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  1. Xerocomellus chrysenteron (Bull.) Šutara 2008 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Nome italiano Boleto dorato. Sinonimi Boletus chrysenteron Bull. 1791 Xerocomus chrysenteron (Bull.) Quél. 1888 Etimologia Dal greco krysos e enteron = giallo e interno, per il colore della sua carne. Cappello 4-12 cm di diametro, emisferico-convesso nei giovani esemplari con la tendenza ad appianarsi in maturazione, a volte si osserva una piccola depressione centrale. La cuticola è asciutta-tomentosa, caratteristicamente screpolata-areolata, che lascia intravedere la carne rossastra sottostante. Le colorazioni pileiche sono di un brunastro più o meno intenso con sfumature olivastre, decolorano al nocciola-grigiastro in vecchiaia, il margine è generalmente giallo-verdognolo, a volte sfumato di rossastro. Tubuli Tubuli leggermente decorrenti al gambo specie in esemplari maturi, giallognoli in gioventù poi su toni verdastri, i pori sono irregolari, ampi ed angolosi, generalmente dello stesso colore dei tubuli con macchie rugginose in maturazione, virano più o meno intensamente al bluastro. Gambo Abbastanza slanciato, cilindriforme o irregolarmente ingrossato e/o attenuato alla base, asciutto, liscio o leggermente solcato-fribilloso, di colore giallastro all'apice e rossastro in modo non omogeneo verso il fondo, consistenza legnosa. Carne Carne poco consistente e spugnosa nel cappello, tenace e coriacea nel gambo, giallognola, rossastra nella zona sottocuticolare, vira leggermente al bluastro dopo alcuni minuti specialmente nella zona tra il cappello e il gambo, di colore rossiccio con toni fino a vinosi nella zona corticale e verso la base del gambo. Odore fruttato e sapore acidulo. Habitat Specie abbastanza diffusa, cresce preferibilmente nelle foreste di conifere o nelle fresche faggete dall'estate al tardo autunno. Microscopia Spore 11,5-14.0 × 4-6 µm, lisce, da ellittiche a fusiformi di color marrone olivastro. Commestibilità e Tossicità Di scarso valore gastronomico per la sua carne poco consistente e spugnosa, nel caso, eliminare il gambo coriaceo come del resto in tutti gli Xerocomus s.l. Osservazioni Xerocomus chrysentheron è stato spesso determinato e confuso con specie vicine per la variabilità delle colorazioni pileiche; l'associazione con le conifere può facilitarne la separazione. Specie simili Tra le specie che possono essere confuse citiamo Xerocomellus cisalpinus (Simonini, H. Ladurner & Peintner) Klofac = Xerocomus cisalpinus Simonini, H. Ladurner & Peintner, il quale si può distinguere per il forte viraggio bluastro nella metà inferiore del gambo, più evidente alla sua base e per la crescita pressoché mediterranea. Xerocomellus porosporus (Imler ex G. Moreno & Bon) Šutara = Xerocomus porosporus (Imler ex G. Moreno & Bon) Contu si riconosce per le colorazioni pileiche bruno-grigiastre e la mancanza di toni rossastri sottocuticolari, oltre che per le caratteristiche spore tronche. Hortiboletus rubellus (Krombh.) Simonini, Vizzini & Gelardi = Xerocomus rubellus (Krombh.) Quél., nelle forme brunastre, si distingue alla sezione per la fiammatura o puntinatura rossastra presente alla base del gambo e per la crescita sotto latifoglie in zone ruderali. Xerocomellus pruinatus (Fr. & Hök) Šutara = Xerocomus pruinatus (Fr. & Hök) Quél. condivide gli stessi habitat, ha pileo più scuro, presenza di pruina argentea nei giovani esemplari, evidente fiammatura rossastra alla base del gambo e carne giallina praticamente immutabile. Curiosità La poliedricità di questa specie comporta, per una corretta determinazione, l'esperienza diretta sul campo in aggiunta ai caratteri microscopici, a volte di difficile interpretazione. Note nomenclaturali Questa specie era tradizionalmente inserita nel genere Xerocomus, recenti studi molecolari hanno però dimostrato la polifilia di questo genere che di conseguenza ha perso validità tassonomica. Per tale ragione il genere Xerocomus s.l. è stato smembrato e le specie appartenenti sono state inserite in altri generi già esistenti o creati ad hoc fra cui Xerocomellus Šutara 2008. Le specie appartenenti a questo nuovo genere sono distinguibili dagli altri funghi xerocomoidi per dettagli microscopici quali la struttura della pilipellis a palissadoderma, la trama imeniale più simile a quella del genere Boletus e la superficie sporale liscia o striata longitudinalmente ma mai bacillata nelle osservazioni al microscopio elettronico. Indagini molecolari hanno dimostrato l’effettiva validità tassonomica di questo nuovo raggruppamento. Bibliografia ŠUTARA, J., 2008. Xerocomus s. l. in the light of the present state of knowledge. Czech Mycology 60(1): 29–62. [Data di accesso: 13/10/2017]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, parco del Ticino; Foto di Emilio Pini.
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