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Gymnopilus stabilis (Weinm.) Kühner & Romagn. 1985


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Gymnopilus stabilis (Weinm.) Kühner & Romagn. 1985

Tassonomia
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Strophariaceae

Sinonimi
Flammula stabilis (Weinm.) P. Karst. 1879

Etimologia
Dal greco gymnòs [γυμνός] = nudo e pìleos= cappello; dal latino stabilis = che sta fermo; Con il cappello glabro.

Cappello
Di grandi dimensioni, fino a 15 cm di diametro, carnoso e consistente in ogni sua parte, cuticola finemente vellutata e tomentosa, colorazioni su toni giallo aranciati brillanti, sempre convesso, con basso umbone centrale e margine involuto, evidenti resti di velo biancastri e fioccosi decorano il margine.

Gambo
Gambo privo di anello, pieno e fibroso, cilindrico, sinuoso, allargato alla base, concolore al cappello, presenta striature arancioni.
Alla sezione si osserva gambo pieno, di colorazione giallognolo verso l'esterno e con tonalità arancio carico verso il centro.

Imenio
Imenoforo giallo dotato di lamellule e lamelle annesse, uncinate al gambo, che tendono a macchiarsi di color arancio ruggine alla sezione e al tatto, imbrunenti con l'eta per la sporata, alte con filo sottile e irregolare, abbastanza distanziate.

Carne
Soda, di consistente fibrosa, di colore giallo aranciato, odore forte pungente sgradevole, sapore amaro.

Habitat
Gregario, cespitoso, su ceppaie e alla base di tronchi, saprofita su legno di aghifoglie, tipicamente in ambiente dove si sono sviluppati degli incendi, si associa infatti spesso a Pholiota carbonaria (Fr.) Singer.

Commestibilità e Tossicità
Non commestibile.

Somiglianze e Varietà
Tra le specie del genere Gymnopilus, la più vicina è senza dubbio Gymnopilus spectabilis (Wein.: Fr.) A.H. Smith, che si differenzia per la presenza di un anello ampio e membranoso. 
Gymnopilus penetrans (Fr.) Murrill, con carne molto esigua, non cespitoso. 
Pholiota astragalina (Fr. : Fr.) Singerè più piccola ma molto simile nei colori e nel portamento. Si differenzia per avere le spore ellissoidali, lisce, non verrucose. 

Microscopia
Spore (7,0) 7,3-8,2 (8,7) × (4,3) 4,5-5,2 (5,6) µm; Q = (1,4) 1,45-1,7 (1,8); N = 20; Media = 7,8 × 4,9 µm; Qm = 1,6; ellissoidali in vista frontale, amigdaliformi in vista laterale, verrucose.
Cheilocistidi capitulati.

Osservazioni
Gymnopilus stabilis è una specie rara, della quale si contano pochi ritrovamenti in Europa, e fruttifica tipicamente su legno di aghifoglia bruciato.
Nel tempo si sono susseguiti pareri discordanti riguardo all'aspetto di questa specie e alle sue sinonimie con altre specie. Secondo Kühner & Romagnesi (1985) Gymnopilus stabilis è caratterizzato come una specie robusta, con velo abbondante che forma un rivestimento biancastro su pileo, con anello sul gambo presto evanescente, specie vicina a Gymnopilus penetransLudwig (2000, 2001) lo indica con spore solo approssimativamente verrucose, le sue conclusioni si basano su un solo ritrovamento.
Orton (1993) e Keller & Moser (2001) lo menzionano indicandolo come una specie rara. Secondo Holec (2005) vista la grande variabilità anche all’interno delle stesse specie appartententi al genere Gymnopilus, è invece riconducibile ad una variante ecologica di Gymnopilus penetrans, con portamento molto robusto e importanti resti di velo, e asserisce di aver incontrato giovani fruttificazioni di Gymnopilus penetrans ricoperti da uno spesso strato di velo bianco grigiastro, tomentoso, aracnoideo.
Nella nostra raccolta abbiamo riscontrato portamento molto massiccio, maggiore di 15 cm di diametro, odore forte e pungente, rispetto a quello molto leggero ed erbaceo di Gymnopilus penetrans, la presenza costante di velo bianco, argentato, portamento cespitoso.
Sicuramente sono auspicabili studi a livello molecolare, per definire meglio la posizione e la validità di questa specie, o la sua sinonimia con altre specie vicine.

Bibliografia
HOLEC, J., 2005. The genus Gymnopilus.(Fungi, Agaricales) in the Czech Republic with respect to collections from other European countries. Acta Musei Nationalis Pragae, Series B, Historia Naturalis, 61 (1–2): 1–52.
KELLER, G. & Moser, M.M., 2001. Die Cortinariaceae Österreichs. Catalogus Florae Austriae, III. Teil, Pilze, Heft 2, Agaricales: Cortinariaceae. In: Biosystematics and ecology series 19: 1–220, Wien: Ed. Austrian Academy of Science.
KÜHNER, R. & ROMAGNESI, H., 1985. Gymnopilus stabilis (Weinm.) Kühner & Romagn.1985. Documents Mycologiques 16 (61): 16.
LUDWIG, E., 2000. Pilzkompendium, Abbildungen 1: 1-192. Eching: Ed. IHW-Verlag.
LUDWIG, E., 2001. Pilzkompendium, Beschreibungen 1: 1-758. Eching: Ed. Fungicon-Verlag.
ORTON, P.D., 1993. Gymnopilus. In: WATLING, R. & GREGORY, N.M., British fungus flora. Agarics and Boleti 6: 58–72. Edinburgh: Ed. Royal Botanic Gardens Edinburgh.

Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti e Tomaso Lezzi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT.

Regione Umbria; Novembre 2014; Foto macroscopia di Giovanni Galeotti; microscopia di Tomaso lezzi.
(Exsiccatum TL141207-01 = GG141207-01)

Alla base del tronco di un (Pino), che aveva subito un'evidente incendio, in compagnia di Pholiota carbonaria (Fr.) 

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Spore (7,0) 7,3-8,2 (8,7) × (4,3) 4,5-5,2 (5,6) µm; Q = (1,4) 1,45-1,7 (1,8); N = 20; Media = 7,8 × 4,9 µm; Qm = 1,6; ellissoidali in vista frontale, amigdaliformi in vista laterale, verrucose. Osservazione a 400× in L4.

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Osservazione a 1000× in L4.

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Cheilocistidi capitulati. Osservazione a 400× in L4.

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Osservazione a 1000× in L4.

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