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Cortinarius rubellus Cooke 1887

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Cortinariaceae
Genere Cortinarius
Sottogenere Cortinarius
Sezione Orellani

Nome inglese
The Suspect Cortinarius

Sinonimi
Cortinarius orellanoides Rob. Henry 1937
Cortinarius speciosus J. Favre 1948
Cortinarius speciosissimus Kühner & Romagn. 1953
Cortinarius speciosissimus var. julii Moënne-Locc. & Reumaux 1991
Cortinarius speciosissimus var. ochraceovelatus Moënne-Locc. & Reumaux 1991
Cortinarius orellanoides var. speciosissimus Consiglio, D. Antonini & M. Antonini 2003

Etimologia
Dal latino speciosissimus, superlativo dell'aggettivo speciòsus = di bell'apparenza, bello, splendido.

Cappello
3-7 cm, da conico-campanulato a convesso-appianato, spesso con un umbone centrale pronunciato acuto, raramente ottuso. Fibrilloso, a volte con qualche squamula aranciata verso il bordo che in genere è più chiaro ed eccedente. Bruno-arancio, bruno-ocraceo o fulvo. Lamelle piuttosto rade, larghe, smarginato-decorrenti, bruno-rosse, più o meno concolori con il cappello.

Gambo
5-14 × 0,5-2 cm, cilindrico, subclaviforme con base attenuata, da ocraceo a bruno-rosso, presto decorato da resti di velo giallo chiaro che formano delle bande anulari con tipico disegno a zig-zag, in alcuni casi visibili solo con attenta osservazione modificando l'angolo d'incidenza della luce sul gambo.

Carne
Giallo-ocra o bruno-fulva soprattutto alla base del gambo, con l'età più o meno concolore al cappello. Odore rafanoide, sapore dolce.

Habitat
Specie tipica delle foreste subalpine di Abete rosso; in genere su suolo acido con sottobosco muschioso e mirtilli. In estate-autunno. Frequente sulle Alpi e rara in Appennino.

Microscopia
Spore: 8-11 × 6,5-8,5 µm giallo-ocra in KOH, subglobose; ornamentazione costituita da verruche puntiformi. Basidi 29-36 × 9-11 µm, claviformi, ialini, tetrasporici. Filo lamellare con cellule sterili, subcilindriche, claviformi, ialine. Giunti a fibbia presenti.

Commestibilità e tossicità
Velenoso mortale. È responsabile assieme a Cortinarius orellanus Fr. della Sindrome Orellanica, sindrome a lunga latenza. La sostanza responsabile della sindrome è l'orellanina, questa sostanza è stata ormai ben studiata e isolata chimicamente in laboratorio, in Europa è presente solo nelle due specie sopra descritte. L'orellanina è una sostanza termostabile e la tossicità dei funghi che la contengono non viene alterata con la cottura o l'essiccamento.

Osservazioni
Le bande gialle presenti sul gambo lo rendono molto attraente.

Specie simili
Cortinarius orellanus Fr., al pari velenoso mortale, cresce in boschi di latifoglia, non ha mai il cappello conico con umbone acuto e non presenta le tipiche decorazioni a bande giallastre disposte a zig-zag sul gambo.
Cortinarius limonius (Fr.: Fr.) Fr., che ha lamelle più fitte e chiare ed un cappello da asciutto più giallo.
Cortinarius cotoneus Fr., è una Leprocybe sospetta, con colori giallo-verdastri, gambo a base bulbosa, decorato da fibrille, con lamelle ugualmente giallo-olivastre.
Chroogomphus helveticus (Singer) Moser, cresce nello stesso habitat e può avere colorazioni simili; quest'ultimo è però facilmente riconoscibile per le lamelle ampiamente decorrenti.
Attenzione alle forme subcespitose di Cortinarius speciosissimus che potrebbero essere confuse con alcune specie del Genere Armillaria, ed in particolare con Armillaria ostoyae (Romagnesi) Herink, che condivide lo stesso habitat; lo scambio può essere evitato osservando la presenza dell'anello ed il colore delle lamelle sensibilmente diverso, sono infatti biancastre nei giovani esemplari ma in vecchiaia picchiettate di bruno, difficilmente bruno-rugginose.

Curiosità
Questa specie, essendo confusa con i funghi denominati "Chiodelli" (appartenenti al Genere Chroogomphus), è spesso causa di tragici avvelenamenti in misura superiore a quanto diversamente non avviene con Cortinarius orellanus.

Foto di Emilio Pini.

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Cortinarius rubellus Cooke; Regione Lombardia; Agosto 2008; Foto e commento di Massimo Mantovani.

Fungo mortale, che nelle sue vesti tipiche mostra un cappello con un umbone acuto ed un gambo ricco di fibrille e bande giallastre. Tuttavia si tratta di una specie "polimorfa", che può quindi assumere forme poco tipiche ed è proprio questa una delle caratteristiche che rendono questo fungo così pericoloso, in quanto spesso viene scambiato per funghi commestibili quali Armillaria mellea e Croochompus helveticus.

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