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Russula torulosa Bres. 1929


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Russula torulosa Bres. 1929

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae
Genere Russula
Sezione Russula
Sottosezione Sardoninae

Sinonimi 
Russula queletii var. torulosa (Bres.) Singer 1932

Etimologia
Torulosa deriva dall' aggettivo latino torulosus = muscoloso, riferito al portamento massiccio. L'epiteto trae origine dal diminutivo (torulus) di torus = muscolo, oppure guanciale, giaciglio.
In Micologia è impiegato in entrambi i significati: con il significato di “robusto, tarchiato” (come, per esempio, in Russula torulosa) o “guancialiforme” (come, per esempio, in Phellinus torulosus).

Cappello
4-10 cm di diametro, rimane lungamente convesso poi appianato ed alla fine con leggera depressione centrale, carnoso, di una certa consistenza anche in gioventù, il margine è rigido, non troppo sottile e può spaccarsi a maturità, raramente solcato o costolato. La cuticola è separabile, con qualche difficoltà, per un terzo del diametro, finemente increspata, lubrificata, brillante, con l’età e il secco opaca. I colori sono i più variabili, più spesso violetto-porpora con il centro nerastro, rosso porpora, con variegature gialle, giallo-verdi, quando la troviano interamente di questo colore (f.luteovirens), talvolta anche verde-grigio marezzata di bruno-violaceo o solo a contornare il margine del cappello.

Imenoforo
Lamelle adnate o arrotondate al gambo, a volta forcate, intervenate, con presenza di lamellule, all’inizio biancastre poi crema carico fino all’ocra chiaro, di consistenza fragile e facilmente fratturabili.

Gambo
Da cilindrico a debolmente clavato, molto robusto, carnoso, rugoloso, leggermente svasato all’apice, pieno, di colore rosa-porporino o rosa-violetto soprattutto nella parte alta e centrale, tende a schiarirsi al bianco verso la base. Talvolta lo troviamo con una colorazione uniforme, compatta, con toni porpora molto carichi, comunque è sempre ricoperto da una pruina biancastra che ne schiarisce i toni.

Carne
Abbastanza dura, soda e compatta, bianca, di colore rossastra sotto la cuticola, a volte per imbibizione d’acqua può ingrigire, moderatamente piccante in tutto il fungo, odore leggero fruttato, come di composta di frutta. FeSO4 rosa pallido. Guaiaco positivo, rapido ed intenso.

Habitat
Molto comune sotto aghifoglia, si lega in rapporto di micorriza a Pinus spp., alcune volte con il Cedro (Cedrus atlantica) e il Cipresso, in gruppi anche numerosi. Per quanto riguarda le caratteristiche del terreno, non ha particolari esigenze, adattandosi a terreni silicei, sabbiosi e calcarei. La possiamo trovare dalla tarda estate fino all’inizio dell’inverno.

Microscopia
Spore largamente obovoidi, misura sporale 7,4-8,3 × 5,5-6,9 µm, Q = 1,2. Le spore si presentano verrucose, crestate-connesse, dette verruche creano un reticolo a maglie strette, di cui molte chiuse. La tacca sopra-ilare è amiloide.
Basidi clavati, tetrasporici.
Macrocistidi osservati, cheilocistidi che risultano essere fusiformi-appendicolati, molto lunghi 57-66 × 8-9,5 µm.

Commestibilità e Tossicità
Tossico. Responsabile di sindrome gastroenterica incostante.

Specie simili
Russula torulosa var. luteovirens, Boud ex Bon, si caratterizza per il cappello di colore giallastro e gambo bianco, più rara la colorazione pileica gialla-verde.
Russula queletii Schulzer, si riconosce per la crescita nelle abetaie, per il portamento più gracile e slanciato, la superficie pileica rosso-porpora, rosso-violetto con sfumature olivastre, il sapore della carne decisamente pepato, l’odore marcato di composta di frutta.
Russula sardonia Fr., ha le lamelle di colore giallo limone, è rinvenibile esclusivamente sotto Pino, la carne ha un sapore decisamente pepato ed ha la particolarità, unica nella subsezioneSardoninae, di colorarsi di rosso a contatto con la comune ammoniaca.
Russula sanguinea (Bull.) Fr., si riconosce per i colori più rossastri vivaci e per le lamelle che soprattutto allo strofinio tendono a macchiarsi di giallo cromo dopo un po' di tempo.

Bibliografia
SARNARI, M., Ristampa Giugno 2007. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Primo. Trento: Ed. AMB.
GENNARI, A., 2005. Funghi. Arezzo: Ed. Antonio Gennari.
AMINT, tutto Funghi. Firenze. Ed. GIUNTI Demetra.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Umbria; Dicembre 2011; Foto, descrizioni e microscopia di Mario Iannotti.

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Reazione macrochimica sulla carne del gambo con il Guaiaco, rapido ed intenso.

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Reazione macrochimica sulla carne del gambo con il Solfato ferroso FeSO4, lento al rosa pallido.

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Spore largamente obovoidi, misura sporale 7,4-8,3 × 5,5-6,9 µm, Q = 1,2. Le spore si presentano verrucose, crestate-connesse, dette verruche creano un reticolo a maglie strette, di cui molte chiuse. La tacca sopra-ilare è amiloide. Osservazione a 1000x.

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Basidi clavati, tetrasporici. Osservazione del preparato in Rosso congo ammoniacale a 400x.

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Cheilocistidi fusiformi-appendicolati, molto lunghi 57-66 × 8-9,5 µm. Osservazione del preparato in Rosso congo ammoniacale a 400x.

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Russula torulosa Bres.; Regione Liguria; Gennaio 2008; Foto di Federico Calledda.

Cappello convesso nei giovani esemplari poi espanso, brillante a lungo tempo, poi asciutto e di colore violetto porpora, rosso-porpora, con centro nerastro. Lamelle arrotondate al gambo con rare lamellule, a volte forcate specie all'attaccatura del gambo, abbastanza fragili, di colore crema pallido, più marcato a maturità. Gambo corto, tozzo, cilindrico o appena a forma di clava, pieno, asciutto, rugoloso, di colore porpora-violetto, rosa-violaceo. Carne abbondante, soda , rosseggiante sotto la cuticola con odore di composta di frutta e di sapore mediamente piccante. Cresce sotto varie specie diPinus. Non commestibile per l'acredine della carne. Si distingue da Russula drimea (=R. sardonia) per le lamelle di quest'ultima di un bel giallo pallido e per l'odore insignificante. Più complicata la distinzione con Russula queletii, che cresce sotto Picea, ma osservata anche sotto Abies e Pinus, il gambo spesso chiazzato di bianco, l'ingrigimento dello stesso e il sapore nettamente pepato sono elementi che possono aiutare nella determinazione.

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