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  1. Lactarius rubrocinctus Fr. 1863 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Sezione Ichorati Sinonimi Lactarius iners Khuhner 1953 Lactarius subsericeus Hora 1960 Etimologia Dal latino rubro e cinctus, cinto di rosso, per la zona anulare rossastra nella parte apicale del gambo. Cappello 4-12 cm, inizialmente piano-convesso, poi fino a leggermente depresso in maturazione. Colorazioni pileiche che variano su toni fulvo ocracei, fulvo rossastri, generalmente più scuri verso il centro, che decolorano verso il margine specialmente in fase adulta. Cuticola di aspetto untuso, grinzosa, un poco viscida con tempo umido, opaca con tempo asciutto e con caratteristiche macule color ruggine, evidenti negli esemplari adulti. Lamelle Mediamente fitte, subdecorrenti al gambo (caratteristica evidente nel fungo maturo), a volte anche forcate ed intercalate da numerose lamellule di varia lunghezza, di colore crema in fase giovanile, poi con sfumature fulve-rossastre. Filo concolore con tipici riflessi violetti evidenti alla manipolazione o contusione, che si assestano dopo alcuni minuti su toni rugginosi. Gambo Cilindrico, leggermente ingrossato verso la base, ma anche affusolato e ricurvo, carnoso e sodo in gioventù, diventa molto presto molliccio e cavernoso a maturazione, generalmente concolore al cappello, percorso longitudinalmente da fini rugolosità più evidenti negli esemplari adulti dove possono essere presenti sfumature vinose. Nell'inserzione con le lamelle si nota una zona anulare marcata inconstantemente di bruno rossastro. Carne Poco soda, molliccia a maturazione specie nel gambo, di colore crema nel cappello, fulva sotto la cuticola e con toni più accesi fino a rugginosi dalla metà alla base del gambo. Odore complesso che ricorda la gomma, leggermente di Sclerodema. Sapore prima mite, poi un poco amarognolo. Habitat Predilige i boschi di Fagus sylvatica. Reazioni macrochimiche Giallo-olivastro sulla cuticola del cappello con KOH, carne leggermente rosata con Solfato ferroso. Microscopia Spore da subglobose a ellittiche misuranti (6,6)7-8,5 × 6-7,5 µm con verruche abbastanza numerose e di varie dimensioni, creste di spessore e lunghezza variabile, spesso connesse, non reticolate, anche zebrate. Macrocistidi abbastanza numerosi, banali, da fusiformi a ventricosi con apice assottigliato. Pileipellis mista ad ife di varie dimensioni, allungate, subpiriformi, a salsiciotto e con apici disuguali, cistidi abbastanza numerosi, banali, da fusiformi a ventricosi con apice assotigliato, irregolarmnte claviformi alternati ad ife filamentose intrecciate che a volte anche emergono con leggero rigonfiamento alla sommità (parete pseudoparenchimatica). Commestibilità o Tossicità Da ritenersi non commestibile per il sapore sgradevole e la poca consistenza della carne. Osservazioni Poco comune e localizzato nelle foreste di Fagus sylvatica, di non facile identificazione sul terreno con specie simili, si distingue macroscopicamente per la tipica zona anulare color rosso vinoso presente all'inserzione del gambo con le lamelle, per le macule rugginose sulla cuticola di aspetto grasso e grinzosa con la tendenza a decolorarsi al margine del cappello. Specie simili L. rubrocinctus viene spesso confuso con L. fulvissimus, che non ha una cuticola grinzosa ma liscia o appena granusola (lente) e per la mancanza della zona anulare all'apice del gambo. L. fulvissimus emana anche un odore pronunciato di Lepiota cristata, ha sapore mite e grato. Microscopicamente le spore hanno verruche spesso isolate, creste basse e poco marcate, oltre ad essere subreticolate; la pileipellis non presenta elementi subglobosi o a forma di salsicciotto. L. mitissimus presenta un umbone centrale, lamelle con toni crema ocracei, gambo più slanciato, odore di Scleroderma, sapore mite poi amaro, habitat diverso (Betulla), Più complicata è la separazione con L. britannicus, questa avviene microscopicamente per i macropleurocistidi di grandi dimensioni, l'ornamentazione sporale rappresentata da verruche senza connessione. Macroscopicamente si riconosce per l'odore poco marcato, il sapore gradevole e dolciastro evocante la nocciola, il latice abbondante e per le colorazioni pileiche di norma più scure. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. cuticola grassa e untuosa, grinzosa ben evidenti anche le macule sulla cuticola zona anulare vinosa e sfumature lilacine sulle lamelle per contusione o manipolazione lamelle
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