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Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck 1950


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Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck; Regione Abruzzo; Ottobre 2016; Foto e commento di Mario Iannotti.
Raduno GEMA 2016 - Parco Regionale Sirente-Velino - Ovindoli (AQ).

La forma tipica di questa specie è piriforme slanciata o globosa sorretta da un lungo pseudostipite spesso cilindrico, sovente costolato longitudinalmente, molto simile ad alcune specie di Lycoperdon. La parte esterna (esoperidio) è dissociata in singoli elementi, con aculei e/o granulosità farinose, gli aculei possono essere isolati o uniti nelle punte, di consistenza friabile. La parete esterna, a maturità, si lacera in modo irregolare per 1 o 2 cm e lascia uscire le spore mescolate alla gleba polverizzata. Cresce negli spazi aperti dei boschi di latifoglia e conifere. Le specie simili sono: Calvatia utriformis, che si differenzia per la maggiori dimensioni, per una diversa forma più subglobosa, attenuata alla base e per le spore perfettamente lisce; Lycoperdon pyriforme è una specie di dimensioni minori, con crescita lignicola e spore lisce; Lycoperdon perlatum si riconosce per l'esoperidio cosparso da robusti aculei conici, caduchi, che lasciano delle piccole cicatrici tonde, contornate da un reticolo di piccole verruche o aculei più piccoli, più a lungo persistenti.

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Macro dell'esoperidio dissociato in singoli elementi, con aculei isolati o uniti nelle punte.

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Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini.

Calvatia solitamente dalla forma a pestello, con la parte superiore sferoidale e la parte inferiore (pseudogambo) più o meno cilindrica e più o meno allungata. La superficie esterna (esoperidio) è bianca nel fungo giovane per poi assumere colorazioni ocracee a maturità; ornamentazioni costituite da singoli elementi sovrastati da aculei fragili e facilmente detersili al minimo sfregamento; tali ornamentazioni interessano anche l’apice dello pseudogambo.
Calvatia utriformis si distingue per le maggiori dimensioni, per le caratteristiche areole-verruche poligonali non detersili che ne ricoprono l’esoperidio anche a maturità, per uno pseudogambo più tozzo e corto.
Possibile anche confonderla con esemplari di Lycoperdon perlatum che presentino uno pseudogambo sviluppato oltre la media. In tal caso un importante carattere distintivo è dato dagli aculei: in L. perlatum essi sono sempre conici e contornati alla base da una “coroncina” di piccole verruche che permangono sull’esoperidio anche dopo la caduta degli aculei stessi; si viene così a formare una sorta di areolatura a maglie poligonali-circolari.
In C. excipuliformis gli aculei sono più fragili e detersili, spesso senza una forma conica regolare e alla loro caduta non lasciano sull’esoperidio una ben definita areolatura.

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Confronto tra l'esoperidio di C. excipuliformis (sopra) e quello di L. perlatum (sotto), con le tipiche areolature che si vengono a formare dopo la caduta degli aculei.

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