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Gentiana lutea L.


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Gentiana lutea L.

 

Sinonimi

Non esistono sinonimi

 

 

Tassonomia

 

Regno:Plantae

Divisione:Magnoliophyta

Classe:Magnoliopsida

Ordine:Gentianales

Famiglia: Gentianaceae

 

 

 

Nomi italiano

Genziana maggiore.

 

Etimologia

Il nome deriva da Gentius, ultimo re illirico che regnò tra il 180 e il 167 A.C., che per primo scoprì le virtù medicinali della pianta, in realtà il nome preesisteva già, come si può desumere dal più antico termine latino della pianta, Kikenda, che significa luce, candela, lucciola, lutea per il colore dei fiori.

 

Descrizione

Pianta erbacea perenne a crescita molto lenta, fornita di un fusto sottorraneo verticale, detto rizoma, che di solito è orrizontale, all'inizio è formata solo da foglie in rosetta basale, ma col passare degli anni si sviluppa in altezza,fino a raggiungere 150cm, con un fusto unico e cavo all'interno, foglie verdi, fiori gialli.

 

Foglie

Le foglie basali sono riunite in rosetta che alla base si restringono in un robusto picciolo, lungo il fusto sono opposte in coppia, senza picciolo(sessili), ma che con la base lo abbracciano(amplessicauli), di colore verde.

 

Fiori

I fiori gialli, a volte punteggiati di scuro, sono a forma di stella, riuniti in fascetti all 'ascella delle foglie superiori. Il calice è diviso in cinque piccoli denti, la corolla saldata in basso a tubo, è divisa in alto in cinque lobi gialli lineari e lanceolati.

 

Frutti

Il frutto è una capsula ovale oblunga, che si apre a maturità in due parti, contenente semi ovali e di colore bruno.

 

Periodo di fioritura

Fiorisce tra giugno e luglio e ci impiega da 10 a 15 anni per fiorire, ma può raggiungere anche i 50 anni di vita.

 

Territorio di crescita

In Italia è presente in quasi tutto l'arco alpino, nell'Apennino centro/meridionale, ad un'altitudine che varia fra i 1000 ed i 2200 mt.

 

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Habitat

Pianta amante dei suoli calcarei, prati e pascoli montani e appenninici ricchi di sostanze organiche e in pieno sole.

 

Somiglianze e varietà

Gentiana symphyandra

Gentiana punctata

 

Specie protetta

Pianta a protezione totale in tutte le regioni italiane.

 

Costituenti chimici

Sostanze amare, alcaloidi, zuccheri enzimi, tre glucosidi: genziopicrina, genziomarina, genziina; un’essenza gentisina, tracce di acido genziotannico.

 

Uso Alimentare

Ottimo il rizoma per la produzione di liquori e vini aromatici.

 

Uso Cosmetologico

Come cosmetico un decotto concentrato di Genziana può servire per normalizzare le pelli grasse.

 

Uso Farmacologico

Tonico-stomachiche:particolarmente indicata per le gastriti croniche dovute a una scarsa secrezione di succhi gastrici (ipocloridria), per la ptosi (abbassamento) o atonia gastrica, per le indigestioni e per il vomito, in caso di inappetenza e durante la convalescenza a seguito di malattie febbrili. Questa pianta "tonifica senza irritare". Svolge funzioni coleretiche e colagoghe: stimola la secrezione della bile da parte del fegato e il suo svuotamento nel duodeno. E' utile nei casi di congestione epatica e nelle discinesie biliari (cistifellea pigra). Presenta proprietà febbrifughe: grazie al suo principio attivo, il genziopicroside. Studi sperimentali hanno dimostrato la sua azione leucocitogena, e cioè in grado di stimolare sensibilmente la produzione di globuli bianchi. Esistono specifiche controindicazioni nell'uso di questa essenza per le persone portatrici di ulcera, gastrite acuta, esofagite e ernia iatale. Importantissimo non confondere questa pianta con Veratrum album (il velenoso veratro), che cresce nelle stesse stazioni, e che in assenza dei fiori è molto simile. Tale confusione può avere effetti letali sull'incauto raccoglitore in quanto si tratta di una pianta molto tossica (esistono documenti storici che descrivono l'uso di questa pianta come veleno per l'esecuzione di condannati a morte). Le foglie del veratro sono alterne e tomentose nella pagina inferiore, quelle di genziana diversamente opposte e lisce. Le nervature della foglia del veratro sono nettamente e perfettamente parallele, quelle della genziana lo sono solo parzialmente e per brevi tratti, in modo del tutto vago e disordinato.

 

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

 

Medicina alternativa e Curiosità

Nella medicina popolare viene indicata come stimolatore dei processi immunitari, anche se nessun studio clinico ha mai dimostrato tale proprietà. In passato trovava impiego nel trattamento della malaria in sostituzione del chinino. Oltre alle proprietà leucocitogene già descritte c'è chi indica capacità di rigenerazione dei globuli rossi nel trattamento delle anemie, anche se al momento di tratta di opinioni non condivise da tutti e non ben dimostrate dalla sperimentazione.

 

 

Note

La genziana maggiore, ma in genere tutte le specie del genere, erano considerate dai nostri montanari come una sorta di panacea, tanto che, in ogni abitazione c'era una bottiglia di aceto fatto con la macerazione della pianta, che veniva usato come disinfettante universale. I vecchi montanari avevano inoltre l 'abitudine di masticare ogni giorno un pezzetto di radice, perchè la tradizione voleva che servisse per allungare la vita, mantenendoli in salute. La pianta di Gentiana lutea, tende a diffondersi da vera infestante nelle praterie montane, anche perchè rifiutata dal bestiame. Quasi tutte le Genziane vengono utilizzate da tempi memorabili in erboristeria come aperitive e digestive. L'amarescenza di queste piante è incredibilmente elevata, basta pensare che il gusto amaro risulta ben percepibile anche se diluito in acqua in ragione di 1:20.000, il costituente chimico estratto in purezza si chiama amarogentina e presenta un valore assoluto di amaro corrispondente ad un fattore elevatissimo che ben poche altre piante riescono a raggiungere. La parte più utilizzata della pianta è la radice, che viene raccolta negli esemplari di almeno due anni, tagliata a pezzi e messa ad essiccare al sole, durante questo processo perde il suo colore tipicamente giallastro ed assume tonalità cupe bruno rossastre. L'uso di questa pianta è millenario, Plinio e Dioscoride enunciavano le virtù benefiche di questa pianta per l'apparato gastrointestinale e per il fegato, aggiungevano anche capacità prodigiose per il trattamento del morso dei serpenti.

 

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika- Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

 

 

Link utili

 

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

Gentiana lutea L.- foto di Marika

 

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