
dappertutto
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Ergo, da tutta questa interessante disamina tossicologica devo dedurre che quel fungo fotografato è Clytocibe nebularis?
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Intanto grazie.
Ho lavorato un po' l'immagine: forse il colore è leggermente alterato ma adesso si possono apprezzare le lamelle. Il profumo era senz'altro gradevole, non saprei dire se di farina (avrei detto...di fungo, ma la mia memoria olfattiva non è da sommellier
)
Comunque non ho raccolto; ne solo staccato uno per la foto.
Alessandro
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Questi sarei tentato di dire Coprinus, solinghi, forse picaceus;
Questi altri sono della zona dell'Orrido di Chianocco (il versante di fronte a quello del primo rinvenimento, praticamente alla stessa altezza), dove cresce insolitamente il leccio (quello della macchia mediterranea); il "locale" che era con me mi ha detto che sono mangerecci (non si distingue bene nella foto, ma hanno le lamelle)
Grazie Alessandro
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Metto una foto migliore della larva.
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Grazie Dan per la conferma. Anch'io l'ho classificato così, anche per dove è stato trovato (peraltro a vedersi è tale e quale alla foto che c'è sul manuale del Pollini... è una larva di tipo melolontoide, però non ho guardato come era il "diagnostico" taglio anale
).
Dà un'occhiata p.f. al nuovo post che ho titolato "Il terzo bruco"
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Dentro un tiglio ne sono stati tirati fuori 14 di questi big...se tanto mi dà tanto da grandi avranno una mole discretamente impressionante (si potrebbe allevare, ma per diventare adulto ci potrebbe mettere ancora un anno o due!)
Alessandro
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E' arrivato un finanziamento del Ministero per un progetto di studio e lotta coordinato dal CRA-FSO di Sanremo (valore € 380.000, sembrano tanti ma in realtà sono pochi per tutte le implicazioni di censimento, monitoraggio, ricerca sulla biologia di RPW, diagnosi precoce e prove di lotta).
Per intanto qualche tecnica e protocollo di intervento è stato messo a punto.
Si va da trattamenti in chioma con insetticidi di copertura (grazie a un recente Decreto di Lotta Obbligatoria sono stati autorizzati alcuni principi attivi, al momento per soli 120 gg.) all'endoterapia, sempre con insetticidi ma sistemici, che in ambiente urbano non ha praticamente impatto ambientale
così gli Spagnoli
le mani sono di un agronomo italiano che è probabilmente quello più competente in tale tecnica
questo è un sistema americano ad alta pressione a singoli impulsi (la Ditta che fa dimostrazione è italiana)
se si prende in tempo si può tentare di risanare con dendrochirugia e disinfezione
a) pianta infestata a novembre 2007
la stessa a metà marzo 2008
un mese dopo
per il monitoraggio sono utili le trappole innescate col feromone di aggregazione e un attrattivo olfattivo-alimentare (sarebbe meglio semi-interrarle, ma nel pubblico non è possibile)
In Spagna hanno effettuato prove di lotta in semi-campo con nematodi entomopatogeni con risultati molto incoraggianti (si usano allo stesso modo degli insetticidi in chioma). Il Direttore del Centro Studi Palme di Sanremo ha sperimentato un metodo di monitoraggio in ricognizione aerea di piante in stress mediante fotografia IF (sapremo presto se potrà essere utile nel timing diagnostico, diversamente se la palma è molto infestata collassa e bisogna abbatterla in sicurezza e cipparla per non fare scappare punteruoli).
Ciao a tutti
Alessandro
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Quando ho veduto le tue foto delle galle di fillossera, ho pensato: "Sarà un incontro occasionale o non starà mica per caso ridiffondendosi?"
Credo infatti la fillossera sia il parassita animale più stratificato nella memoria contadina e popolare, considerato l'elevato potere distruttivo in particolare delle forme radicicole. Come si sa nel corso degli ultime decenni dell'ottocento fu trovato rimedio nell'innestare la vite europea (le cui foglie sono resistenti alle gallecole fogliari) su piede di vite americana, molto più resistente alle forme radicicole dell'afide, perchè coevoluta assieme a tale parassita.
Comunque Viteus vitifoliae (è l'attuale denominazione) è tutt'oggi organismo c.d. da quarantena, inserito in una lista tenuta aggiornata da un ente europeo, che si chiama EPPO, che vigila sulla introduzione e diffusione di nuovi pests; in effetti, purtroppo, sono ormai alcuni anni che si registra la comparsa delle gallecole su foglie di alcuni vitigni europei
Comunque la fillossera l'ho trovata anch'io pochi giorni fa, così ho pensato di aggiungere alle tue ottime foto ciò che c'è dentro le galle, ossia le uova e le forme giovanili
Siccome non è che sia propriamente un gran bel vedere, ci aggiungo questo Bombylius fulvescens che si trovava nei pressi.
Ciao
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Volevo chiederti qualche precizione suoi tuoi scatti (sempre interessanti) sulla tignola fasciata delle derrate. C'è sia la larva che l'adulto: le hai per caso allevate tu, oppure hai fatto le foto in tempi successivi, o infine hai trovato tutti e due gli stadi contemporaneamente?
Grazie
Alessandro
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Bella foto, la cosa interessante è che il predatore ha attaccato una preda in un momento vulnerabile, appena dopo la muta (si vedono le spoglie dello stadio precedente). Anche se credo che i ragnetti rossi abbiamo ben poco da scappare...
Ciao!
Non credo che le esuvie appartengano al r. rosso predato che è un adulto ormai: mettendo l'intera immagine si capisce meglio (come si vede ce ne sono molte altre, penso che la predazione sia avvenuta casualmente in quel posto; i pallini rossi sono uova di ragnetto)
ne aggiungo un'altra dove si vedono un adulto e neanidi;
quello sulla sinistra a forma di goccia invece è sicuramente un fitoseide, ottimo predatore di il r. rosso.
Ciao
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Ciao, Franco, e grazie!
Nome solenne per un esseruccio così minuscolo
Però, ci potrebbe stare quel nome, considerato che quantomeno il Trombidide più comune, che si chiama Allothrombium fuliginosum, fuor di metafora è in grado di "trombare" afidi e cocciniglie, e dunque in entomologia/zoologia agraria sta nella colonna dei "buoni". Io sulle foglie di piante (mi pare una oxalis spontanea) del mio terrazzo, di ragnino piccolissimo e predatore di acari (quelli dannosi alle piante) mi capitò di fotografare questo mentre addentava un ragnetto rosso comune (per l'identificazione qui ci vorrebbe veramente uno specialista):
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Il proposito era di fare una bella passeggiata e vedere se ci fosse qualche fungo da fotografare, ma ahimé come è cambiata la montagna! Ho trovato subito un nugolo di mosche che ha preso possesso della mia 'aura' e non l'ha più abbandonata, e poi tante A. muscaria, così ho fotografato questa per via dell'insettino che non ho voglia di andare a cercare come si chiama (si confida sempre in qualche anima buona)...
A proposito di insetti, ad ogni mio passo saltavano cavallette: e allora fotografiamo le cavallette.
Questa ha insistito perchè le facessi un primo piano...sosteneva che era una diva dello schermo, con nome d'arte Fusca (Arcyptera fusca)...
...poco dopo però l'ho vista così...sarà anche stata una star del cinema, ma mi è venuto qualche dubbio sul genere di pellicole che gira...
Questa invece se ne stava in disparte e accorta, ma in certe zone del Piemonte è emergenza a causa loro...ed io non avevo le faraone al seguito (Calliptamus italicus italicus, femmina)...
...be', qualche fungo in verità l'ho trovato (una colombina mangereccia?)...
...questi altri che crescevano su una ceppaia non li conosco proprio...
...ma sì, facciamo anche un mezzo close-up (visto che sono in un forum micologico, pazienza la classificazione che ci sono gli esperti, ma almeno le foto bisogna metterle)...
Cambio ambiente, ritorno sul prativo, ai margini del bosco, ed ecco che ne incontro una bella verde e mansueta...dato che a me piace il canto sono stato con lei (anzi, lui, forse un bass-baritone dalla stazza) un bel po'...niente...Ma perchè non canti, visto che sei la Tettigonia cantans? le chiedo alla fine. Mi ha risposto che senza orchesta, o almeno un buon pianista, non si esibisce!
Così ho deciso di andarme, ma sulla strada del ritorno ho incontrato ancora codesto giovanotto o giovanotta, per il vero un po' balbuziente: infatti quando le ho chiesto il nome mi ha risposto Staurodeus sca sca scalaris scalaris
Strano mondo quello delle cavallette.
Ciao
Alessandro
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... le riconosco! Sono le foglie delle mie melanzane!
... maledetti Colorado beetles!
FG
Eh già, fino a metà dell'ottocento vivacchiava inoffensiva su solanacee selvatiche nelle lande semi-desertiche ai piedi delle Montagna Rocciose. Poi sono arrivati i pionieri e hanno incominciato a coltivare patate...slurp, slurp
. E poco dopo ecco che con l'avvento delle navi a vapore c'è stata una forte accelerazione alla diffusione di parassiti e funghi patogeni.
Da noi, esattamente in Piemonte, la dorifora è arrivata dalla Francia durante l'ultima guerra a seguito dei ridislocamenti delle truppe tedesche (si sa, i tedeschi sono gran mangiatori di kartoffeln, e per essi questo crisomelide non poteva che essere chiamato: Kartoffelkafer!).
Ciao
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Argidi della rosa. Mi mancano le larvette ma conto di riprenderle tra alcuni giorni, tempo che si schiudano le uova: so infatti dove ritrovarle, sono al mio circolo di tennis, e penso porprio che nessuno farà alcunché contro di loro.
1) adulto di Arge pagana (le esuvie degli afidi sono extra)
2) femmina mentre ovidepone (inizio)
3) la stessa dopo un paio d'ore
5) ovatura di Arge ochropus (rosae) (a lisca di pesce, ormai vuota)
6) ovatura di Arge pagana, si differenzia perchè è su fila unica (ripresa successivamente a casa...per lavorazione; l'afide, vivo, è in omaggio)
7) stessa ovatura fotografata artigianalmente attraverso uno stereomicroscopio 20x
8) come sopra ma aperta (si vedono abbastanza bene le uova)
Se poi qualche gentile visitatore sapesse battezzarmi questo bel ragnetto in tinta con la lavanda ringrazio fin d'ora
Ciao
Alessandro
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Esiste anche una terza che può interessare occasionalmente la barbabietola ed è la Cassida nebulosa.
Ciao, Franco.
Manuale del Pollini pg 1167? Comunque un ottimo testo, di sicuro riferimento.
Della C. nebulosa non ho trovato foto di larve, almeno per avere un'idea del colore (sul Pollini nulla vien detto in proposito).
Mi sono accorto solo adesso delle foto successive, in particolare la 3/5: sembra corrispondere appieno alla pupa di C. nobilis; trascrivo, sempre dal Pollini: "Pupa caratterizzata da un'ampia espansione protoracica arrotondata con margine dentellato, fornita di una coppia di denti frontali, alla quale si affiancano altre due coppie di denti seghettati lunghi i doppio".
Ciao
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Ne aggiungo un'altra, giusto per compagnia:
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Insetti incontrati nel mio giardino e dintorni, visti con una particolare attenzione per la dannosità ma anche per l'ausiliarietà. Le foto provengono da una piccola digitale, però alcune non sfigurano troppo con le belle immagine che vedo su questo forum.
Afide dell'oleandro, Aphis nerii, con visibile emissione di gocce di melata dai sifoni
Afidi di specie non determinata su arancio amaro, ampiamente parassitizzati (probabilmente da imenotteri del gen Aphidius): le mummie sono a gambe all'aria, svuotate dal di dentro e in alcune è visibile il foro di uscita del parassitoide; nelle vicinanze due larve di coccinellide gen. Scymnus in cerca di superstiti da predare
cetonia dorata e una coppia di cetoniette nere in un bocciolo di rosa (Cetonia aurata, Oxythyrea funesta)
larvette di tentredine nera delle rose, Cladius pectinicornis
la crisomela americana, Chrysolina americana, su una infiorescenza di lavanda
una lacnea a sei punti, Lachnaea sex-punctata
un sirfide, forse Syrphus ribesii, la cui larva preda diversi parassiti delle piante
un altro sirfide, gen. Helophilus la cui larva vive in ambienti umidi
una propilea 14 punti, Propylaea 14-punctata
e per concludere la classica coccinella a sette punti, Coccinella septempunctata
Ciao
Alessandro
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Foto 1/5
Sulla barbabietola ne sono segnalate un paio, entrambe con larve verdognole: Cassida nobilis LINNAEUS, Cassida vittata VILLERS. Sono specie specie dannose per questa coltura in quanto le larve compiono erosioni internervali rispettando in un primo tempo l'epidermide della pg superiore della foglia.
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Foto 1/4
Io sarei per Blaps mucronata
Ciao
Un paio di funghi novembrini della Val Susa
in Foto dei funghi da determinare Anno 2009
Inviato
...meno male, incominciavo a sentirmi un po' come il manzoniano vaso di coccio in mezzo ai vasi diferro
Ciao Alessandro