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Dan73

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Messaggi pubblicati da Dan73

  1. Ordine: Coleotteri

     

    Sottordine: Polyphaga

     

    Famiglia: Buprestidae

     

    Capnodis tenebrionis (Linné, 1761)

     

    Nomi comuni: capnodio

     

    Distribuzione geografica:

    diffuso nell’Europa centrale e meridionale e nel Medio Oriente. In Italia è presente in tutte le regioni.

     

    Identificazione:

    lunghezza 15-27 mm, è un coleottero molto robusto caratterizzato da antenne corte e capo in parte infossato nel pronoto, questo è largo, grigio cenere specialmente ai lati, con delle tacche lisce nero lucido. Elitre che si restringono verso l’apice, nere opaco con rade macchiette dello stesso colore del pronoto. Zampe nere.

     

    Specie simili in Italia:

    Capnodis tenebricosa (Olivier, 1790) altrettanto comune ma specie più piccola, color bronzo, legato alle radici diverse specie di Rumex;

    Capnodis cariosa (Pallas, 1776) specie decisamente di maggiori dimensioni, fino a 4 cm di lunghezza, con colorazione simile a C.tenebrionis ma con tacche lisce del pronoto più estese, specialmente lungo la linea mediana, elitre a macchie bianche più grandi e numerose. Si sviluppa su radici di Pistacia spp. e su Schinus molle;

    Capnodis miliaris (Klug, 1829) specie più rara, localizzata al sud, molto simile alla precedente ma mediamente più grande e con le zone bianche che assumono tonalità dorate e sono decisamente più estese sia sul pronoto che sulle elitre. Si sviluppa su grossi tronchi e radici di pioppi e salici.

     

    Fenologia e ciclo biologico:

    gli adulti compaiono in estate e frequentano i frutteti nutrendosi di foglie e germogli, dopo l’accoppiamento le femmine depongono sul terreno, in prossimità di piante deperite. Dalle uova sgusciano le larve che sono apode e si dirigono verso la radice, penetrandovi, qui, dopo un periodo nel quale si nutrono dei tessuti subcorticali, penetrano all’interno scavando grosse gallerie (le larve sono lunghe 5-6 cm) arrecando seri danni all’apparato radicale così che la pianta dissecca e muore in breve tempo. Raggiunta la maturità le larve preparano una cella dove avviene l’impupamento e la ninfosi.

    Le larve xilofaghe (si nutrono di legno) si possono sviluppare su molte piante, principalmente appartenenti al genere Prunus coltivate (pesco, albicocco, ciliegio, mandorlo) e spontanee ma anche su Pyrus, Malus, Mespilus, Eriobotrya, Cydonia, Crataegus e Cotoneaster.

     

    Scheda creata da Daniele Sechi per Amint

     

    Capnodis tenebrionis (Linné, 1761)

    Foto di Daniele Sechi

    post-3051-1157731438.jpg

  2. Ordine: Coleotteri

     

    Sottordine: Polyphaga

     

    Famiglia: Chrysomelidae

     

    Chrysomela (Chrysomela) populi Linné, 1758

    Sinonimi Melasoma populi (Linné, 1758)

     

    Nomi comuni: crisomela del pioppo

     

    Distribuzione geografica:

    è comune e diffusa in tutta Italia, isole comprese.

     

    Identificazione:

    è uno dei più grandi crisomelidi italiani, il corpo misura 10-12 mm di lunghezza, elitre rosso vivo, capo, pronoto, zampe e antenne nero lucido. Si distingue da specie simili per la presenza di una piccola tacca nera all’apice elitrale.

     

    Specie simili in Italia::

    Chrysomela (Chrysomela ) tremulae : specie più piccola che ha le stesse abitudini alimentari. Chrysolina (Melasomoptera) grossa: (Fabricius, 1792), stessa colorazione, stessa taglia ma si trova sulle mente come la Chrysolina (Erythrochrysa) polita : (Linné, 1758) che però è nettamente più piccola.

     

    Fenologia e ciclo biologico:

    come tutti i crisomelidi è un coleottero essenzialmente fitofago nei diversi stadi di sviluppo. Vive a spese dei pioppi, ma può incontrarsi anche sui salici. Compie due o tre generazioni all’anno a seconda della latidudine e dell’andamento stagionale e si può rinvenire quindi dalla primavera all’autunno. All’approssimarsi dell’inverno, gli adulti dell’ultima generazione cercano dei ripari (sassi, lettiere, muretti) entro cui svernare (attraversano il periodo freddo in uno stato di inattività) per riprendere il normale ciclo nella primavera successiva in corrispondenza del germogliamento delle piante nutrici. Può compiere seri danni alle piante (soprattutto se giovani) quando presente in popolazioni numerose. Infatti le femmine possono deporre centinaia di uova, di solito a gruppetti sotto le foglie; le larve sono campodeiformi (dal genere “Campodea”, dipluri utilizzati come modello per dar nome a questo tipo di larve), sono cioè mobili per la presenza di 3 paia di zampe, non hanno pseudozampe e sono allungate (vagamente simili a quelle delle coccinelle, che però sono predatrici) e si sviluppano erodendo le foglie, solitamente preservando le nervature principali. Arrivate a maturità le larve ninfosano (diventano ninfe o pupe, uno stadio immobile corrispondente alle crisalidi dei lepidotteri) per completare poi la metamorfosi diventando adulti.

     

    Scheda creata da Daniele Sechi per Amint

     

    Chrysomela (Chrysomela) populi Linné, 1758

    Foto di loriscola

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  3. Ordine: Coleotteri

     

    Sottordine: Polyphaga

     

    Famiglia: Cerambycidae

     

    Aegosoma scabricorne (Scopoli, 1763)

     

    Nomi comuni:

     

    Distribuzione geografica:

    diffuso nell’Europa centrale e meridionale e nel Medio Oriente. In Italia è presente in tutte le regioni.

     

    Identificazione:

    è un coleottero cerambicide, famiglia caratterizzata dalla presenza di lunghissime antenne, specialmente nei maschi. Per tale caratteristica infatti i cerambicidi son anche detti longicorni.

    E’ un insetto bruno, lungo 3-5 cm, pronoto sempre più stretto delle elitre, sostanzialmente liscio con angoli anteriori smussati e con due spine agli angoli posteriori; elitre costolate e spiccato dimorfismo sessuale: maschi con antenne rossicce lunghe quanto il corpo, robuste e provviste di denti al lato interno e femmine con antenne più corte e ovopositore rigido sempre sporgente circa 1 cm oltre le elitre (normalmente quest’organo nei coleotteri è interno).

     

    Specie simili in Italia:

    Ergates faber (Linné, 1761) con elitre appena percettibilmente costolate, pronoto rettangolare, largo almeno quanto le elitre, senza spine agli angoli, rugoso nelle femmine; specie legata alle conifere (specialmente pini);

    Prinobius myardi Mulsant, 1842 con antenne anche nei maschi che raggiungono al massimo i 2/3 del corpo, pronoto quadrato con piccoli dentelli ai margini laterali con due tacche depresse lucide nella metà anteriore, elitre lisce; come l’A.scabricorne è specie legata a varie specie di alberi decidui.

     

     

    Fenologia e ciclo biologico:

    gli adulti compaiono in piena estate e sono attivi durante le ore crepuscolari e notturne, mentre di giorno rimangono riparati nelle gallerie larvali. Sono attratti dalle luci artificiali.

    Le femmine depongono uova isolate nelle anfrattuosità corticali di grossi alberi morti o deperienti, aiutate dal lungo ovopositore. E’ specie xilofaga e polifaga, le larve si nutrono infatti del legno di diverse piante arboree comprendenti querce, castagno, noce, frassino, tiglio, ailanto e molte altre non resinose. Le larve per nutrirsi scavano lunghe gallerie nel legno, raggiungono lo sviluppo in qualche anno e a maturità si impupano poco sotto la corteccia in una cella pupale.

     

    Scheda creata da Daniele Sechi per Amint

     

    Aegosoma scabricorne (Scopoli, 1763) femmina

    Foto di loriscola

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  4. Ordine: Coleotteri

     

    Sottordine: Polyphaga

     

    Superfamiglia: Scarabaeoidea

     

    Famiglia: Dynastidae

     

    Oryctes nasicornis (Linné, 1746)

     

    Nomi comuni: scarabeo rinoceronte

     

    Distribuzione geografica:

    Tutta l’Europa eccetto le isole Britanniche. La forma tipica è diffusa in tutto il Nord Europa, della Scandinavia (Lapponia esclusa), al Nord della Loira. La ssp. laevigatus è la forma dell’Europa centrale, della Francia e dell’Italia; la ssp. grypus occupa tutta la Penisola Iberica e l’Africa del Nord. Nel Sud Ovest della Francia, nell’Italia del Sud (Calabria) e nelle isole del Mediterraneo (incluse Sicilia e Sardegna) sono presenti forme di passaggio tra le due sottospecie.

     

    Identificazione:

    Uno dei più grossi coleotteri d’Europa, lunghezza 20-40 mm. Bruno rosso lucente. Maschio con un lungo corno cefalico ricurvo in addietro. Parte anteriore del pronoto largamente scavata, con bordo posteriore della parte scavata sormontata da un ribordo bi o trilobato. Femmine con un piccolo tubercolo sulla testa e una depressione ovalare trasversa sulla parte anteriore del pronoto. Elitre bruno rossastre, lisce, parte inferiore del corpo, zampe e pubescenza del corpo di un bel colore rosso (da non confondere con i Copris, coprofagi interamente neri e dalle elitre striate).

     

    Specie simili in Italia:In Italia non può essere confusa con altre specie.

     

    Fenologia e ciclo biologico:

    Adulti ad attività crepuscolare ed attratti dalle luci artificiali. Le larve si sviluppano su vario materiale vegetale in decomposizione, principalmente negli alberi morti in disfacimento.

    Adulti in attività da giugno ad agosto.

     

     

     

    Scheda creata da Daniele Sechi per Amint

     

    Oryctes nasicornis laevigatus Heer, 1841 maschio

    Foto di bonni

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  5. Ordine: Coleotteri

     

    Sottordine: Polyphaga

     

    Superfamiglia: Scarabaeoidea

     

    Famiglia: Melolonthidae

     

    Polyphylla fullo (Linné, 1758)

     

    Nomi comuni: maggiolino marmoreggiato

     

    Distribuzione geografica:

    Europa occidentale, dalla Spagna all’Inghilterra meridionale, alla Danimarca e alla Svezia. Nord Italia, ex Yugoslavia, Grecia, Bulgaria, Turchia europea. Europa centrale, dalla Germania orientale e Polonia alla Romania, Russia e Caucaso. Presente anche in Nord Africa.

     

    Identificazione:

    Uno dei più grandi e belli scarabei d’Europa, lunghezza 32-40 mm. Nero, pronoto con tre fasce longitudinali di peli bianchi, una mediana mai interrotta e due laterali interrotte nel mezzo che si prolungano in due fasce bianche nel capo. Elitre con aspetto tigrato per la presenza di bande di squamale bianche irregolari e interrotte. Antenne flabellate costituite, nei maschi da 7 enormi flabelli e nelle femmine da 5 molto corti.

     

    Specie simili in Italia:Polyphylla ragusai, specie endemica e unica Polyphylla presente in Sicilia (con due sottospecie).

     

    Fenologia e ciclo biologico:

    Generalmente negli ambienti sabbiosi, sulle dune dei litorali o ai bordi di grandi fiumi. Si può ritrovare anche nei boschi lontano dal mare. L’adulto durante il giorno rimane appeso ai rami di alberi e arbusti (pini, salici, tamerici) e vola solo al crepuscolo. E’ attratto dalle luci artificiali.

    Le larve sono radicicole e si nutrono di ciperacee e graminacee psammofile.

    Attività degli adulti principalmente in giugno e luglio.

     

     

     

    Scheda creata da Daniele Sechi per Amint

     

    Polyphylla fullo (Linné, 1758) maschio

    Foto di loriscola

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  6. Ordine: Coleotteri

     

    Sottordine: Polyphaga

     

    Superfamiglia: Scarabaeoidea

     

    Famiglia: Copridae

     

    Copris lunaris (Linné, 1758)

     

    Nomi comuni:

     

    Distribuzione geografica:

    Specie a diffusione europea presente in tutta Italia e in Sicilia, manca in Sardegna.

     

    Identificazione:

    Lunghezza 15-20 mm. Corto, molto convesso. Nero brillante. La metà basale del pronoto è liscia. Elitre striate. Tibie anteriori con tre denti triangolari e un denticolo sul margine esterno. Maschio con un lungo corno cefalico leggermente ricurvo in addietro vicino l’estremità. Pronoto con una carena trasversa al termine della quale diventa bruscamente declive, con due grandi incavature laterali bordate esteriormente da due lame triangolari sporgenti. Femmine con un corto corno cefalico bifido, rilievi del pronoto molto attenuati e lame laterali ridotte a piccoli tubercoli.

     

    Specie simili in Italia:Copris umbilicatus, Copris hispanus. Il C.umbilicatus si distingue per l’assenza del denticolo tibiale, il pronoto interamente punteggiato e per le corna cefaliche di entrambi i sessi molto più ridotti. Il C.hispanus ha l’aspetto più massiccio, il corno cefalico allargato alla base e ben ricurvo in addietro, pronoto con bordo anteriore situato nel mezzo, largamente scavato ma senza lame triangolari sporgenti

     

    Fenologia e ciclo biologico:

    Questa specie coprofaga non modella sferette di escrementi bensì di solito scava gallerie verticali, a sezione circolare, in prossimità di essi. Le gallerie, profonde anche 30 cm,terminano con una camera nella quale la femmina accumula il materiale stercorale necessario al nutrimento delle larve. Gli adulti di notte sono attratti dalle luci artificiali. Sono attivi da aprile a novembre.

     

     

    Scheda creata da Daniele Sechi per Amint

     

    Copris lunaris (Linné, 1758) maschio

    Foto di loriscola

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  7. Ordine: Coleotteri

     

    Sottordine: Polyphaga

     

    Superfamiglia: Scarabaeoidea

     

    Famiglia: Scarabaeidae

     

    Scarabaeus laticollis (Linné, 1767)

     

    Nomi comuni: Scarabeo stercoraro (nome attribuito a molte specie)

     

    Distribuzione geografica:

    Italia, isole comprese, Francia meridionale,Corsica, Penisola Iberica. Marocco, Algeria occidentale.

     

    Identificazione:

    Come tutti gli Scarabaeus è caratterizzato dalla presenza di protuberanze sul clipeo (parte anteriore del capo) e da forti zampe anteriori con tibie dotate di denti al lato esterno.

    Lunghezza 15-23 mm. Nero lucente. Pronoto lucente, liscio, con qualche raro grosso punto sparso. Eltre marcatamente striate, con interstrie convesse, lisce e lucenti.

     

    Specie simili in Italia: La caratteristica striatura elitrale consente un’agevole distinzione dalle altre 5 specie di Scarabaeus presenti in Italia.

     

    Fenologia e ciclo biologico:

    Gli adulti si rinvergono spesso nei prati e nelle zone adibite a pascolo, sugli escrementi di diversi animali selvatici ed allevati (principalmente bovini) dove asportano sferette di escrementi molto regolari che fanno rotolare con le zampe posteriori, facendo perno e spingendosi con le anteriori.

    Queste palline vengono poi interrate o nascoste sotto i sassi e servirà per deporvi un uovo da cui si sviluppera la larva.

     

    Scheda creata da Daniele Sechi per Amint

     

    Scarabaeus laticollis (Linné, 1767)

    Foto di Franco Sotgiu

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  8. Ordine: Coleotteri

     

    Sottordine: Polyphaga

     

    Superfamiglia: Scarabaeoidea

     

    Famiglia: Cetoniidae

     

    Cetonia aurata (Linné, 1761)

     

    Nomi comuni: Cetonia

     

    Distribuzione geografica:

    questa specie è comune e diffusa nella maggior parte dell’Europa, dalla Francia all’ex Unione Sovietica. In Italia continentale è rappresentata dalla sottospecie pisana Heer, mentre in Sicilia dalla sottospecie sicula Aliquò. In Sardegna è presente un’altra specie: la Cetonia carthami Gory & Percheron

     

    Identificazione:

    dimensioni 14-22 mm. Parte superiore verde dorato o ramato, a volte porpora, raramente blu, violetto o nero. La colorazione è molto variabile con forme monocromatiche e forme bicolori (pronoto violetto ed elitre verdi). Elitre glabre o leggermente pubescenti, con delle macchie trasversali bianche e i cui lati si restringono verso la base. La parte ventrale dell’addome nel maschio presenta una depressione mediana longitudinale e l’ultimo sternite non è punteggiato nel mezzo, contrariamente a quello della femmina che lo è interamente.

    La ssp. pisana Heer è più brillante, con le macchie ridotte, elitre meno fortemente ristrette sui lati e meno allargate verso l’apice, il che conferisce a questa sottospecie un aspetto più allungato rispetto alla sottospecie tipica. Inoltre, i lati elitrali sono in generale ancor meno punteggiati alla base e la punteggiatura delle elitre è più superficiale soprattutto verso l’apice. La punteggiatura del pronoto è forte e fitta sui lati, più fine e sparsa nella parte centrale (disco), lasciando uno spazio mediano pressocché liscio verso la base.

    La ssp. sicula Aliquò presenta una macchia bianca a ciascun lato della sutura all’apice delle elitre, la punteggiatura del pronoto è regolare.

     

    Specie simili in Italia: Cetonia carthami, Potosia cuprea, Eupotosia affinis, Cetonischema aeruginosa.

     

    Ecologia:

    l’adulto si rinviene di frequente sui fiori (rose, cardi, ombrellifere e tanti altri, compresi alberi da frutto) anche nei parchi e giardini cittadini, molto comune. Come tutti i cetonidi si riconoscono perché le elitre (il primo paio di ali trasformate per “chiudere” l’<astuccio> (koleos) dei coleotteri) non vengono utilizzate durante il volo ma rimangono fisse a proteggere l’addome mentre le ali membranose (le uniche atte al volo) scivolano lateralmente. Sono buoni volatori.

     

    Fenologia e ciclo biologico:

    Gli adulti si nutrono di fiori, compaioni da aprile a ottobre ma principalmente in luglio-agosto. Le larve sono cirtosomatiche (a forma di “C” come quella di tutti gli Scarabaeoidea) e si sviluppano su substrati ricchi di humus (terriccio) ma principalmente nel legno in via di decomposizione, raggiunta la maturità costruiscono dei bozzoli ovoidali con il materiale che le circonda e all’interno di essi avviene la ninfosi. Il ciclo biologico dura un anno.

     

     

    Scheda creata da Daniele Sechi per Amint

     

    Cetonia aurata pisana Heer

    Foto di effegua si nota bene la zona mediana liscia alla base del pronoto nella zona mediana.

    post-3051-1157193120.jpg

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