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Laetiporus sulphureus (Bull. : Fr.) Murrill 1920


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Laetiporus sulphureus (Bull. : Fr.) Murrill; Regione Toscana; Agosto 2009; Foto di Alessandro Francolini.

Lignicolo parassita che continua a fruttificare come saprotrofo anche dopo la morte dell’ospite; di preferenza su legno di latifoglie ma anche su conifere. Inconfondibile per alcuni caratteri tipici:

  • colorazione giallo-arancio molto vistosa negli esemplari giovani (a maturità tende a sbiadire; così come si presenta con colori meno vivaci quando fruttifica su conifere);
  • margine ispessito, di colore giallo citrino, molto ondulato, lobato e vellutato
  • superficie sterile più o meno rugosa o bitorzoluta, di un bel colore giallo aranciato (giallo-rosa negli esemplari giovani; giallo chiaro negli esemplari vetusti e disidratati)
  • superficie poroide di colore giallo zolfo (da cui il nome), con pori molto piccoli
  • caratteristica carnosità ed elasticità negli esemplari freschi; fragilità e leggerezza negli esemplari essiccati.

Dal TUTTO FUNGHI pag 166:
“Tossico, provoca sindrome gastrointestinale e resinoide con una certa stabilità; sono stati segnalati altresì alcuni casi in cui la sua ingestione, associata al consumo di alcol, ha prodotto sindrome coprinica (effetto antabuse).”

Su legno di Castagno.

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Margine ispessito e ondulato, di colore giallo limone; superficie sterile di colore giallo-arancio, leggermente rugosa.

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Superficie poroide di colore giallo zolfo; pori molto piccoli.

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Particolari della sinuosità del margine.

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