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ODONATA_ 05 - Come determinare il sesso tra gli Odonati. Differenze tra esemplari "immaturi" e "maturi"


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5.1_ Determinazione del sesso tra gli Odonati

Determinare il sesso degli Odonati è uno tra i primi ostacoli che occorre affrontare per iniziare a studiare questi magnifici insetti. D’altra parte non è così difficile da superare: basta sapere dove, come, e cosa guardare. Osservando da lontano un Anisottero o uno Zigottero, soprattutto se sta volando, alcuni particolari possono non essere ben percepiti, ma con l’insetto più vicino (meglio se fermo e posato) o avendo a disposizione delle opportune inquadrature fotografiche il problema è molto più semplice da risolvere.

Andiamo in ordine, suggerendo quali sono le caratteristiche utili da osservare nei riguardi dei due grandi raggruppamenti degli Odonati: sottordine Zygoptera (o Zigotteri, o con linguaggio comune “damigelle” o “donzelle”) e sottordine – o infraordine a seconda della sistematica adottata – Anisoptera (o Anisotteri, o con linguaggio comune “libellule”, termine, quest’ultimo, impiegato solo nei casi in cui non crei confusione di sorta). Caratteristiche qui intese soltanto come morfologiche e quindi indipendentemente dalla considerazione dei colori presenti, in quanto l'analisi dei colori può essere, in questo primo approccio, fuorviante.

 

5.1.1_ Determinazione del sesso negli Zigotteri

Importante è riuscire ad osservare l’insetto di lato, in modo da vederne il fianco dell’addome in tutta la sua lunghezza. Nel maschio si nota, più o meno evidente, una sorta di rigonfiamento o di estroflessione sotto al secondo segmento addominale (rigonfiamento che riguarda l’apparato copulatore maschile o "organo genitale secondario"), mentre nella femmina tale zona risulta piatta.
Viceversa, alcuni particolari e netti rigonfiamenti si possono notare osservando la parte terminale dell’addome femminile al di sotto di 8° e 9° segmento. Si tratta dell’ovopositore (da cui usciranno le uova) e della vulva (che sovrasta l’apparato genitale femminile). Tali organi sono ovviamente assenti nel maschio.

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Maschio di Ischnura elegans  (Vander Linden, 1820) [famiglia Coenagrionidae]. Si nota l'organo genitale secondario (o organo copulatore)
al di sotto del 2° segmento addominale; profilo appiattito sotto al 9° segmento addominale.

 

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Femmina della stessa specie precedente. Profilo piatto sotto al 2° segmento addominale; presenza di vulva e di ovopositore sotto agli ultimi segmenti addominali.

 

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Maschio di Ischnura elegans  (Vander Linden, 1820) [famiglia Coenagrionidae]. Si nota l'organo genitale secondario (o organo copulatore)
al di sotto del 2° segmento addominale; profilo appiattito sotto al 9° segmento addominale.

 

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Stessa specie precedente, femmina. Profilo piatto sotto al 2° segmento addominale; presenza di vulva e di ovopositore sotto agli ultimi segmenti addominali.

 

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Maschio di Coenagrion puella  (Linnaeus, 1758) [famiglia Coenagrionidae]. Si nota l'organo genitale secondario (o organo copulatore)
al di sotto del 2° segmento addominale; profilo appiattito sotto al 9° segmento addominale.

 

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Stessa specie precedente, femmina. Profilo piatto sotto al 2° segmento addominale; presenza di vulva e di ovopositore sotto agli ultimi segmenti addominali.

 

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Maschio di Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) [famiglia Platycnemididae]. Si nota l'organo genitale secondario (o organo copulatore)
al di sotto del 2° segmento addominale; profilo appiattito sotto al 9° segmento addominale.

 

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Stessa specie precedente, femmina. Si può anche osservare come la femmina mostri soltanto 2 appendici addominali (superiori)
mentre il maschio ne presenta 4 (2 superiori e due inferiori).

 

In particolari foto si può notare sotto al 9° segmento addominale maschile una particolare struttura relativa allo sbocco del “condotto seminale” contenente, a maturità, lo sperma.

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Ischnura elegans (Vander Linden, 1820) [famiglia Coenagrionidae]; maschio con una evidente malformazione dell'addome,
 dovuta a qualche problema durante o subito dopo la schiusa (ultima metamorfosi da ninfa a imago).
L'addome, con questo andamento, alla fine risulta ruotato di un quarto di giro e nella parte ventrale del 9° segmento è possibile osservare lo sbocco del canale seminale o "organo genitale primario" (freccia in basso); nella stessa foto è visibile anche l'apparato copulatore (o "organo genitale secondario"), indicato dalla freccia in alto.
Qui sotto: particolare dello sbocco del canale seminale, protetto tra due piccole placche chitinose.

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Maschio di Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) [famiglia Platycnemididae]. Visibili l'apparato copulatore sotto al 2° segmento addominale, le 4 appendici addominali e un piccolo rigonfiamento sotto al 9° segmento addominale, dovuto alla presenza dello sbocco del condotto seminale ("organo genitale primario").

 

Con un po’ di esperienza risulterà poi abbastanza evidente come l’addome della femmina, a maturità, si presenti più massiccio, di quello maschile in quanto dovrà contenere le uova.
Come accennato poco più sopra, osservando la parte terminale dell’addome si possono notare, in opportune fotografie, i cerci nel maschio: due appendici superiori e due appendici inferiori (o anali) di lunghezze particolari e che cambiano da specie a specie; mentre nella femmina sono presenti, e solitamente appena accennate (tranne in alcune specie), solo le due appendici superiori mentre al di sotto può, in alcune specie, emergere l’ovopositore che non può essere confuso con un’appendice addominale.

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Maschio di Pyrrhosoma nymphula (Sulzer, 1776) [famiglia Coenagrionidae].

 

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Stessa specie precedente, femmina.

 

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Maschio di Chalcolestes viridis (Vander Linden, 1825) [famiglia Lestidae]. Visibili l'apparato copulatore sotto al 2° segmento addominale, le 4 appendici addominali (che in questa specie sono abbastanza lunghe le 2 superiori e assai più corte e piccole le 2 inferiori) e un piccolo rigonfiamento sotto al 9° segmento addominale, dovuto alla presenza dello sbocco del condotto seminale ("organo genitale primario").

 

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Maschio della stessa specie precedente. Visibili l'apparato copulatore sotto al 2° segmento addominale, le 4 appendici addominali (che in questa specie sono abbastanza lunghe le 2 superiori e assai più corte e piccole le 2 inferiori) e un piccolo rigonfiamento sotto al 9° segmento addominale, dovuto alla presenza dello sbocco del condotto seminale ("organo genitale primario").

 

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Femmina della stessa specie precedente. Si nota il profilo piatto al di sotto del 2° segmento addominale; la presenza di ovopositore e della vulva;
meno evidente, in questa foto, la presenza dei soli 2 cerci addominali.

 

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Maschio di Lestes virens (Charpentier, 1825) [famiglia Lestidae]; evidente l'apparato copulatore sotto al 2° segmento addominale.

 

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Femmina della stessa specie precedente. Si nota come sotto al 2° segmento addominale il profilo sia piatto e diritto.

 

L’osservazione dorsale, nel caso degli Zigotteri, non fornisce tutte le informazioni che possono ricavarsi dall’osservazione del fianco. In generale, ma con le dovute eccezioni, da un’osservazione dall’alto si possono riscontrare le appendici addominali più evidenti nei maschi rispetto a quelle femminili. Può essere inoltre indicativo, ma sempre con le dovute eccezioni, il maggior rigonfiamento presente nell’addome della femmina dovuto alla presenza ventrale dell’ovopositore e dell’apparato genitale.

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Maschio di Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) [famiglia Coenagrionidae];
non bene intuibile, in questa foto ripresa dall'alto, la presenza delle 4 appendici addominali.

 

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Femmina della stessa specie precedente. Non bene intuibile, in questa foto ripresa dall'alto, la presenza delle sole 2 appendici addominali.

 

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Maschio di Sympecma fusca (Vander Linden, 1820) [famiglia Lestidae];
visibili le 4 appendici addominali: le 2 superiori lunghe e arcuate e le 2 inferiori più piccole.

 

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Femmina della stessa specie precedente; visibili i soli 2 evidenti cerci superiori; al di sotto si intravede l'ovopositore.

 

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Maschio di Erythromma lindenii (Sélys, 1840) [famiglia Coenagrionidae];
in questa specie le 2 appendici addominali superiori sono piuttosto sviluppate mentre le 2 inferiori, in questa foto, rimangono poco visibili.

 

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Stessa specie precedente: femmina ripresa in una foto più opportuna rispetto a uno scatto fatto dall'alto in visione esclusivamente dorsale. Evidente la piattezza del profilo sotto al 2° segmento addominale, così come è evidente l'ovopositore e la presenza dei soli 2 cerci superiori al culmine dell'addome.

 

Ovviamente quando osserviamo una copula i dubbi non ci possono essere: il maschio si posiziona sempre al di sopra della femmina. Le sue 4 appendici addominali hanno afferrato la femmina sul pronoto. In ogni singola specie, per evitare il più possibile le ibridazioni, la morfologia delle appendici addominali maschili si adatta alla perfezione alla morfologia del pronoto della femmina. Non a caso per la determinazione delle femmine degli Zigotteri l’osservazione della forma del pronoto è spesso fondamentale e discriminante.
Idem per quando vediamo una coppia volare in tandem: il maschio sarà sempre davanti alla femmina.
Così come è ovvio che si tratti di una femmina quando la vediamo durante l’atto dell’ovideposizione: sia che deponga in tandem (con la presenza del maschio che le rimane attaccato) sia che deponga da sola.
Solo qualche esempio (per altre immagini si rimanda ai capitoli riguardanti l'
accoppiamento e la fase di ovideposizione).

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Copula di Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) [famiglia Platycnemididae].
Osservare come l'addome femminile sia sensibilmente più ingrossato rispetto a quello maschile.

 

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Particolare di un tandem della specie precedente; le 4 appendici addominali del maschio hanno afferrato, come una doppia pinza, il pronoto della femmina.

 

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Copula di Coenagrion puella (Linnaeus, 1758) [famiglia Coenagrionidae].
Osservare come l'addome femminile sia sensibilmente più ingrossato rispetto a quello maschile.

 

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Ischnura elegans (Vander Linden, 1820) [famiglia Coenagrionidae]; femmina che depone le uova.
In questa specie la deposizione viene compiuta senza la presenza del maschio.

 

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Coenagrion puella (Linnaeus, 1758) [famiglia Coenagrionidae];
fase della ovideposizione che, in questa specie, viene eseguita in tandem con il maschio che rimane ritto in verticale al di sopra della femmina.

 

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Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) [famiglia Platycnemididae];
fase della ovideposizione che, in questa specie, viene eseguita in tandem con il maschio che rimane ritto in verticale al di sopra della femmina.

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5.1.2_ Determinazione del sesso negli Anisotteri

Quanto detto sopra, riguardo alla visione laterale, vale anche per molte specie di Anisotteri. In alcune specie, soprattutto della famiglia Libellulidae, l’apparato copulatore maschile (al di sotto del 2° segmento addominale) è abbastanza prominente da non lasciar adito a dubbi, così come può essere prominente, in alcune femmine (ma non in tutte), la lamina vulvare riscontrabile sotto a 8° e 9° segmento addominale; lamina, ovviamente, assente nei maschi. Invece in altre specie (soprattutto di quei generi che annoverano gli Odonati più grandi, come Anax Aeshna, famiglia Aeshnidae) l’apparato copulatore non è così evidente ed estroflesso e in questi casi la determinazione del sesso passa più facilmente attraverso l’osservazione (e il conteggio) delle appendici addominali.
In generale (eccezioni a parte) l’ovopositore delle femmine degli Anisotteri non è così evidente come per gli Zigotteri, tranne che (sempre in alcune specie) nell’atto dell’ovideposizione in cui risulta ben visibile.
Inoltre i maschi degli Anisotteri presentano 3 appendici addominali, contrariamente ai maschi degli Zigotteri che in tutto ne presentano 4. Si osserveranno quindi 2 cerci superiori e solo un’appendice inferiore (o anale). Mentre le femmine presentano solo le due appendici superiori. Perciò, in visione laterale, si noteranno nei maschi i cerci disposti in 2 piani distinti: al di sopra i due cerci superiori (che in visione laterale si confonderanno l’uno con l’altro) e, al di sotto, la singola appendice anale. La femmina, invece, mostrerà solo il “piano superiore” dato dagli unici 2 cerci che possiede.

Significativo, soprattutto in molti generi della famiglia Libellulidae, sarà il riscontrare che i cerci superiori sono più o meno paralleli e distanti tra di loro nelle femmine; viceversa più ravvicinati e spesso a contatto tra di loro nei maschi.

Vediamo alcuni esempi.

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Maschio di Aeshna affinis (Vander Linden, 1820) [famiglia Aeshnidae]. Evidente la presenza delle 3 appendico addominali: 2 superiori e una inferiore.

 

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Maschio di Sympetrum meridionale (Sélys, 1841) [famiglia Libellulidae]. Le appendici addominali si presentano, in visione laterale, su due piani: al di sopra i 2 cerci superiori (di cui qui vediamo solo quello di destra) e al di sotto l'unica appendice inferiore (o anale).

 

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Maschio immaturo della stessa specie precedente. Nonostante in molte specie, come questa, il maschio immaturo assuma una colorazione assai simile (se non identica) a quella della femmina matura (vedi foto successiva), la presenza delle 3 appendici addominali (2 superiori e una sola inferiore) e dell'apparato copulatore non lascia alcun dubbio riguardo al sesso.

 

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Femmina della stessa specie precedente: presenza dei soli 2 cerci superiori. Osservare come il profilo dell'addome risulti piatto al di sotto del 2° anello addominale.

 

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Maschi di Aeshna cyanea (Müller, 1764) [famiglia Aeshnidae]. Evidenti le 3 appendici addominali: 2 superiori e una sola inferiore.

 

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Maschio immaturo della stessa specie precedente. Nonostante in molte specie, come questa, il maschio immaturo assuma una colorazione assai simile (se non identica) a quella della femmina matura, la presenza delle 3 appendici addominali (2 superiori e una sola inferiore) non lascia alcun dubbio riguardo al sesso. Qui sotto, in primo piano:

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Femmina della stessa specie precedente.

 

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Maschio di Trithemis annulata (Palisot de Beauvois, 1807) [famiglia Libellulidae]. Appendici addominali superiori ben ravvicinale.

 

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Maschio immaturo della stessa specie precedente. Nonostante in molte specie, come questa, il maschio immaturo assuma una colorazione assai simile a quella della femmina matura (vedi foto successiva), la presenza delle appendici superiori così a contatto tra di loro non lascia alcun dubbio riguardo al sesso, pur non potendo constatare la presenza dell'apparato copulatore.

 

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Femmina della stessa specie precedente. Le appendici addominali sono separate tra di loro e parallele.

 

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Maschio di Crocothemis erythraea (Brullé, 1832) [famiglia Libellulidae]. Evidente la vicinanza tra i cerci superiori. Nelle specie della famiglia Libellulidae l'appendice inferiore non è solitamente visibile in foto come questa, con ripresa dall'alto.

 

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Maschio della stessa specie precedente. Nonostante in molte specie, come questa, il maschio immaturo assuma una colorazione assai simile (se non identica) a quella della femmina matura (vedi foto successiva), la presenza delle appendici superiori così a contatto tra di loro non lascia alcun dubbio riguardo al sesso, pur non potendo constatare la presenza dell'apparato copulatore.

 

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Femmina della stessa specie precedente. I cerci (gli unici 2 che presenta la femmina) sono discosti e paralleli tra di loro. Al di sotto dei 2 cerci si nota una protuberanza che non va confusa con un'altrettanta appendice addominale: si tratta della parte terminale dell'addome (considerata anche come 11° segmento addominale, un po’ atrofizzato) da cui sbocca l'ano.

 

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Maschio di Libellula depressa (Linnaeus, 1758) [famiglia Libellulidae]. Evidente la vicinanza tra i cerci superiori.
Nelle specie della Famiglia Libellulidae l'appendice inferiore non è solitamente visibile in foto come questa, con ripresa dall'alto.

 

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Femmina della stessa specie precedente. I cerci (gli unici 2 che presenta la femmina) sono discosti e paralleli tra di loro.
Al di sotto dei 2 cerci si nota una protuberanza che non va confusa con un'altrettanta appendice addominale: si tratta della parte terminale dell'addome da cui sbocca l'ano

 

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Maschio, in visione laterale, di Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840) [famiglia Libellulidae].

 

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Maschio immaturo della stessa specie precedente. L'evidenza dell'apparato copulatore non lascia adito a dubbi sul sesso di questo esemplare.
Occorre ricordare che in molti generi i maschi immaturi hanno colorazione simile a quella delle femmine. Osservare infatti che, basandosi esclusivamente sulla colorazione, potrebbe sorgere il dubbio di essere di fronte a una femmina (vedi foto successiva che ritrae una femmina della stessa specie).

 

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Femmina della stessa specie precedente. In visione laterale.

 

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Maschio di Orthetrum cancellatum (Linnaeus, 1758) [famiglia Libellulidae]. Evidente la vicinanza tra i cerci superiori.
Nelle specie della Famiglia Libellulidae l'appendice inferiore non è solitamente visibile in foto come questa, con ripresa dall'alto.

 

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Maschio neo-sfarfallato della stessa specie precedente. Nonostante in molte specie, come questa, il maschio immaturo (e ancor più quello neo-sfarfallato) assuma una colorazione assai simile a quella della femmina matura (vedi foto successiva), la presenza delle appendici superiori così a contatto tra di loro non lascia alcun dubbio riguardo al sesso,  pur non potendo constatare la presenza dell'apparato copulatore.

 

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Femmina della stessa specie precedente, in visione laterale. Pur non essendo evidente, in questa specie, la presenza della lamina vulvare, la evidente presenza di due sole appendici addominali (distanziate e parallele tra di loro) non lascia dubbi sul suo sesso. Al di sotto dei 2 cerci si nota una protuberanza pelosetta che non va confusa con un'altrettanta appendice addominale: si tratta della parte terminale dell'addome da cui sbocca l'ano.

 

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Femmina della stessa specie precedente, in visione latero-dorsale. Qui sono ancora più evidenti e la distanza tra le appendici addominali e il loro parallelismo.

 

In alcuni generi di Anisotteri il sesso maschile è denunciato anche dalla presenza delle cosiddette "orecchiette laterali" più o meno evidenti e poste sui fianchi del 2° anello addominale; orecchiette la cui presenza è concomitante (e viceversa) alla presenza del cosiddetto "triangolo anale" (una particolare zona individuabile tra la trama delle celle delle ali posteriori) e alla presenza (ad eccezione della Brachytron pratense) del cosiddetto "angolo anale" (una particolare e brusca angolazione riscontrabile nel profilo delle ali posteriori). Non vale tuttavia il viceversa visto che molte famiglie di Anisotteri non presentano mai orecchiette, angoli anali, triangoli anali né nei maschi né nelle femmine. Vediamone alcuni esempi.

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Presenza di evidenti "orecchiette laterali" sui fianchi del 2° segmento addominale, in un maschio di Onychogomphus forcipatus subsp. unguiculatus (Linnaeus, 1758) [famiglia Gomphidae].

 

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Presenza di "orecchiette laterali" sui fianchi del 2° segmento addominale, in un maschio immaturo di Aeshna cyanea (Müller, 1764) [famiglia Aeshnidae].

 

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Presenza di "orecchiette laterali" sui fianchi del 2° segmento addominale (qui visibile, piccolina e "puntuta" solo quella sinistra), in un maschio di Aeshna mixta (Latreille, 1805) [famiglia Aeshnidae].

 

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Maschio di Onychogomphus forcipatus subsp. unguiculatus (Linnaeus, 1758) [famiglia Gomphidae]; i profili dei triangoli anali sono stati evidenziati in verde.

 

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Maschio di Cordulegaster boltonii (Donovan, 1807) [famiglia Cordulegastridae]; evidente la presenza delle orecchiette e dei triangoli e angoli anali.

 

Ovviamente quando osserviamo una copula i dubbi non ci possono essere: il maschio si posiziona sempre al di sopra della femmina. Le sue 3 appendici addominali hanno afferrato la femmina sulla testa: le due appendici superiori si incuneano nell'incavo sul retro degli occhi della femmina, mentre l'appendice inferiore si insinua sul davanti, tra il solco degli occhi.
Idem per quando osserviamo un tandem in volo: il maschio sarà sempre davanti alla femmina.
Così come è ovvio che si tratti di una femmina quando la vediamo durante l’atto dell’ovideposizione: sia che deponga in tandem (con la presenza del maschio che le rimane attaccato) sia che deponga da sola.
Solo qualche esempio (per altre immagini si rimanda ai capitoli riguardanti
l'accoppiamento e la fase di ovideposizione).

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Copula di  Aeshna mixta (Latreille, 1805) [famiglia Aeshnidae]. Osservare, situazione tipica tra gli Anisotteri, come le zampe della femmina (2° e 3° paio) si siano attaccate all'addome del maschio mentre il 1° paio rimane raccolto dietro alla testa. La femmina rimane quindi sospesa in quella sua particolare posizione, con l'addome sollevato, solo grazie alla "presa" del maschio, alle zampe della femmina che al maschio si sono attaccate e, ovviamente, dalla connessione tra i due organi sessuali.

 

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Stessa specie precedente, durante la copula; la "presa" del maschio si dimostra efficace come una morsa: l'appendice addominale inferiore si colloca nel solco presente tra gli occhi (freccia in alto); le due appendici superiori (o cerci; qui poco visibili) sono andate a posizionarsi negli appositi spazi sul retro degli occhi (freccia in basso).

 

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Copula di  Aeshna affinis (Vander Linden, 1820); [famiglia Aeshnidae].

 

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Femmina immatura della stessa specie precedente. Evidente la presenza di 2 appendici addominali soltanto; così come è evidente (seconda foto) la presenza della vulva e dell'apparato ovopositore.

 

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Tandem in volo di Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840) [famiglia Libellulidae]; il maschio è sempre l'esemplare che "guida" il tandem dopo aver "catturato" la femmina.

 

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Anax ephippiger (Burmeister, 1839) [famiglia Aeshnidae]. Tandem nella fase di ovideposizione.

 

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Aeshna mixta (Latreille, 1805) [famiglia Aeshnidae]. Femmina nella fase di ovideposizione.

 

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Anax parthenope (Selys, 1839) [famiglia Aeshnidae]. Tandem nella fase di ovideposizione.

 

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Anax imperator (Leach, 1815) [famiglia Aeshnidae]; femmina in fase di ovideposizione.

 

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Tandem in volo, durante l'ovideposizione, di Sympetrum meridionale (Sélys, 1841) [famiglia Libellulidae]; si possono notare alcune uova già "lanciate" dalla femmina più due uova che stanno uscendo dalla sua lamina vulvare della femmina.

 

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Tandem in volo, durante l'ovideposizione, di Sympetrum sanguineum (Müller, 1764) [famiglia Libellulidae]; si possono notare alcune uova che stanno uscendo dalla sua lamina vulvare della femmina.

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5.2_ Come riconoscere il grado di maturità sessuale di un Odonata

 

Abbiamo visto come, con qualche osservazione diretta dal vivo o tramite appropriate foto, sia relativamente facile riconoscere il sesso di una libellula. Viceversa giudicare il grado di "maturità sessuale" delle libellule non è così semplice e scontato. Inoltre se per l’individuazione del sesso il parametro “colorazione” era ininfluente o talvolta addirittura fuorviante, il riconoscimento del grado di maturità sessuale di una libellula non può prescindere dall’osservazione dei suoi colori tranne nei casi più ovvi come, ad esempio, per le libellule in tandem e che quindi o stanno copulando o sono in fase di ovideposizione e perciò sono necessariamente mature, così come sono indiscutibilmente mature le femmine che stanno depositando in solitaria.

Inoltre sono considerati “decisamente” immaturi gli esemplari emergenti (cioè appena metamorfosati dalla ninfa) o quelli neo-sfarfallati che stanno ancora "asciugandosi" e preparandosi ai primi voli. Questi esemplari si riconoscono abbastanza facilmente perché o non hanno ancora raggiunto le dimensioni finali (avendo da poco compiuto l’ultima metamorfosi ed essendo appena usciti dalla “vecchia” exuvia) o perché, pur avendo assunto le dimensioni “adulte” spesso si presentano come umidi e bagnati in quanto non ancora del tutto asciugati né sul corpo né sulle ali; inoltre la loro colorazione si mostra solitamente piuttosto neutra e sbiadita, su cromatismi chiari e poco o per niente contrastati.

 

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Sympetrum sanguineum (Müller, 1764) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]; nelle prime due foto: un maschio emergente accanto alla propria exuvia; si può notare come l'addome non abbia raggiunto le dimensioni definitive e sia ancora molto "umido e molliccio" per la presenza di emolinfa e di acqua residua; anche le ali, tenute inizialmente tutte aderenti, sono opalescenti e i loro pterostigma sono quasi bianchi.
Nella terza foto: le ali dello stesso maschio che iniziano ad asciugarsi e a distendersi aprendosi, mentre l'addome si è allungato. Tra pochi minuti affronterà il suo primo volo. Foto di Massimo Squarcini.

 

 

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Ancora Sympetrum sanguineum con un paio di foto per un confronto con le foto precedenti e per avere una idea sul netto cambiamento cromatico che via via si manifesta con il progredire dell'età: qui sopra un maschio immaturo e qui sotto uno in piena maturità. 
Ricordare che i maschi dei Sympetrum assumono a maturità e sull'addome una colorazione rossastra più o meno intensa, ad eccezione di Sympetrum danae che si presenta nerastro.

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Esemplari neo-sfarfallati di Sympetrum fonscolombii (Sélys, 1840) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]. Ali ancora opalescenti, pterostigma molto chiari, addome con evidenti tracce di "umidità" per l'emolinfa ancora in eccesso. In questi primi momenti di vita da adulto, il maschio (sopra) e la femmina (foto qui sotto) mostrano gli stessi identici cromatismi.

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Femmina emergente di Lestes virens (Charpentier, 1825) [sottordine Zygoptera; famiglia Lestidae]; ha da poco compiuto l'ultima metamorfosi, "emergendo" dalla ninfa a cui rimane ancora momentaneamente vicina o attaccata, fino a quando il suo corpo, ali comprese, non si sarà asciugato in modo da permetterle di compiere il primo volo. Notare anche come l'addome non abbia ancora raggiunto la lunghezza definitiva essendo ancora ben più corto rispetto alle ali.

 

 

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Maschio emergente di Lestes virens (Charpentier, 1825) [sottordine Zygoptera; famiglia Lestidae]; ha da poco compiuto l'ultima metamorfosi, "emergendo" dalla ninfa a cui rimane ancora momentaneamente vicino o attaccato, fino a quando il suo corpo, ali comprese, non si sarà asciugato in modo da permettergli di compiere il primo volo.

 

 

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Femmina neo-sfarfallata di Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) [Sottordine Zygoptera; famiglia Platycnemididae]; notare le ali ancora opache e la trasparenza dell'addome entro cui si possono notare alcuni organi interni: il "vaso dorsale" (una sorta di cuore a sezioni contrattili) e il tubicino dell'apparato digerente (stomaco e intestino).

 

 

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Esemplari neo-sfarfallati di Ischnura elegans (Vander Linden, 1820) [sottordine Zygoptera; famiglia Coenagrionidae]; notare le ali opalescenti, i colori ancora molto neutri (rispetto a quelli che assumerà da adulto) e (nella terza foto) la gocciolina di emolinfa al di sotto del 2° segmento addominale, più o meno in corrispondenza dell'apparato copulatore. Nell'ultima foto, in trasparenza, si può intravedere il condotto dell'apparato digerente.

 

 

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Esemplari emergenti di Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) [sottordine Zygoptera; famiglia Coenagrionidae]; hanno da poco compiuto l'ultima metamorfosi, "emergendo" dalla ninfa a cui rimangono ancora momentaneamente vicine o attaccate, fino a quando il loro corpo, ali comprese, non si sarà asciugato ed avrà acquisito le dimensioni finali, in modo da permettere di compiere il primo volo.

 

 

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Esemplari emergenti di Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) [sottordine Zygoptera; famiglia Coenagrionidae]; hanno da poco compiuto l'ultima metamorfosi, "emergendo" dalla ninfa a cui rimangono ancora momentaneamente vicine o attaccate. Nella foto qui sopra si vede chiaramente come l'esemplare di sinistra abbia l'addome non perfettamente disteso e allungato ma, al contrario, ancora corto e compresso; l'esemplare di destra ha già l'addome quasi del tutto allungato e disteso, mentre una gocciolina di emolinfa sta per essere espulsa dall'apertura anale. L'emolinfa viene "pompata" nell'addome e nelle ali proprio per permettere ai cosiddetti "tenerali" (altro nomignolo con cui vengono indicate le libellule appena emerse dalla ninfa) di raggiungere le dimensioni definitive; l'emolinfa in eccesso viene poi in qualche modo espulsa.

 

 

Le cose però si complicano con gli esemplari collocabili in una incerta “età di mezzo” oppure osservati al di fuori dell’attività copulatoria o di ovideposizione. Infatti in questi casi la percezione del grado di maturità sessuale di una libellula non può solitamente prescindere da una preliminare individuazione del sesso nonché, assai spesso, anche del genere o addirittura della specie di appartenenza. Ciò dipende da due importanti fattori che riguardano la colorazione assunta dall’esemplare analizzato: sia perché le caratteristiche cromatiche differenziali tra immaturi e maturi dipendono spesso dal sesso e anche dal genere o dalla specie di appartenenza, sia perché in alcune specie vi è una forte somiglianza cromatica tra le femmine mature e i maschi immaturi. E senza queste particolareggiate informazioni, riguardanti le specie o quanto meno i generi, si rischia di sbagliare il giudizio.

Qualche esempio. In alcune specie della famiglia Libellulidae i maschi, a maturità compiuta, si coprono sull’addome di una sostanza pruinosa celestina mentre gli immaturi sono privi di tale pruinosità e quindi mostrano altri colori assai lontani da quel celestino. Tuttavia questo è un carattere peculiare ed esclusivo dei maschi di tali specie; in altre parole vedere una libellula priva di colore celestino sull’addome non vuole certo significare che si tratta di un esemplare immaturo, almeno fintanto che non ne viene determinato il sesso e se ne riconosce l'appartenenza a quelle particolari specie. Altro tipico esempio è dato dalle femmine di Ischnura elegans: senza conoscere la casistica cromatica tipica delle femmine di questa specie è arduo stabilire il grado di maturità di tali femmine.

In definitiva, esclusi i casi eclatanti dovuti agli esemplari emergenti e/o neo-sfarfallati o impiegati nella riproduzione e/o ovideposizione, non è quindi possibile proporre un “semplice” criterio generale e assoluto che permetta di stabilire il grado di maturità sessuale prescindendo e dal riconoscimento del sesso e da una più approfondita conoscenza delle caratteristiche cromatiche della specie o quantomeno del genere di appartenenza.

Solo per i maschi dei generi Orthetrum e Sympetrum (relativamente alla fauna europea) si potrebbe stabilire, a grandi linee, una regola empirica abbastanza affidabile che permetta di riconoscerne il grado di maturità, sempre però dopo averne riconosciuti e il sesso e l'appartenenza al rispettivo genere. I maschi del genere Orthetrum si rivestono, a maturità, di una copertura pruinosa e celestina che ne ricopre (tutto o in buona parte) l'addome (in certe specie anche buona parte del torace), mentre nei maschi immaturi tale copertura non esiste e quindi la colorazione addominale (e complessiva) risulta simile a quella delle femmine e cioè sui toni del beige, del giallognolo o del marroncino chiaro. Invece i maschi dei Sympetrum assumono a maturità e sull'addome una colorazione rossastra più o meno intensa, ad eccezione del maschio di Sympetrum danae che si presenta nerastro; negli immaturi tale colorazione manca del tutto e la colorazione generale risulta simile a quella delle femmine e cioè sui toni del beige, del giallognolo o del marroncino chiaro.

Vengono pertanto qui di seguito proposti e commentati alcuni esempi (anche "a confronto"), condizionati al sesso e al genere o alla specie di appartenenza, e riguardanti le differenze tra maturi e immaturi.

 

 

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Aeshna cyanea (Müller, 1764) [sottordine Anisoptera; famiglia Aeshnidae]; confronto tra un maschio immaturo (sopra) e una femmina (sotto) ovviamente matura in quanto in fase di ovideposizione. Notare come la colorazione sia simile, sia sul corpo che sugli occhi.
Viceversa sarà inconfondibile e assai diversa la colorazione acquisita dai maschi a maturità raggiunta
(foto più sotto, con maschio in volo).

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Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]. Confronto tra i cromatismi relativi a due maschi immaturi (le due foto qui sopra) e i cromatismi relativi a due maschi maturi (le due foto successive). Ricordare infatti che i maschi dei Sympetrum assumono a maturità e sull'addome una colorazione rossastra più o meno intensa, ad eccezione del maschio di Sympetrum danae che si presenta nerastro.

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Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]. Confronto tra i cromatismi di una femmina immatura (foto sopra) e quelli di una femmina matura (foto sotto). Nelle femmine di questa specie, come per altri Sympetrum, l'evoluzione cromatica che si riscontra nel passare dalle immature alle mature non è mai così eclatante come per i maschi.

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Orthetrum coerulescens (Fabricius, 1798) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]. Nelle due foto precedenti: due giovani femmine; a maturità la parte superiore degli occhi tenderà a diventare più scura e quasi sempre bluastra (foto sotto).

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Orthetrum coerulescens (Fabricius, 1798) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]. Un maschio immaturo; notare come, in questa specie, i maschi immaturi abbiano una colorazione assai simile a quella delle femmine, immature o mature che siano
(vedere, per confronto, le 3 foto più in alto rappresentanti femmine conspecifiche immature e non).

 

 

 

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Orthetrum coerulescens (Fabricius, 1798) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]. Nelle due foto qui sopra: maschio giovane, probabilmente non ancora sessualmente maturo. Ancora la patina cerosa e pruinosa, azzurrognola, non ha del tutto coperto l'addome (come avviene in piena maturità) così come la parte superiore degli occhi non ha assunto il colore azzurro dei maschi maturi.
Vedere, a confronto, la foto successiva che mostra un maschio maturo. Ricordare infatti che i maschi del genere Orthetrum si rivestono, a maturità, di una copertura pruinosa e celestina che ne ricopre (tutto o in buona parte) l'addome (in certe specie anche buona parte del torace), mentre nei maschi immaturi tale copertura non esiste e quindi la colorazione addominale (e complessiva) risulta simile a quella delle femmine e cioè sui toni del beige, del giallognolo o del marroncino chiaro.

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Sympetrum meridionale (Sélys, 1841) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]; nelle tre foto qui sopra alcuni maschi immaturi. La loro colorazione è per il momento assai simile a quella delle femmine conspecifiche come quelle delle tre foto seguenti che mostrano delle immature (per le ali ancora un poco opalescenti, la patina di umidità che si può notare sui fianchi del torace e la colorazione dello pterostigma che si presenta ancora biancastro mentre tenderà a colorarsi di marroncino a maturità). Tuttavia mentre la colorazione corporea delle femmine non cambierà in modo sostanziale a maturità, quella del maschio subirà una discreta evoluzione virando verso colori rossastri più o meno ovunque diffusi.
Vedere qui di seguito la quarta e quinta foto che rappresentano un maschio maturo. 
Ricordare infatti che i maschi dei Sympetrum assumono a maturità e sull'addome una colorazione rossastra più o meno intensa, ad eccezione del maschio di Sympetrum danae che si presenta nerastro.

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Trithemis annulata (Palisot de Beauvois, 1807) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]le due foto qui sopra mostrano due maschi immaturi. La loro colorazione è assai simile a quella delle femmine conspecifiche (le due foto qui sotto).

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Ancora alcuni esempi riguardanti la  Trithemis annulata (Palisot de Beauvois, 1807) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]; foto sopra: un maschio giovane che non ha ancora raggiunto la colorazione della piena maturità in quanto torace e parte dell'addome ancora non si sono rivestiti della sostanza pruinosa che li rende di colore più o meno violaceo, tipico dei maschi maturi (foto qui sotto).
In realtà il corpo dei maschi maturi sarebbe di un bel rosso ma la sostanza cerosa e pruinosa che producono e che si viene a depositare sulla superficie esterna è vagamente celestino-chiara; e la sovrapposizione di tale colore celestino sul colore rosso di fondo rende il tutto violaceo. Il color rosso "originale" del corpo lo si può notare negli ultimi 3 segmenti addominali in quanto non vengono interessati dalla copertura pruinosa.

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Calopteryx haemorrhoidalis (Vander Linden, 1825) [sottordine Zygoptera; famiglia Calopterygidae]; nelle 5 foto precedenti: maschi variamente  immaturi. Gli occhi sono ancora a tinta opaca e non brillante, la "luce di coda" è assente; nella foto qui sopra si potrebbe anche ipotizzare che si tratti di un neo-sfarfallato vista l'opacità pure delle ali.
Anche le femmine immature (nelle 3 foto seguenti) si riconoscono per l'opacità degli occhi e per i colori corporei non brillanti.

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Calopteryx haemorrhoidalis (Vander Linden, 1825) [sottordine Zygoptera; famiglia Calopterygidae]; stavolta con esemplari maturi. Maschi (le due foto qui sopra) e femmina (foto qui sotto) mostrano una decisa lucentezza negli occhi (che quindi hanno perso la precedente opacità) e una certa brillantezza più o meno metallica sul corpo. Nei maschi si evidenzia inoltre la presenza coloratissima della "luce di coda" (in questa specie di un bel rosso) al di sotto degli ultimi segmenti addominali. 

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Lestes barbarus (Fabricius, 1798) [sottordine Zygoptera; famiglia Lestidae]Esemplari immaturi: maschi nelle 3 foto qui sopra e femmine nelle 2 foto a seguire. Come spesso accade agli immaturi o ai neo-sfarfallati di questa specie, le ali sono tenute riunite (e non aperte un po' in diagonale) e disposte dalla stessa parte dell'addome (come accade regolarmente per le Sympecma mature o immature che siano); inoltre il colore degli occhi è uniformemente giallognolo (mentre a maturità diverrà più scuro nella zona superiore) e pure i pterostigma sono colorati uniformemente (e non tipicamente bicolori come negli esemplari maturi).

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Ancora Lestes barbarus (Fabricius, 1798) [sottordine Zygoptera; famiglia Lestidae]Stavolta con esemplari maturi: maschio qui sopra e femmina qui sotto. Notare come le ali (con esemplari posati e a riposo) si siano posizionate due per parte, come gli occhi si siano scuriti superiormente e come i pterostigma abbiano assunto la tipica caratteristica bicolore.

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Aeshna affinis (Vander Linden, 1820) [sottordine Anisoptera; famiglia Aeshnidae]. Nelle 3 foto precedenti una femmina immatura (per gli occhi ancora completamente e uniformemente giallognoli, così come sono ancora molto chiari i colori addominali).
A seguire una femmina ovviamente matura visto che si trova in fase di ovideposizione. I colori addominali sono più contrastati così come gli occhi hanno assunto un colore più scuro nella zona superiore.

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Sympetrum fonscolombii (Sélys, 1840) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]. Maschio immaturo (nelle 2 foto qui sopra) a confronto con un maschio maturo (foto qui sotto). Ricordare infatti che i maschi dei Sympetrum assumono a maturità e sull'addome una colorazione rossastra più o meno intensa, ad eccezione del maschio di Sympetrum danae che si presenta nerastro.

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Orthetrum brunneum  (Fonscolombe, 1837) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]. Sopra: maschio immaturo la cui colorazione è sostanzialmente simile a quella di una femmina matura (foto qui sotto). Viceversa, a maturità, il maschio si ricopre di una sostanza pruinosa celestina che ne va a ricoprire addome e torace (successive foto). Ricordare infatti che i maschi del genere Orthetrum si rivestono, a maturità, di una copertura pruinosa e celestina che ne ricopre (tutto o in buona parte) l'addome (in certe specie anche buona parte del torace), mentre nei maschi immaturi tale copertura non esiste e quindi la colorazione addominale (e complessiva) risulta simile a quella delle femmine e cioè sui toni del beige, del giallognolo o del marroncino chiaro.

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Lestes virens (Charpentier, 1825) [sottordine Zygoptera; famiglia Lestidae]; la foto superiore mostra un maschio immaturo; le foto successive mostrano invece un maschio maturo. Negli immaturi di questa specie gli occhi non hanno ancora assunto il bel colore azzurro che arriverà a maturità; così come i segmenti addominali 9° e 10° sono ancora privi della pruinosità tipica della maturità di questa specie.

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Erythromma lindenii (Sélys, 1840) [sottordine Zygoptera; famiglia Coenagrionidae]; le due foto precedenti mostrano dei maschi immaturi. La foto successiva rappresenta un maschio maturo. Evidente il cambiamento cromatico con le zone precedentemente chiare (occhi compresi) che diventano, a maturità, di un bell'azzurro. 

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Crocothemis erythraea (Brullé, 1832) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]; foto qui sopra: due maschi immaturi. Osservare come i cromatismi siano del tutto identici a quelli delle femmine mature e non (le 3 foto seguenti).
Viceversa, a maturità, i maschi assumeranno un inconfondibile colore "rosso-Ferrari" ampiamente diffuso su tutto il corpo (le ulteriori ultime 3 foto).

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Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) [sottordine Zygoptera; famiglia Platycnemididae]. Femmina immatura (sopra): i colori non sono ancora quelli finali, lo pterostigma è ancora bianchiccio; le ali hanno perso l'opacità delle neo-sfarfallate ma senza ancora raggiungere la trasparenza finale. Confrontare con le successive due femmina mature. 

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Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) [sottordine Zygoptera; famiglia Platycnemididae]. Maschio immaturo (sopra): i colori del corpo e degli occhi non sono ancora quelli finali, lo pterostigma è ancora chiaro. Confrontare con il maschio maturo (foto qui sotto).

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Enallagma cyathigerum  (Charpentier, 1840) [sottordinZygoptera; famiglia Coenagrionidae]. Maschio immaturo (foto qui sopra) con colorazioni del tutto simili a quelle di una femmina immatura (foto qui sotto; con la femmina immatura nelle forma cosiddetta "fosca"). Nelle ulteriori foto si osserva prima un maschio maturo (in cui un bel colore azzurro ha preso il posto del colore beigiolino che contraddistingue i maschi immaturi);
successivamente è proposto un tandem (con esemplari ovviamente maturi) in cui la femmina si mostra nella forma azzurra (o "androcroma", cioè con la stessa colorazione dei maschi maturi).

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Orthetrum cancellatum (Linnaeus, 1758) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]; maschio molto immaturo; probabilmente da poco "neo-sfarfallato": le ali non sono ancora perfettamente distese (risulta evidente da come riflettono o meno la luce), il corpo è ancora diafano, quasi trasparente e lucido; la sua colorazione è molto lontana da quella del maschio maturo. Sono già comunque evidenti le due bande scure e parallele lungo l'addome, bande che a maturità scompariranno perché ricoperte dalla pruinosità azzurrognola. Nel corpo è presente ancora molta emolinfa, probabilmente in eccesso, e che questo esemplare espelleva dall'apertura anale. Complessivamente può ricordare la colorazione delle giovani femmine ma la presenza dell'organo copulatore, sebbene non del tutto sviluppato, sotto al 2° anello addominale non lascia dubbi sulla determinazione del sesso. Pur avendo già compiuto alcuni brevi voli, il suo volo è ancora impacciato; si trattiene fermo e appeso a lungo per finire di asciugarsi. Ciò che permette di fotografarlo con tutta tranquillità.

 

 

 

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Orthetrum cancellatum (Linnaeus, 1758) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]; foto sopra: femmina da poco neo-sfarfallata, che si ripara tra la vegetazione. Le ali ancora non sono del tutto ben distese; gli pterostigmi sono ancora grigiastri, a breve diventeranno neri.
Nelle 3 foto successive si può osservare: una femmina matura, seguita da una femmina ormai in età più che avanzata e che mostra tutte le caratteristiche della vecchiaia (come denunciato dalla pruinosità che, come può accadere in alcune femmine di questo genere, avanza e comincia a coprire il giallo sottostante); per chiudere con un maschio maturo con l'addome ricoperto in parte (tipicamente per questa specie) di pruinosità azzurrina. Ricordare infatti che i maschi del genere Orthetrum si rivestono, a maturità, di una copertura pruinosa e celestina che ne ricopre (tutto o in buona parte) l'addome (in certe specie anche buona parte del torace), mentre nei maschi immaturi tale copertura non esiste e quindi la colorazione addominale (e complessiva) risulta simile a quella delle femmine e cioè sui toni del beige, del giallognolo o del marroncino chiaro.

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Libellula depressa (Linnaeus, 1758) [sottordine Anisoptera; famiglia Libellulidae]; foto qui sopra: un maschio ancora giovane e probabilmente immaturo (la tipica pruinosità celestina che, in questa specie, va a ricoprire l'addome non si è ancora del tutto sviluppata lasciando scoperte molte zone di colore giallastro). Sotto: una femmina matura con la colorazione di un giallo brillante; colorazione che nelle femmine particolarmente vecchie può essere "sporcata" da un velo di pruinosità simile a quello maschile (foto più in basso). Per finire con la foto di un maschio maturo, con l'addome celestino e pruinoso.

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Ischnura elegans  (Vander Linden,1820) [sottordinZygoptera; famiglia Coenagrionidae]; maschi immaturi: la colorazione, per il momento verdolina del torace, volgerà a maturità su un colore azzurro più acceso;
così come gli occhi, nella zona inferiore, diventeranno di un bel colore azzurro (foto qui sotto)

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Un caso a parte riguarda le femmine della specie precedente, Ischnura elegans  (Vander Linden,1820).
Tali femmine possono infatti assumere varie colorazioni, sia allo stadio immaturo che a maturità. Ed è stato riscontrato statisticamente che la colorazione assunta può fornire, anche con buona affidabilità, varie indicazioni sulla maturità sessuale di tali femmine. 
Schematicamente alle femmine immature vengono associate alcune "forme nominali" dipendenti e dalla colorazione e da alcuni tratti particolari riguardanti la presenza/assenza delle strie omerali.

In dettaglio, per le immature abbiamo (senza considerare i pur rari ma sempre possibili casi intermedi):
# 1_ Immatura nella "forma violacea": ha torace violetto con strie omerali nere ben visibili, e "fanalino di coda" (8° anello addominale) tutto blu.
A maturità conserverà la stria omerale nera e potrà assumere o la "forma androcroma" (con i colori blu simili al maschio) oppure la "forma infuscans" (con torace e 8° segmento addominale tra il verdolino e il marrone).
# 2_ Immatura nella "forma rufescens": ha torace di colore tra il rosa e l'arancione, con stria omerale assente; 8° segmento addominale azzurro. Questa femmina, a maturità, avrà torace con colore variabile tra il verdolino e il marrone, senza stria omerale, con 8° segmento addominale più o meno concolore al torace. E assumerà la cosiddetta "forma rufescens-obsoleta".

Quindi a maturità avremo, in dettaglio:
# 3_ Matura nella "forma androcroma" (cioè con colori simili a quelli del maschio maturo); rappresenta quindi uno dei due sviluppi susseguenti alla "forma violacea"; la stria omerale nera sarà sempre ben individuabile.
# 4_ Matura nella "forma infuscans"; rappresenta quindi l'altro sviluppo susseguente alla "forma violacea"; la stria omerale nera sarà sempre ben individuabile; la colorazione del torace e dell'8° segmento addominale (talvolta anche del resto dell'addome) varierà su toni del verdolino o del marrone.
# 5_ Matura nella "forma rufescens-obsoleta"; rappresenta lo sviluppo conseguente alla "forma rufescens"; mostra torace con colore variabile tra il verdolino e il marrone, non presenta alcuna stria omerale, ha l'8° segmento addominale più o meno concolore al torace


 

Qui di seguito alcune foto che mostrano le femmine nelle forme suddette.

# 1_ Ischnura elegans_ Femmine immature nella "forma violacea"

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# 2_ Ischnura elegans_ Femmine immature nella "forma rufescens"

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# 3_ Ischnura elegans_ Femmine mature nella "forma androcroma"

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In realtà nelle foto precedente forse non è rappresentata una femmina perfettamente matura ma "in via di transizione", come si nota dal colore degli occhi ancora nettamente "sbiaditi" e dal colore del torace e dell'8° segmento addominale che è ancora piuttosto grigino.
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Qui sopra una femmina forse non perfettamente matura ma "in via di transizione", come si nota dal colore degli occhi ancora "sbiaditi" e dal colore del torace che comincia appena a volgere al celeste; mentre l'8° segmento addominale ha già assunto la colorazione definitiva, azzurra.
A seguire: foto di femmine mature "androcrome".

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# 4_ Ischnura elegans_ Femmine mature nella "forma infuscans"

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# 5_ Ischnura elegans_ Femmine mature nella "forma rufescens-obsoleta"

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Anche per le specie di Ischnura pumilio (Charpentier, 1825) [sottordinZygoptera; famiglia Coenagrionidae] si presentano problematiche simili a quelle relative alla più frequente e comune Ischnura elegans; soprattutto nei confronti delle femmine.
Se per i maschi la differenziazione tra immaturi e maturi verte sulla intensità dei colori (più sbiaditi, neutri e poco brillanti, occhi compresi, negli immaturi), nelle femmine sorgono alcuni problemi interpretativi anche a seguito di osservazioni su cui non tutti gli Autori sono concordi.
Vedremo qui di seguito alcuni esempi.

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Sopra: 3 foto di maschi immaturi di Ischnura pumilio. Notare come la colorazione del torace e della parte ventrale dell'addome nonché del 9° segmento addominale sia piuttosto chiara, sul verde sbiadito-giallognolo. Così come gli occhi appaiono più o meno opachi e privi di una particolare brillantezza.
Sotto: 2 foto di maschi maturi di Ischnura pumilio. Colorazioni azzurrine che sostituiscono le precedenti colorazioni chiare; occhi di tonalità più brillante e lucente; 9° segmento addominale azzurro.

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Ischnura pumilio_ Qui sopra alcune foto di femmine nella cosiddetta "forma aurantiaca" per la bella colorazione diffusa, tra il giallognolo e l'arancione. 
Alcuni Autori ritengono che questa forma sia appannaggio delle femmine immature; tuttavia non è raro osservare femmine nella "forma aurantiaca" in fase di copula e quindi perfettamente mature.
Viceversa un carattere (probabile) differenziabile può essere dato dalla osservazione degli occhi: più sbiaditi e con poca brillantezza/lucentezza tra le immature, viceversa di toni più accesi e brillanti tra quelle mature.
Qui sotto ancora altre femmine nella cosiddetta "forma aurantiaca" ma stavolta presumibilmente mature per una colorazione più brillante, occhi compresi (le femmine in solitaria) e sicuramente mature (quelle in accoppiamento).

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Vi sono poi alcune femmine di Ischnura pumilio definibili, dal punto di vista cromatico, in una "forma di transizione", con colorazione... indecisa (foto seguenti): azzurrina nella parte superiore del torace e verdolina sui fianchi, con qualche accenno di arancione qua e là. Tali femmine sembra non siano mai state osservate né in tandem né nelle varie operazioni di accoppiamento e/o deposizione; e pertanto giudicabili come immature.

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Viceversa (foto successive) sono considerate mature le femmine di Ischnura pumilio che hanno assunto una forma più tipicamente androcroma, cioè su colori simili a quelli dei maschi maturi anche se non esclusivamente su toni dell'azzurro/celeste ma anche su toni del verde. Da notare che, in questi casi, gli occhi si mostrano sempre abbastanza contrastati nei colori e di una particolare brillantezza.

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Per concludere questo capitolo riguardante le differenze tra esemplari "immaturi" e "maturi", vengono proposte (o riproposte) qui sotto alcune immagini a confronto-diretto tra neo-sfarfallati e, appunto, immaturi e maturi. Una sorta di "riassunto" su quanto precedentemente osservato.
Il confronto è quasi sempre riferito ai maschi perché sono loro che vanno incontro a una più marcata evoluzione/rivoluzione cromatica, conseguenza della maturità raggiunta. A grandi linee nelle femmine (escluse alcune specie soprattutto tra gli Zigotteri) le variazioni cromatiche tra immature e mature sono minime e spesso riguardano la "brillantezza" degli occhi più che la colorazione generale corporea; mentre tra i maschi le differenze cromatiche sono quasi sempre eclatanti e sorprendenti perché, partendo da colori più o meno neutri (giallognoli o marroncini o grigiastri o simili), evolvono verso colorazioni molto più contrastate e che poggiano su toni del rosso, azzurro, verde, giallo, ecc. 

 

 

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Tra i maschi immaturi degli Anisotteri si riscontra spesso (ma non sempre!) una colorazione giallognola di fondo, più o meno contrastata da striature scure che ne tratteggiano e fanno già intuire quello che sarà, a maturità, il "mosaico" del variopinto disegno finale. Anche gli occhi subiscono una profonda trasformazione cromatica.
A sinistra gli immaturi. Foto superiori: Aeshna cyanea; foto inferiori: Sympetrum striolatum.

 

 

 

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Varie fasi di maturazioni per uno Zigottero (in questo caso un maschio di Ischnura elegans): le due foto in basso mostrano esemplari da poco neo-sfarfallati; la foto in alto-sinistra mostra 2 maschi immaturi, con le ali già trasparenti ma con la colorazione che non ha ancora raggiunto (nel corpo e negli occhi) il bell'azzurro finale (foto in alto-destra); azzurro che è tipico di buona parte dei maschi maturi (ma non tutti!) della famiglia Coenagrionidae.

 

 

 

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Le due foto in alto mostrano l'evoluzione cromatica in un maschio di Anisottero, in questo caso un Sympetrum sanguineum; giallognolo (immaturo, a sinistra) e rossastro (maturo, a destra).
Le due foto in basso sembrerebbero rappresentare uno stadio di maturazione simile nelle due femmine di Calopteryx haemorrhoidalis ma il colore degli occhi non lascia dubbi in merito: opachi e marroncini a sinistra (femmina immatura), nerastri e lucidi/brillanti a destra (femmina matura)

 

 

 

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Sopra: due maschi di Crocothemis erythraea: la colorazione giallognola/arancio dell'immaturo (a sinistra) è del tutto simile a quella delle femmine di tale specie; inconfondibile da quella scarlatta dei maschi maturi (a destra).
Le due foto (Enallagma cyathigerum) in basso mostrano il consueto passaggio dai toni neutri (in questo caso beige e neri) di un maschio immaturo (a sinistra), al contrasto nero-azzurro del maschio maturo. Notare anche come cambia il colore e la lucentezza degli occhi.

 

 

 

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Foto superiori: alcuni Anisotteri (in particolare certi generi della famiglia Libellulidae) presentano un'evidente pruinosità celestina che riveste buona parte dell'addome (talvolta anche del torace): ciò è indice di raggiunta maturità sessuale visto che la sostanza pruinosa che si deposita sul corpo è totalmente assente negli immaturi. Nelle foto due maschi di Orthetrum albistylum.
Foto inferiori: in molti Sympetrum il passaggio da "immaturo" a "maturo" è accompagnato dall'evolversi della colorazione iniziale (giallognola) verso toni rossastri più o meno accesi e brillanti; come per i maschi di Sympetrum fonscolombii.

 

 

 

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Nella colonna di sinistra: le due foto in basso mostrano un maschio neo-sfarfallato di Orthetrum cancellatum (corpo ancora non asciugato per la presenza di emolinfa non del tutto espulsa; ali traslucide), mentre la foto in alto mostra un maschio maturo, con la tipica presenza di pruinosità celestina su buona parte dell'addome.
Nella colonna di destra: differenza di maturazione riscontrabile soprattutto nell'opacità delle ali (in basso, neo-sfarfallata) e nella loro trasparenza (in alto, matura); in due femmine di Platycnemis pennipes.

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