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  1. Neoboletus praestigiator (R. Schulz) Svetash., Gelardi, Simonini & Vizzini 2016 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Nome italiano Boleto dal piede rosso. Sinonimi Boletus erythropus Pers. : Fr. 1796 Boletus praestigiator R. Schulz 1924 Neoboletus erythropus (Pers. : Fr.) C. Hahn 2015 Etimologia Dal latino praestígiae = illusione, inganno, fallacia, quindi ingannevole, per il suo aspetto cangiante. Cappello 10-20(25) cm, emisferico poi convesso ed infine appianato, tomentoso, con cuticola finemente vellutata, asciutta, di colore bruno scuro, talvolta bruno-rossiccio, con sfumature più chiare, più facilmente verso il margine; orlo regolare e leggermente eccedente. Tuboli e pori Tuboli lunghi, arrotondati al gambo, quasi liberi, gialli poi olivastri, al taglio rapidamente viranti al blu; pori piccoli, rotondi, giallo-arancio nei soggetti molto giovani, poi da rosso-arancio a rosso sangue, generalmente decolorati al margine, imbluenti alla pressione. Gambo 7-15 × 3-7 cm, robusto, da obeso a cilindraceo-ventricoso, dilatato verso la base generalmente arrotondata, ricoperto da una fine punteggiatura rosso sangue su fondo giallastro, giallo-arancio, rosso più o meno scuro alla base e imbluente alla manipolazione. Carne Soda e compatta nel giovane, tardivamente molliccia nel cappello, dura nel gambo, generalmente giallastra-giallo cromo, talvolta rossastra alla base, virante al blu in maniera intensa al taglio; odore fruttato, sapore dolce. Habitat Relativamente diffuso dall’estate all’autunno, soprattutto intorno agli 800-1000 m s.l.m., sempre sotto conifera, almeno secondo gli ultimi studi molecolari. I ritrovamenti di “Boletus erythropus” sotto latifoglie (Fagus sylvatica, Castanea sativa), sarebbero da attribuire, secondo alcuni autori, a Neoboletus xanthopus (Klofac & A. Urb.) Klofac & A. Urb. = Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini. Microscopia Spore bruno-olivastre in massa, ellissoidali, lisce, 12-16 × 5-6 µm. Commestibilità o Tossicità Commestibile dopo adeguata cottura che consente di eliminare alcune tossine termolabili. Osservazioni Per i cromatismi scuri del cappello e la cuticola vellutata viene spesso confuso al primo frettoloso sguardo con i Boletus della sez. edules. Specie simili Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini è a tutti gli effetti un suo sosia, e si distingue, oltre che attraverso gli esami molecolari, per la crescita sotto latifoglie in ambiente mesofilo. Viene spesso confuso soprattutto con Suillelus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill = Boletus luridus Schaeff. : Fr. il quale si distingue per la cuticola vellutata e non di aspetto “lurido”, il gambo punteggiato e non con un reticolo marcato e per il sub imenio giallastro e mai arancione-rossastro. Neoboletus junquilleus (Quél.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus var. junquilleus (Quél.) Bon, è praticamente un suo sosia con cappello, imenio (tubuli e pori) e gambo giallastri, mai con tonalità rosse. Suillellus queletii (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi = Boletus queletii Schulzer ha pori arancio-rossastri, gambo giallastro, liscio o raramente decorato da piccole granulazioni bruno-rossastre nella parte mediana, color barbabietola alla base, carne virante al verde-bluastro e tipicamente barbabietola alla base del gambo. Note nomenclaturali Fungo largamente conosciuto con il binomio Boletus erythropus, creato da Persoon nel 1796 e sanzionato da Fries nel 1821, tuttavia non sarebbe corretto utilizzare tale epiteto, dal momento che solo nell'interpretazione di Fries corrisponde bene alla specie a cui lo associamo oggi, mentre nel concetto originale di Persoon era qualcosa di sicuramente diverso, la descrizione riconduce probabilmente ad un Suillellus queletii (il cappello viene definito su toni aranciati e il gambo è descritto come rosso alla base). Nell'anno 2014 indagini filogenetiche condotte dai micologi italiani Matteo Gelardi, Giampaolo Simonini e Alfredo Vizzini, hanno segregato la specie nel nuovo genere Neoboletus, genere le cui specie sono caratterizzate dalla carne che diventa blu al taglio, dai pori giallo-aranciati e dalla mancanza di reticolo sul gambo. Gli ultimi studi molecolari e tassonomici tendono ad attribuire i ritrovamenti di “Boletus erythropus” sotto conifere a Neoboletus praestigiator mentre i ritrovamenti sotto latifoglie sarebbero da attribuire secondo recenti indicazioni nomenclaturali a Neoboletus luridiformis. Quest’ultimo binomio nel corso delle prime revisioni era stato indicato quale prioritario ma in base alle indicazioni tassonomiche di alcuni autori, c'è chi sostiene che sia meglio accantonarlo e ritenerlo un sinonimo di Neoboletus xanthopus. Sono tuttora in corso studi approfonditi sul genere Neoboletus i quali potrebbero portare ad ulteriori novità, ultimamente viene anche proposto come current name di Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizziniun un nuovo taxa, Sutorius luridiformis (Rostk.) G. Wu & Zhu L. Yang 2016. Bibliografia DELLA MAGGIORA, M., 2016. Boletaceae Chevall. Stato attuale della nomenclatura , Atti XXXI Comitato Scientifico Regionale Associazione Gruppi Micologici Toscani, Annali Micologici. A.G.M.T. 9: 85-116. GANG, W., & BANG, F., & JIANPING, X., & XUE-TAI Z., & YAN-CHUN, L., & NIAN-KAI, Z., & MD. IQBAL, H., & ZHU, L. Y., 2014. Molecular phylogenetic analyses redefine seven major clades and reveal 22 new generic clades in the fungal family Boletaceae Fungal Diversity DOI 10.1007/s13225-014-0283-8 [data di accesso 28/03/2017] INDEX FUNGORUM, VIZZINI, A.,2016. Index Fungorum no.300. [Data di accesso: 03/01/2022]. PERSOON, C.H., 1795. Observationes mycologicae. Annalen der Botanik (Usteri). 15:1-39. URBAN, A., & KLOFAC, W., 2015. Neoboletus xanthopus, a sibling species of Neoboletus luridiformis, and similar boletes with yellowish pileus colours. Sydowia 67: 175-187. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Satta e Stefano Rocchi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia; Foto di Federico Calledda.
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