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  1. Russula rosea Pers. 1796 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Russula Sezione Paraincrustatae Sinonimi Russula lepida Fr. 1836 Etimologia Dal latino russŭlus = rossiccio, rossastro, rosso, per il colore che di solito assumono i cappelli dei basidiomi appartenenti a tale genere. Dal latino roseus = roseo, del colore della rosa, per il colore rosa o rosso intenso del cappello. Cappello 5-9 cm di larghezza, all'inizio convesso poi piano e leggermente depresso con il bordo irregolare privo di scanalature, talvolta fessurato. Superficie asciutta o finemente vellutata di un bel colore rosa-rosso acceso, rosso carminio, uniforme o un po' decolorato, con chiazze ocra soprattutto al centro. Talvolta si presenta con macchie biancastre molto evidenti. Cuticola adnata o asportabile per un brevissimo tratto e in tal caso la carne sottostante risulta rossastra. Imenoforo Lamelle fitte, larghe, abbastanza spesse e intervenate. Di consistenza fragile, sono annesse e spesso biforcate al gambo. Di norma non presenta lamellule libere, quelle presenti sono in genere anastomizzate con le lamelle adiacenti. Il colore è prima biancastro, poi crema e talvolta con riflessi grigi. Filo intero di solito macchiato di rosso soprattutto verso l'orlo del cappello. Gambo Corto, cilindrico o clavato con base arrotondata, rugoso, duro, pieno poi midolloso. Di colore bianco spesso sfumato di rosso. Carne Dura e compatta, gessosa alla frattura, di colore bianco con tendenza ad ingrigire od anche imbrunire in vecchiaia. Odore fruttato-mentolato; sapore mite, tipicamente mentolato o rinfrescante. Reazioni macrochimiche: alla Tintura di Guaiaco rapida e positiva; al Solfato Ferroso rosa abbastanza debole. La reazione alla Tintura di Guaiaco talvolta può risultare subnulla. Habitat Specie ubiquitaria che cresce dall'estate all'autunno in numerosi esemplari soprattutto nei boschi di Quercia, Castagno e Faggio. Microscopia Spore 6,5-9,1 × 6,5-8,3 µm; Qm = 1,1; subglobose, ornate da verruche più o meno emisferiche, tendenti a formare un reticolo quasi completo. Basidi clavati, tetrasportici od anche bisporici, con una o più guttule oleose all'interno. Cistidi cilindrici e in genere appendicolati. Cuticola formata da peli settati e ramificati, più o meno tortuosi. Dermatocistidi rari, stretti e affusolati con un contenuto poco rinfrangente. Commestibilità e tossicità Specie non tossica ma da considerare non commestibile per la durezza della carne che risulta pertanto indigesta. Specie simili Russula rubra (Lamarck ex Fr.: Fr.) Fr. e Russula persicina Krombholz, si differenziano per il sapore piccante della carne; Russula amarissima Romagn., rara, ma forse solo perché spesso confusa proprio con Russula rosea, si differenzia per il sapore amaro della carne e per il fatto che tende a macchiarsi di giallo sulle lamelle e sul gambo; Russula tinctipes J.Blum ex Bon, analoga per i colori e la consistenza della carne, si differenzia per il sapore nullo delle lamelle e per avere una sporata gialla e non crema pallido come in Russula rosea; Russula lepida var. alba Rea, si differenzia solo per il colore biancastro del cappello. Osservazioni Trattasi di una bella Russula dai colori rossi accesi che è solita nascere anche in periodi molto caldi dell'estate in boschi asciutti e soleggiati. Bibliografia SARNARI, M., Ristampa Giugno 2007. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Primo. Trento: Ed. AMB. SARNARI, M., 2005. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Secondo. Trento: Ed. AMB. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Luglio 2015; Foto e Microscopia di Stefano Rocchi. Le reazioni macrochimiche: alla Tintura di Guaiaco rapida e positiva; al Solfato Ferroso rosa abbastanza debole. Spore da sporata 6,5-9,1 × 6,5-8,3 µm; Qm = 1,1; subglobose, ornate da verruche più o meno emisferiche, tendenti a formare un reticolo quasi completo. 1000× in Melzer. Basidi clavati, tetrasportici od anche bisporici, con una o più guttule oleose all'interno. 400× in Rosso Congo. Basidi clavati, tetrasportici od anche bisporici, con una o più guttule oleose all'interno. 1000× in Rosso Congo. Cistidi cilindrici e in genere appendicolati. 400× in Rosso Congo. Cistidi cilindrici e in genere appendicolati. 1000× in Rosso Congo. Cuticola formata da peli settati e ramificati, più o meno tortuosi. 400× in Rosso Congo. Cuticola formata da peli settati e ramificati, più o meno tortuosi. 1000× in Rosso Congo. Dermatocistidi rari, stretti e affusolati con un contenuto poco rinfrangente. 1000× in Rosso Congo.
  2. Russula velutipes Velen. 1920 Tassonomia Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Russula Sezione Lilaceinae Subsezione Roseinae Sinonimi Russula rosea Quél. 1886 Russula aurora Krombholz 1845 Etimologia Dal latino russŭlus = rossiccio, rossastro, rosso, per il colore che in genere assumono i cappelli dei basidiomi appartenenti a tale genere. Dal latino velutipes = piede di velluto; dal latino velatus = velato, vellutato e pes = piede. Cappello 5-10 cm, all'inizio convesso poi appianato ed infine un po' depresso al centro; la cuticola è liscia, asportabile fino alla metà del raggio, di colore rosa tenue, delicato e di norma decolorata al centro ove assume una tinta biancastro-ocracea; può assumere colorazioni rosa o rosse più intense ma sempre con tendenza a decolorarsi al centro; talvolta si presenta in alcuni punti con macchioline color ruggine. Il bordo è tipicamente sottile, talvolta irregolare e di solito leggermente scanalato soprattutto a completa maturazione. Imenoforo Lamelle abbastanza fitte, sottili, leggermente intervenate sul fondo, adnate o un poco decorrenti. Di norma poco fragili, sono spesso biforcate sia al gambo, lungo il filo o al bordo del cappello. Il colore è prima biancastro, poi leggermente giallino. Filo intero e concolore. Gambo Cilindrico o leggermente ricurvo, clavato ma anche appuntito in basso, bianco con macchie rugginose alla base; di solito non presenta sfumature rosa-giallastre. Di consistenza tipicamente fragile, ha la superficie rugolosa con la parte alta più o meno pruinosa, l'interno è invece pieno e poi farcito. Carne All'inizio soda e compatta poi decisamente molle, bianca con tendenza ad ingiallire. Odore leggero, misto tra il fruttato e quello tipico di Scleroderma. Sapore mite in ogni sua parte. Reazioni macrochimiche: - rosa al Solfato ferroso FeSO4; - subnulla poi lentamente positiva con la Tintura di Guaiaco; - rosso scarlatto alla Sulfovanillina (soprattutto nel secco); - giallastra all'Idrossido di potassio (KOH). Habitat Russula abbastanza comune che cresce in gruppi di pochi esemplari dalla tarda primavera all'autunno nei boschi di Faggio, Carpino e Castagno dell'Appenino centrale; vegeta anche nella zona subalpina sotto Nocciolo, Tiglio e più raramente sotto Abete Rosso e Pino Silvestre. Microscopia Sporata biancastra. Spore 5,9-8,1 × 5-6,8 µm; Qm = 1,2; subglobose-ovoidali, verrucose-reticolate. Basidi banali, clavati, tetrasportici e bisporici. Cistidi affusolati, talvolta appendicolati. Cuticola formata nello strato inferiore da grosse ife ampollacee larghe fino a 30 µm; epicutis sovrastante formata da peli corti e cilindrici, settati, larghi 2,5-5 µm, più o meno ramificati e ottusi alla sommità. Commestibilità e tossicità Commestibile di scarsa qualità. Specie simili Russula lepidicolor Romagn., sempre appartenente al gruppo delle Roseinae, è una Russula rara, più compatta, la quale si differenzia per avere la cuticola dai cromatismi più scuri, adnata (ovvero non separabile dalla carne del cappello) e per la diversa struttura dell'epicutis; Russula minutula Velen., anch'essa del gruppo delle Roseinae, si differenzia per le piccole dimensioni del carpoforo, per l'odore più intenso di Scleroderma o rosmarino secondo alcuni autori e per il gambo spesso sfumato di rosa; Russula nobilis Velen. = Russula mairei Singer, può avere il cappello con analoghi cromatismi ma si differenzia per l'acredine della carne; Russula luteotacta Rea, la quale ha anch'essa la tendenza a decolorarsi al centro e la sporata bianca, si differenzia per il colore del cappello dai cromatismi più accesi, per il vistoso ingiallimento della carne e per la sua forte acredine. Osservazioni Trattasi di una Russula dai colori tenui e delicati la quale ama crescere nei mesi di giugno, luglio e agosto principalmente nei boschi di latifoglia. Più rara la fruttificazione nel periodo autunnale e nei boschi di conifere. Si evidenzia che le Russula appartenenti alla Subsezione Roseinae hanno tutte una reazione rosso scarlatto o rosso Ribes brillante alla Sulfovanillina, in particolar modo nei campioni essiccati. Bibliografia SARNARI, M., Ristampa Giugno 2007. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Primo. Trento: Ed. AMB. SARNARI, M., 2005. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Secondo. Trento: Ed. AMB. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi - Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria, Sterpare di Sellano (PG); Giugno 2015; Foto e Microscopia di Stefano Rocchi. Esemplari rivenuti in bosco di Castagno. L'iniziale reazione subnulla alla Tintura di Guaiaco. Sopra la seguente lenta reazione alla Tintura di Guaiaco e sotto la reazione rosa all'FeSO4. La reazione giallastra all'Idrossido di potassio (KOH). La reazione rosso scarlatto (nel campione essiccato) alla Sulfovanillina. Spore 5,9-8,1 × 5-6,8 µm; Qm = 1,2; subglobose-ovoidali, verrucose-reticolate. Spore da sporata 1000× in Melzer. Spore 5,9-8,1 × 5-6,8 µm; Qm = 1,2; subglobose-ovoidali, verrucose-reticolate. Spore da sporata 1000× in Melzer seguito da lavaggio con Cloralio Idrato. Basidi banali, clavati, tetrasportici e bisporici. 1000× in Rosso Congo. Cistidi affusolati, talvolta appendicolati. 1000× in Rosso Congo. Cuticola formata nello strato inferiore da grosse ife ampollacee larghe fino a 30 µm. 400× in Rosso Congo. Epicutis sovrastante formata da peli corti e cilindrici, settati, larghi 2,5-5 µm, più o meno ramificati e ottusi alla sommità. 400× in Rosso Congo. Epicutis sovrastante formata da peli corti e cilindrici, settati, larghi 2,5-5 µm, più o meno ramificati e ottusi alla sommità. 1000× in Rosso Congo.
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