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Gian Battista

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  1. Ecco la prima foto di Psoralea morisiana, fatta nella vallata di Su Cantaru, quasi a ridosso dell'abitato di Siniscola, definita dagli autori quale "locus classicus" della pianta, in data 27/04/2007, si notano alcune piante di fico d'india e rami secchi di Euphorbia dendroides, a sottolineare la tipicità dell'ambiente che predilige questa pianta.

    post-9799-1196629589.jpg

  2. Salve, vi invio la descrizione di Psoralea morisiana, da me reperita sul Monte Albo di Siniscola (NU), spero sia di vostro gradimento :rasta4ui:

    poi vi invio anche qualche foto :thumbup:

    Saluti, Gian Battista

    Leguminosae (=Fabaceae)

     

    Psoralea morisana Pignatti et Metlesics

     

    Forma biologica: Ch suffr Camefite suffruticose. Piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti fino ad un'altezza di 30 cm dal suolo.

     

    Nome volgare: trifoglio di Moris.

    Descrizione: pianta cespitosa perenne di 30-50 cm con rami lignificati alla base e foglie basali a sviluppo autunnale.

    Fusto: ramificato, con striature violacee.

    Foglie: ternate con lungo picciuolo striato e foglioline lucide generalmente ovato-lanceolate o ellittiche, sostenute da una breve articolazione, e caratterizzate da ghiandole crateriformi su tutta la lamina; decrescono di dimensioni verso l’alto del fusto. Margine intero, con le semilamine ripiegate verso l'alto. Apice aguzzo.

    Infiorescenza: capolini emisferici, a volte allungati, con peduncolo di lunghezza variabile, portanti 10-25 fiori.

    Calice: campanulato, con denti brevemente aristati.

    Corolla: papilioniforme bianca o leggermente violacea.

    Stami: monoadelfi.

    Frutto: camara uncinata, prontamente caduca; dalle reste del calice sporge in genere solo l'appendice uncinata.

     

    Fenologia: fiorisce da metà/fine aprile (alle quote più basse), fino a oltre la metà di giugno; a quote elevate la fioritura è ritardata e si può protrarre anche fino a luglio; i frutti maturano da metà giugno fino ad agosto.

     

    Tipo corologico: endemismo della Sardegna e dell'isola Galit (Tunisia).

     

    Habitat e distribuzione: specie eliofila, la si riscontra più facilmente ai piedi o sulle fenditure delle pareti calcaree o silicee ben esposte al sole, dal livello del mare fin oltre i 1000 m di quota. In Sardegna è diffusa un po' ovunque, ma poco frequente; localmente può formare colonie numerose.

     

    Note: specie molto simile a P. bituminosa L.; la si distingue facilmente da questa durante la fioritura per il colore della corolla che è spesso completamente bianca, a volte leggermente sfumata di violetto, soprattutto sul vessillo; questo inoltre è, in proporzione alle dimensioni del fiore, più allargato di quello di P. bituminosa; i capolini sono meno lassiflori e più grandi; quando la pianta non è fiorita la si distingue per il fatto che tende a formare dei pulvini per lo più regolari e le foglie rimangono leggermente più chiare; quando, inoltre, una parte della pianta viene staccata o stropicciata, P. morisiana, malgrado non sia completamente priva di aroma, non emette il tipico odore intenso di bitume che caratterizza P. bituminosa, per tale motivo è sicuramente più appettita dagli animali da pascolo: questo potrebbe spiegare perchè la si rinviene soprattutto a ridosso delle pareti rocciose. Nelle zone calcaree P. morisiana è spesso associata a specie endemiche altrettanto interessanti, quali Brassica insularis Moris, Seseli bocconi Guss. subsp. praecox Gamisans, Lactuca longidentata Moris.

     

    Bibliografia: testo di riferimento per la descrizione: Franca Valsecchi, Ignazio Camarda "Piccoli arbusti liane e suffrutici spontanei della Sardegna" Carlo Delfino editore 1990.

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