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Clathrus ruber P. Micheli ex Pers. 1801


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Clathrus ruber P. Micheli ex Pers. 1801

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe: Agaricomycetes
Ordine Phallales
Famiglia Phallaceae

Sinonimi
Clathrus cancellatus Tourn. ex Fr. 1823

Foto e Descrizioni
Basidioma con peridio di forma globosa, diametro 3-6 cm, superfice areolata-bitorzoluta, bianca, con peso specifico notevole e di consistenza molle, elastica con evidente cordoni miceliari (rizoidi) alla base. A maturità il peridio si lacera, partendo dalla parte sommitale, formando una struttura a simile ad una gabbia con bracci grinzoso-rugosi di colore rosso e di sezione irregolarmente poligonale. All'interno dei bracci è posta la gleba, che nella fase iniziale (peridio chiuso) è verdastra e compatta; successivamente brunastra e deliquescente emana un odore cadaverico, repellente. Compare già dalla primavera per proseguire fino al primo inverno, un po' ovunque nei boschi e nei giardini. Il motivo di questa forma particolare ed appariscente e soprattutto dell'odore fetido è da ricercare nella particolare strategia messa a punto da questo fungo per disperdere le spore: attira gli insetti carnari, soprattutto mosconi, che si cibano e vengono a contatto con la gleba matura disseminandola. Alcune illazioni su una sua possibile commestibilità nella fase iniziale di ovolo chiuso sono, a nostro avviso, assolutamente da non prendere in considerazione.

Regione Sardegna; Novembre 2008; Foto di Giovanni Satta.

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Clathrus ruber P. Micheli ex Pers.; Regione Lazio; Ottobre 2005; Foto e commenti di Tomaso Lezzi.

Funghi raccolti a Ottobre in pineta vicino a Fiuggi ed esposti il giorno seguente alla mostra AMINT di Torre di Perna (Roma).

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Particolare degli ovoli ancora chiusi, che si stavano lacerando.

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Particolare dei resti della gleba portata via dagli insetti.

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Giovanissimo esemplare appena aperto. Si vede la gleba immatura all'interno della struttra rosso arancio.

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Clathrus ruber P. Micheli ex Pers.; Regione Lazio, Pineta di Castelfusano; Febbraio 2006; Foto e commento di Tomaso Lezzi.

Sezione di primodio. È ben visibile il fascio di rizoidi alla base. Al centro della sezione la massa della gleba ancora immatura.

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Particolare della sezione, con la gleba immatura.

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