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Lactarius pubescens Fr. 1838


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Lactarius pubescens Fr. 1838

Tassonomia
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae
Genere Lactarius
Sezione Piperites

Etimologia
Dal latino pubescens = con peluria.

Sinonimi
Lactarius blumii M. Bon 1981
Lactarius pubescens var. betulae Hesler & A.H. Smith 1979
Lactarius pubescens var. betularum M. Bon 1985

Cappello
3-18 cm, sodo, piuttosto carnoso; piano-convesso, piano, piano-depresso fino ad imbutiforme; da regolare a lobato, ondulato o leggermente flessuoso. Margine fortemente involuto nel giovane e ricoperto da una fitta ed abbondante peluria lunga sino a 7 mm. Il margine tende con l'età a distendersi e divenire sottile con la peluria che si riduce sino ad apparire in maturità quasi un'eccedenza del margine stesso. Cuticola lanosa e molto feltrata che appare cotonosa con tempo asciutto e viscosa-appiccicosa con tempo umido. Al centro la cuticola diviene tipicamente liscia. Colore biancastro-crema con componenti rosa-carnicino o crema-rosato, più scuro al centro dove appare da rosa sino a rosa ocraceo. Assenza di vere e proprie zonature, solo accennate per l'appressamento della peluria cuticolare.

Lamelle
Lamelle da subdecorrenti a decorrenti, a volte con un sottile filo per una parte del gambo, abbastanza fitte e sottili, intercalate da lamellule. Spesso forcate all'attaccatura del gambo. Colore crema con sfumature rosate e con l'età tendenti a scurire su toni ocra-rosato, in tutti i casi sempre con componente rosata.

Gambo
2,5-6 × 1,5-3 cm, subcilindrico, a volte attenuato alla base e ricurvo, con superficie pruinosa e leggermente granulosa con presenza, a volte, di alcune fossette ma non scrobicolato. Sodo, biancastro con sfumature rosate, crema-rosato, crema-carnicino, a volte con macchie ocracee e spesso con tipica zona anulare rosa all'attaccatura delle lamelle. Dapprima pieno, poi farcito, infine cavo.

Carne
Piuttosto soda e spessa, di colore biancastro con componenti carnicine in particolare nella zona sottocuticolare al centro del cappello. Immutabile al taglio. Odore leggero, fruttato-acidulo, con sapore acre.

Latice
Poco abbondante, presto scarso, bianco, immutabile sulle lamelle, diviene debolmente crema-giallognolo se isolato. Sapore acre.

Habitat
Cresce in associazione a Betula spp., anche con presenza di Picea abies in condizioni di buona umidità o in luoghi umidi, spesso tra l'erba ed in luoghi aperti se presente l'essenza di associazione. Abbastanza diffuso nelle regioni del Nord Europa; in Italia, meno diffuso, è presente nei medesimi habitat.

Commestibilità o Tossicità
Sindorme gastroenterica a tossicità per lo più costante.

Osservazioni
Specie caratterizzata da dimensioni medio-grandi e portamento piuttosto tozzo, ha un' ecologia in cui è associato a Betula spp., dai cromatismi sempre con componente rosata, in particolare e spesso con zona anulare rosa all'attaccatura del gambo con le lamelle. Molto tipica anche la folta peluria al margine del cappello nei giovani esemplari e l'assenza di evidenti zonature. Il latice bianco, presto scarso, la cuticola pileica sempre feltrata e viscosa in condizioni di forte umidità, costituiscono caratteri costanti e peculiari di determinazione. Piuttosto diffuso nelle regioni del Nord Europa, da luglio a ottobre, dove è reperibile in presenza di Betula spp. anche in giardini e lungo i viali cittadini. In Italia, in habitat simile, è segnalato meno frequentemente da agosto ad ottobre.

Specie simili
Le specie prossime ed eventualmente confondibili sono il Lactarius scoticus, specie a distribuzione emiboreale piuttosto rara in Italia, dal portamento più esile, con peluria meno lunga ed abbondante al margine del cappello e senza colorazione con componenti rosa nel carpoforo. Il Lactarius mairei ed il Lactarius tesquorum, anch'essi pubescenti al margine del cappello, hanno differenti colorazioni pileiche sui toni ocraceo-giallognolo ed habitat mediterraneo non legato a Betulla. La specie sul campo più facilmente confondibile è il Lactarius torminosus, quest'ultimo ha colorazioni pileiche più cariche, rosa-rossastre, e zonature in genere assai più evidenti. In caso di esemplari decolorati di Lactarius torminosus e poco zonati, la microscopia evidenzia spore più grandi in quest'ultimo rispetto a Lactarius pubescens.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianluigi Boerio - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Lactarius pubescens Fr., Regione Lombardia; Settembre 2007. Foto di Gianluigi Boerio.
Raccolta in luogo erboso, umido, a bordo strada con presenza di Betula pubescens.

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Lactarius pubescens Fr., Regione Lombardia, Settembre 2009. Foto di Gianluigi Boerio.

Esemplari in diversi stadi di maturazione.

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Ritrovamento in un giardino di montagna con presenza di Betulla. Esemplari molto grandi. Si noti l'evidente zona anulare rosa all' attaccatura del gambo con il cappello.

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Dettaglio della colorazione e della peluria al margine del cappello.

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Dettaglio delle lamelle, del latice poco abbondante anche in esemplari giovani e dei lunghi peli.

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Confronto tra le due specie eventualmente confondibili: a sinistra Lactarius pubescens, a destra Lactarius torminosus.

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Lactarius pubescens Fr., Regione Lombardia, Settembre 2009. Foto di Massimo Mantovani.

Specie associata a Betulla. A differenza del simile Lactarius torminosus dal cappello fortmente rosato, si presenta con colorazione pileica biancastra appena soffusa di rosa-ocraceo.

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In evidenzia il margine pileico rivestito da una fitta e spessa peluria.

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Altri esemplari con colorazioni più candide.

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