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Psathyrella bipellis (Quél.) A.H. Sm. 1946

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Psathyrellaceae

Sinonimi
Psathyra bipellis Quél. 1884
Drosophila bipellis (Quél.) Quél. 1888
Pilosace bipellis (Quél.) Kuntze 1898

Etimologia
L'epiteto Psathyrella, diminutivo di psathyra, deriva dal greco, ψαθυρος [psathyros] = fragile soffice.
L'epiteto bipellis deriva dal latino bi [bis]= due volte, pellis dal latino [
pĕllis] = pelle, doppia pelle.

Cappello
Misura da 1 a 5 cm di diametro, si presenta conico campanulato poi convesso ed infine disteso a maturità, il margine è striato per trasparenza, irregolare, appendicolato, ricoperto da resti di velo cotonosi e biancastri. Cuticola rugosa e igrofana, di colore inizialmente bruno porpora con riflessi violacei, che tende a schiarire con lo sviluppo e asciugandosi per igrofaneità, fino ad assumere tonalità castano rosate.

Imenoforo
Lamelle adnate, rade, ventricose, con filo lamellare bianco, eteromorfo, alternate a brevi lamellule, inizialmente si presentano di colore rossastro con sfumature violacee, assumono poi una colorazione bruno nerastra con la maturazione delle spore.

Gambo
Cilindrico sinuoso e allungato, cavo, da biancastro a violaceo, finemente granuloso nella parte alta dove si inserisce nell'imenio, alla base presenta abbondanti resti miceliari, bianchi e filamentosi. 

Carne
Poco consistente, fragile nel cappello, leggermente fibrosa nel gambo, odore erbaceo appena percettibile.

Habitat
Fortemente gregario, su detriti organici, in zone aperte ai margini del bosco.

Microscopia
Spore (10,7) 11,7-14,6 (15,5) × (5,6) 6,4-7,8 (8,5) µm; Q = (1,6) 1,7-2,1 (2,2); N = 34; Media = 13,5 × 7,2 µm; Qm = 1,9; ellissoidali, brune, lisce, a parete spessa, con poro germinativo evidente.
Velo del cappello formato da ife globose.
Pileipellis formata da ife a puzzle, a salsicciotto, catenulate.
Cheilocistidi lageniformi con apice ottuso.
Pleurocistidi da lageniformi a utriformi, con apice ottuso, ma a volte anche più stretto che nei cheilocistidi. Numerose incrostazioni e/o gocce, rosse in NH4 o Rosso Congo.

Commestibilità e Tossicità
Non commestibile.

Specie simili
Psathyrella vinosofulva 
P.D. Orton ha spore in media < 6,8 µm, e assenza di GAF.
Psathyrella calcarea (Romagn.) M.M. Moser non ha tinte porpora, ma rosso brune, e pleurocistidi senza incrostazioni/gocce.
Psathyrella saponacea F.H. Møller, ha habitat coprofilo e spore con profilo differente nelle 3 proiezioni.
Psathyrella pseudogracilis (Romagn.) M.M. Moser, ha filo della lamella ininterrotto rosso.
Psathyrella corrugis (Pers. : Fr.) Konrad & Maubl., ha filo della lamella discontinuamente rosso.
Alcuni autori considerano come sinonimi le due specie simili  Psathyrella vinosofulva Psathyrella calcarea, mentre altri le mantengono come specie separate.

Osservazioni
Psathyrella bipellis seppur molto vicina morfologicamente ad altre specie appartenenti a questo genere, si può determinare basandosi sulle tipiche colorazioni pileiche bruno porpora, e sulla presenza di resti di velo abbondanti e fioccosi evidenti sulla cuticola e sullo stipite. Di fondamentale importanza sono le caratteristiche microscopiche: le spore di grandi dimensioni, ellissoidali, a parete spessa, con evidente poro germinativo, e la conformazione di cheilocistidi e pleurocistidi.

Bibliografia
AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing.
MELZER, A., Key to Psathyrella [Data di accesso: 11/02/2020]
MELZER, A.,
 Key to Psathyrella non-European species.
RUGGERO, A., 2015. Il genere Psathyrella nella Sardegna settentrionaleMicol. Veget. Medit., 30 (1): 35-46. [Data di accesso 11/02/2020]

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti e Tomaso Lezzi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Umbria; Gennaio 2020; Foto macroscopia di Giovanni Galeotti; microscopia di Tomaso lezzi.
(Exsiccatum TL200126-02 = GG200126-01)

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Cuticola rugosa, margine striato che lascia intravedere per trasparenza le lamelle.

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Imenoforo formato da lamelle ventricose, adnate allo stipite, con filo discolore sterile per la presenza di cheilocistidi.

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Cuticola decolorata e rosata per effetto dell'igrofaneità.

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Giovani esemplari.
Si nota la colorazione rosa dello stipite, e i residui di velo generale biancastro e fioccoso sul margine del cappello e sullo stipite.

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Residui miceliari filamentosi e allungati commisti ad abbondanti residui organici, presenti alla base del gambo

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Spore (10,7) 11,7-14,6 (15,5) × (5,6) 6,4-7,8 (8,5) µm; Q = (1,6) 1,7-2,1 (2,2); N = 34; Media = 13,5 × 7,2 µm; Qm = 1,9; ellissoidali, brune, lisce, a parete spessa, con poro germinativo evidente. Osservazione in Rosso Congo a 400×.

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Velo del cappello formato da ife globose. Osservazione in Rosso Congo a 400×.

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Pileipellis formata da ife a puzzle, a salsicciotto, catenulate. Osservazione in Rosso Congo a 100×.

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Cheilocistidi lageniformi con apice ottuso. Osservazione in Rosso Congo a 400×.

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Pleurocistidi da lageniformi a utriformi, con apice ottuso, ma a volte anche più stretto che nei cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo a 400×.

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Psathyrella bipellis (Quél.) A.H. Sm.; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi.

Una piccola Psathyrella con colori vinosi, anche il gambo bianco spesso ha riflessi rosati.
Il filo della lamella è chiaro, discolore, il cappello è igrofano e sul bordo si possono vedere residui biancastri del velo.

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Il cappello è igrofano e sul bordo si possono vedere residui biancastri del velo.

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Il filo della lamella è chiaro, discolore.

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Psathyrella bipellis (Quél.) A.H. Sm.; Regione Lombardia; Aprile 2012; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi.

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Filo lamellare leggermente eroso.

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Basidi tetrasporici.

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Spore ellissoidali con apicolo e poro germinativo evidente. Osservazione 400×.

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Osservazione 1000×.

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Filo lamellare.

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Cheilocistidi 400×.

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Pleurocistidi 400×.

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Caulocistidi 400×.

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Pileipellis.

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Pileocistidi 400×.

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  • 2 weeks later...

Psathyrella bipellis (Quél.) A.H. Sm.; Regione Lombardia; Brembate Sotto; Aprile 2015; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi.

Abbastanza comune all'inizio della primavera, la si riconosce per il cappello igrofano, i residui velari che rimangono visibili al bordo del cappello e per le lamelle inizialmente chiare, poi bruno-nerastre per la maturazione delle spore e con il filo biancastro, leggermente eroso; Microscopicamente si evidenziano spore che superano i 15 µm di lunghezza, i cheilocistidi imeniali polimorfi e spesso con sommità granulosa e lunghi fino a oltre 70 µm, caulocistidi abbondanti, pileipellis con presenza di pileocistidi.

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Spore (10,9)11,9-14,4(15,6) × (6,5)6,8-7,5(8,4) µm, poro germinativo evidente, spesso eccentrico.

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Cheilocistidi (30)45-50(55) × (12)14-18(22) µm, polimorfi

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Pleurocistidi con granulosità all'apice 50-90 µm.

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Caulocistidi abbondanti.

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Pileipellis e pileocistidi.

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