Appunti di morfologia botanica
(testi curati da Giuliano Salvai, pagine Web di Giovanni Dose, disegni di Maria Tulli e Giovanni Dose)
La Radice

La radice è la parte del cormo che deriva dallo sviluppo del polo radicale dell'embrione e cresce normalmente in direzione inversa a quella del caule, introducendosi e radicandosi profondamente nel substrato.
La forma, la struttura e le dimensioni sono in stretto rapporto con le sue funzioni e variano in relazione all'ambiente in cui la radice si sviluppa, si hanno così diversi tipi di radice:

  • Primarie o principali sono le prime radici che si sviluppano dal seme.
  • Di secondo, terzo…ecc. ordine, sono quelle che si originano dalla ramificazione della radice primaria



  • Funzioni della radice

  • Assorbimento: di acqua e sali minerali in essa disciolti assicurando un continuo approvvigionamento idrico necessario alla crescita e sopravvivenza della pianta.
  • Ancoraggio: sostiene e mantiene la pianta attaccata al terreno
  • Riserva : è il principale organo di riserva della pianta in quanto è formata soprattutto da parenchime di riserva
  • Produzione di ormoni





  • Composizione della radice
    Le radici sono composte da tre tipi di tessuto:
  • l'epidermide, che è lo strato più esterno, che presenta una zona apicale liscia e glabra rivestita da una sottile guaina protettiva detta pileoriza o cuffia che con l'accrescimento della radice si sfalda e libera una sostanza lubrificante che favorisce la sua penetrazione nel terreno.
    Al disotto ed internamente alla cuffia si trova l'apice radicale che è costituito da cellule meristematiche, capaci cioè di moltiplicarsi ed originare tutti i tessuti dell'organo, immediatamente sotto l'apice si trova una zona glabra formata da cellule in via di differenziazione che perdendo le caratteristiche di cellule meristematiche si differenziano in quelle dei tessuti adulti, è detta zona di differenziazione o zona liscia.
    Alla zona liscia segue una provvista di peli radicali alla quale si dà perciò il nome di zona pilifera o di assorbimento.
    Il colletto, infine, è situato all'estremità opposta dell'apice radicale e forma la porzione che unisce fusto e radice.
  • la corteccia, che si trova al di sotto dell'epidermide, dove avviene la diffusione delle sostanze assorbite che possono così raggiungere i vasi
  • il cilindro vascolare, che costituisce il cuore della radice, dove sono localizzati i vasi (xilema e floema) per il trasporto delle sostanze lungo il corpo della pianta.
  • la cuffia o caliptra, struttura molto importante, formata da cellule particolari gelatinose che con la loro lubrificazione e continua rinnovazione permettono la penetrazione anche in terreni molto compatti e rocciosi.


    Tipi di radice
    Le radici si possono suddividere in tre gruppi, nell'ambito dei quali ci possono essere forme diverse:

  • Radici a fittone: costituite da una radice diritta più importante e radici secondarie laterali ramificate in radichette.
  • Radici fascicolate: costituite da un insieme di radici suddivise in fasci, che si dirama dal colletto. La maggior parte delle Graminacee ha radici fascicolate.
  • Radici avventizie: costituite da una radice diritta più importante e radici secondarie laterali ramificate in radichette.




    Altre forme di radice possono essere:
  • Ipogee, acquatiche e aeree se si sviluppano sotto terra, nell’acqua o fuori del terreno.
  • Accessorie: che originano in punti determinati del caule, come ad esempio in corrispondenza dei nodi.
  • Allorriziche (sin. = radici a fittone): tipiche delle Dicotiledoni. Si originano dall'embrione nel quale l'apice del fusto e la radichetta sono in posizione opposta, e la radice primaria ha uno sviluppo preponderante
  • Omorriziche o radici fascicolate o radici affastellate: tipiche delle Monocotiledoni, derivano dall'embrione munito da una radichetta posta lateralmente che cessa presto di vivere e viene sostituita dalle radici tutte della stessa grandezza che si originano dalla parte basale del fusto
  • Aggrappanti: particolari radici accessorie che si sviluppano dal lato del fusto a contatto di un sostegno, ad esempio nell' Edera.
  • Avventizie:radici che originano dal fusto o dalle foglie e che si formano in seguito a fenomeni traumatici quali ferite o distacco di una porzione della pianta madre.
  • Colonnari o fulcranti: particolari radici aeree, che si ingrossano e si irrobustiscono come delle colonne assumendo anche una funzione di sostegno.
  • Tuberiformi ricche di sostanze di riserva, ingrossate tipo tubero
  • Tuberizzate o tuberose: radici ingrossate tipo tubero poste solo in alcune parti della radice stessa
  • Fibrose sono filiformi e non ramificate
  • Ramificate quando la radice principale si ramifica subito in un certo numero di radici secondarie di dimensioni più o meno uguali
  • Pneumatofori sono radici modificate che con un geotropismo negativo, si innalzano dal terreno verticalmente con la funzione di aerazione di alcune piante che vivono in acqua.
  • Austeri sono radici con le quali le piante parassite succhiano la linfa delle piante ospiti.



    A.M.I.N.T. - Associazione Micologica Italiana Naturalistica Telematica