Introduzione alla Sistematica e Tassonomia
Prima parte: dalle Divisioni alle Classi
(testi curati da Mauro Cittadini e C.S.M. di A.M.I.N.T., pagine Web e disegni di Giovanni Dose, revisione bozze Tomaso Lezzi)

Introduzione
Questa trattazione, elaborata dal CSM di AMINT, si pone come scopo quello di fornire una guida semplice e di facile lettura per tutti quegli appassionati di Micologia che vogliano approfondire le loro conoscenze nei campi proposti. Nella stesura si è tenuto conto della letteratura aggiornata in campo micologico senza però scendere nelle tematiche introdotte dalla recente ricerca genetica nel campo dei funghi, questo allo scopo di rendere questo lavoro fruibile e consultabile da tutti gli appassionati.
I gruppi che verranno trattati in maniera più approfondita sono quelli che riguardano i macromiceti, essenzialmente Basidiomiceti ed Ascomiceti all'interno dei quali troviamo tutti quei funghi che normalmente incontriamo e “vediamo” negli habitat che siamo soliti frequentare.
I nomi scientifici delle piante e dei funghi vengono attribuiti secondo le norme stabilite dal Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica (ICBN) che viene aggiornato ogni quattro anni.
L’attuale sistema di nomenclatura si basa sul metodo binomiale, ideato nel XVIII secolo dal famoso naturalista svedese Carl von Linné (italianizzato in Linneo) che nella sua opera “Systema Naturae” descriveva e classificava le piante. Persoon e Fries estesero il metodo ai funghi.
Secondo tale metodo, ogni organismo vivente è identificato da un doppio nome (nome scientifico) in lingua latina (adottata come lingua internazionale), di cui il primo (nome generico) relativo al taxon Genere ed il secondo (epiteto specifico) relativo al taxon specie.
La combinazione di nome generico ed epiteto specifico forma il nome della specie (nome scientifico) che è sempre scritto in corsivo e con l’iniziale del nome del Genere in maiuscolo (Boletus edulis).
Nei libri spesso si legge: Genere=Boletus, specie=edulis, ciò è un errore; la forma corretta è: Genere=Boletus, specie=Boletus edulis. Il nome così composto va, poi, seguito dal nome dell’autore che per primo ha descritto la specie ed eventualmente dall’anno della pubblicazione; quando l’autore è molto noto il nome può essere abbreviato (Fr. per Fries; L. per Linneo).
Quando ci riferiamo ad un Genere, si usa la formula “Genere spp.”; ad esempio: Boletus spp. (per qualsiasi specie del genere Boletus); Morchella spp. (per qualsiasi specie del genere Morchella).
La formula “Genere sp.”, invece, si usa quando dobbiamo ancora identificare la specie; se troviamo un Porcino, sappiamo che esso appartiene al genere Boletus ma non sappiamo ancora a quale specie, scriveremo Boletus sp.

Il rango sul quale sono basate le classificazioni di tutti gli esseri viventi è la “Specie”, essa è definita come “un insieme di individui fertili tra di loro e capaci di generare discendenti fertili”.
Per quanto riguarda il Regno dei funghi, non essendo possibile verificare il requisito della interfertilità, se non attraverso lunghe e difficoltose ricerche che non sempre forniscono elementi sicuri, la “Specie” classicamente è definita come “un insieme di individui con determinati caratteri morfologici – macroscopici o microscopici – uguali”.



Gli Esseri Viventi
Un tempo gli "Esseri Viventi" venivano distinti in due Regni: il Regno "Vegetale" e il Regno "Animale".
I primi erano rappresentati da organismi fissi sul terreno, in grado di compiere la fotosintesi e da altri organismi unicellulari come batteri, alghe e funghi. Degli animali facevano parte organismi capaci di movimento ed a questi venivano associati anche i Protozoi.
Nel 1735 Carlo Linneo con la pubblicazione di "Systema naturae", manteneva la struttura a due Regni e proponeva una suddivisione in categorie (Regno, Classe, Ordine, Famiglia, Genere e Specie).
Con lo sviluppo delle conoscenze biologiche diventava sempre più evidente la necessità di una più articolata suddivisione. Nel 1866 Haeckel, proponeva un terzo Regno di organismi monocellulari rappresentato dai Protisti.
I Regni diventavano quattro nel 1938 con Copeland che aggiungeva il Regno dei Bacteria, mentre nello stesso anno Chatton riteneva si potessero raggruppare gli organismi viventi in due macrodivisioni: i Procarioti e gli Eucarioti.
Whittaker nel 1959 proponeva una suddivisione in 5 Regni. Questo sistema, anche se non privo di difetti, ha incontrato una larga diffusione sia tra gli specialisti che nei testi scolastici.
I criteri principali su cui si basa la classificazione di Whittaker sono:
  • Tipo di cellula (cellula procariotica o eucariotica).
  • Tipo di organizzazione cellulare (isolata, unicellulare a colonia o pluricellulare).
  • Tipo di nutrizione.
    In base a questi criteri (ma non solo), le specie viventi sono suddivise in 5 Regni:
    1. Monera, comprendente i procarioti, ossia archeobatteri, batteri e cianobatteri (alghe azzurre).
    2. Protista, comprendente organismi eucarioti unicellulari.
    3. Plantae, comprendente organismi eucarioti pluricellulari autotrofi che si nutrono per mezzo della fotosintesi.
    4. Animalia, comprendente organismi eucarioti pluricellulari eterotrofi che si nutrono introducendo sostanze alimentari in un tubo digerente in cui avviene la loro demolizione e digestione (ingestione).
    5. Fungi, comprendente organismi eucarioti pluricellulari eterotrofi che si nutrono per assorbimento (ossia mediante il passaggio diretto delle sostanze attraverso la membrana cellulare).

    Schema della Sistematica del Regno Fungi
    La seguente tabella si propone di schematizzare la gerarchia della sistematica dei funghi.
    Nella prima colonna troviamo le categorie in cui è organizzato il regno dei Funghi. Il termine taxon (plurale taxa) si utilizza per descrivere una qualsiasi di queste suddivisioni.
    Nella seconda colonna troviamo le desinenze da usare in ciascuna di queste suddivisioni. Dal Regno alla Sottotribù le desinenze sono fisse, mentre dal genere alla forma le desinenze sono variabili e seguono le regole della concordanza della grammatica latina.
    Nella terza colonna abbiamo un esempio di percorso completo di nomenclatura riferito ad uno dei funghi più conosciuti ed apprezzati: il Boletus edulis.

    Se percorriamo la prima colonna in verticale incontriamo il Regno Fungi, che comprende tutte le altre suddivisioni ed è organizzato in Divisioni. Ciascuna Divisione è organizzata in Classi, e così via continuando con Ordine, Famiglia, Tribù, Genere, Sezione, specie, varietà e forma.

    Bisogna pensare che Linneo aveva riunito tutti i funghi lamellati nel Genere Agaricus e che il loro numero totale era limitato, mentre oggi siamo arrivati a classificarne diverse migliaia.
    Ormai siamo lontani dal concetto più antico di classificazione intesa come enumerazione, oggi il concetto alla base della classificazione è quello di riconoscere le affinità e i legami presenti tra le varie specie. Nella ricerca di queste relazioni è diventato necessario utilizzare un sistema più complesso di suddivisioni e da qui è nata la necessità di crearne di nuove, superiori e inferiori al binomio Genere e specie.



    Commento e tabella grafica realizzata da Tomaso Lezzi CSM - AMINT


    Il Regno dei Funghi
    La "Sistematica" non è una scienza precisa ma bensì uno strumento di lavoro, utilizzato dai micologi ed appassionati che di volta in volta effettuano questo tentativo di organizzare come se creassero degli armadi con ripiani, cassetti, cassettini e divisori che poco hanno a che vedere con "l'ordine naturale"

    Per quanto riguarda il Regno dei Funghi, tema di questo lavoro, una delle grosse differenze che si sono venute a creare nei confronti delle suddivisioni adottate deriva da "Ainsworth & Bisby's Dictionary of the Fungi", di Hawksworth, Kirk, Sutton e Pegler, pubblicato nel 1995 lavoro ripreso da A. Rambelli, M. Pasqualetti in: "Nuovi fondamenti di Micologia".
    Dato comunque per assodato che all'epoca il concetto di un regno FUNGHI autonomo era già stato assimilato e condiviso dall'intera comunità scientifica internazionale, la novità grossa consisteva nella "estrazione" dei Myxomycetes dai Funghi verso Protista (Protozoi) e la creazione di un gruppo "fittizio", esterno per i funghi così detti "mitosporici" ovvero quegli organismi fungini dei quali si conosce, al momento, solo la fase di riproduzione asessuata (fase anamorfica) e non quella sessuata (fase teleomorfica).

    A questo punto il primo gradino in discesa diventa piuttosto sgombro, quindi la "Divisione" non serve più per discriminare tra

    Eumycota (i veri funghi!)
    Myxomycota (i mixo di cui sopra) e
    Deuteromycota (i funghi precedentemente inseriti in questo gruppo o hanno trovato collocazione nelle altre divisioni (i vecchi "veri funghi") o sono "appoggiati" in un gruppo fittizio in attesa di analisi, ovvero


    Fatto questo, ciò che rimane sono le quattro divisioni "classiche" (ma le cose si stanno ulteriormente complicando!) ovvero:

    Per lo scopo divulgativo del nostro elaborato ci potremmo limitare alla trattazione delle prime due divisioni (Basidiomycota e Ascomycota), ma inseriamo per completezza alcune nozioni anche riguardo alle rimanenti due (Chytridiomycota e Zygomycota).

    Inoltre, per curiosità, aggiungiamo qualche notizia su ciò che non viene più inquadrato nei "Funghi" e ciò che lo è... solo per metà: i Licheni!


    Funghi Mitosporici
    Definiti in passato Deuteromycotina o Fungi Imperfecti, come accennato in "Regno dei funghi", sono funghi così detti "mitosporici" quegli organismi fungini dei quali al momento non si conosce la fase di riproduzione sessuata (teleomorfica) ma solo quella asessuata o imperfetta (anamorfica).
    La visione aggiornata di questa "divisione" è che si tratti di un raggruppamento artificiale, non più accettato tassonomicamente poichè polifiletico e, pertanto, creato per comodità col fine di raggruppare tutti gli stadi anamorfici dei funghi di cui non si conosceva lo stadio sessuale.

    Per fare un esempio concreto parliamo di:
    Beauveria bassiana (Bals.-Criv.) Vuill., come descritto nell'articolo: "Huang, Bo, Chun-ru Li, Zhen-gang Li, Mei-zhen Fan & Zeng-zhi Li. Molecular identification of the teleomorph of Beauveria bassiana. Mycotaxon 81: 229-236. 2002" inizialmente ritenuto "fungo mitosporico" (quindi senza fase sessuale) ha infine trovato spiegazione del suo ciclo biologico arrivando alla definizione del teleomorfo in Cordyceps bassiana Li, Li, Huang & Fan. Questo a dimostrazione dell'assoluta artificialità del gruppo con dati in continua evoluzione.

    La specie è stata così intitolata in onore dell’Entomologo italiano Agostino Bassi che la scoprì nel 1835 studiando la malattia che procurava ai bachi da seta.

    Beauveria bassiana è un fungo mitosporico con enorme diffusione e sviluppo nei terreni dell’intero pianeta. E’ un accertato e conosciuto “entomopatogeno” comportandosi da parassita nei confronti degli insetti quali Termiti, Cavallette, Zanzare e molti altri.
    Quando le spore del fungo entrano in contatto con il corpo di un insetto, germinano, penetrano e si sviluppano all'interno, sino alla morte dell’ospite.
    In seguito una muffa bianca si sviluppa sui resti e produce le nuove spore.
    Beauveria bassiana non crea problemi per gli esseri umani o altri animali ed è considerato un sicuro ed efficace insetticida biologico. Le spore vengono diffuse nelle zone con problemi di infestazione da insetti e sembra abbiano dato discreti risultati nel controllo delle zanzare portatrici di malaria.
    Questo grande gruppo comprende oltre 17000 specie di funghi patogeni delle piante e degli animali, compreso l'uomo.

    Beauveria bassiana (Bals.-Criv.) Vuill., fruttificazione su Ortottero
    (foto Mauro Cittadini)

    A.M.I.N.T. - Associazione Micologica Italiana Naturalistica Telematica