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  1. Leucocoprinus cepistipes (Sowerby) Pat. 1889 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere: Leucocoprinus Sezione: Leucocoprinus Sinonimi Lepiota cepistipes var. rorulenta (Panizzi) Rick 1961 Lepiota rorulenta (Panizzi) Sacc. 1887 Leucocoprinus cepistipes var. rorulentus (Panizzi) Babos 1980 Etimologia Dal greco λευκός (leykos) = bianco + Coprinus = Coprinus a sporata bianca. Dal latino caepa = cipolla + pes = piede = Col piede a forma di cipolla. Cappello 3-5 cm, asciutto, prima a forma di ditale, poi ogivale e infine spianato, coperto interamente da una sottile fioccosità bianca, al centro del cappello troviamo un basso umbone formato da squame piatte, bruno chiaro, appressate al centro, che si distribuiscono con una dimensione sempre più piccola verso il bordo del cappello; nella metà centrale il cappello presenta un colore soffuso giallo-verdognolo: questo carattere potrebbe essere dovuto, come spiega E. Musumeci, al fatto che i giovani esemplari secernono un liquido che asciugando lascia delle macchie giallastre. Negli esemplari maturi Il cappello è striato al margine; questo carattere, tipico del genere, in questa specie è tardivo ed è difficile da osservare negli giovani esemplari. Gli esemplari maturi o contusi tendono a virare al bruno. Lamelle Bianche, libere, ventricose, con numerose lamellule, senza collarium. Negli esemplari maturi le lamelle tendono a virare al grigio. Negli esemplari seccati le lamelle rimangono grigie. Gambo Separabile, cavo, bianco, bruno-rosato alla base, pruinoso, cilindrico, leggermente ingrossato alla base, ma non nettamente bulboso. Presenta un piccolo anello, infero ascendente, che cade facilmente o rimane attaccato al bordo del cappello, perché si strappa dal gambo con la crescita del cappello stesso. Sul gambo sono presenti delle goccioline, caratteristica riportata anche in letteratura. Negli esemplari maturi o contusi il gambo tende a virare al bruno-rosato. Carne Bianca, con odore fungino. Microscopia Spore bianche in massa, ellissoidali, ovoidali, in alcuni casi con le due pareti che presentano curvature diverse (subamigdaliformi); si notano l'apicolo, il poro germinativo a volte a forma di piccola lente, a volte talmente stretto che sembra un sottile canale, la "medulla"; spesso è presente una guttula centrale. Destrinoidi in Melzer (colorazione giallo-marrone). Metacromatiche in Blu di Cresile (colorazione rosa magenta della parete più interna dell'endosporio, mentre la parete più esterna dell'episporio si colora di blu come il resto della spora). Basidi tetrasporici, sferopeduncolati, corti e larghi, tipici del genere Leucocoprinus, con Q < 2,5, mentre nel genere Leucoagaricus sono più slanciati, con un Q > 3 Candusso & Lanzoni (1990). Cheilocistidi multiformi, negli esemplari giovani sono fusiformi-lageniformi, negli esemplari maturi sono digitati, mucronati, rostrati e presentano una netta terminazione stretta e allungata nella maggior parte dei casi, ma si presentano anche moniliformi o irregolari in percentuale minore. Pleurocistidi non osservati. Epicute con struttura a tricoderma di elementi allungati, con terminazioni leggermente allargate prima della sommità (sublageniformi) o leggermente diverticolate. Le squamette scure della cuticola contengono un pigmento disciolto marrone-giallastro e incrostazioni scure sulla parete esterna delle terminazioni delle ife. Ipocute presenta elementi globosi più o meno rotondeggianti, con pigmento marrone disciolto. GAF non osservati in nessun tipo di tessuto. Habitat Il ritrovamento è avvenuto in estate con temperature massime di 35-40 °C, su un prato innaffiato regolarmente. Commestibilità o Tossicità Commestibilità non accertata. Tassonomia Il Genere Leucocoprinus è simile al genere Lepiota per le squame sul cappello e al genere Cystolepiota per la fioccosità sul cappello, mentre ha il portamento e la striatura del cappello tipica dei Coprinus, ma con sporata bianca, da cui il nome Leucocoprinus. La reazione di metacromasia permette di separare con sicurezza alcuni generi piuttosto simili: - Lepiota -> Metacromasia negativa: le spore si colorano di blu. - Leucoagaricus -> Metacromasia positiva: l'endosporio si colora di rosa magenta. - Leucocoprinus -> Metacromasia positiva: l'endosporio si colora di rosa magenta. Nella suddivisione tradizionale la famiglia Lepiotaceae Roze, viene suddivisa da Bon (1993) in due tribù: Lepioteae a cui appartengono: Lepiota,Cystolepiota, Echinoderma,Melanophyllum,Chamaemyces e Leucocoprineae a cui appartengono: Leucoagaricus, Leucocoprinus, Pulverolepiota,Sericeomyces, Macrolepiota, Chlorophyllum. Le principali caratteristiche della tribù Lepioteae: - Margine mai striato; - Anello supero, discendente; - Spore non metacromatiche; - Poro germinativo assente; - GAF presenti in tutti i tessuti. Le principali caratteristiche della tribù Leucocoprineae: - Margine liscio o striato; - Anello infero, ascendente; - Spore metacromatiche; - Poro germinativo assente o presente; - GAF generalmente non presenti. Il genere Leucocoprinus si può quindi separare facilmente da Lepiota per il bordo striato, l'anello infero, le spore metacromatiche, la presenza del poro germinativo e l'assenza di GAF. Per separare secondo la sistematica classica il genere Leucocoprinus da Leucoagaricus, possiamo considerare il margine del cappello striato e la forma dei basidi: corti, tozzi con la parte superiore rotondeggiante, cioè sferopeduncolati. Come osservano Candusso & Lanzoni (1990), questo tipo di basidi è tipico del genere Leucocoprinus, con Q < 2,5, mentre nel genereLeucoagaricus è più slanciato, con un Q > 3. Secondo recenti studi molecolari è stato appurato che le specie dei generi Leucocoprinus e Leucoagaricus non formano due "clades" separate, ma sono intersecate, quindi non sarebbe giustificato tenere separati questi due generi. Studi più approfonditi permetteranno in futuro di riorganizzare la sistematica di questo gruppo. Osservazioni Le alte temperature estive, associate alla forte umidità dovuta agli impianti di irrigazione, favoriscono la crescita di specie tipicamente tropicali o subtropicali di Leucocoprinus, che fino a qualche anno fa si rinvenivano in serra nel terriccio dei vasi o su legno, ma che attualmente vengono rinvenute sempre più spesso all'aperto su prati o in boschi. Spesso l'intero ciclo vitale dei carpofori si esaurisce in un paio di giorni. Specie simili Può somigliare ad alcune Lepiota del gruppo delle Fusisporae: Lepiota ochraceodisca Bon; Lepiota ochraceosulfurescens Locq. ex Bon; ad alcuni Leucoagaricus: Leucoagaricus erioderma (Malençon) Bon; ad altri Leucocoprinus: Leucocoprinus birnbaumii (Corda) Singer = Leucocoprinus flos-sulphuris (Schnizl.) Cejp, che è il suo sosia morfologico, ma completamente giallo zolfo; Leucocoprinus cretatus Locq. ex Lanzoni, di taglia maggiore, completamente bianco, che può avere il centro del cappello sfumato di bruno ed è ricoperto di fioccosità bianche sia sul cappello che sul gambo. Bibliografia AA.VV., 2001. Agaricaceae. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 5. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BON, M., 1993. Les Lepiotes. Flore Mycologique d'Europe. Vol 3. Amiens: Ed. Marcel Bon. CANDUSSO, M., & LANZONI, G., 1990. Lepiota s.l. Fungi Europæi. Vol. 4. Saronno: Libreria editrice Giovanna Biella. EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. Fonti Internet MUSUMECI, E., 2003. Leucocoprinus cepistipes. Sentieri Boschivi. [Data di accesso: 16/07/2012]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio, Luglio 2012; Foto, commento e microscopia di Tomaso Lezzi. Vista d'insieme di campioni in vari stadi di maturazione. Il cappello presenta delle squame piatte, bruno chiaro, appressate al centro, che si distribuiscono con una dimensione sempre più piccola verso il bordo del cappello. Un giovane esemplare con la parte superiore piatta che darà luogo ad un basso umbone nei campioni maturi. Un giovane esemplare mostra l'anello attaccato al bordo del cappello, perché si è strappato dal gambo con la crescita del cappello stesso. Sul gambo sono presenti delle goccioline, caratteristica riportata anche in letteratura. Un particolare della squamettatura e del colore del cappello. Lamelle bianche, libere, senza collarium, ventricose. Lamellule abbondanti. Gambo bianco, più scuro verso la base, cilindrico, appena allargato alla base. A distanza di un giorno i campioni mostrano un viraggio al giallo bruno, mentre le lamelle e il gambo mostrano un viraggio al grigio. È molto più evidente nei campioni maturi il margine striato, tipico del genere Leucocoprinus. Cheilocistidi multiformi, negli esemplari giovani sono fusiformi-lageniformi, negli esemplari maturi sono digitati, mucronati, rostrati e presentano una netta terminazione stretta e allungata nella maggior parte dei casi, ma si presentano anche moniliformi o irregolari in percentuale minore. Spore a 1000× in Rosso Congo, ellissoidali, ovoidali in alcuni casi con le due pareti che presentano curvature diverse (leggermente amigdaliformi); si notano l'apicolo, il poro germinativo a volte a forma di piccola lente, a volte talmente stretto che sembra un sottile canale, la "medulla". Spore a 400× e 1000×, destrinoidi in Melzer (colorazione giallo-marrone). Spore a 1000×, metacromatiche in Blu di Cresile (colorazione rosa magenta della parete più interna dell'endosporio, notare che la parete più esterna dell'episporio si colora di blu come il resto della spora). Basidi tetrasporici, sferopeduncolati, corti e larghi, tipici del genere Leucocoprinus, con Q < 2.5, mentre nel genere Leucoagaricus sono più slanciati, con un Q > 3. Epicute con struttura a tricoderma di elementi allungati, con terminazioni leggermente allargate prima della terminazione (sublageniformi) o leggermente diverticolate. Le squamette scure della cuticola contengono un pigmento disciolto marrone-giallastro e incrostazioni sulla parete esterna delle terminazioni delle ife. Estremità leggermente diverticolate, e incrostate esternamente. Nell'ipocute sono presenti elementi globosi più o meno rotondeggianti, con pigmento marrone disciolto.
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