Alessandro F Posted October 20, 2016 Author Share Posted October 20, 2016 Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Due esemplari attaccati da una sorta di muffa bianca. In questi casi evitare raccolta e consumo. Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 20, 2016 Author Share Posted October 20, 2016 Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Esemplare che, forse per sfregamento contro qualche ostacolo (foglie? dato il forte e ventoso temporale della notte precedente), non mostra il consueto reticolo su tutto il gambo ma solo nella parte superiore. Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 20, 2016 Author Share Posted October 20, 2016 Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Calvatia solitamente dalla forma a pestello, con la parte superiore sferoidale e la parte inferiore (pseudogambo) più o meno cilindrica e più o meno allungata. La superficie esterna (esoperidio) è bianca nel fungo giovane per poi assumere colorazioni ocracee a maturità; ornamentazioni costituite da singoli elementi sovrastati da aculei fragili e facilmente detersili al minimo sfregamento; tali ornamentazioni interessano anche l’apice dello pseudogambo. Calvatia utriformis si distingue per le maggiori dimensioni, per le caratteristiche areole-verruche poligonali non detersili che ne ricoprono l’esoperidio anche a maturità, per uno pseudogambo più tozzo e corto. Possibile anche confonderla con esemplari di Lycoperdon perlatum che presentino uno pseudogambo sviluppato oltre la media. In tal caso un importante carattere distintivo è dato dagli aculei: in L. perlatum essi sono sempre conici e contornati alla base da una “coroncina” di piccole verruche che permangono sull’esoperidio anche dopo la caduta degli aculei stessi; si viene così a formare una sorta di areolatura a maglie poligonali-circolari. In C. excipuliformis gli aculei sono più fragili e detersili, spesso senza una forma conica regolare e alla loro caduta non lasciano sull’esoperidio una ben definita areolatura. Confronto tra l'esoperidio di C. excipuliformis (sopra) e quello di L. perlatum (sotto), con le tipiche areolature che si vengono a formare dopo la caduta degli aculei. Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 20, 2016 Author Share Posted October 20, 2016 Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 117, Pag. 226: “È il fungo più spettacolare e bello alla vista, cresce in numerosi esemplari che danno al bosco un aspetto fiabesco. È fungo velenoso, tanto che un tempo, cosparso di latte, veniva usato per uccidere le mosche (da cui il nome). Questa specie ha diverse varietà e forme come, ad esempio, Amanita muscaria var. formosa, con velo color giallo oro aranciato, comune sotto Eucaliptus, ma spesso negli stessi habitat della var. tipo.” Amanita muscaria var. formosa Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 23, 2016 Author Share Posted October 23, 2016 Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) Kummer; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dall’odore forte, aromatico, penetrante, persistente e acuto, “tipicamente da... Clitocybe nebularis”. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 55, Pag. 159: “È stato per anni il fungo più raccolto e commercializzato in Italia, ma la sua tossicità è stata ormai dimostrata con certezza ed è stato cancellato dalle liste dei funghi commercializzabili. Purtroppo viene ancora raccolto e spetta solo ai fungaioli rendersi consapevoli del rischio ed evitare di raccoglierlo e consumarlo. Può essere confuso con Entoloma lividum, velenoso, che può crescere nel medesimo habitat. La principale differenza va ricercata nel colore delle lamelle dei soggetti maturi: queste sono giallastre in C. nebularis e rosa carico in E. lividum, oltre all’odore forte e caratteristico in C. nebularis, deciso di farina fresca in E. lividum.” Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 23, 2016 Author Share Posted October 23, 2016 Collybia fusipes (Bull. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Lignicolo presso latifoglie, spesso alla base dei tronchi o delle ceppaie (anche interrate come in questo caso, presso castagno). Si riconosce facilmente per il gambo compresso e solcato, fusiforme e radicante, per il crescere di solito cespitoso. I colori sono uniformemente distribuiti su tutto il fungo: dal beige al bruno al rossiccio con macchie rugginose a maturità anche sulle lamelle. Lamelle spaziate (un po’ un’eccezione nel Genere Collybia) e intercalate da numerose lamellule. Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 23, 2016 Author Share Posted October 23, 2016 Hygrophorus persoonii Arnolds; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Bello e carnoso igroforo autunnale dalla marcata variabilità cromatica, soprattutto in dipendenza della situazione climatica. A tempo umido uno spesso strato di glutine ricopre interamente il cappello e quasi tutto il gambo fino a circa un centimetro dall’apice dove è presente uno pseudoanello formato dall’accumulo di glutine. Sotto tale pseudoanello il colore di fondo del gambo è bianco-grigiastro con macchiature color zucchero-caramellato dovute al glutine; sopra lo pseudoanello il gambo è bianco e fioccoso. A tempo asciutto il glutine che si secca lascia delle nette zone anulari di colore bruno-oliva che decorano il gambo. Anche il cappello subisce simili variazioni cromatiche in base alla presenza più o meno cospicua del glutine. Confondibile con H. latitabundus che ha colore di fondo del gambo bianco puro e cresce sotto Pino; e con H. olivaceoalbus di dimensioni più ridotte, con carne del cappello sottilissima e crescente presso Abete rosso. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 50, Pag. 154: “Cresce soprattutto in associazione alla Quercia e, nei paesi nordici, anche ai Faggi. Si tratta di un discreto fungo commestibile, ma poco considerato a causa della su viscosità.” Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 23, 2016 Author Share Posted October 23, 2016 Coprinus cfr. lagopus (Fr.) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Caratteristica è la sua decorazione su tutta la lunghezza del gambo composta da villosità soffici (lagopus proviene dal greco lagos = lepre e pus = piede), al contrario della maggior parte dei Coprinus che ha gambo pressoché liscio. Il cappello a maturità si apre (anche con margine rialzato) ed è quasi trasparente, decorato da fioccosità pelosette grigio-biancastre che svaniscono in maturità; nettamente striato (quasi plissettato) in senso radiale. Habitat terricolo, tra foglie secche di latifoglia, raramente tra l’erba, e mai su letame. È un Coprinus della Sezione Lanatuli: senza microscopia potrebbe essere confuso con altre specie della sua stessa sezione. Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 23, 2016 Author Share Posted October 23, 2016 Stereum hirsutum (Wild. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Piccolo funghetto (largo al massimo 4-5 cm) a forma di mensola-crosta appoggiata sul legno; molto comune e diffuso, presente durante tutto l’anno; dalla consistenza quasi coriacea (suberosa-tenace da secco) e dallo spessore piuttosto fine; può presentarsi in fitti esemplari confluenti o sovrapposti, su legno guasto di latifoglie. Caratteristico il cappello di aspetto feltrato e peloso (irsuto), zonato, con vari colori (giallo, arancio, brunastro, verdastro); il margine è più chiaro e lobato; l’imenoforo è liscio o appena gibboso, di colore giallo-arancio. Possibile la confusione sia con specie congeneri (più rare) che però virano al rossiccio alla manipolazione, sia con Stereum ochraceoflavum (non virante), dall’imenoforo bruno-ocraceo e con la superficie sterile grigio-biancastra, poco o per niente zonata. Dalla “Chiave di orientamento ai generi” del (nuovo) Tutto Funghi, pag. 79 e 97: “Corpo fruttifero composto dal solo cappello o a forma di mensola >>> Imenoforo liscio. Corpo fruttifero adeso al legno, distaccantesi brevemente per formare piccole mensole >>> Genere Stereum” Imenoforo: Link to post Share on other sites
Alessandro F Posted October 23, 2016 Author Share Posted October 23, 2016 Mucidula mucida (Schrad. : Fr.) Pat.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. = Oudemansiella mucida (Schrad. : Fr.) v.Höhnel Difficile confondere questa bella specie con altre. Cappello glutinoso di aspetto traslucido (ma sericeo e opaco a tempo molto secco); carne esigua ma di consistenza quasi gelatinosa; colorazione del cappello da bianco a bianco-avorio, ma anche grigiastro; lamelle spaziate, intervallate da lamellule, con filo dentellato; gambo sottile e rigido, biancastro sopra l’anello e più scuro (anche brunastro) al di sotto; anello anch’esso più o meno glutinoso. A ciò si aggiunge l’habitat: preferibilmente su legno morto di Faggio, ma anche come parassita su pianta viva. Talora anche su altre piante (Quercia e conifere). Crescita di solito cespitosa anche gregaria, raramente isolata. Link to post Share on other sites
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