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Hepatica nobilis Schreber


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Hepatica nobilis Schreber

Sinonimi
Anemone angulosa auct., non Lam.
Anemone hepatica L.
Hepatica triloba Chaix

Tassonomia
Regno: Plantae
Divisione:Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Ordine:Ranunculales
Famiglia:Ranunculaceae

Nome italiano
Epatica triloba, anemone epatica, fegatella, erba trinità.

Etimologia
Hepatica deriva dall'aggettivo latino hepàtic-us, -a, -um, che significa "relativo al fegato"; questo nome latino deriva, a sua volta, dal greco ἧπ-αρ, -ατος (hép-ar, -atos) = fegato, tutto ciò sia in riferimento alla forma delle foglie, che ricorda, appunto, quella di un fegato, sia per il fatto che nell'antichità questa specie veniva usata per la cura delle disfunzioni epatiche, in base al principio delle affinità, secondo il quale la forma di una particolare parte di una pianta indicava le patologie che questa avrebbe potuto curare — nobilis dall'aggettivo latino nobil-is, -e = noto, conosciuto, in riferimento al fatto che questa era proprio la specie più conosciuta per le proprietà indicate.

Descrizione
Pianta erbacea perenne con breve rizoma fibroso e foglie tutte radicali, alta fino a 15 cm; fusticini lanugginosi rossastri.

Foglie
Le foglie, lungamente picciolate, sono trilobe, con lobi interi e arrotondati, coriacee, di colore verde sulla pagina superiore, a volte con macchiettature porporino-scure ± estese; sulla pagina inferiore sono, molto spesso, completamente arrossate; peletti spesso evidenti sul margine.

Fiori
Fiori solitari, su un lungo peduncolo radicale arrossato, portato alla base di brattee a consistenza squamosa e a lamina ellittico-cocleariforme, e lungo all'incirca quanto le foglie; calice assente, ma emulato dalle 3 foglie caulinari, a lamina all'incirca ovata, intera e spesso arrossata, disposte su un verticillo appressato al ricettacolo fiorale; petali 6-9, da ellittici a obovati, ad apice ottuso, bianchi, violetti, rosati e, più raramente, rossi; stami numerosi; ovario supero con un numero indefinito di carpelli liberi.

Frutti
I frutti sono acheni.

Periodo di fioritura
Fiorisce da marzo a maggio.

Territorio di crescita
Specie a larga diffusione, nativa delle zone fredde e temperato-fredde dell'emisfero settentronale; è presente allo stato spontaneo in tutto il territorio italiano ad esclusione delle isole maggiori.

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Habitat
Diffusa in tutto l'arco alpino e appenninico, cresce in boschi di latifoglie o di conifere, in luoghi sassosi, siepi, soprattutto su substrato calcareo, dal livello del mare fino ai 2000 m di quota, ma al di sotto dei 100 m e al di sopra dei 1000 m diventa presto rara.

Somiglianze e varietà
E' l'unica specie del genere Hepatica presente in territorio italiano; può essere confusa con alcuni Anemone sp., ma la si distingue facilmente sia per la forma della lamina foliare, sia per la disposizione delle foglie caulinari, che in Hepatica sp. simulano un vero e proprio calice, mentre in Anemone sp. sono abbastanza distanziate dal ricettacolo fiorale, in modo che sia evidente l'assenza del calice.

Specie protetta
Non ci sono notizie relative alla protezione di questa specie.

Costituenti chimici
Come tutte le Ranunculacee contiene una sostanza tossica per l'uomo di nome protoanemonina, mentre con l'essicazione della pianta la protoanemonina si trasforma in anemonina perdendo la sua pericolosità.Tannini, saccarosio, mucillagini, anemonolo, glucosidi (epatilobina, ranunculina ) saponina.

Uso Alimentare
Nessun uso alimentare in quanto pianta velenosa come tutte le ranuncolacee, quindi è da sconsigliarne il consumo. E’ compresa nella lista delle piante non ammesse negli integratori alimentari, formulata dal Ministero della Salute.

Uso Cosmetologico
In erboristeria viene usata per la cura dei brufoli. Si riferisce che, nel XVI secolo, le donne se ne servissero per mantenere bianca la pelle.

Uso Farmacologico
Con l'essicazione, perde le pericolosità venefiche conservando una blanda azione diuretica sfruttata dagli erboristi mediante la macerazione in acqua. Non si conoscono moderni usi farmacologici di questa specie sebbene la medicina popolare, in passato, se ne sia servita per curare alcuni disturbi.

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

Medicina alternativa e Curiosità
L'H. nobilis è stata utilizzata dagli erboristi medievali per il trattamento di malattie del fegato e della vescica, nell’ematuria e nell’emottisi. Attualmente, in omeopatia, viene usata la tintura di foglie fresche contro tracheiti e bronchiti.

Note
Nella leggenda greca era dedicata a Giove, simboleggiava il fuoco e l'amore. Il nome italiano deriva da quello latino-medioevale della pianta, herba trìnitas: infatti, nelle chiese medioevali dell’Europa, le foglie trilobe di questa specie venivano raffiguratate negli affreschi e nelle sculture per simboleggiare la Santissima Trinità.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

Link utili

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

Hepatica nobilis Schreber - foto di Marika

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