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Galanthus nivalis L.


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Galanthus nivalis L.

 

Sinonimi

Galanthus nivalis var. majus Ten.

Galanthus nivalis var. minus Ten.

Chianthemum nivale (L.) Kuntze

Galanthus imperati Bertol.

Galanthus montanus Schur

Galanthus nivalis var. scharlockii Casp.

Galanthus scharlokii (Casp.) Baker

Galanthus alexandri Porcius

Galanthus umbricus Dammann

Galanthus nivalis subsp. imperati (Bertol.) K.Richt.

Galanthus nivalis var. hololeuca Celak.

Galanthus melvillei Voss

Galanthus nivalis f. pictus K.Malý

Galanthus nivalis var. atkinsii Mallett

 

Tassonomia

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: : Liliopsida

Ordine: Liliales (Asparagales)

Famiglia: Amaryllidaceae

 

Nome italiano

Bucaneve, Lacrima bianca, Stella del mattino, Fior di neve, Galantino.

 

Etimologia

Galanthus deriva dal greco γάλα (gala) = latte, e ἄνθος (anthos) = fiore, quindi "fiore di latte", per il colore bianco-latteo del perigonio: questo nome (e quindi anche il genere) fu coniato da Linneo [sp. Pl., 1: 288 (1753)]; l'epiteto specifico deriva dal latino nix, nivis, e quindi nivalis = "delle nevi", ovv. "coperto di neve", ovv. "candido come la neve", per cui il riferimento può essere interpretato in due modi: uno al fatto che questa specie, in molte stazioni, fiorisce quando è ancora presente la neve (da cui anche il nome volgare "bucaneve"), l'altro in senso rafforzativo al significato del genere (candido come il latte e come la neve).

 

Descrizione

Pianta erbacea perenne, bulbosa, completamente glabra, con scapi monocefali eretti e striati alti fino a 30 cm; bulbo subgloboso (diam. 1,5-2,8 cm) avvolto da tuniche bruno-castane.

 

Foglie

Foglie tutte radicali, quelle più esterne ridotte a 2 guaine scariose avvolgenti, alla base, le 2 più interne, che sono generalmente opposte e a lamina lineare-appiattita [0,3-1 x (4)6-18 cm], intera e ad apice ottuso, glaucescenti.

 

Fiori

Ermafroditi, solitari e penduli, su un peduncolo di 1,5-3(5) cm, questo avvolto, alla base, da una spata formata da 2 brattee saldate fin quasi all'apice e lunghe quasi quanto il medesimo peduncolo, erbacee (verdi) nella porzione mediana, scariose sul margine; perigonio composto da 6 tepali liberi con evidente nervatura longitudinale parallela: i 3 esterni, eretto-patenti e completamente bianchi, a lamina (ob-)lanceolata-cocleariforme (lungh. 1,5-2,5 cm), quelli interni sub-eretti e imbricati a lamina obovato-smarginata (lungh. 0,8-1,2 cm), bianchi sulla faccia esterna, ad eccezione di un disegno verdastro a V che segue il margine del seno apicale, verdastri e striati di bianco (biancastri lungo il margine) su quella interna; stami 6, molto più brevi dei tepali interni, con filamenti biancastri più brevi delle antere, queste giallastre, ristrette all'apice e portanti un apicolo all'incirca triangolare; gineceo formato da un ovario infero 3-loculare, stilo singolo verdastro di poco eccedente l'altezza delle antere.

 

Frutti

Il frutto è una capsula loculicida ovoidale e carnosa, lunga fino a 1,5 cm, contenente ca. 10 semi per loculo; semi globulari (lungh. 4-4,5 mm) bruno-scuri con strofiolo sub-carnoso; dispersione mirmecocora (tramite le formiche, che si nutrono dello strofiolo).

 

Periodo di fioritura

Febbraio-aprile.

 

Territorio di crescita

Diffuso sui rilievi orografici dell'Europa centro-meridionale, dai Pirenei al Caucaso, e nelle aree pianeggianti limitrofe, Galanthus nivalis L. è presente, allo stato spontaneo, in tutta Italia, escluse Val d'Aosta, Calabria, Sicilia e Sardegna.

 

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Habitat

Prati, parchi, boschi umidi di latifoglie dal livello del mare fino ad un'altitudine di circa 1700 m, raggiungendo la quota di 2200 m sul Monte Baldo.

 

Somiglianze e varietà

Nelle Regioni del Nord, fino a Toscana e Marche, Galanthus nivalis L. condivide l'habitat con l'affine Leucojum vernum L. (Campanellino, da taluno chiamato impropriamente bucaneve, da qui la possibile confusione), che si differenzia per avere un bulbo avvolto da tuniche biancastre, per le foglie in numero generalmente > 2 e più brevi dello scapo fiorale, per il perigonio composto da tepali tutti uguali fra loro.

In Calabria e Sicilia è presente la specie Galanthus reginae-olgae Orph. s.l., assai simile al G. nivalis, ma caratterizzata da individui più sviluppati (foglie più larghe di 1 cm, spata lunga sempre oltre 3 cm, tepali esterni lunghi oltre 2 cm) e a fioritura tardiva, anche autunnale.

 

Specie protetta

Emilia Romagna: L. R. n. 2 del 24/01/1977, "PROVVEDIMENTI PER LA SALVAGUARDIA DELLA FLORA REGIONALE - ISTITUZIONE DI UN FONDO REGIONALE PER LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA - DISCIPLINA DELLA RACCOLTA DEI PRODOTTI DEL SOTTOBOSCO".

Lazio: L. R. n. 61 del 19/09/1974, "Norme per la protezione della flora erbacea ed arbustiva spontanea".

Liguria: L. R. n. 9 del 30/01/1984, "Norme per la protezione della flora spontanea"; L. R. n. 28 del 10/07/2009 "Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità".

Piemonte: L. R. n. 32 del 02/11/1982, "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell' assetto ambientale" (limitatamente alle Provincie di AL e AT).

Toscana: L. R. n. 39 del 21/03/2000, "Legge forestale della Toscana"; L. R. n. 56 del 06/04/2000, "Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche - Modifiche alla legge regionale 23 gennaio 1998, n. 7 - Modifiche alla legge regionale 11 aprile 1995, n. 49".

Trentino A. A.: L. R. n. 10 del 28/06/1962, "Norme per la protezione della flora alpina".

Lombardia: L. R. n. 10 del 31/03/2008, "Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea" e tabella approvata su deliberaz. n. VIII/007736 del 24/07/2008; in tale Regione la raccolta del G. nivalis è rigorosamente vietata nelle Provincie di: BS (D.P.G.P. n. 948/2/88 del 31 maggio 1988), CO (D.P.G.P. n. 67 del 05.12.2005 e successive modifiche e integrazioni), CR (D.P.G.P. prot. n. 30027 del 6 /02/1989), PV (D.P.G.P. n. 12290 del 28/11/1989), VA (D.P.G.P. n. 102 del 12/03/2002).

Convenzioni internazionali: CITES II, specie soggetta a vincoli commerciali; EU Regulation 338/97 - Annex B (in recepimento delle norme CITES II); All. V Direttiva Habitat 92/43: "SPECIE ANIMALI E VEGETALI DI INTERESSE COMUNITARIO IL CUI PRELIEVO NELLA NATURA E IL CUI SFRUTTAMENTO POTREBBERO FORMARE OGGETTO DI MISURE DI GESTIONE"; IUCN (International Union for Conservation of Nature): valutata come NT (near threatened - specie prossima ad entrare in una categoria minacciata).

 

Costituenti chimici

Alcaloidi (licorina, galantamina). Nelle parti aeree acidi fenolici (soprattutto acido ferulico e tracce di acido vanillico, siringio, cumarico e caffeico).

 

Uso Alimentare

Non si conoscono usi alimentari per questa specie, che è moderatamente tossica per gli alcaloidi presenti.

 

Uso Cosmetologico

Non si conoscono usi cosmetici per questa specie.

 

Uso Farmacologico

Il principale alcaloide contenuto in questa pianta, la galantamina, ha riconosciuta efficacia come inibitore della colinesterasi e trova applicazione nel trattamento del Morbo di Alzheimer.

Oltre a ciò, questa sostanza ha dimostrato di essere un agente analgesico efficace quanto la morfina.

 

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

Per quello che riguarda l'uso di questa pianta nella medicina tradizionale, le notizie sono scarse o assenti. Probabilmente ciò è dovuto alla sua, sia pur modesta, tossicità che ne rende non conveniente l'uso come "erba". Gli effetti utili si manifestano, infatti, negli estratti.

Fa eccezione la citazione di un uso quanto mai antico: nell'Odissea di Omero è riportato che il Bucaneve era un antidoto per i veleni della maga Circe.

Nel folklore anglosassone, cogliere un bucaneve e portarlo dentro casa porta sfortuna: si dice che esso ha l'aspetto di un corpo deposto nel sudario e che cresce così vicino alla terra da sembrare più vicino al regno dei morti che a quello dei viventi.

Una leggenda racconta che, dopo la Cacciata dall'Eden, Adamo ed Eva trovarono la terra immersa in un inverno gelido e scuro. Un angelo allora venne a loro e, soffiando su alcuni fiocchi di neve, li trasformò in bucaneve, nel momento che toccarono il suolo. Da qui la promessa di una nuova speranza.

 

Note

Per la bianchezza dei tepali e la forma molto chiusa viene assunto come simbolo di pudore, purezza e di fiore consolatorio e di speranza per l'avvenire.

Simbolo della Candelora festa di fine inverno.

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Nino Bertozzi, Marika, Annamaria Bononcini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

 

Galanthus nivalis L. - Regione Emilia-Romagna, Monzuno BO 300 m s.l.m., marzo 2009 - foto di Nino Bertozzi

 

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