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Helleborus viridis L. subsp. viridis


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Helleborus viridis L. subsp. viridis

Sinonimi
H. odorus Waldst. et Kit. (s. l.), sensu Pignatti in Fl. It., 1: 281 (1982) (sp. incl.)
H. viridis L. subsp. occidentalis (Reut.) Schiffn., sensu Pignatti in Fl. It., 1: 280-281 (1982)
H. multifidus Vis. subsp. laxus (Host) Martinis in Trinajstic = H. laxus Host
H. bocconei E. Fourn., non Ten.
H. occidentalis Reuter
H. pallidus Host
H. personatii Masclef

Tassonomia
Regno:Plantae
Divisione:Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Ordine:Ranuncolales
Famiglia:Ranunculaceae

Nome italiano
Elleboro verde, elleboro falso.

Etimologia
Helleborus deriva dall'unione di due parole greche che significano cibo mortale, per la sua tossicità. Viridis dal latino = verde per il suo colore.

Descrizione
Pianta erbacea sempreverde, alta fino a 50 cm, con steli glabri, ha un rizoma corto e ingrossato di colore nerastro, ricco di radici.

Foglie
Le foglie hanno colore verde-smeraldo, pubescenti e con nervatura poco rilevata sulla faccia abassiale, le basali sono lunghe da 20 a 30 cm, lungamente picciolate, pedate, composte da 7-13 segmenti, questi angustamente lanceolati e finemente seghettati, almeno quelli esterni spesso divisi in 2-4 lobi.

Fiori
I fiori, con diametro < 5 cm, sono riuniti a gruppi di 2-4, sono verdi o verdi-giallastri e ± riflessi da giovani, poi ± patenti; ciascuno porta 5 grossi sepali slargati, da ovati a ellittici, con funzione vessilare (sono cioè simili a dei petali), i veri petali, da 8 a 12, sono ridotti a brattee nettarifere brevi e revolute; stami numerosi.

Frutti
I frutti sono follicoli, a volte più larghi che lunghi, portanti all'apice lo stilo, che si inpessisce e perdura fino a maturazione; semi numerosi, oblunghi e contenenti una sostanza oleosa.

Periodo di fioritura
Fiorisce da febbraio ad aprile.

Territorio di crescita
La sottospecie presente in Italia è spontanea dell'Europa centrale, Il suo areale di crescita nel nostro Paese è limitato alle regioni del nord: Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Liguria, in cui la zona del Sassello rappresenta il limite verso Levante, infatti manca nella zona del Beigua e nel Genovese, fino alla Val Bisagno.

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Habitat
Cresce a piccoli gruppi in radure boschive e prati collinari ai margini dei boschi, dal livello del mare fino a 1600-1700 m di quota.

Somiglianze e varietà
Helleborus bocconei Ten. molto simile a H. viridis (s. l.), se ne differenzia per avere i segmenti delle foglie suddivisi il lobi più profondi (fino a 1/2 della loro lunghezza) e con dentatura del margine più irregolare e marcata; è presente, nella subsp. bocconei [= subsp. intermedius (Guss.) Greuter et Burdet = subsp. siculus (Schiffn.) Merxm. & Podlech], in Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Campania e Sicilia (la sua presenza in Piemonte è da verificare), nella subsp. istriacus (Schiffn.) Soldano et F. Conti [= H. multifidus Vis. subsp. istriacus (Schiffn.) Merxm. et Podl. = H. odorus Willd. var. istriacus Schiffn.], nel Friuli Venezia Giulia, nella subsp. multifidus (Vis.) Soldano et F. Conti [H. multifidus Vis. = H. odorus Waldst. & Kit. subsp. multifidus (Vis.) Hayek], in Veneto, Toscana, Abruzzo e Basilicata (da verificare l'eventuale presenza nelle Marche).

Altre specie di elleboro, presenti nel nostro Paese, più facilmente distinguibili da H. viridis sono: Helleborus foetidus L. subsp. foetidus, Helleborus lividus Aiton subsp. corsicus (Briq.) P. Fourn. [= H. argutifolius Viv. subsp. corsicus (Briq.) Yeo ], H. niger L. [nelle subsp. niger e subsp. macranthus (Freyn) Schiffn.].

E' da escludersi la presenza in Italia di H. odorus Waldst. et Kit. (s. l.), H. viridis L. subsp. occidentalis (Reut.) Schiffn., H. dumetorum Waldst. et Kit. e H. purpurascens Waldst. et Kit..

Specie protetta
Non si è a conoscenza di disposizioni legislative riguardanti la protezione di questa specie.

Costituenti chimici
La pianta contiene elleborina ed elleborigenina, glucosidi ad alto grado di tossicità, i cui possibili effetti collaterali possono essere vomito, diarrea, arresto cardiaco, nonché danni a livello neurologico.

Uso Alimentare
Data la tossicità di tutte le parti della pianta, se ne sconsiglia qualsiasi utilizzo a scopi alimentari.

Uso Cosmetologico
Nessun uso cosmetologico, essendo pianta irritante per la pelle.

Uso Farmacologico
In passato veniva usata per combattere i vermi intestinali nei bambini, con conseguenze anche mortali, per tale ragione si è abbandonato questo tipo di utilizzo.

Tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico.

Medicina alternativa e Curiosità
Un pastore di nome Melampo, avendo osservato che il proprio gregge si purgava mangiando l'Elleboro, essendo anche medico, pensò di utilizzarlo come medicamento anche nelle malattie degli uomini. Guarì dalla pazzia le figlie di Preto, re di Argo, che credevano di essere state tramutate in vacche. Come onorificenza gli fu conferito il titolo di "Purgatore", e ottenne la mano di una delle principesse , nonché una parte del regno. Pare che Alessandro Magno sia morto per le eccessive dosi di elleboro che gli venivano somministrate per curare le febbri malariche.

Note
Nel linguaggio dei fiori l'Elleboro significa calunnia. Nella Grecia antica veniva usato per curare la pazzia. Veniva usata nei riti di stregoneria e nei sabba, credendo che la pianta polverizzata avesse il potere di rendere invisibili. Tutt'oggi, in India, c'è l'usanza di bruciare la pianta vicino ad una partoriente per accelerarne il parto.

Veniva utilizzato dai contadini per predire la qualità del raccolto. Si credeva, infatti, che, quando avesse avuto quattro ciuffi di stami, la stagione sarebbe stata ottima, tre ciuffi mediocre, due addirittura pessima.

Secondo Marsilio Ficino, precettore di Lorenzo il Magnifico, l'elleboro aveva la proprietà di ringiovanire i vecchi e di mantenere giovani più a lungo; lo stesso Lorenzo, che morì a soli 43 anni, nella ballata "Trionfo di Bacco e Arianna", ammetteva, "tuttavia", che: "Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia, chi vuol esser, lieto sia: di doman non c'è certezza!"

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Marika, Annamaria Bononcini e G.B. Pau - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica

Link utili

Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT

Helleborus viridis - foto di Marika

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