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Buddleja davidii Franch.


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Buddleja davidii Franch.

 

Sinonimi

Buddleja variabilis Hemsely.

 

Tassonomia

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Scrophulariales

Famiglia: Buddlejaceae

 

Nomi italiano

Buddleja di David, Buddleja, Albero delle farfalle, Lillà d'estate.

 

Etimologia

Il termine latino Buddleja è stato coniato da Linnaeus in onore del pastore ed appassionato botanico inglese Adam Buddle; il termine latino di specie davidii è stato dedicato dal Franchet, creatore della specie, al padre missionario e botanico Armand David.

 

Descrizione

Arbusto deciduo, cespitoso, che può raggiungere l'altezza di 4-5 metri; fusto tetragono e legnoso verso la base, con i rami più annosi che tendono ad arcuarsi, ripiegandosi verso il basso; corteccia glabra, nocciola-brunastro chiaro, con evidenti fessurazioni longitudinali bruno-rossastre; rami giovani tomentosi, di colore grigio verdastro, tendenti ad assumere tonalità ocracee.

 

Foglie

Opposte, stipolate, quelle inferiori picciolate, le superiori sessili; lamina ovato-lanceolata, acuta, dimensioni 2-4 x 5-13 cm, con margine crenulato-seghettato; pagina superiore glabra e verdastra, quella inferiore bianco-grigiastra per fitta pubescenza.

 

Fiori

Infiorescenze a pannocchia conico-piramidale lunghe fin oltre 20 cm, poste all'apice dei rami dell'anno e ricchissime di fiori; la fioritura persiste per tutta l'estate, per cui si possono osservare contemporaneamente pannocchie con fiori sfatti, in piena antesi e con nuovi boccioli; fiori dall'intenso profumo che attira moltissimi insetti ed in particolare farfalle.

Fiori tetrameri, gamopetali (i petali sono saldati) e gamosepali (i sepali sono saldati), attinomorfi (disposti radialmente e simmetricamente attorno a un asse), ermafroditi; calice a tubo, persistente, tomentoso-biancastro (per peli stellati), lungo ± 3 mm, con 4 dentelli triangolari acuti; corolla tubuloso-ipocrateriforme lunga 8-9 mm, con 4 lobi arrotondati e irregolarmente crenulati, patenti o eretto-patenti, lunghi ± 2 mm, da violetto-pallida a violetta ± intensa con macchia arancio-rossastra alla fauce; stami 4 più brevi del tubo corollino (e quindi non sporgenti da questo) con antere sub-sessili ; ovario supero formato da 2 carpelli, stilo filiforme con stigma bifido, anche questo inserito nel tubo corollino.

 

Frutti

Capsula biloculare setticida (aprentesi in 2 valve bilobate) lunga fino a circa 10 mm, avvolta dai residui della corolla e contenente numerosi e minuti semi lungamente alati alla base e all'apice.

 

Periodo di fioritura

Fiorisce da Giugno a Settembre

 

Territorio di crescita

Specie originaria della Cina: importata e coltivata per la sua bellezza, si è presto inselvatichita, diffondendosi rapidamente.

In Italia è naturalizzata e presente nelle regioni settentrionali e centrali, con esclusione di Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo e assente in tutte le regioni meridionali.

 

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Habitat

Cresce negli incolti, lungo torrenti e fiumi, nelle radure dei boschi, nelle scarpate, al margine delle strade, dal piano fino a oltre 1300 metri di quota.

 

Somiglianze e varietà

Non esistono possibilità di confusione con altre piante; forse, distrattamente e da lontano, potrebbe essere confusa con Phytolacca americana, ma appena ci si avvicina un po' eventuali dubbi svaniscono; infatti quest'ultima specie differisce per tutto: dall'odore, al tronco erboso, alle foglie, ai fiori e ai frutti completamente diversi.

 

Specie protetta

Pianta Nociva-Infestante

Questa pianta può essere infestante o invasiva. Le amministrazioni ecologicamente più oculate, hanno inserito questa entità nelle Liste Nere delle specie alloctone, oggetto di monitoraggio, contenimento ed eradicazione. (es. Svizzera, Lombardia...)

 

Costituenti chimici

Glicosidi fenilpropanoidi (verbascoside), flavonoidi (luteolina, quercetina, ecc.), glicosidi iridoidi, aucubina, catalpolo, saponine, triterpeni, lignani.

 

Uso Alimentare

Non si conoscono usi alimentari per questa specie.

 

Uso Cosmetologico

La pianta riveste un interesse notevole dal punto di vista cosmetico: per le sue proprietà rientra nella composizone di prodotti antietà, di schermi UV e di creme e lozioni dermoprotettive.

 

Uso Farmacologico

I componenti attivi presenti negli estratti possono venire utilizzati nel trattamento di diverse patologie.

I lignani e i triterpeni hanno proprietà antibatteriche, antivirali, antifungine ed antinfiammatorie.

I glicosidi iridoidi esercitano azione diuretica, mentre i fenilpropanoidi sono cicatrizzanti e i flavonoidi hanno proprietà antiossidanti ed anti radicali.

Le saponine hanno azione detergente ed emolliente.

 

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

Nella medicina tradizionale questa pianta è stata largamente utilizzata per le sue proprietà di curare le ferite e come antibatterico: nella medicina tradizionale cinese, ad esempio, un cataplasma di foglie fresche viene applicato direttamente sulle ferite, poiché i componenti attivi solubili in acqua si diffondono direttamente all'interno della ferita; in passato è stata anche utilizzata per disturbi epatici, bronchiali e per l'effetto tranquillante ed analgesico.

Nella moderna fitoterapia vengono riconosciute a questa pianta proprietà cicatrizzanti, antiallergiche, diuretiche, lenitive ed antimicrobiche.

Per l'attività antinfiammatoria che possiede, viene utilizzata per i disturbi visivi derivanti da processi infiammatori e nelle sindromi vertiginose; è inoltre consigliata, per uso interno, nei disturbi epatici, nelle affezioni bronchiali e nei disturbi gastrici.

Gemmoderivati di Buddleja hanno un uso specifico nella flogosi immuno-allergica ed irritativa delle vie respiratorie, cutanee, intestinali.

 

Note

La Buddleja ha un profumo dolce e vellutato, che risulta particolarmente gradevole alle nostre narici (per alcuni è nauseante e spesso causa di allergie...), e che deriva da alcuni dei componenti volatili in essa presenti: è stato dimostrato che tali essenze sono quelle che elicitano una forte risposta nei chemocettori presenti nelle antenne delle farfalle, così fortemente attratte da questa pianta alla quale, non a caso, è stato dato il nome volgare di "Albero delle farfalle".

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Baruffa, Annamaria Bononcini, R.M. Fondi, G. B. Pau. - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

Link utili

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

 

Buddleja davidii Franch. - Regione Piemonte, zona Lago d'Orta, 400 m s. l. m. - Luglio 2008 - Foto di Giovanni Baruffa.

 

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