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  1. Hypoxylon petriniae M. Stadler & J. Fourn. 2004 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Sordariomycetes Ordine Xylariales Famiglia Hypoxylaceae Etimologia Dalle parole greche [ὑπο] hypo = sotto, quasi e [ξύλον] xýlon = legno, quindi quasi legnoso, per la consistenza e l'habitat dei funghi appartenenti a questo genere. Dal nome della micologa svizzera Liliane Petrini, quindi in onore della medesima studiosa che ha descritto le peculiarità di tale specie. Ascoma Fungo corticolo, resupinato, esteso irregolarmente su legno o corteccia marcescente, fortemente fissato al substrato, spesso stretto e allungato. Può raggiungere anche i 10-12 cm di lunghezza per una larghezza di 0,5-3 cm; l’altezza dello stroma è di norma inferiore al mm. Il colore varia spesso dal grigio-violaceo al marrone-vinaceo, più di rado dal bruno-ruggine al marrone aranciato, ma con la particolarità di avere il margine solitamente sempre nero e distinto. La superficie è finemente rugosa, talvolta screpolata, mentre al di sotto lo stroma è di solito nerastro, duro, con presenza di evidenti granuli giallo-arancioni. I periteci sono da sferici a ovoidali e biancastri in sezione, poco appariscenti nella superficie peridiale, mentre gli ostioli hanno una forma ombelicata e spesso sono coperti da un anellino di materiale grigio-biancastro. A contatto con il KOH lo stroma rilascia un pigmento color arancio. Habitat Vegeta spesso su corteccia di alberi secchi o a terra; è più rara la sua presenza direttamente sul legno. Ė assai comune su Frassino maggiore ma è stato anche rinvenuto su Salice, Acero e Pioppo. Si tratta di una specie frequente in tutta Europa. Microscopia Asci cilindrici 118-136 × 7-9 μm, ottasporici, con piede da 40 a 65 μm. Spore 10,3-13,6 × 4,8-7,9 μm; Qm 2; ellissoidali, spesso asimmetriche, marroni, guttulate o biguttulate, con linea germinativa laterale. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Altre specie appartenenti al genere Hypoxylon possono essere contraddistinte da cromatismi analoghi, tuttavia: Hypoxylon lusitanicum J. Fourn., M. Stadler & Priou, macroscopicamente un vero sosia, si separa per il piede degli aschi più lungo, oltre 70 μm, e per rilasciare un pigmento marrone o Terra di Siena con il KOH; Hypoxylon julianii L.E. Petrini si differenzia per le spore più grandi; Hypoxylon macrocarpum Pouzar si distingue per il carpoforo più esteso e per rilasciare un pigmento grigio-seppia con il KOH; Hypoxylon macrosporum P. Karst. si separa per le spore assai più grandi e per rilasciare un pigmento bruno-verdastro con il KOH; Hypoxylon vogesiacum (Pers. ex Curr.) Sacc. si differenzia per le spore assai più grandi e per rilasciare un pigmento nero-viola con il KOH. Possibili confusioni possono sorgere anche con: Hypoxylon rubiginosum (Pers. : Fr.) Fr. il quale si separa per i cromatismi più sul rossastro o rosso mattone, per lo stroma in genere più spesso e per il margine di colore arancio soprattutto nei giovani esemplari; Hypoxylon carneum Petch il quale si distingue per lo stroma di colore più scuro, su tonalità livido-violacee, per il margine biancastro o rossastro nei giovani esemplari e per rilasciare un pigmento violaceo con il KOH; Hypoxylon perforatum (Schwein. : Fr.) il quale si separa per lo stroma più spesso, per la superficie peridiale più ruvida e per rilasciare di norma un pigmento giallo-verdastro con il KOH; Hypoxylon ticinense L.E. Petrini il quale si differenzia per i colori giallo aranciati dello stroma e per le spore più piccole; Hypoxylon subticinense Y.M. Ju & J.D. Rogers il quale si distingue per i colori giallo aranciati dello stroma e per gli ostioli ricoperti da materiale nerastro. Osservazioni Lo stroma esiguissimo, i cromatismi bruno-vinacei, il margine nerastro ed il pigmento color arancio con il KOH, sono buoni elementi per la determinazione della specie sul campo. Si associa spesso sul medesimo ramo marcescente ad altre specie del genere Hypoxylon. Note nomenclaturali Binomio creato nell’anno 2004 M. Stadler & J. Fournier e prima di allora specie nota come una varietà di Hypoxylon rubiginosum secondo l’interpretazione di vari autori, tuttavia è stato dimostrato con accurati studi di laboratorio che Hypoxylon petriniae è specie distinta da Hypoxylon rubiginosum per via dei metaboliti secondari che contiene. Difatti Hypoxylon petriniae non presenta mitorubrina e si può considerare l'unica specie europea contenente binaphthalene tetrol (BNT). Bibliografia AA.VV. Hypoxylon petriniae. pyrenomycetes.free.fr. [Data di accesso: 08/11/2017]. ANDERSON, R., 2009. Hypoxylon in Britain and Ireland 2.Hypoxylon rubiginosum and its allies. [Data di accesso: 08/11/2017]. FOURNIER, J., KÖPCKE, B. & STADLER, M., 2010. New species of Hypoxylon from western Europe and Ethiopia. Mycotaxon 113: 209–235. doi: 10.5248/113.209. [data di accesso 25/11/2017]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria, Località Gavelli di Sant'Anatolia di Narco (PG); Luglio 2017; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Esemplari rivenuti su legno non determinabile di staccionata caduta a terra. (Exsiccatum SR20170709-01) Dopo alcuni giorni. I periteci sono da sferici a ovoidali e biancastri in sezione. Il pigmento arancione rilasciato dallo stroma a contatto con il KOH. Spore 10,3-13,6 × 4,8-7,9 μm; Qm 2; ellissoidali, spesso asimmetriche, marroni, guttulate o biguttulate, con linea germinativa laterale. Osservazione in KOH a 1000×. Asci cilindrici 118-136 × 7-9 μm, ottasporici, con piede da 40 a 65 μm. Osservazione in KOH a 400×. Nella prima foto in alto a destra si può notare il pigmento arancio rilasciato dallo stroma a contatto con il KOH.
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