietro, munito di due gibbosità basali talora sfumate di rosa. Ovario allungato e con un breve peduncolo. Rostello assente o inefficace. Tipo corologico Subendemico. L'areale, ancora in fase di determinazione, è disgiunto: Europa sud-orientale, dalla Sardegna alla Bulgaria e dall'Ungheria alla Grecia. Periodo di fioritura Luglio-Agosto. Territorio di crescita Segnalata in varie regioni dell'Italia centrale e meridionale. Habitat Boschi di latifoglie, specialmente bosco maturo di faggio, su substrato calcareo. Dai 400 ai 1800 mt. Somiglianze e varietà Epipactis leptochila (Godfery) Godfery , segnalata sporadicamente in diverse regioni dell'Italia settentrionale e centrale, che si distingue da Epipactis persica (Soò) Nannf. Subsp. gracilis (B. Baumann & H. Baumann) W. Rossi principalmente per l'epichilo più lungo che largo, anche se di poco. Note Entità autogama, che si riproduce per autoimpollinazione. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Epipactis persica subsp. gracilis (B. Baumann & H. Baumann) W. Rossi, Regione Sardegna, Giugno 2009 - Foto di Franco Sotgiu
  4. Epipactis muelleri Godfery Sinonimi Epipactis Helleborine subsp. muelleri (Godfrey) O. Bolòs, Masalles & Vigo Epipactis viridiflora (Rchb.) sensu O.F. Mull. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Elleborine di Muller. Epipactis di Muller. Etimologia Il nome del genere dal greco "Epipaktis" , nome con cui era nota la pianta del veratro, per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico da quello del botanico tedesco Hans Muller. Descrizione Pianta a rizoma corto, alta 20-70 cm. Fusto generalmente singolo, violaceo e glabro alla base, verdastro e pubescente nella porzione superiore. Foglie Foglie ovato lanceolate, talvolta distiche, spesso ondulate al margine, scanalate, spesso falciformi. Brattee strette, lanceolate, le inferiori più lunghe del fiore, progressivamente più corte verso l'alto. Fiori Inforescenza densa o sublassa, talvolta unilaterale, composta da fiori campanulati e penduli, poco aperti. Sepali e petali ovato-lanceolati, di colore verde biancastro. Labello relativamente corto; ipochilo bianco verdastro, talvolta sfumato di rosa all'esterno, rosso bruno all'interno. Epichilo cordiforme, biancastro o bianco verdastro, di solito riflesso con, alla base, due piccole protuberanze rosate. Rostello assente o presto evanescente. Ovario piriforme, brevemente peduncolato. Masse polliniche disgreganti, disposte direttamente sopra lo stimma, che è perpendicolare all'asse dell'ovario. Tipo corologico Centroeuropeo. Periodo di fioritura Da metà Giugno a metà Agosto. Territorio di crescita Presente nelle regioni settentrionali, meno la Valle d'Aosta, nelle centrali, in Puglia e in Sardegna. Habitat Boschi luminosi, radure, margini di boschi, cespuglieti, su terreno calcareo e piuttosto asciutto, dai 200 ai 1600 mt. Somiglianze e varietà Epipactis placentina Bongiorni & Grunager (segnalata in Liguria, E. Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia ) che si distingue da E. muelleri Godfrey per l'epichilo triangolare, di colore rosa, generalmente piano e con apice acuto e mai riflesso. Note Entità autogama che si riproduce per autoimpollinazione. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Epipactis muelleri Godfery, Regione Friuli Venezia Giulia, Giugno 2009 - Foto di Luciano Regattin
  5. Dactylorhiza traunsteineri (Saut. ex Rchb.) Soò Sinonimi Dactylorhiza majalis subsp. traunsteineri (Saut. ex Rchb.) H. Sund. Orchis angustifolia Lios ex Rchb. Orchis traunsteineri Saut. ex Rchb. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide di traunsteiner Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome della specie traunsteineri in onorte del farmacista J. Traunsteiner (1798-1850) suo scopritore. Descrizione Pianta con fusto esile alta fino a 20-40 cm, sottile e gracile, cilindrica e cava (è comunque poco comprimibile) tendente al violetto verso la sommità, la parte sotterranea è costituita da rizotuberi digitati profondamente divisi. Foglie 3-4 foglie culinari erette ed arcuate all'indietro, la superficie presenta (ma non sempre) delle macchie scure, lunghe 5-16 cm per 0,5-1,5 cm di larghezza. Fiori Infiorescenza più o meno lassa di pochi fiori grandi di colore porpora o Magenta scuro; brattee brunastre più lunghe dell'ovario. Sepali laterali spesso maculati, eretto patenti; sepalo dorsale un po' ribattuto sui petali che sono conniventi; labello solitamente trilobo con lobo centrale prominente, parte basale e centrale più chiara con striscie e punti relativamente fini; sperone conico, robusto, orizzontale. Tipo corologico Subendemica-alpica. Periodo di fioritura Da Maggio a Luglio Territorio di crescita Presente nelle regioni settentrionali. Habitat Torbiere, aquitrini, ambienti paludosi, fino a 1800 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Dactylorhiza lapponica subsp. rhaetica H. Baumann & R. Lorenz, che si distingue per l'altezza minore, il fusto cavo, più robusto, le foglie più larghe e brevi, fiori più piccoli, labello spesso subintero oltre che largamente trilobo. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza traunsteineri (Saut. ex Rchb.) Soò, Regione Friuli Venezia Giulia, Maggio 2009 - Foto di Luciano Regattin
  6. Dactylorhiza majalis P.F. Hunt & Summerth. Sinonimi Orchis comosa Scop. Orchis latifolia L. p.p. Orchis fistulosa Moench. Orchis majalis Rchb. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide a foglie larghe Orchidea palmata Etimologia Il genere dactylorhiza deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome della specie majalis deriva dal latino e significa "del mese di maggio." Descrizione Pianta alta fino a 20-80 cm, piuttosto tozza, fusto cavo, robusto tendente al violetto verso la sommità, la parte sotterranea è costituita da rizotuberi profondamente divisi. Foglie 3-6 foglie culinari oblungo-lanceolate, verde scuro, pesantemente maculate di bruno-violaceo nella faccia superiore. Fiori Infiorescenza densa e lunga, fiori viola scuro, raramente lilacini, brattee prima verdi poi porporine, le inferiori più lunghe dei fiori. Sepali laterali da patenti ad eretti, sepalo dorsale connivente in casco con i petali; labello trilobato, più largo che lungo, disegno composto da righe e punti ben marcati. Sperone conico, discendente, un po’ più corto dell’ovario. Tipo corologico Centroeuropea Periodo di fioritura Da Maggio a Luglio Territorio di crescita Italia Settentrionale. Habitat Sorgenti, praterie umide, sponde dei ruscelli, fino a 2200 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Dactylorhiza majalis subsp. Alpestris (Pugsley) Senghas, presente nelle alte quote alpine, si distingue per il fusto robusto e corto 10-25 cm, con foglie più corte e larghe, labello subintero (il lobo centrale è poco evidente). Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza majalis(Rchb.) P.F. Hunt & Summaerh., Regione Valle d'Aosta, Giugno 2009, foto di Giovanni Malvicino
  7. Chamorchis alpina (L.) Rich. Sinonimi Herminium alpinum (L.) Lindl. Orchis alpina (L.) Scop. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea nana alpina Gramignola alpina Etimologia Il nome del genere deriva dal greco “khamaì”= a terra, nano, per evidenziare le piccole dimensioni della pianta. Il nome specifico con evidente riferimento al suo habitat alpino. Descrizione Pianta nana con fusto eretto, glabro, provvista di 2 rizotuberi ellissoidali. Foglie 4-8 foglie riunite in rosetta basale, lanceolate, graminiformi, scanalate, suberette, con brattee verdi più lunghe dei fiori. Fiori Infiorescenza breve e lassa, con 3-12 fiori piccoli, giallognoli-verdastri, con sfumature esterne bruno-violacee. Sepali ovati e petali più piccoli conniventi a casco; labello intero o appena trilobo, lungo 3-4 mm, con fossetta nettarifera alla base; privo di sperone. Ginostemio breve, con 2 retinacoli contigui e borsicola rudimentale; ovario sessile e piegato all’apice ad angolo retto. Tipo corologico Artico-alpina (esclusivamente Europa). Periodo di fioritura Luglio-Agosto Territorio di crescita Presente in italia su tutta la catena alpina. Habitat Prati magri, ambienti aridi e ventosi, preferibilmente su suoli calcarei, dai 1600 a 2600 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Il genere è monospecifico. Note L’impollinazione avviene ad opera di piccoli insetti, quasi sempre a ditteri o formiche. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Chamorchis alpina (L.) Rich., Regione Veneto, Agosto 2009 - Foto di Giuliano Gnata
  8. Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta (O.F. Mull.) P.D. Sell Sinonimi Dactylorhiza cruenta (O.F. Mull.) Soò Dactylorchis incarnata var. cruenta (O.F. Müll.) Verm. Dactylorhiza incarnata subsp. haematodes (Rchb.) Soó Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea sanguigna Etimologia Il genere dactylorhiza deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome subspecifico per le macchie "rosso sangue" sulle foglie. Descrizione Pianta piuttosto tozza max. 30 cm, con fusto foglioso e cavo. La parte sotterranea è costituita da due rizotuberi palmati, profondamente divisi. Foglie 3-5 foglie ovato lanceolate, le inf. patenti, le sup. eretto patenti, con apice mai a cappuccio, normalmente maculate di rosso scuro o finemente punteggiate su ambo le facce. Fiori Infiorescenza densa, cilindrica e allungata, più di rado ovoide, composta da piccoli fiori di colore rosso porporino. Sepali laterali lanceolati, eretti, sepalo mediano diretto in avanti, connivente coi petali a formare un cappuccio. Labello intero o appena trilobato, più o meno romboidale, uguale o poco più lungo dei petali, percorso da striature porporine più marcate. Sperone robusto e conico, leggermente arcuato e diretto verso il basso, più corto dell'ovario. Tipo corologico Artico-alpina (eurasiatica) Periodo di fioritura Giugno-Luglio Territorio di crescita Presente in Italia su tutta la catena alpina. Habitat Torbiere, acquitrini, luoghi paludosi, dai 1400 ai 2300 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata (L.) Soò, presente in italia settentrionale e centrale, che si distingue per l'altezza superiore 15-80, foglie generalmente non maculate, brattee verdastre molto più lunghe dei fiori. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta (O.F. Mull.) P.D. Sell, Regione Lombardia, Giugno 2013 - Foto di Emilio Pini
  9. Dactylorhiza maculata subsp. saccifera (Br.) Dik. Sinonimi Orchis saccifera Brongn. Orchis macrostachys Tineo Dactylorhiza saccifera (Brongn.) Dactylorhiza gervasiana (Tod.) H. Baumann & Kùnkele Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea saccifera Etimologia Il nome generico, dactylorhiza, deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico maculata con riferimento alle foglie macchiate, il secondo nome specifico in riferimento alla forma sacciforme dello sperone. Descrizione Pianta con rizotuberi palmati e profondamente divisi, alta 25-90 cm, con fusto slanciato e flessuoso. Foglie Foglie lineari-lanceolate, disposte in modo alterno, con la parte superiore fittamente maculata. Brattee lunghe più lunghe del fiore, specialmente le inferiori. Fiori Infiorescenza più o meno densa, allungata, con numerosi fiori di colore rosa-liliacino più o meno scuro. Fiori grandi, labello trilobato, largo, decorato di punti porpora o viola. Sperone grosso, sacciforme, uguale o più lungo dell'ovario. Tipo corologico Stenomediterraneo Periodo di fioritura Maggio-Luglio Territorio di crescita Prevalente in Appennino centro-meridionale e Sicilia. Segnalata in Emilia. Habitat Prati e boschi umidi, prevalentemente su terreno calcareo, dai 200 ai 1850 mt. Somiglianze e varietà Dactylorhiza maculata (L.) subsp. fuchsii (Druce) Hyl., che si differenzia per l'altezza della piante mediamente inferiore, per le brattee corte e lo sperone tozzo, conico e più corto che in Dactylorhiza maculata (L.) subsp. saccifera. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza maculata subsp. saccifera (Br.) Dik. , Regione Campania, Giugno 2008 - foto di Felice Di Palma
  10. Anacamptis longicornu (Poir.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis longicornu Poir. Orchis morio L. subsp. longicornu (Poiret) Douin in Bonnier Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide cornuta Galletti di lungo corno Etimologia La definizione del Genere è derivata dal greco anakamptein=ripiegarsi, probabilmente riferito ai tepali incurvati verso l'alto, o forse ai due segmenti eretti posti sul labello. Il nome specifico deriva dal latino longus=lungo e cornus=corno, con riferimento significativo "dal lungo corno". Descrizione Pianta alta 10-35 cm., fusto eretto, abbastanza robusto, di colore verde alla base, tendente al bruno-violaceo nella parte superiore. Foglie Foglie basali a rosetta, le superiori verdi-violacee, guainanti il fusto. Fiori Infiorescenza piuttosto lassa, cilindrica; brattee membranose poco più corte dell'ovario. Sepali e petali di colore chiaro, più o meno rosati, con nervature verdi, ovati e arrotondati all'apice, a formare un casco più o meno chiuso; labello trilobato, più largo che lungo, con lobi laterali di colore viola, lobo centrale bianco, con piccole macchie viola. Sperone arcuato, ascendente o quasi verticale, più lungo dell'ovario. Tipo corologico Stenomediterranea Periodo di fioritura Marzo-maggio Territorio di crescita Sardegna e Sicilia Habitat Prati magri, macchie, radure dei boschi e garighe, fino a 1200 mt. Somiglianze e varietà Anacamptis morio (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, che si differenzia per l'infiorescenza meno lassa, lobi laterali di colore più chiaro, numero maggiore di macchioline sul labello, spesso in ordine sparso, sperone mediamente più corto. Note L'impollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di Imenotteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Anacamptis longicornu (Poiret) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, Regione Sardegna, Marzo 2007 - foto di Franco Sotgiu
  11. Anacamptis collina (Banks & Sol. ex Russel) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis collina Banks & Sol. ex Russel Orchis saccata Ten. Barlia collina (Banks & Sol. ex Russel) Szlach. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide a sacco Orchidea della collina Etimologia La definizione del Genere è derivata dal greco anakamptein=ripiegarsi, probabilmente riferito ai tepali incurvati verso l'alto, o forse ai due segmenti eretti posti sul labello. Il nome specifico dal latino collinus=collina, con riferimento all'ambiente collinare dove è rinvenuta. Descrizione Pianta alta 10-35 cm., fusto eretto, grosso, superiormente di colore brunastro. Foglie 3-10 foglie, lanceolate, le inferiori addensate alla base, le superiori più piccole e guainanti. Fiori Infiorescenza lassa, sub-cilindrica, compatta con 4-15 fiori; brattee lanceolate, bruno-violacee, le inferiori più lunghe dei fiori. Sepali lanceolati-ovali, eretti, bruno-violaceo o violaceo-verdastri; il mediano con i petali connivente a formare un cappuccio. Labello intero, convesso , rotondo, talvolta crenulato, di colore variabile, bianco-rosato, rosa o rosso-scuro. Sperone breve, sacciforme, robusto, disecendente, più corto dell'ovario. Tipo corologico Stenomediterranea Periodo di fioritura Febbraio-Aprile Territorio di crescita Italia meridionale (Puglia basilicata e calabria) Sicilia e Sardegna. Habitat Prati aridi, pascoli e garighe. Somiglianze e varietà Non si conoscono varietà, nel nostro paese, per questa specie i cui caratteri morfologici, abbastanza tipici, la rendono difficilmente confondibile con altre. Note L'impollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di imenotteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Anacamptis collina (Banks & Sol. ex Russel) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, Regione Sardegna, Maggio 2007 - foto Giovanni Solinas
  12. Gennaria diphylla (Link) Parl. Sinonimi Orchis diphylla (Link) Samp. Orchis cordata Willd. Coeloglossum diphyllum (Link) Fiori & Paol. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Gennaria Etimologia Il nome del genere (Gennaria) dedicato a P. Gennari botanico sardo (1820-1897). Il nome specifico dal latino diphyllus=con due foglie. Descrizione Pianta slanciata alta 15-20 cm., fusto eretto, gracile, cilindrico di colore verde. Foglie Due foglie caulinari, alterne e ben distanziate tra loro, patenti, guainanti alla base. Fiori Infiorescenza più o meno densa, allungata, formata da numerosi fiori molto piccoli, verdognoli o giallo-verdastri; brattee corte, acuminate, più lunghe dell'ovario. Tepali esterni oblunghi, a formare un casco allungato, con apice ottuso; gli interni con la parte apicale rivolta verso l'alto; labello trilobo, con lobo mediano triangolare, più lungo dei laterali; sperone molto corto, sacciforme; ovario fusiforme, ritorto. Tipo corologico Stenomediterraneo Periodo di fioritura Gennaio-aprile Territorio di crescita Presente in Sardegna e Toscana (Isola d'Elba). Habitat boschi e luoghi ombrosi, macchie e garighe, prevalentemente su suolo acido. Si spinge dal livello del mare fino a 400 m di altitudine. Somiglianze e varietà Non si conoscono varietà, nel nostro paese, per questa specie i cui caratteri morfologici, abbastanza tipici, la rendono difficilmente confondibile con altre. Note Non ci sono notizie sul meccanismo di impollinazione di Gennaria diphylla, probabilmente la specie si propaga anche attraverso la nuova produzione di rizotuberi all'apice di radici lunghe e sottili. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Gennaria diphylla (Link) Parl., Regione Sardegna, Aprile 2008 - foto Franco Sotgiu
  13. Corallorhiza trifida Chàtel Sinonimi Corallorhiza innata R. Br. Corallorhiza intacta Cham. Tassonomia Regno: Plantae Divisione:Magnoliophyta Classe:Liliopsida Ordine:Orchidales Famiglia:Orchidaceae Nome italiano Coralloriza Etimologia Il nome del genere deriva dal greco "corallion"=corallo e "rhiza"=radice , ed indica la radice a forma di corallo, composta da numerosi tubercoli. Il nome specifico deriva dal latino, significa "a tre punte" con probabile riferimento al labello trilobo. Descrizione Rizoma ramificato e coralliforme, fusto eretto glabro, giallastro, alto 7-30 cm., coperto da 2-4 guaine prive di clorofilla, brattee corte, squamiformi. Fiori Infiorescenza lassa con 2-10 fiori piccoli penduli; sepali giallo-verdastri, più o meno divergenti, petali più corti, conniventi con il sepalo centrale; labello più corto dei sepali, trilobo, con lobi laterali piccoli e acuti; lobo mediano ovale. Sperone assente. Tipo corologico Circumboreale Periodo di fioritura Giugno-Luglio Territorio di crescita Presente su tutto il territorio, escluso Puglia, Sardegna e Sicilia. Habitat Boschi ombrosi (faggete e conifere) su terreno ricco di humus. Somiglianze e varietà Genere in Italia presente con questa unica specie. Note La specie e prevalentemente autogama, solo raramente impollinata da piccoli insetti. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Corallorhiza trifida Chàtel, Regione Emilia Romagna, Luglio 2007 - foto di Gianni Bonini
  14. Neotinea ustulata (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis parviflora Willd. Orchis ustulata L. Orchis ustulata var. aestivalis Kumpel Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide bruciacchiata. Etimologia Il nome del genere deriva dall'aggettivo greco neòs = nuovo e dal nome del botanico siciliano V. Tineo, cui è dedicato. Il nome specifico dal latino ustulare = bruciacchiare, in riferimento al colore porpora scuro del fiore in boccio e del casco. Descrizione Pianta generalmente di piccole dimensioni, con fusto alto da 10 a 50 cm., eretto, angoloso verso l'infiorescenza, dotata di due rizotuberi ovoidali ed alcune radici. Foglie 5-10 foglie non maculate, oblungo lanceolate, le basali raccolte in rosetta, le caulinari guainanti. Brattee membranacee, rosso brune, lunghe come l'ovario o poco più corte. Fiori Infiorescenza dapprima densa, corta, conica, con l'avanzare della fioritura diviene ovoidale e alquanto lassa nella parte inferiore, composta da numerosissimi piccoli fiori profumati, di colore rosso scuro quando in boccio; sepali e petali brunastri all'esterno, verdastri venati di porpora all'interno, conniventi a formare un casco arrotondato. Labello trilobato, bianco con poche macchie rosso violacee; lobi laterali divergenti, ottusi o denticolati all'apice, più corti del lobo mediano che è diviso in due lobuli, separati da un dentino. Sperone cilindrico, corto, discendente. Tipo corologico Eurosiberiano. Periodo di fioritura Da Aprile ad Agosto. Territorio di crescita Presenta in tutta la penisola, manca in Sicilia e Sardegna. Habitat Prati soleggiati e aridi, cespuglieti, soprattutto nelle zone montane, su substrato calcareo o poco acido, fino a oltre i 2000 mt. Somiglianze e varietà Specie poco variabile, ben distinguibile per la piccola taglia ed il colore dei fiori. Note Specie isolata, impollinata da Echinomya magnicornis, un Dittero della famiglia delle Tachinidae. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Neotinea ustulata (L.) Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, Regione Emilia Romagna, Giugno 2008- foto di Annamaria Bononcini.
  15. Neotinea maculata (Desf.) Stearn Sinonimi Satyrium maculatum Desf. Orchis intacta Link Neotinea intacta (Link) Rchb. fil. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide macchiata Satirione macchiato Etimologia Il nome del genere deriva dall'aggettivo greco neòs = nuovo e dal nome del botanico siciliano V. Tineo, cui è dedicato. Il nome specifico dal latino macula = macchia, in riferimento alle piccole macchie brune presenti su foglie, fusto ed ovario della pianta Descrizione Pianta alta da 10 a 30 cm., con fusto esile, talvolta maculato di bruno, dotata di due tubercoli ovoidali ed alcune radici. Foglie 3-6 foglie di colore verde-grigio o verde scuro con sfumature rossastre, talvolta maculate, le basali oblunghe e mucronate; le caulinari più strette e acute, guainanti il fusto. Brattee acute, sensibilmente più corte dell'ovario. Fiori Infiorescenza densa, composta da molti piccoli fiori addossati e poco aperti, biancastri o rosati, screziati e punteggiati di rosso, profumati di vaniglia. Petali e sepali conniventi a formare un casco allungato. Labello profondamente trilobo, con lobo mediano bifido e più lungo dei laterali, con un dentino all'apice. Sperone molto corto, conico e diretto verso il basso. Ovario semitorto. Tipo corologico Stenomediterraneo. Periodo di fioritura Da marzo a giugno. Territorio di crescita Presente in tutte le regioni dell'Italia Centrale e Meridionale, nelle Isole, in Liguria ed Emilia-Romagna. Habitat Boschi aperti, pinete, prati asciutti o freschi, garighe, cespuglieti, in piena luce o mezz'ombra, su suoli calcarei o acidi, dai 400 fino a 1500 mt. Somiglianze e varietà Il genere è monospecifico. Note Pianta autogama, a volte cleistogama. Cionondimeno è stata segnalata la possibilità di impollinazione da parte di minuscoli coleotteri, della famiglia Malachiidae, che a volte risalgono lungo l'infiorescenza, per introdursi nel bottone florale. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Neotinea maculata (Desf.) Stearn, Regione Sardegna, Aprile 2008 - Foto di Gian Battista Pau
  16. Goodyera repens (L.) R. Br Sinonimi Satyrium repens L. Epipactis repens (L.) Crantz Neottia repens (L.) Swartz Goodyera repens var. oppioide Fernald Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Godiera Etimologia Il nome del genere è dedicato al botanico britannico J. Goodyer. Il nome specifico dal verbo latino repo = strisciare, in riferimento al portamento degli stoloni. Descrizione Pianta dotata di stoloni e con rizoma articolato. Fusto gracile, verde chiaro, pubescente nella parte superiore, alto da 6 a 25 cm. Foglie 3-7 foglie basali, disposte in rosetta, ovali-oblunghe, acuminate, dotate di un breve picciolo, di colore verde scuro con un reticolo di nervature chiare, con alcune, piccole, foglie caulinari bratteiformi. Brattee verde pallido, lanceolate, più lunghe dell’ovario. Fiori Infiorescenza piuttosto densa, unilaterale o grossolanamente spiralata, composta da 5-30 piccoli fiori bianchi, profumati. Sepali concavi, ricoperti all’esterno di peli ghiandolosi, quelli laterali volti all’esterno, il mediano connivente coi petali a formare un casco. Labello articolato, poco più corto dei sepali, volto verso il basso. Ipochilo globoso, nettarifero, a volte soffuso di rosa; epichilo triangolare e canalicolato. Ovario sessile, pubescente. Tipo corologico Circumboreale Periodo di fioritura Da giugno ad agosto Territorio di crescita Italia settentrionale, fino alle Marche. Spontanea nelle regioni settentrionali è stata introdotta accidentalmente nell’Appennino settentrionale, tramite rimboschimenti. Habitat Boschi di conifere, a mezz’ombra o in ombra, su terreno acido o leggermente alcalino , da 400 a 2000 mt Somiglianze e varietà Godyera repens è la sola specie di questo genere presente le nostro paese. Note I fiori sono impollinati da bombi e da altri imenotteri. Nella diffusione della specie un ruolo importante è svolto dagli stoloni striscianti, all’apice dei quali vengono prodotte nuove piante. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bonocini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Goodyera repens (L.) R. Br., Regione Emilia Romagna, Luglio 2008 - Foto di Emilio Pini
  17. Gymnadenia odoratissima (L.) Rich. Sinonimi Orchis odoratissima L. Satyrium odoratissimum Wahlenb. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Manina profumata Etimologia Il nome del genere, Gymnadenia, dal greco gimnòs = nudo e adèn = ghiandola, per l’assenza di una borsicola a contenere i retinacoli. Il nome specifico in riferimento all’intenso profumo dei fiori. Descrizione Pianta di aspetto alquanto esile, alta 15-40 cm ; provvista di due rizotuberi digitati. Foglie Foglie lineari, canicolate, erette, le superiori progressivamente più piccole e bratteiformi. Brattee lanceolate, strette, le inferiori più lunghe del fiore. Fiori Inforescenza subcilindrica, più lassa nella parte inferiore. Numerosi, piccoli fiori di colore variabile dal rosa acceso al rosa pallido, talvolta bianchi, emananti un intenso profumo di vaniglia. Labello per nulla o appena trilobato, con lobi laterali arrotondati e lobo mediano ottuso, più largo e nettamente più lungo dei laterali. Sperone filiforme, leggermente arcuato verso il basso, lungo circa come l’ovario. Tipo corologico Centro europeo Periodo di fioritura Da maggio ad agosto Territorio di crescita Presente in tutte le regioni settentrionali ed in Toscana Habitat Luoghi erbosi, praterie e pascoli montani, in piena luce, su substrato calcareo, fresco e umido, dai 200 ai 2600 mt. Somiglianze e varietà Gymnadenia conopsea (L.) R. Br. , che di distingue per la taglia più robusta ed alta, per la forma del labello che in G. conopsea è trilobo mentre in G. odoratissima è per nulla o appena trilobato e per lo sperone che in G. conopsea è più arcuato e lungo fino a due volte l’ovario. Note Come in G. conopsea la forma stretta ed allungata dello sperone condiziona l’impollinazione, che avviene attraverso lepidotteri notturni, dotati di una sottile spiritromba. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Gymnadenia odoratissima (L.) Rich., Regione Trentino Alto Adige, Luglio 2008 - Foto di Gianni Bonini
  18. Himantoglossum adriaticum H. Baumann Sinonimi Himantoglossum hircinum subsp. adriaticum (H. Baumann) Sundermann Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Barbone adriatico Fior cappuccio Etimologia Il nome del genere viene dai termini greci himantos = cinghia, e glossa = lingua e, tradotto letteralmente, significa” lingua a forma di cinghia”, in riferimento alla forma allungata del labello. Il nome specifico è in riferimento all’area principale di diffusione. Descrizione Pianta alta da 30 a oltre 90 cm. Con fusto abbastanza robusto alla base, che si assottiglia in alto, più o meno tinto di bruno porpora nella parte superiore. Foglie 5-12 foglie piuttosto grandi che tendono a seccare precocemente; le basali ovato lanceolate, le superiori più strette e acute, abbraccianti il fusto. Brattee acuminate, lunghe più dell’ovario alla base dell’infiorescenza e decrescenti verso l’alto. Fiori Infiorescenza lassa e multiflora, Quasi inodore. Petali e sepali strettamente conniventi a formare un casco bianco-verdastro, bordato di porpora all’esterno e rigato verticalmente di porpora all’interno. Labello bianco, con macchie di peluria rosso porpora al centro, trilobo; lobi laterali brevi e appuntiti, lobo mediano lungo 3-4 volte più dei laterali, normalmente rosso-bruno, più raramente verde oliva, piatto, contorto a spirale, spesso diviso in due all’apice. Sperone breve e sacciforme Tipo corologico Submediterraneo centrale Periodo di fioritura Da maggio a giugno. Territorio di crescita Presente in tutto il territorio nazionale ad esclusione di Val d’Aosta, Puglia e Sardegna. Habitat In piena luce o a mezz’ombra, su substrato calcareo ed asciutto, in pascoli, garighe, macchie e margini di boschi. Fino a 1400 mt. Somiglianze e varietà Himantoglossum hircinum (L.) Sprengel che si distingue da H.adriaticum per l’aspetto più robusto, l’infiorescenza più densa, di sgradevole odore caprino e il colore del lobo mediano che solitamente, anche se non costantemente, è più tendente al verdastro. Note I fiori, anche se scarsamente nettariferi, sono molto odorosi ed attirano un buon numero di impollinatori di varie famiglie: imenotteri, ditteri, coleotteri, ecc. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Himantoglossum adriaticum H. Baumann, Regione Emilia Romagna, Maggio 2007 - Foto di Gianni Bonini
  19. Dactylorhiza romana subsp. romana (Sebast.) Soò Sinonimi Orchis romana Sebastiani Orchis sulphurea Sprengel Orchis mediterranea Klinge Dactylorhiza sulphurea subsp. pseudosambucina (Tenore) Franco Dactylorhiza sambucina subsp. Pseudosambucina (Tenore) Sundermann Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide romana Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos = dito e rhiza = radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico deriva dal fatto che i primi ritrovamenti di questa specie sono stati fatti nei dintorni di Roma. Descrizione Pianta alta 15-35 cm, con fusto sottile e verde, dotata di rizotuberi scarsamente divisi. Foglie Foglie lineari, lanceolate, ammassate alla base del fusto ma non formanti una rosetta. Le foglie basali sono più lunghe e larghe di quelle caulinari, che sono bratteiformi e ben distanziate lungo il fusto. Brattee verdi, le inferiori più lunghe del fiore. Fiori Infiorescenza dapprima densa quindi allungata e alquanto lassa a maturità. Fiori giallo pallido, quasi bianchi oppure in varie gradazioni di rosso magenta. Sepali ovati, i laterali eretti ed asimmetrici, quello mediano connivente coi petali a formare un casco piuttosto lasso. Labello convesso, non maculato, trilobo, con lobi laterali subuguali e quello mediano ottuso e smarginato. Sperone cilindrico, arcuato, diretto verso l'alto, più lungo dell'ovario, troncato o appena bilobato all'apice. Tipo corologico Stenomediterraneo Periodo di fioritura Da marzo a maggio. Territorio di crescita Presente dall'Emilia Romagna a tutte le regioni centrali e meridionali, alla Sicilia, ad esclusione del Molise. Assente in Sardegna. Habitat Boschi aperti di latifoglie, fino a 1800 m s.l.m. generalmente su terreno asciutto. Somiglianze e varietà Dactylorhiza sambucina (L.) Soò, che si distingue per avere lo sperone discendente, mentre nella D. romana è arcuato verso l'alto. Dactylorhiza insularis (Sommier) Landwehr, che si distingue per lo sperone orizzontale. Note L'impollinazione è entomofila e viene soprattutto operata da imenotteri . Si basa sull'inganno visivo poiché gli insetti vengono attratti dall'aspetto dei fiori, privi di nettare, che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza romana subsp. romana (Sebastian.) Soò, Regione Campania, Aprile 2008 - Foto di Felice Di Palma
  20. Dactylorhiza insularis (Sommier) Landwehr Sinonimi Orchis insularis Sommier Dactylorhiza sambucina subsp. insularis (Sommier) Soò Dactylorhiza romana subsp. bartonii Huxley & P.F. Hunt Dactylorhiza insularis f. bartonii (Huxley & P.F. Hunt) Gathoye & D. Tyteca Dactylorhiza fasciculata (Tineo) Aver. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide delle isole. Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico dal latino, insularis, per la maggiore diffusione di quest'orchidea nell’isola di Sardegna, rispetto all'Italia continentale. Descrizione Pianta alta da 20 a 50 cm, con fusto vede chiaro, slanciato e angoloso, dotata di due rizotuberi leggermente schiacciati e poco divisi. Foglie 5-9 foglie verdi oblungo-lanceolate, erette, le inferiori distanziate e non riunite in rosetta, le superiori bratteiformi. Fiori Infiorescenza inizialmente corta e densa, che successivamente si allunga e diviene alquanto lassa. Fiori gialli, sepali laterali oblunghi ed eretti, quello mediano connivente coi petali a formare un casco. Labello trilobato, lobo mediano più lungo, uniformemente giallo oppure con 2-4 piccole macchie rosse alla base. Sperone cilindrico, orizzontale, lungo come l’ovario. Tipo corologico Stenomediterraneo occidentale. Periodo di fioritura Aprile, maggio. Territorio di crescita Presente in Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna. Habitat Boschi luminosi e umidi, specie castagneti, di preferenza su substrati acidi, da 0 a 1000 mt. Somiglianze e varietà Dactylorhiza sambucina (L.) Soó, che si distingue per il colore fiori che può avere gialli o porpora, mentre nella D. insularis è sempre giallo, e per lo sperone volto verso il basso, mentre nella D. insularis è orizzontale. Dactylorhiza romana subsp. romana (Sebast.) Soó, che si distingue anch'essa per il colore dei fiori, gialli o porpora, e per avere lo sperone ascendente. Dactylorhiza romana subsp. markusii (Tineo) Holub, che è presente solo in Sicilia e si distingue per avere lo sperone ascendente. Note L'impollinazione è entomofila e viene soprattutto operata da imenotteri . Si basa sull'inganno visivo poiché gli insetti vengono attratti dall'aspetto dei fiori, privi di nettare, che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza insularis (Sommier) Landwerh, Regione Sardegna, Aprile 2008 - Foto di Gian Battista Pau.
  21. Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata (L.) Soò Sinonimi Orchis strictifolia Opiz Orchis impudica Crantz Orchis incarnata L. Orchis haematodes Rchb. Dactylorchis incarnata (L.) Verm Dactylorchza gemmana (Pugsley) Aver. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide palmata Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico deriva dal latino carnis=carne, per il colore carnicino dei fiori. Descrizione Pianta alta fino ad 80 cm, con fusto largo e cavo. La parte sotterranea è costituita da due rizotuberi palmati, profondamente divisi. Foglie 4-8 foglie erette, guainanti, lanceolate, carenate, generalmente prive di macchie, le superiori oltrepassano a volte la base dell'infiorescenza e possono avere l'apice a cappuccio. Brattee nettamente più lunghe dei fiori, sfumate di rosso porpora. Fiori Infiorescenza densa, cilindrica e allungata , più di rado ovoide, composta da numerosi piccoli fiori di colore rosa carnicino. Sepali laterali lanceolati, eretti, con macchie o strie di colore più scuro; sepalo mediano diretto in avanti, connivente coi petali a formare un cappuccio. Labello intero o appena trilobato, più o meno romboidale, uguale o poco più lungo dei petali, ornato da punti e strie porporine. Sperone robusto e conico, leggermente arcuato e diretto verso il basso, più corto dell'ovario. Tipo corologico Eurosiberiano Periodo di fioritura Da maggio a luglio. Territorio di crescita Presente nelle regioni settentrionali e centrali, fino all'Abruzzo. Habitat Torbiere, acquitrini, prati umidi, da 200 a 2000 mt., in piena luce. La specie è rara e a rischio di estinzione a causa del progressivo danneggiamento del suo habitat. Somiglianze e varietà Dactylorhiza incarnata sub. cruenta (O.F.Müll.) P.D. Sell , distribuita nell'arco alpino, che si distingue per la minore altezza (15-30 cm), per le foglie con estesa maculatura su entrambe le facce e con l'apice fogliare mai a cappuccio e per i fiori di colore rosso porporino, più scuri di quelli di D. incarnata. Note L'impollinazione è entomofila e viene operata da imenotteri . Si basa sull'inganno visivo poiché gli insetti vengono attratti dall'aspetto dei fiori, privi di nettare, che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata (L.) Soò, Regione Emilia Romagna, giugno 2007 - Foto di Gianni Bonini
  22. Coeloglossum viride (L.) Hartm. Sinonimi Habenaria viridis (L.) R.Br. Orchis viridis L. Platanthera viridis Lindl. Satyrium viride L. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Celoglosso Orchidea verde Etimologia Il nome del genere deriva dai vocaboli greci kolos = vuoto-incavato e glossa = lingua. L’interpretazione dei termini è dubbia in quanto alcuni li interpretano come riferimento alla forma del labello, che ha una depressione alla base, simile a un buco. Altri in riferimento al particolare sperone sacciforme di questa orchidea, con insieme complessivo di "orchidea verde dal grosso sperone". Il nome specifico dal latino viridis = verde, in riferimento al colore dei fiori. Descrizione Pianta alta 5-40 cm., provvista di due rizotuberi palmati con poche, piccole radici secondarie. Foglie 3-5 foglie ovato-ellittiche alla base, le caulinari più lanceolate e guainanti. Brattee uguali o più lunghe del fiore. Fiori Infiorescenza più o meno densa, cilindrica, sublassiflora. Fiori piccoli, con sepali ovati verdi o verdi bordati di porpora, conniventi a formare un casco coi petali, che sono lineari-lanceolati. Labello allungato, piano, a volte ripiegato all’indietro, trilobato con lobo mediano molto corto e dentiforme, di colore variabile dal verde al porpora, con alla base una depressione a due fossette nettarifere. Sperone breve, saccifrome, nettarifero. Ovario sessile. Tipo corologico Circumboreale Periodo di fioritura Da giugno ad agosto. Territorio di crescita E’ presente su tutto il territorio italiano, ad esclusione delle isole. Habitat Prati, pascoli montani, su ogni tipo di terreno, da quote basse fino a oltre 2000 mt. Somiglianze e varietà Il genere è monospecifico. Note L’impollinazione avviene ad opera di diversi insetti, appartenenti a numerose famiglie e generi, attratti dai fiori che sono molto nettariferi. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Coeloglossum viride (L.) Hartm., Regione Veneto, Giugno 2008 - Foto di Giuliano Fiara
  23. Gymnadenia conopsea (L.) R. Br. Sinonimi Orchis conopsea L. Habenaria gymnadenia Druce Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Manina rosea Orchidea delle zanzare Zonzella Etimologia Il nome del genere, Gymnadenia, dal greco gimnòs = nudo e adèn = ghiandola, per l’assenza di una borsicola a contenere i retinacoli. Il nome specifico dal latino Konops = zanzara , per la somiglianza del lungo sperone con l'apparato boccale di questo dittero. Descrizione Pianta vigorosa, con fusto diritto, alta fino a 60 cm, ; provvista di due rizotuberi digitati. Foglie 3-8 foglie lineari, lanceolate, erette, carenate, non maculate, decrescenti verso l’alto, le caulinari bratteiformi; brattee lunghe almeno come l’ovario. Fiori Infiorescenza densa, prima conica poi cilindrica, con numerosi fiori profumati, di colore da rosa a lilla a violaceo, più raramente bianchi. Sepali laterali patenti; quello mediano curvato in avanti, a formare coi petali un casco piuttosto aperto. Labello trilobo, più largo che lungo; sperone sottile, arcuato verso il basso, lungo fino a due volte l’ovario. Tipo corologico Euroasiatico Periodo di fioritura Da maggio ad agosto Territorio di crescita E’ presente in tutte le regioni, ad esclusione di Sicilia e Sardegna. Più frequente sulle Alpi e sull’Appennino settentrionale. Habitat Praterie, pascoli, su cigli e scarpate, in posizioni ben esposte, di preferenza su terreno alcalino, fino a oltre 2000 mt. Somiglianze e varietà Gymnadenia odoratissima (L.) L. C. M. Richard, che si distingue per la taglia più esile e meno alta, per i fiori più piccoli e di colore generalmente più chiaro, intensamente profumati di vaniglia. Due importanti caratteri distintivi in G. odoratissma sono il labello, per nulla o appena trilobato, e lo sperone che è lungo al massimo come l’ovario e meno arcuato che in G. conopsea. Note La forma stretta ed allungata dello sperone condiziona l’impollinazione, che avviene attraverso lepidotteri notturni, dotati di una sottile spiritromba. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Gymnadenia conopsea (L.) R. Br., Regione Emilia Romagna, Giugno 2007 - Foto di Annamaria Bononcini
  24. Neotinea tridentata (Scop.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis commutata Tod. Orchis conica Guss. Orchis tridentata Scop. Orchis variegata All. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide screziata Orchide tridentata Orchidea a tre denti Etimologia Il nome del genere deriva dall'aggettivo greco neòs = nuovo e dal nome del botanico siciliano V. Tineo, cui è dedicato. Il nome specifico deriva dal latino tri=tre e dens=dente, con riferimento alla forma del casco. Descrizione Pianta robusta alta 15-40 cm. Foglie Foglie 4-11 oblungo lanceolate, riunite in rosetta basale, suberette e caulinari abbraccianti il fusto. Fiori Infiorescenza densa, globosa, conica, multiflora, con brattee lanceolate e acuminate, di colore verde chiaro con la punta porporina. Fiori piuttosto piccoli, sepali ovato-lanceolati, accuminati, conniventi con i petali a formare un casco, lilacino venato da linee longitudinali porpora; labello trilobo,concolore, ma più chiaro, ai tepali, punteggiato di rosa porpora; lobo mediano più lungo, allargato e bilobato, spesso con un piccolo dente mediano; sperone chiaro, cilindrico, lungo come l'ovario, ricurvo verso il basso. Tipo corologico Euromediterranea Periodo di fioritura Marzo-giugno Territorio di crescita Presente su tutto il territorio Italiano. Habitat Prati e pascoli magri, cespuglieti e radure boschive, preferibilmente su terreni calcarei. Somiglianze e varietà Neotinea commutata (Tod.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase (presente solo in sicilia) che si distingue per l'ifiorescenza più corta, pochi fiori e cappuccio molto allungato; labello dentellato ai margini, lobi molto larghi. Note L'impollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di imenotteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Neotinea tridentata (Scop.) R.M. Bateman Pridgeon & M.W. Chase, Regione Toscana, Aprile 2007 - foto di Gianni Bonini
  25. Anacamptis papilionacea (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase Sinonimi Orchis decipiens Tod. Orchis expansa Ten. Orchis papilionacea L. Orchis rubra Jacq. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Lliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Cipressino Orchidea farfalla Etimologia La definizione del Genere è derivata dal greco anakamptein=ripiegarsi, probabilmente riferito ai tepali incurvati verso l'alto, o forse ai due segmenti eretti posti sul labello. Il nome specifico deriva dal latino papilio=farfalla, per la forma del labello, simile alle ali di una farfalla. Descrizione Pianta alta fino a 15-50 cm, con fusto robusto e rigido. Foglie Foglie basali distese o semierette, lineari-lanceolate; le cauline guainanti il fusto. Fiori Infiorescenza lassa, più o meno densa, con brattee membranacee soffuse di porpora. Fiori vistosi, con sepali e petali nettamente venati di rosso-porpora con strie scure, conniventi in casco piuttosto lasso; di colore rosa-rosso violaceo; labello intero, con il bordo crenulato, di colore più chiaro e brillante rispetto ai tepali, la base ed il centro più chiari; sperone conico, lungo come l'ovario, orizzontale o lievemente piegato in basso. Tipo corologico Euromediterranea Periodo di fioritura Marzo-giugno Territorio di crescita Presente su tutto il territorio Italiano (escluso il Trentino A.A.) Habitat Prati magri e incolti, garighe, boschi aperti. Somiglianze e varietà Anacamptis papilionacea var. grandiflora (Boiss.) H. Baumann che si differenzia principalmente per i fiori più grandi, ed il labello a ventaglio con striature purpuree. Note La specie, ma questo dato vale solo per l'Italia, sembra impollinata da una piccola vespa, Eucera-tuberculata, i cui maschi, attratti da un inganno visivo (la specie non è nettarifera) lasciano i loro fermoni sul labello, questi attireranno le femmine della stessa specie. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Anacamptis papilionacea (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase, Regione Sardegna, Febbraio 2008 - foto di Gian Battista Pau
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