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Vararia ochroleuca (Bourdot & Galzin) Donk 1930


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Vararia ochroleuca (Bourdot & Galzin) Donk 1930

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Peniophoraceae

Sinonimi
Asterostromella ochroleuca Bourdot & Galzin 1911

Etimologia
L'epiteto Vararia deriva dal latino vărus = brufolo, pustola, foruncolo, bollicina, per le pustolette che in genere caratterizzano i carpofori appartenenti a questo genere.
L'epiteto ochroleuca deriva dalle due parole greche ochrós [ὠχρός] = giallastro, ocra e leucós [λευκός]  = bianco, per il colore ocra-giallastro pallido dello sporoforo.

Carpoforo
Fungo corticolo, resupinato, adnato, membranoso, pellicolare e staccabile in piccoli lembi. Imenoforo da liscio a lievemente pustolato, ovvero come decorato da piccole bollicine, con il colore che va dal biancastro-giallo paglierino al crema-ocraceo. Generalmente si presenta al margine con evidenti rizomorfe bianche. Carne inconsistente, poco cerosa, con netto odore di muffa.

Habitat
Vegeta su legno di conifera, sia quello marcescente a terra, che su quello di alberi ancora in vita. 

Microscopia
Sistema ifale dimitico con ife generative settate, senza GAF, a parete sottile, larghe 2 - 3 µm circa ed ife scheletriche dicotome a parete spessa, larghe fino a 2 µm circa. Presenza di gloeocistidi ventricosi a parete spessa e lunghi oltre 60 µm; basidi cilindrici e spore ellissoidali, lisce, ialine, con lunghezza inferiore a 5 µm.

Commestibilità e tossicità
Non commestibile.

Specie simili
Morfologicamente si avvicina al genere Vararia il genere Scytinostroma Donk ma quest'ultimo non presenta ife scheletriche dicotome.
Dichostereum effuscatum (Cooke & Ellis) Boidin & Lanq. ha invece colori più vivi e seppur siano presenti anche in questa specie ife scheletriche dicotome nel subicolo, si distingue agevolmente per avere spore verrucose. 
Nel genere Vararia i colori tenui, sfumati, pallidi e monotoni delle varie specie impongono un necessario esame microscopico ed il confronto dei relativi caratteri permette di distinguere:
Vararia gallica (Bourdot & Galzin) Boidin e Vararia investiens (Schwein.) P. Karst. le quali hanno spore fusiformi lunghe oltre 10 µm;
Vararia maremmana Bernicchia la quale ha spore da cilindriche ad allantoidi lunghe oltre 7 µm.

Osservazioni
Corticolo diffuso in tutta Europa che ama associarsi a Ginepro e Pino, caratterizzato dal suo colore giallo-ocraceo, per le pustolette o bollicine che decorano il suo imenoforo e per le bianche rizomorfe ai margini.

Note nomenclaturali
Specie inizialmente inquadrata nell'anno 1911 dagli studiosi Bourdot & Galzin nel genere Asterostromella, è stata poi ricombinata da Donk nell'attuale binomio Vararia ochroleuca. Studi molecolari collocano la specie tra la Famiglia delle Peniophoraceae Lotsy, anche se sussistono tuttora discordanze tra gli autori. 

Bibliografia
BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. 
LARSSON, E, LARSSON, K.-H. & KÕLJALG, U., 2004. High phylogenetic diversity among corticioid Homobasidiomycetes. Mycological Research 108 (9): 983-1002.
VOLOBUEV, S., ARZHENENKO, A., BOLSHAKOV, S., SHAKHOVA, N & SARYCHEVA, L., 2018. New data on aphyllophoroid fungi (Basidiomycota) in forest-steppe communities of the Lipetsk region, European Russia. Acta Mycologica. DOI: 10.5586/am.1112

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Umbria, Località Spello (PG); Aprile 2019; Foto e microscopia di Stefano Rocchi.
Esemplari rivenuti su legno decorticato a terra di Pino nero.
(Exsiccatum SR20190413-01)

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Sistema ifale dimitico con ife generative settate e senza GAF e ife scheletriche dicotome e a parete spessa. Osservazione in rosso Congo a 1000×.

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Gloeocistidi ventricosi a parete spessa e lunghi oltre 60 µm. Osservazione in rosso Congo a 1000×.

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Basidi cilindrici e spore ellissoidali, lisce, ialine, con lunghezza inferiore a 5 µm. Osservazione in rosso Congo a 1000×.

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