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Ficus carica L.


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Ficus carica L.

 

Sinonimi

Ficus caprificus Risso.

 

Tassonomia

 

Regno:Plantae

Divisione:Magnoliophyta

Classe:Magnoliopsida

Ordine:Urticales

Famiglia:Moraceae

 

Nome italiano

Fico comune

 

Etimologia

Ficus dal latino = fico, carica = dal luogo di provenienza, ovvero una regione dell'Asia.

 

Descrizione

Pianta, perenne monoica, originaria dell'Asia, naturalizzata in Italia, ha a volte portamento maestoso e robusto, con tronco di colore grigio chiaro, liscio, a volte fessurato con l'età,che diventa di notevole diametro,a volte cespuglioso, con rami contorti ed alastici, abbastanza longevo, se trova le condizioni adatte.Può superare gli 8 metri.

 

Foglie

Le foglie, sono semplici, trilobate con picciolo, di colore verde, ruvide nella pagina superiore e quasi feltrate in quella inferiore, con evidenti nervature.

 

Fiori

I fiori, piccolissimi, sono racchiusi in un ricettacolo, che dà origine al fico.

 

Frutti

Il frutto, in realtà è l'infiorescenza (Siconio) ,che nasconde al suo interno i fiori, e lascia soltanto una minuscola apertura per l'impollinazione ad opera dei cinipidi, una famiglia di insetti imenotteri, i veri frutti sono dei piccoli acheni .

 

Periodo di fioritura

Da Febbraio a Settembre.

 

Territorio di crescita

Cresce o viene coltivato in tutto il territorio italiano fino ad 800 metri.

 

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Habitat

Cresce negli orti, nei terrazzamenti, perfino negli anfratti dei muri e sui tetti.

 

Somiglianze e varietà

Ficus sycomorus

 

Specie protetta

Non esistono norme che tutelano questa specie.

 

Costituenti chimici

La pianta contiene zuccheri, vitamina C, B e provitamina A, ed oligoelementi, è inoltre ricca di enzimi ( ficina, proteasi, lipasi diastasi ) e acidi organici ( citrico, malico, tartarico). Troviamo inoltre terpeni, furanocumarine, xantotoxina, lattice. Il frutto, che ha un valore nutritivo elevato, ha un buon contenuto in vitamine ( A, C, PP, B2, B1 ) e minerali ( potassio, calcio, fosforo, ferro).

 

Uso Alimentare

Il frutto del fico viene mangiato fresco nell’estate e disseccato durante la stagione invernale. Entra come ingrediente in marmellate e dolci che si preparano e consumano in tutto il mondo. Una ricetta di antica tradizione anglosassone ne fa l’ingrediente principale del “figgy pudding”, tipico dolce natalizio che si mangia caldo.

 

Uso Cosmetologico

Alcune sostanze attive presenti in Ficus carica sono dotate di proprietà emollienti per la pelle e le mucose infiammate. Al contrario il latice può provocare irritazioni, ma è un buon rimedio per calli e verruche. I frutti sciacciati ed applicati sulla pelle possono facilitare la maturazione dei foruncoli.

 

Uso Farmacologico

I fichi si adoperano come emollienti e lassativi. I frutti in forma di decotto nel latte risultano utili al trattamento delle gengiviti e delle afte della cavità orale. Gli enzimi contenuti nelle gemme possiedono spiccata attività farmacologica nella terapia delle patologie gastriche e del duodeno, e in genere, esercitano attività antinfiammatoria.

 

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

Cotti nel latte, venivano usati nella cura della bronchite e pertosse. Il frutto secco in decotto, ha proprietà lassative.Un tempo, una tisana fatta con 10 frutti cotti in un litro di latte, veniva usata nelle afte della bocca. Interessante è la possibilità di ottenere un caffè tritando il frutto secco e tostando poi la polvere ottenuta: l'effetto è sedativo della tosse. Usato anche uno sciroppo, ottenuto macerando i frutti secchi in acqua e fatto bollire, aggiungendo pari quantità di zucchero. Ficus carica è una delle piante maggiormente usate nella terapia naturale delle gastriti e delle ulcere duodenali, grazie agli enzimi digestivi presenti nelle gemme. E’ un drenante e un sedativo del Sistema Neurovegetativo ed esercita attività inibitoria delle secrezioni acide dello stomaco e del duodeno. Il fico accompagna da sempre la storia dell’uomo, fin dai tempi della Genesi: Adamo ed Eva, improvvisamente consapevoli delle proprie nudità, le ricoprirono con foglie di fico. La protezione tuttavia deve essere apparsa alquanto insufficiente ai più, almeno a giudicare dall’iconografia di questa scena biblica, che molti di noi possono ricordare fin dai tempi delle scuole elementari. Infatti oggi si dice di “ci ha messo sopra una foglia di fico” per intendere una copertura finta ed ipocrita di elementi che restano comunque ben visibili. La pianta del fico, nel linguaggio dei fiori, viene associata al significato di “prolifico, fecondo, abbondante”, per il fatto che offre, annualmente, almeno due raccolte dei propri frutti. Nell'antichità il latice veniva usato per il trattamento locale delle ulcere lebbrose, per curare i morsi subiti da animali e le punture degli scorpioni, trovava largo impiego come analgesico per il mal di denti, piccole palline di lana venivano intrise di latice e inserite nelle cavità delle carie dentali. In passato il latice veniva aggiunto nel brodo allo scopo di ammorbidire le carni e veniva utilizzato per cagliare il latte nel procedimento di caseificazione e produzione dei formaggi. Secondo la gemmoterapia agisce in ambito gastro-intestinale, neutralizzando i disturbi psicosomatici conseguenti a stati di disagio del sistema nervoso centrale.

 

Note

Detti popolari liguri: gli antenati erano gelosi, di questa pianta ed ammonivano:Chi taggia u figu u moje(chi taglia un albero di fico, entro l'anno morirà), e da qui si nota la sua importanza nell'alimentazione. Ma c'era anche chi non ne parlava molto bene: Du Varigotin e du rammu de figu, nu ti te faiè mai n'amigu,(degli abitanti di Varigotti e del ramo di fico, non ti farai mai un'amico! Riferendosi al fatto che i rami si spezzano facilmente e chi vi sale non è mai sicuro. E' proprio per questo, veniva anche chiamato Erbu de Giüdda(albero di Giuda). In Grecia, il fico era sacro a Dionisio e, soprattutto, a Priapo, il dio lubrico della fecondità. A Roma era sacro a Marte. Soggetti particolarmente sensibili, manipolando le foglie o a seguito di contatto con il latice di questa pianta, possono andare incontro ad episodi allergici più o meno significativi. Per l'importante e vasta chiova è certamente da considerare come una delle piante da ombra per eccellenza, non a caso viene utilizzato anche per tale scopo, oltre che per quello alimentare, in molti giardini domestici.

 

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika, Annamaria Bononcini e Pietro Curti- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

Ficus carica L.--foto di Marika

 

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