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Mycoacia uda (Fr. : Fr.) Donk 1931


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Mycoacia uda (Fr. : Fr.) Donk 1931

Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Polyporales
Famiglia Meruliaceae

Sinonimi
Hydnum udum Fr. : Fr. 1821
Sarcodontia uda (Fr. : Fr.) Nikol. 1961                  
Phlebia uda (Fr. : Fr.) Nakasone 1997

Etimologia
L'epiteto Mycoacia deriva dal greco mýces [μύκης] = fungo e dal latino ăcŭs = ago, ovvero ăcĭa = filo, per l'imenoforo aghiforme, ossia costituito da elementi sottili come un filo che in genere caratterizzano le specie appartenenti a questo genere.
L'epiteto uda deriva dal latino ūdus = umido, bagnato, per l'ambiente di crescita della specie.

Carpoforo
Fungo corticolo, resupinato, adeso e ben fissato al substrato di crescita sul quale si estende da pochi centimetri a qualche decina. Il carpoforo è costituito da un subicolo ceraceo e sottile di colore giallastro più o meno vivo, sul quale si sviluppa un imenoforo odontoide con aculei da conici ad affusolati, taluni flessuosi, comunque appuntiti, lunghi 1 o 2 mm, spesso più corti verso il margine; sono densamente fitti, ben diritti o uniformemente inclinati, talvolta saldati soprattutto alla base, lisci o leggermente forforacei all'apice; il colore è sempre giallastro con la tendenza a divenire bruno-ocraceo a maturità. Si presenta in genere con minute fibrille più o meno evidenti al margine. Il suo imenoforo a contatto con l'Idrossido di Potassio (KOH) diviene rosso vinoso scuro. Odore e sapore non significativi. 

Habitat
Vegeta principalmente su legno di latifoglia marcescente a terra. Si rinviene su legno di Faggio, Quercia, Pioppo, Frassino, Ontano. Raro su conifera, comunque rinvenuto su legno di Abete bianco. 

Microscopia
Sistema ifale monomitico con ife ialine, a parete sottile e GAF ai setti, larghe 2-4 µm circa; presenza di incrostazioni nelle ife degli aculei. Cistidioli fusoidi, ialini, lunghi 20-25 µm; basidi strettamente clavati con misura di 15-20 × 4-5 µm. Spore da ovali a leggermente ellissoidali, lisce, ialine, guttulate, 3,7-5,7 × 2,4-2,9 µm; Qm = 1,8.

Commestibilità e tossicità
Non commestibile.

Somiglianze e varietà
Tra le Corticiaceae con imenoforo odontoide e di colore giallo le specie simili sono:
Cristinia eichleri (Bres.) Nakasone la quale ha aculei tendenzialmente più grandi e spore subglobose a parete spessa;
Hyphoderma transiens (Bres.) Parmasto il quale ha aculei solo accennati e spore molto più grandi e strettamente cilindriche;
Mucronella flava Corner la quale è costituita da aculei gregari che nascono direttamente dal substrato, senza subicolo;
Odonticium flavicans (Bres.) Nakasone che ha aculei appiattito-spatulati e spore più piccole; 
Mycoaciella bispora (Stalpers) J. Erikss. & Ryvarden la quale ha il sistema ifale dimitico con ife scheletriche nel nucleo degli aculei;
Mycoacia nothofagi (G. Cunn.) Ryvarden la quale presenta nei tessuti grossi cistidi cilindrici incrostati;

Osservazioni
Corticolo diffuso in tutta Europa che ama colonizzare la parte inferiore dei legni marcescenti a terra. Presente tutto l'anno anche se il suo periodo fertile è in genere quello estivo. Un buon indizio per il suo riconoscimento è la reazione rosso vinosa scura al KOH.

Note nomenclaturali
Specie inizialmente collocata nell'anno 1821 da Fries nel genere Hydnum, è stata poi ricombinata nei vari generi Acia (1879), Mycoacia (1931), Sarcodontia (1961) e Phlebia (1997). Attualmente la maggior parte degli studiosi sembra concordare sulla segregazione del genere Mycoacia che comprende funghi flebioidi, con aculei e dalla consistenza ceracea. Microscopicamente questo genere ha caratteri in comune con il genere Phlebia, infatti alcune specie in passato appartenevano a quest'ultimo genere, compresa Phlebia uda Nakasone (1997). Attraverso studi molecolari si è dimostrato che il genere Phlebia è polifiletico e pertanto la specie in esame è tornata nel genere Mycoacia. Alcuni autori la collocano nel genere Sarcodontia, mentre per altri dovrebbe ritornare nuovamente nel genere Phlebia.

Bibliografia
BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. 
CHEN, J.J. & CUI, B.K., 2014. Phlebiporia bubalina gen. et. sp. nov. (Meruliaceae, Polyporales) from southwest China with a preliminary phylogeny based on rDNA sequences. Mycol Progress 13: 563–573. DOI 10.1007/s11557-013-0940-4.
JUSTO, A., MIETTINEN, O., FLOUDAS, D., ORTIZ-SANTANA, B., SJOKVIST E., LINDNER, D., NAKASONE, K., NIEMELA, T., LARSSON, k.-H.,
RYVARDEN, L. & HIBBETT, D., 2017. A revised family-level classification of the Polyporales (Basidiomycota). Fungal biology 121: 798 -824. British Mycological Society.

NAKASONE, K.K., 1997. Studies in Phlebia. Six species with teeth. Sydowia. 49(1): 49-79.
ZÍBAROVÁ, L., 2017. Notes on corticioid fungi of the Czech Republic. I. Phlebia acanthocystis and Phlebia bispora (Meruliaceae). Czech Mycokigy 69(1): 65–76. [data accesso 22/12/2019].

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

 

Regione Umbria, Assisi (PG); Settembre 2019; Foto e microscopia di Stefano Rocchi.
Esemplari rivenuti su legno marcescente a terra di latifoglia.
(Exsiccatum SR20190921-02)

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Reazione rosso vinoso scuro dell'imenoforo a contatto con l'Idrossido di Potassio (KOH).

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Sistema ifale monomitico con ife ialine, a parete sottile e GAF ai setti, larghe 2-4 µm circa; presenza di incrostazioni nelle ife degli aculei. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.

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Basidi strettamente clavati con misura di 15-20 × 4-5 µm. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.

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Cistidioli fusoidi, ialini, lunghi 20-25 µm. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.

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Spore da ovali a leggermente ellissoidali, lisce, ialine, guttulate, 3,7-5,7 × 2,4-2,9 µm; Qm = 1,8. Osservazione in acqua a 1000×.

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Osservazione in Melzer a 1000×.

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