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  1. Dactylorhiza elata subsp. sesquipedalis (Willd.) Soò Sinonimi Orchis sesquipedalis Willd. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea sesquipedale. Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico e quello subspecifico derivano entrambi dal latino: elatus = alto e sesquipedalis = che misura un piede e mezzo. Entrambi gli epiteti fanno riferimento alle grandi dimensioni che la pianta può raggiungere. Descrizione Pianta robusta, alta fino ad oltre un metro, dotata di fusto cavo. Foglie Foglie largamente lanceolate, non maculate o, più raramente, leggermente maculate, di dimensione decrescente verso l'alto: brattee lanceolate, più lunghe dei fiori. Fiori Infioresenza allungata, densa, coposta da numerosi e grandi fiori di colore rosa-lilla. Sepali laterali ovato lanceolati, volti all'indietro, il dorsale connivente coi petali, più corti, a formare un casco. Labello subintero o leggermente trilobo, la base e il centro pallidi, ornato da disegni, striature e punteggiature nette di color porpora; lobo mediano poco importante, lobi laterali più grandi e arrotondati. Sperone robusto, discendente, da conico a subcilindrico, più corto dell'ovario. Tipo corologico Mediterraneo-atlantico. Periodo di fioritura Da Aprile a Luglio. Territorio di crescita Nel nostro paese è presente solo in Sardena. Habitat In piena luce, su substrato calcareo, La stazione nota, in Sardegna, è posta ai margini di una lecceta a 800 mt. di altitudine. Somiglianze e varietà Specie rara e a rischio di estinzione, nel nostro paese è presente in un'unica stazione e in un numero limitato e progressivamente decrescente di esemplari. Note L'impollinazione è entomofila e viene soprattutto operata da imenotteri . Si basa sull'inganno visivo poiché gli insetti vengono attratti dall'aspetto dei fiori, privi di nettare, che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica
  2. Dactylorhiza lapponica subsp. rhaetica H.Baumann & Lorenz Sinonimi Dactylorhiza lapponica (Laest. ex Hartm.) Soò Dactylorhiza traunsteineri subsp. lapponica (Laest. ex Hartm.) Soò Orchis angustifolia var. lapponica Laest. Orchis lapponica Laest. ex Hartm. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea della lapponia Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico da lapponica= della lapponia, dove fu descritta la specie; rhaetica=dalla regione centroalpina dove è stata descritta la sottospecie. Descrizione Pianta con fusto alto 10-25 cm, eretto, cavo, alla base avvolto da 1-2 scaglie interrate, in basso verde, sotto l'infiorescenza più o meno soffuso di porpora-violaceo. Foglie 3-4 foglie, ovali-lanceolate, verdi, sulla pagina superiore ornate da macule ovali-tondeggianti di colore bruno-porpora scuro. Fiori Infiorescenza pauciflora, lassa cilindrica, formata da 5-15 fiori mediamente piccoli; brattee brunastre più lunghe dell'ovario. Sepali laterali eretto patenti; sepalo mediano connivente coi petali a formare un casco. labello solitamente subintero oltre che trilobo, parte basale e centrale più chiara con striscie e punti relativamente fini; sperone conico, più breve dell'ovario, orizzontale o rivolto obliquamente in basso. Tipo corologico Subendemica-alpica. Periodo di fioritura Giugno-Luglio. Territorio di crescita Presente nelle regioni settentrionali. Habitat Torbiere, aquitrini, ambienti paludosi, da 400 a 1700 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Dactylorhiza traunsteineri (Sauter ex Rchb.) Soò, che si distingue per l'altezza maggiore (25-40 cm.), con fusto più sottile e gracile, le foglie più lunghe, fiori mediamente più grandi. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica
  3. Cypripedium calceolus L. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Lioliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Scarpetta di venere, pianella della madonna. Etimologia Il nome del genere deriva dal greco cupris=cipride (nomignolo di venere) e pédilon=sandalo: e si riferisce alla forma del labello simile ad una scarpa o pantofola. Da qui il nome comune italiano in (scarpetta di venere) Descrizione Pianta con rizoma corto, fusto pubescente alto fino a 60 cm. avvolto alla base da guaine brunastre. Foglie Foglie grandi, amplessicauli di 12-18 cm. di lunghezza per 7-10 cm. di larghezza, tormentose e cigliate sui bordi,carenate. Fiori Inflorescenza con fiori grandi solitari (raramente due) con sepali e petali bruno porpora; sepali laterali penduli, quello mediano eretto; petali stretti, orizzontali e ritorti; labello giallo-oro a forma di pantofola con bordi ripiegati verso l'interno, cavità ricoperte di peli vischiosi ed accesso parzialmente obliterato dal ginostemio. Ovario pedicellato, pubescente, non ritorto. Tipo corologico Eurosiber. (zone fredde e temperato-fredde dell'eurasia) Periodo di fioritura Maggio-luglio Territorio di crescita Alpi, prealpi e appennino abruzzese. Habitat Boschi di latifoglie o conifere, radure, preferibilmente su terreni calcarei, dai 500 ai 2000 mt. Somiglianze e varietà Genere in Italia presente con questa unica specie. Note Il fiore (privo di nettare) attua un sistema di impollinazione piuttosto singolare. L'insetto generalmente un ape (andrena) viene attirato dal colore del labello e dello staminodio, e dal labello entra all'interno attraverso l'apertura centrale, ma raramente riesce ad uscirne, pertanto e costretto a salire verso le due strette aperture laterali al ginostemio, asportando i granuli vischiosi di polline, che successivamente deposita sui prossimi fiori visitati. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica
  4. Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta (O.F. Mull.) P.D. Sell Sinonimi Dactylorhiza cruenta (O.F. Mull.) Soò Dactylorchis incarnata var. cruenta (O.F. Müll.) Verm. Dactylorhiza incarnata subsp. haematodes (Rchb.) Soó Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea sanguigna Etimologia Il genere dactylorhiza deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome subspecifico per le macchie "rosso sangue" sulle foglie. Descrizione Pianta piuttosto tozza max. 30 cm, con fusto foglioso e cavo. La parte sotterranea è costituita da due rizotuberi palmati, profondamente divisi. Foglie 3-5 foglie ovato lanceolate, le inf. patenti, le sup. eretto patenti, con apice mai a cappuccio, normalmente maculate di rosso scuro o finemente punteggiate su ambo le facce. Fiori Infiorescenza densa, cilindrica e allungata, più di rado ovoide, composta da piccoli fiori di colore rosso porporino. Sepali laterali lanceolati, eretti, sepalo mediano diretto in avanti, connivente coi petali a formare un cappuccio. Labello intero o appena trilobato, più o meno romboidale, uguale o poco più lungo dei petali, percorso da striature porporine più marcate. Sperone robusto e conico, leggermente arcuato e diretto verso il basso, più corto dell'ovario. Tipo corologico Artico-alpina (eurasiatica) Periodo di fioritura Giugno-Luglio Territorio di crescita Presente in Italia su tutta la catena alpina. Habitat Torbiere, acquitrini, luoghi paludosi, dai 1400 ai 2300 metri di altitudine. Somiglianze e varietà Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata (L.) Soò, presente in italia settentrionale e centrale, che si distingue per l'altezza superiore 15-80, foglie generalmente non maculate, brattee verdastre molto più lunghe dei fiori. Note Incapace di produrre nettare, attira gli insetti impollinatori (pronubi) con l'inganno visivo: i pronubi sono attirati dall'aspetto del fiore che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza incarnata subsp. cruenta (O.F. Mull.) P.D. Sell, Regione Lombardia, Giugno 2013 - Foto di Emilio Pini
  5. Dactylorhiza insularis (Sommier) Landwehr Sinonimi Orchis insularis Sommier Dactylorhiza sambucina subsp. insularis (Sommier) Soò Dactylorhiza romana subsp. bartonii Huxley & P.F. Hunt Dactylorhiza insularis f. bartonii (Huxley & P.F. Hunt) Gathoye & D. Tyteca Dactylorhiza fasciculata (Tineo) Aver. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide delle isole. Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico dal latino, insularis, per la maggiore diffusione di quest'orchidea nell’isola di Sardegna, rispetto all'Italia continentale. Descrizione Pianta alta da 20 a 50 cm, con fusto vede chiaro, slanciato e angoloso, dotata di due rizotuberi leggermente schiacciati e poco divisi. Foglie 5-9 foglie verdi oblungo-lanceolate, erette, le inferiori distanziate e non riunite in rosetta, le superiori bratteiformi. Fiori Infiorescenza inizialmente corta e densa, che successivamente si allunga e diviene alquanto lassa. Fiori gialli, sepali laterali oblunghi ed eretti, quello mediano connivente coi petali a formare un casco. Labello trilobato, lobo mediano più lungo, uniformemente giallo oppure con 2-4 piccole macchie rosse alla base. Sperone cilindrico, orizzontale, lungo come l’ovario. Tipo corologico Stenomediterraneo occidentale. Periodo di fioritura Aprile, maggio. Territorio di crescita Presente in Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna. Habitat Boschi luminosi e umidi, specie castagneti, di preferenza su substrati acidi, da 0 a 1000 mt. Somiglianze e varietà Dactylorhiza sambucina (L.) Soó, che si distingue per il colore fiori che può avere gialli o porpora, mentre nella D. insularis è sempre giallo, e per lo sperone volto verso il basso, mentre nella D. insularis è orizzontale. Dactylorhiza romana subsp. romana (Sebast.) Soó, che si distingue anch'essa per il colore dei fiori, gialli o porpora, e per avere lo sperone ascendente. Dactylorhiza romana subsp. markusii (Tineo) Holub, che è presente solo in Sicilia e si distingue per avere lo sperone ascendente. Note L'impollinazione è entomofila e viene soprattutto operata da imenotteri . Si basa sull'inganno visivo poiché gli insetti vengono attratti dall'aspetto dei fiori, privi di nettare, che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza insularis (Sommier) Landwerh, Regione Sardegna, Aprile 2008 - Foto di Gian Battista Pau.
  6. Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata (L.) Soò Sinonimi Orchis strictifolia Opiz Orchis impudica Crantz Orchis incarnata L. Orchis haematodes Rchb. Dactylorchis incarnata (L.) Verm Dactylorchza gemmana (Pugsley) Aver. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchide palmata Etimologia Il nome del genere deriva dal greco dactylos=dito e rhiza=radice, con riferimento alla forma dei tubercoli. Il nome specifico deriva dal latino carnis=carne, per il colore carnicino dei fiori. Descrizione Pianta alta fino ad 80 cm, con fusto largo e cavo. La parte sotterranea è costituita da due rizotuberi palmati, profondamente divisi. Foglie 4-8 foglie erette, guainanti, lanceolate, carenate, generalmente prive di macchie, le superiori oltrepassano a volte la base dell'infiorescenza e possono avere l'apice a cappuccio. Brattee nettamente più lunghe dei fiori, sfumate di rosso porpora. Fiori Infiorescenza densa, cilindrica e allungata , più di rado ovoide, composta da numerosi piccoli fiori di colore rosa carnicino. Sepali laterali lanceolati, eretti, con macchie o strie di colore più scuro; sepalo mediano diretto in avanti, connivente coi petali a formare un cappuccio. Labello intero o appena trilobato, più o meno romboidale, uguale o poco più lungo dei petali, ornato da punti e strie porporine. Sperone robusto e conico, leggermente arcuato e diretto verso il basso, più corto dell'ovario. Tipo corologico Eurosiberiano Periodo di fioritura Da maggio a luglio. Territorio di crescita Presente nelle regioni settentrionali e centrali, fino all'Abruzzo. Habitat Torbiere, acquitrini, prati umidi, da 200 a 2000 mt., in piena luce. La specie è rara e a rischio di estinzione a causa del progressivo danneggiamento del suo habitat. Somiglianze e varietà Dactylorhiza incarnata sub. cruenta (O.F.Müll.) P.D. Sell , distribuita nell'arco alpino, che si distingue per la minore altezza (15-30 cm), per le foglie con estesa maculatura su entrambe le facce e con l'apice fogliare mai a cappuccio e per i fiori di colore rosso porporino, più scuri di quelli di D. incarnata. Note L'impollinazione è entomofila e viene operata da imenotteri . Si basa sull'inganno visivo poiché gli insetti vengono attratti dall'aspetto dei fiori, privi di nettare, che ricorda quello di altre specie nettarifere. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata (L.) Soò, Regione Emilia Romagna, giugno 2007 - Foto di Gianni Bonini
  7. Serapias lingua L. (1753) Sinonimi Serapias columnae (Rchb.f.) H.Fleischm. (1925) Serapias excavata Schlechter (1923) Serapias oxyglottis Willd. (1805) Serapiastrum lingua (L.) A.A.Eaton (1908) Serapias glabra Lapeyr. (1813) Tassonomia Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nomi italiani Serapide lingua; Lingua di gallina Etimologia Il nome del genere, Serapias, probabilmente è stato dato in onore di Serapide o Sarapide (in greco Σέραπις o Σάραπις), antico dio greco-egizio della fertilità; in riferimento alle presunte proprietà afrodisiache dei loro rizotuberi. Il nome specifico, dal latino lingua = lingua, fa riferimento alla forma dell’epichilo. Descrizione Pianta alta 10-30 cm. Con stelo gracile, provvista di 2 o più tuberi peduncolati. Foglie: Brattee fogliacee ovato-lanceolate, lunghe quanto i fiori o poco più, di colore rosa-violaceo. Foglie basali lanceolate e carenate, le superiori avvolgenti lo scapo. Fiori: Infiorescenza piuttosto lassa, di solito con 3-6 fiori; i sepali e i petali sono racchiusi a formare un casco allungato, grigio-violaceo con venature porpora. Labello lungo 15-29 mm, di colore variabile dal giallastro, al rosa, al rosso, munito di callosità basale porpora nerastra, lucida a “grano di caffè”. Ipochilo cordiforme, con lobi laterali più scuri, contenuti in gran parte nel cappuccio. Epichilo ovato-lanceolato, diretto in avanti e in basso, scarsamente peloso, a forma di lingua. Tipo corologico: Stenomediterraneo. Periodo di fioritura: Da Marzo a Giugno. Territorio di crescita: Presente in molte regioni è diffusa specialmente lungo le coste liguri e tirreniche, al sud e nelle isole. Manca in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Valle d’Aosta. Habitat: Prati incolti e cespuglieti, spesso su terreni argillosi ma, di rado, oltre 1000 m d'altitudine. Somiglianze e varietà: Serapias olbia Verg. che si differenzia per brattee e sepali leggermente più lunghi, callo basale del labello solcato o scisso in due calli parallele assai vicine, labello rosso-nerastro, solitamente molto riflesso verso lo stelo. Note: Diversamente dalle altre specie appartenenti al genere Serapias, S. lingua sembra in grado di attrarre alcuni imenotteri, che provvedono poi all’impollinazione, grazie sia alle sostanze odorose che è in grado di emettere, sia grazie al callo alla base del labello, il quale costituisce una caratteristica unica e carattere distintivo della specie all’interno di questo genere. ************** Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Serapias lingua L. (1753); Regione Emilia Romagna; Maggio 2008; Foto di Annamaria Bononcini.
  8. Orchis italica Poiret Sinonimi Orchis longicruris Link Orchis undulatifolia Biv. Tassonomia Regno: Plantae Divisione: Magnoliophyta Classe: Liliopsida Ordine: Orchidales Famiglia: Orchidaceae Nome italiano Orchidea italiana Uomo nudo Etimologia Il nome del genere deriva dal greco orchis=testicolo per i suoi tuberi che ricordano gli organi seminali maschili. Il nome specifico da italica=italiana per la sua diffussione. Descrizione Pianta dall'aspetto robusto, alta 20-50 cm, con fusto eretto o lievemente flessuoso. Foglie Foglie in rosetta basale di colore verde scuro, lanceolate, con margine ondulato, raramente maculate; le cauline guainanti il fusto. Fiori Infiorescenza densa, compatta, conica, composta da numerosi grandi fiori rosa o rossi, più o meno scuri; sepali e tepali acuminati, conniventi a formare un casco acuto, percorsi da strie violacee parallele; labello profondamente trilobato, punteggiato di porpora con base più chiara; con lobo mediano bifido, profondamente diviso in due lobetti, in genere più scuri; lobi laterali più corti, divergenti, con apice acuto. sperone cilindrico, ricurvo verso il basso, lungo metà dell'ovario. Tipo corologico Stenomediterranea Periodo di fioritura Marzo-maggio Territorio di crescita Centro e sud dell'italia (esclusa la sardegna) Habitat Prati aridi, macchie, garighe e radure boschive. Note L'impollinazione di questa specie è entomofila, ad opera di imenotteri. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Annamaria Bononcini e Gianni Bonini - Approvata e Revisionata dal Gruppo di Coordinamento dell'Area Botanica Link utili Indici temi Botanici - Galleria dei Fiori Piante e Frutti dell'Associazione AMINT - Schede delle Orchidee Italiane Orchis italica Poiret, Regione Toscana, Aprile 2008 - foto di Gianni Bonini
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