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Russula chloroides (Krombh.) Bres.1900


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Russula chloroides (Krombh.) Bres.1900

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae
Genere Russula
Sezione Lactarioides

Etimologia
Dal latino russŭlus = rossiccio, rossastro, rosso, per il colore che in genere assumono i cappelli dei basidiomi appartenenti a tale genere.
Dal greco khlorós = verdeggiante e eîdos = somigliante, per le sfumature verdognole che possono contraddistinguere il carpoforo.

Cappello
6-15 cm, convesso, prima ombelicato poi con depressione centrale più o meno acuta, imbutiforme; margine involuto da giovane, poi disteso, lobato e un po’ irregolare. Cuticola inizialmente bianca in seguito crema carico abbastanza uniforme o leggermente più chiara al bordo; asportabile per un breve tratto, è asciutta e lievemente rugosa, generalmente ricoperta di terriccio.

Imenoforo
Lamelle nettamente arcuate, strette, adnate, fitte, in alcuni punti serrate, increspate, soprattutto al margine, ove sono presenti numerose lamellule di varia lunghezza; mediamente sottili, sono rigide, fragili al tocco, anastomosate in prossimità del gambo. Il colore è bianco o leggermente crema, talvolta con lieve riflesso verde o glauco; di norma si macchiano di bruno-ruggine alla contusione o per vetustà.

Gambo
2-6 × 1-3 cm, duro, molto corto, spesso obconico ma anche slanciato, talvolta macchiato di verde-azzurro alla sommità; la superficie è liscia o leggermente vellutata; di colore bianco, si macchia di bruno soprattutto alla base; compatto all’interno.

Carne
Compatta e dura, biancastra o leggermente imbrunente. Odore complesso da fortemente fruttato con componente salmastra a odore clorico come quello della candeggina. Sapore mite nella carne del cappello, acre nelle lamelle e leggermente acre dopo alcuni secondi di masticazione nella carne del gambo. Reazioni macrochimiche:
- rosa-arancio al Solfato ferroso FeSO4;
- subnulla poi lentamente e leggermente positiva con la Tintura di Guaiaco;
- nulla con il Fenolo sui campioni freschi per svariati minuti, poi brunastra.

Habitat
Russula abbastanza comune che cresce in gruppi di svariati esemplari dalla tarda estate all’autunno inoltrato principalmente nei boschi di conifere della zona subalpina ma anche in quelli di latifoglie della zona mediterranea, come Faggio, Quercia e Castagno con predilezione per i suoli calcarei.

Microscopia
Sporata biancastra (fino a 1b). Spore 6,8-9,6 × 6-8,2 µm; Qm = 1,1; subglobose-ovoidali, piuttosto variabili nella dimensione, spinoso-connesse, subreticolate con verruche coniche o di profilo rettangolare, anche isolate, di lunghezza irregolare fino a circa 2 µm, a volte unite da interconnessioni molto sottili. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Cistidi lunghi, affusolati, spesso appendicolati. Cuticola formata da peli settati, poco ramificati, talvolta un poco dilatati in prossimità dei segmenti, larghi oltre 8 µm e arrotondati o ottusi all’apice; sono accompagnati da rari dermatocistidi di analoga misura, cilindrici e in genere appendicolati alla sommità. Presenza di rare ife filiformi con contenuto giallo oro.

Commestibilità e tossicità
Seppur largamente consumata soprattutto nel centro Italia, ove è ricercata per la consistenza e resa della sua carne, si tratta di una Russula non commestibile per la mediocrità della sua carne.

Specie simili
Russula delica Fr. è certamente la specie più vicina, se non il suo vero e proprio sosia, la quale si differenzia per le lamelle larghe e meno fitte, per le spore con le verruche più basse e per i peli della cuticola mediamente più stretti. Inoltre, tendenzialmente, Russula delica predilige l’ambiente mediterraneo, ha un cappello meno imbutiforme, si manifesta con carpofori un po’ più grandi e ha una reazione della carne rosa pallido al Solfato ferroso FeSO4 e forte e rapida alla Tintura di Guaiaco;
Russula flavispora Romagn. si differenzia per la sporata giallo chiaro e per la forte acredine della carne;
Russula pallidospora J. Blum ex Romagn. si distingue per la sporata crema intenso, per il sapore mite ma tendente all’amaro o all'astringente.
Inoltre, possibili confusioni si possono verificare con specie fungine dai cromatismi biancastri appartenenti al genere Lactarius ma in questo caso, i relativi carpofori emettono un caratteristico latice al taglio o alla contusione sempre assente nei miceti appartenenti al genere Russula.

Osservazioni
La sua crescita ha un curioso aspetto, ossia avviene in modo sotterraneo, sollevando il terriccio sovrastante il quale rimane attaccato alla cuticola del cappello. Ha una notevole presenza di lamellule, carattere questo poco frequente nel genere Russula. Le differenze macroscopiche tra Russula delica e Russula chloroides nel recente passato venivano fatte dando priorità al rapporto carne-lamelle del cappello (rispettivamente 1/2 e 2/1), ai riflessi azzurri dell'imenoforo o della parte sommitale del gambo, tuttavia, tali elementi non sembrano più essere discriminanti in quanto non contraddistinti da stabilità. Al fine di discernere le due specie è pertanto opportuno effettuare le verifiche macrochimice e microscopiche, le quali garantiscono maggiore affidabilità e stabilità. In futuro l’indagine molecolare potrebbe confermare l'ipotesi di alcuni autori che queste due specie siano solo delle varianti ecologiche e che possano essere riunite in una sola entità.

Bibliografia
SARNARI, M., Ristampa Giugno 2007. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Primo. Trento: Ed. AMB.
SARNARI, M., 2005. Monografia illustrata del Genere Russula in Europa. Tomo Secondo. Trento: Ed. AMB.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Umbria, Sterpare di Sellano (PG); Ottobre 2015; Foto e Microscopia di Stefano Rocchi.

Esemplari rivenuti in bosco di Castagno.

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Il gambo corto ed obconico.

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Le lamelle increspate verso il margine, con le numerose lamellule.

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Le lamelle strette ed arcuate.

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Reazioni macrochimiche:
- rosa-arancio al Solfato ferroso FeSO4;
- subnulla poi lentamente e leggermente positiva con la Tintura di Guaiaco.

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Spore 6,8-9,6 × 6-8,2 µm; Qm = 1,1; subglobose-ovoidali, piuttosto variabili nella dimensione, spinoso-connesse, subreticolate con verruche coniche o di profilo rettangolare, anche isolate, di lunghezza irregolare fino a circa 2 µm, a volte unite da interconnessioni molto sottili. Spore da sporata 1000× in Melzer (foto in basso a destra del riquadro seguito da lavaggio con Cloralio idrato).

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Basidi clavati, tetrasporici. Cistidi lunghi, affusolati, spesso appendicolati.

400× in Rosso Congo.

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1000× in Rosso Congo.

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Cuticola formata da peli settati, poco ramificati, talvolta un poco dilatati in prossimità dei segmenti, larghi oltre 8 µm e arrotondati o ottusi all’apice.

400× in Rosso Congo.

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1000× in Rosso Congo.

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Presenza nella cuticola di rari dermatocistidi, cilindrici e in genere appendicolati alla sommità. 1000× in Rosso Congo.

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Rilevate nella cuticola rare ife filiformi con contenuto giallo oro. 1000× in Rosso Congo.

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Russula chloroides (Krombh.) Bres.; Regione Trentino; Foto e commento di Pietro Curti.

Russula chloroides si distingue dalla simile e più mediterranea Russula delica per una maggiore e più diffusa presenza di riflessi azzurri nelle lamelle, ma in particolare per presentare nel cappello in sezione un rapporto altezza carne/altezza lamelle nettamente a vantaggio della carne. Altra differenza è data dal portamento imbutiforme e dal gambo slanciato.

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Russula chloroides (Krombh.) Bres.; Regione Lazio; Foto e commento di Tomaso Lezzi.

Riassumo in una tabellina le caratteristiche che aiutano a differenziare Russula chloroides da Russula delica:

Russula chloroides
- rapporto lamelle/carne=1/2
- anello azzurro sul gambo vicino alle lamelle (non sempre presente)
- lamelle fitte, azzurrine, anastomosate vicino al gambo
- odore di candeggina
- fungo compatto con lamelle 'ordinate'
- depressione imbutiforme del cappello a U, cappello ad imbuto svasato, largo, iniziante poco dopo il margine del cappello (gruppo chloroides)
- il cappello è sempre sporco di terra che non si toglie
- ambiente alpino, sub-alpino, e mediterraneo
- predilige faggete calcaree, lecci.

Russula delica
- rapporto lamelle/carne=2/1
- le lamelle a volte mostrano riflesso glauco
- depressione del cappello a V, cappello a imbuto stretto, iniziante a circa un terzo del diametro del cappello, con fondo acuto o brevemente piatto (gruppo delica)
- Ambiente mediterraneo

In definitiva sembra che rappresentino dei poli estremi di una serie omogenea, affollata da forme di transizione non sempre trattate in letteratura.

Russula chloroides (Krombh.) Bres.; Regione Lazio, Simbruini - M.te Livata; Luglio 2005; Foto di Tomaso Lezzi.

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Particolare delle lamelle anastomosate.

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Particolare della zona glauca sul gambo vicino alle lamelle. Foto di Mauro Cittadini.

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Russula chloroides (Krombh.) Bres.; Regione Trentino; Luglio 2006; Foto e commenti di Mauro Cittadini.

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Un aspetto caratteristico della sua crescita che avviene in modo "semisotterraneo" smuovendo spesso visibili quantità di terreno.

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Un particolare delle lamelle e della caratteristica "rima" verde-glauco tra il gambo e l'attaccatura delle stesse.

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Regione Lazio; Ottobre 2007; Foto e commento di Tomaso Lezzi.

Ritrovamento avvenuto in lecceta retrodunale:
- in sezione rapporto lamelle/carne a favore della carne
- odore sgradevole, come di candeggina
- riflesso azzurro sulle lamelle
- depressione imbutiforme del cappello a U, che inizia poco dopo il margine del cappello
- il cappello sporco di terra che non si toglie bene e resta attaccata al cappello
- sporata chiara, quasi bianca
- lamelle piccanti.

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Particolare dell'esemplare più giovane del gruppo che mostra ancora il margine molto involuto.

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