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Su prato ai margini di una risaia, carne non ingiallente.
Cappello ricoperto da fibrille scure, semisferico col tempo disteso.
Lamelle libere, rosa intenso che diventano bruno scure col tempo.
Gambo cilindrico, pieno, corto in proporzione al cappello.
Presenza di anello a due terzi dell'altezza del gambo. Odore debole fungino, sapore dolciastro.
Consultando le nostre schede non riesco ad inquadrarlo per aspetto ed habitat.
Forse A. cupreobrunneus o qualche variante di A. campestris ?
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Grazie Lillo per l'interessamento. Sabato e domenica per me pero' sono tabu; riesco a fare un salto alla Villa almeno una volta alla settimana all' intervallo di pranzo e qualche volta in bici nel parco dell'autodromo la sera; vedo come fare un salto alla Cascina.Se sabato vieni a fare un giro nella Villa Reale di Monza, se ti va, fai una puntatina alla cascina Bastia (dove noleggiano le biciclette) li abbiamo il nostro centro studi e sabato ci sarò io, così ci conosciamo e possiamo anche fare un giro assieme.
Ne approffitto della tua pazienza ancora una volta, sperando che Tom faccia il Tom e non si impunti, per chiederti un altro parere. E' ricomparso anche quest'anno alle spalle della villa lo stesso Pluteus (almeno spero...) che vedi qui: http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=89786&hl=esakki#entry1021193. Avevi proposto P.Petasatus. Penso li abbia incontrati anche tu proseguendo dal cancello che mi dicevi sulla strada verso la villa vicino a dove lo scorso anno sono stati rimossi due alberi centenari. Confermi l'ipotesi ? Io posso solo aggiungere di avere rilevato un sapore dolce e un odore che finalmente riesco anch'io ad associare al miele (non so se nauseoso ...)
A presto
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Melanoleuca grammopodia
Gulp! . Grazie Lillo.
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Finalmente un agarico non ingiallente!
Cresceva su prato; cappello asciutto, 5/6 cm biancastro semisferico col tempo disteso, non liscio; lamelle libere, rosate, col tempo brune.
Gambo 7/8cm cilindrico, pieno, sezione immutabile.
Presenza fragile anello a due terzi dell'altezza del gambo.Odore debole fungino.
A.campestris ?
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Davvero interessante con un pizzico di inquietudine. Ricordo che ai tempi del disastro, con un amico purtroppo deceduto, presi 4 stracci e un sacco a pelo siamo "scappati" in Abruzzo dove siamo rimasti alla ghiaccio per un buon periodo, sempre meglio del rischio che incombeva, Affori non è poi così tanto lontana.
Per quanto riguarda i funghi da "padella" spero che siano stati sottoposti all'analisi chimica visto che in zona esistono gruppi AMB.
Max
Certo, la presentazione era curata da AMB Barlassina.
Il sito comunque e' controllato e sicuro; sulla collinetta incriminata ci giocano anche i bambini.
Pero' ...
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Sorprendente serata micologica alla sede del Parco naturale del Bosco delle Querce di Seveso, dove sono state illustrate un cinquantina di specie(su 600 censite) ritrovate nel sito; in particolare mi fatto impressione la notizia del ritrovamento anche di diversi esemplari B. aestivalis, molto contesi dai cercatori locali
Per i piu' giovani ricordo che nel 1976 la zona fu teatro del disastro dell' ICMESA con lo scoppio di un reattore e contaminazioni delle zone circostanti di diossina.
Ora dove c'era L'ICMESA hanno costruito uno stadio di calcio/atletica, nei terreni circostanti opportunamente bonificati(circa 43 ettari), con terra di riporto e impianto di diverse specie arboree e' stato costruito un parco: a distanza di quarantanni ha assunto un piacevole e maturo aspetto di bosco naturale, molto frequentato.
Sotto una collinetta a venti metri di profondita' sono tuttora presenti le vasche di cemento armato che contengono il sarcofago con il reattore e la raccolta dei terreni limitrofi contaminati. Per le diossine si parla di tempi di degradazione nell' ordine delle centinaia di anni, la zona e' messa in sicurezza e controllata prima dalla Regione e ora dal Comune.
I percorsi sono arricchiti da tabelloni che illustrano le caratteristiche attuali del Parco e ne ripercorrono i tragici eventi.Una buona occasione per farci un salto, non tanto per fare il cestino di porcini (anch'io avrei qualche remora!), tra l'altro impossibili da contendere ai pensionati del posto, ma quantomeno per ripercorrere in un ambiente rinnovato, un pezzo tragico della nostra storia.
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terreno con residui di legno bruciato? la Peziza occorre micro ma ipotizzo Peziza tenacella W. Phillips / P. violacea Pers. / P. subviolacea Svrček
Max
Ricordo un ceppo di conifera appena tagliato, dei pezzetti di legno tritati ma residui di legno bruciato non li avevo notati. Per fortuna ci sono le foto che parlano
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Agaricus sp.
in Foto dei funghi da determinare anno 2016
Inviato
Foto 3/4