Vai al contenuto

Antonio Maugeri

Soci AMINT
  • Numero contenuti

    414
  • Iscritto

  • Ultima visita

Messaggi pubblicati da Antonio Maugeri

  1. Indovina cosa ti volevo dire

     

    Senza dubbio dovevano avere un rapporto particolare, uno di quei rapporti speciali fatto di tanti messaggi poetici o romantici. Si erano scoperti quasi per caso in chat e si erano piaciuti al primo messaggio. Molto spesso le parole hanno un potere che va oltre la normale percezione di una persona. Il bello è proprio questo. La sensazione di impazienza nell’aspettare il tanto sospirato messaggio è una cosa talmente inebriante da non potere essere spiegata. Ma al potere delle parole loro erano riusciti ad aggiungere la magia dei fiori. I fiori parlano e la maggior parte delle volte raccontano storie meravigliose. Adesso, incredibilmente, si erano ritrovati, quasi casualmente, all’interno di un forum botanico/micologico molto aperto ad ospitare le tematiche più strane. Certo, non così strano come il caso di quel viaggiatore che, infatuatosi dell’hostess durante un viaggio transoceanico, la cercava disperatamente all’interno del forum. Chissà, forse aveva saputo che l’hostess era un’appassionata cercatrice di funghi.

    Una sola curiosità che potrebbe essere benissimo non soddisfatta. Di solito l’incantesimo che pervade queste misteriose storie si rompe nel momento preciso del primo incontro. Sarebbe bello credere che questa storia fosse diversa dalle altre.

  2. Quando la diversità aiuta

     

    C’era una volta, in un bel roseto di una grande villa romana, una famiglia di Coccinelle septempunctatae, così chiamate perché sulle ali avevano sette piccoli puntini neri. Fu durante una bellissima primavera, la più bella che si ricordi a Roma, che mamma coccinella depose 100 uova non uno in più, non uno in meno. Circa dopo due settimane , da queste uova uscirono 100 piccole larvette, per la verità un po’ bruttine, d’altronde nessuno è perfetto. Papà e mamma coccinella facevano continui complimenti alle piccole larvette per non farle abbattere e dicevano loro:

    - Non vi preoccupate, sì per ora non siete molto carine, ma tra qualche giorno diventerete delle vere coccinelle, belle come lo siamo noi.

    - Ma mamma, babbo non importa l’aspetto esteriore, importa come siamo dentro e quanto ci vogliamo bene e come possiamo aiutarci l’un l’altra - protestò una piccola coccinella messa un po’ in disparte rispetto alle altre.

    - Chi ha parlato? – intervenne furioso papà coccinella.

    - Io, Nellina – rispose intimidita la piccola larva.

    - E come osi contraddirci, non vedi che i tuoi fratelli e le tue sorelle ascoltano in silenzio perché sono d’accordo con noi?

    - Ma veramente io, volevo solo dire……..

    - Basta, ti proibisco di parlare, anzi ti assegno 1 mese di punizione. Sarai lontano dagli altri e solo quando finirà il mese di punizione potrai tornare fra noi e può anche darsi che ti perdoneremo.

    Nessuno della numerosa famiglia osò protestare, quindi Nellina si trovò improvvisamente sola e senza alcuna compagnia. Fu un mese molto duro, trovare di che sfamarsi senza l’aiuto di papà e mamma fu davvero difficile e fu quasi un miracolo che Nellina riuscì a sopravvivere. Alla fine del mese la piccola coccinella poté tornare in famiglia dove trovò profondamente cambiati tutti i suoi e fratelli e le sue sorelle. Erano diventate delle vere coccinelle: l’unica cosa che mancava loro, erano i 7 puntini neri sulle ali. Il loro colore era un intenso rosso rubino; naturalmente anche Nellina aveva subito la stessa profonda metamorfosi, ma mentre le altre coccinelle si pavoneggiavano, lei manteneva un certo distacco e una profonda tranquillità. Passarono i giorni e la nostra coccinella trascorreva le sue giornate in beata solitudine, lontano da tutti quanti. In fondo le cose non erano poi cambiate tanto. Ma le cose stavano per cambiare in maniera definitiva. Si avvicinava, infatti, il momento della comparsa dei famosi 7 puntini sulle ali e potete ben capire l’atmosfera che regnava all’interno del roseto. Le coccinelle erano come impazzite e si guardavano a vicenda la schiena, domandasi continuamente se fosse comparsa qualche ombra. Nel giro di qualche giorno tutte quante erano provviste delle famose 7 macchie nere. Ma c’era un problema: sulla schiena di Nellina erano comparsi 3 puntini neri in più. Per lei sarebbe stata la stessa cosa, in fondo cambiava poco, ma evidentemente per le altre 99 coccinelle non era così. Le cose precipitarono, Nellina era continuamente derisa:

    - Tu hai 10 puntini e noi 7! – oppure:

    - Sei sempre stata strana, si vedeva che non eri come noi

    Nellina ascoltava in silenzio e non rispondeva mai. In fondo voleva sempre bene loro e li capiva perché sapeva che la diversità fa paura. Ormai si era abituata ad avere 10 macchioline sulla schiena ed aveva imparato perfino ad apprezzarle. Ma Nellina non sapeva che da lì a poco la sua vita, e quella di tutta la sua famiglia, sarebbe cambiata per sempre. Quella mattina il roseto era incessantemente sorvegliato da uno stormo di passeri che spiava tutti i movimenti della famiglia delle coccinelle. Ad un certo punto, come se ci fosse stato un segnale, gli uccellini cominciarono ad attaccare il roseto per catturare quante più coccinelle possibili. Ovviamente, nel roseto si scatenò il panico più assoluto, ma stranamente Nellina non fu mai attaccata forse perché gli uccelli non si aspettavano di vedere una coccinella con 10 macchioline anziché 7. Le altre coccinelle si accorsero che il punto dove si trovava Nellina non veniva mai attaccato e anche loro cercarono di raggiungerlo. In poche si salvarono, ma quelle poche rimaste furono eternamente grate a Nellina che, involontariamente, con la sua diversità era riuscita a salvarle. Da allora nel roseto ci sono coccinelle con 7, 10, 15 e perfino 20 puntini che vivono in perfetta armonia fra di loro.

  3. A proposito di classifica

     

     

     

    Quando anch’io mi sono accorto, la prima volta, del cambiamento di dicitura da nuovo utente a utente junior, ho pensato tante cose, tutte molto fantasiose e in linea col mio carattere. Poi ho stabilito con assoluta certezza che il cambio fosse da imputare all’esperienza, in particolare all’età. La mia fantasia ha cominciato a galoppare e ho pensato in rapida successione: “C’è una commissione che lavora nell’ombra?” “Ma come fanno a giudicarmi se neanche mi conoscono?” “E se io non fossi d’accordo con il giudizio espresso?”. La mia conclusione fu che il cambio di denominazione fosse dovuto all’età. Come spesso mi accade, anche se adesso mi sono calmato, ho manifestato i miei dubbi, per l’ennesima volta e in forma privata via MP, al nostro Presidente, il quale mi ha risposto spiegandomi l’arcano. A posteriori mi sembra così scontato che molto spesso mi chiedo: “Chissà Pietro cosa pensa di me”

  4. Anche a Catania le cose possono cambiare

     

    Qualche giorno fa ho saputo che è stata iniziata la lotta chimica contro il punteruolo delle palme. Le immagini che allego si riferiscono alla palma di via Scannapieco, nel quartiere di Cibali, una delle prime a essere trattata.

     

    Catania 15 maggio, ore 11,30, in un Ufficio Pubblico del Comune, si ode uno squillo telefonico. Il centralinista risponde dopo il secondo:

    - Comune, direzione verde pubblico, prego?

    - Salve sono Antonio Maugeri e vorrei parlare al Responsabile del Servizio per la problematica riguardante il Punteruolo Rosso dellle palme.

    - Mi dispiace, ma il Dott. Murabito è al momento impegnato al telefono, richiami tra circa 20 minuti.

    Aspetto circa mezzora e ritelefono:

    - Comune, direzione verde pubblico, prego?

    - Salve sono Antonio Maugeri, il Responsabile del Servizio è libero?

    - Si aspetti in linea che glielo passo.

    Dopo qualche secondo di attesa.

    - Si prego?

    - Dottore buongiorno, mi chiamo Antonio Maugeri e sto seguendo per motivi di studio la problematica del punteruolo rosso delle palme. Ho saputo, recentemente, che avete fatto i primi trattamenti con la tecnica dell'endoterapia su palme infestate.

    - Si abbiamo iniziato a trattare le palme infestate ma non ancora morte.

    - Che prodotti state utilizzando?

    - Prodotti a base di abamectine che entrano nel circolo linfatico. E' stato autorizzato anche il prodotto imidacloprid ma non viene usato per problemi di cristallizzazione.

    - I risultati quali sono, perchè sembra che il destino della pianta che ho visto, sia irrimediabilmente segnato.

    - Le palme trattate hanno tutte reagito con l'emissione di nuovi germogli.

    - Ora quale sarà la vostra linea d'azione?

    - Controlleremo tutte le piante trattate e monitereremo l'evoluzione dell'infestazione.

    - Per le palme femmina, apparentemente non ancora attaccate, ma cresciute attorno alle palme maschio come vi state comportando?

    - Per tutte queste palme è previsto un trattamento preventivo, usando eventualmente anche altri metodi di lotta chimica o di altro tipo.

    - Quindi ora si tratta di aspettare?

    - In questo momento sì

    - Grazie della cortesia e a risentirci.

    Ecco come dovrebbero funzionare le cose

     

    Prima foto della palma trattata

    post-2100-1210857211.jpg

  5. Rudi, Zanna e gli Anatidi

     

     

    Oggi Rudi ha deciso di fotografare le paperelle dello stagno vicino casa. Ecco il contenuto della telefonata al collega e amico Zanna, non appena rientrato a casa:

    - Ciao Zanna oggi sono stato a fare quattro fotografie agli Anatidi dello stagno qui vicino e sapessi che foto.

    - Ana che?

    - Analfabeta. Certo che sei ignorante come una capra.

    - Senti non fare tanto lo spiritoso, vedi che anch’io sono socio e ho visto questo termine, volevo provocarti.

    - Le foto sono coloratissime e molto attraenti. Le papere sono soggetti molto interessanti e colorate mica i prugnoli, che sono così pallidi.

    - Da quando ti sei iscritto in Forum, sei diventato allucinante. Ci manca poco e scatterai foto anche mentre arrestiamo qualcuno.

    - Bravo, sai che mi hai dato una bella idea.

    - Rudi vedi che era un paradosso.

    - Para che?

    - Paradosso: affermazione che o sembra in contrasto con il giudizio comune, incredibile.

    - Quanto parli bene; guarda che lo sapevo ti mettevo alla prova.

    - Oltre gli Anatidi hai fotografato altro?

    - No solo papere in tutte le posizioni, proprio tutte, anche quelle.

    - Sei il solito guardone!

    - Ma va là! Quando la natura chiama è impossibile resistere.

    - Lo so. Infatti ti chiamano Rodolfo Lavandino

  6. Invio una foto di una specie splendida ma altrettanto subdola: Orobanche sp.

    Come sapete è una pianta parassita e ho visto che una chiave importante per l'identificazione della specie, è identificare le radici della pianta parassitizzata. Io non l'ho appurato con certezza ma posso sicuramente affermare, che si trattava di piante spontanee.

    Una cosa che non ricordavo è che sono prive di clorofilla.

    post-2100-1210359538.jpg

  7. Ormai ho capito cosa mi colpisce delle tue fotografie: la ricerca della composizione. Mi spiego meglio: i funghetti sembrnao aspiranti modelle in posa e tu riesci a valorizzare anche le loro caratteristiche meno evidenti. L'esempio è dato proprio dai primi 2 scatti: un Gambesecche e una Inocibe, funghi non particolarmente appariscenti, anzi, vengono immortlati in modo da sembrare funghi giganti e per di più disposti simmetricamente. Ma il colpo di classe è la scelta e la disposizione dei fiori. Peccato che quando, giustamente, spieghi le varie tecniche utilizzate, il mio cervello, già normalmente fuori uso, si disconnetta automaticamente. :evai9uf:

  8. Piccoli germani crescono

     

    Maggio 2008. Anche quest’anno il rito si verifica puntualmente e come sempre l’evento merita di essere immortalato. Una caserma militare non è propriamente il luogo dove ci si aspetterebbe di trovare tanta tenerezza. Ma il bello della è vita è proprio questo: il giorno prima un rastrellamento o una violenta colluttazione, il giorno appresso, per non perdere la serenità, per riconciliarsi con il mondo e i suoi abitanti, assistere al più bello spettacolo offertoci dalla natura: la nascita di una nuova vita. In generale, la vista di cuccioli, di anatroccoli ma persino di piccoli pesciolini, rappresenta un vero e proprio balsamo per i nostri sensi. Non è retorica, ma questa piccola prova di infinita bontà d’animo non è che uno dei tanti meriti umanitari di questi uomini che sono pronti a sacrificare la propria vita per garantire quella di altre persone.

    I piccoli germani sono ormai diventati le mascotte della caserma e vederli in fila fa commuovere anche i più duri. Si vedono scene inconsuete ma anche traboccanti di un’umanità inaspettata: il maresciallo più burbero è il primo che ogni mattina porta il rancio alle giovani reclute che difatti lo attendono trepidanti in attesa. Gli altri commilitoni si assicurano che tutti gli anatroccoli abbiano le stesse possibilità di nutrimento e crescita; infatti, proprio per questo, due di loro sono scampati alla dura legge della natura che prevede la morte per i più deboli, proprio grazie all’intervento dei loro papà adottivi.

×
×
  • Crea Nuovo...

Important Information

Termini d'uso Informativa sulla riservatezza