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  1. Lepiota echinacea J.E. Lange 1940 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Tribù Lepioteae Genere Lepiota Sezione Echinatae Sinonimi Cystolepiota echinacea (J.E. Lange) Knudsen 1978 Echinoderma echinaceum (J.E. Lange) Bon 1991 Etimologia Lepiota = orecchio squamoso; dal greco lepis = squama e oûs, otós = orecchio e echinacea = dal latino echinus = riccio, per l’aspetto dal cappello munito di verruche coniche. Cappello Largo da 4 a 6 cm di diametro, all’inizio da emisferico a convesso, poi piano convesso con al centro un umbone ottuso, di colore castano, nocciola. La cuticola con la crescita si dissocia con andamento circolare in squame grossolane che lasciano intravedere in alcuni punti la carne sottostante di colore bianco che è ricoperta da irte squame coniche di colore bruno scuro, più fitte al centro per poi diradarsi verso il margine. Lamelle Libere, alte, bianche, ventricose, con numerose lamellule. Gambo Il gambo è cilindrico, fistoloso, leggermente ingrossato verso la base. In alto è bianco e ricoperto da resti di velo parziale cortiniforme, evanescente, che evidenziano una netta zona anulare, poi al di sotto troviamo ancora presenza di velo tomentoso, cortiniforme con ghirlande brune ed infine verso il terzo inferiore sono presenti squame appressate simili a quelle del pileo. Alla base del gambo sono presenti filamenti e radichette miceliari biancastre. Carne La carne è bianca ed immutabile in tutto il carpoforo. Odore di caucciù, aromatico, molto simile a quello di Lepiota cristata (Bolton) P. Kumm., ma meno pungente. Habitat Campioni rinvenuti in gruppo di pochi esemplari in un prato sotto piante di Cedrus deodara (Roxb.) G.Don, il terreno si presenta ricco di humus per gli aghi dai rami del Cedro in decomposizione. Commestibilità e tossicità Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Microscopia Spore ellissoidali, destrinoidi, numerose con due guttule, con apicolo evidente, 3,9-5,4 × 2,4-2,8(3,0) µm, media 4,6 × 2,7 µm, Qm = 1,7, misurazioni su 32 spore, da sporata. Basidi clavati, prevalentemente tetrasporici, osservati anche bisporici. Cheilocistidi riuniti a ciuffi. Osservati in prevalenza sferopeduncolati ed anche lobati, con le pareti un po’ spesse, con uno o due setti, incolori. Pileipellis formata da catene di elementi globosi ed ellissoidali, inframezzate da ife cilindriche, settate, con GAF molto evidenti, pigmento membranario liscio, di colore marrone. Velo generale prelevato dalle decorazioni brune presenti sul gambo. La struttura è costituita da catene di elementi globosi, settati con GAF e ife cilindriche, anch’esse con pigmento membranario, liscio, marrone. Osservazioni Nella letteratura consultata (Candusso & Lanzoni, 1990), per questa specie viene indicato che i cheilocistidi possono essere presenti o assenti o quantomeno se presenti di difficile identificazione. L’assunto suddetto ha una sua fondatezza, in effetti, se si osserva il filo lamellare sommariamente o in modo superficiale la loro presenza sfugge, in quanto non sporgono, ma sono molto ben mimetizzati ed inframezzati tra i basidi. La loro presenza si evince solo osservando attentamente gli elementi del filo perché essendo morfologicamente sferopeduncolati con apice quindi arrotondato, capitulato si riesce a cogliere la sottile differenza con i basidioli immaturi che appaiono al cospetto meno arrontondati, più claviformi. Schiacciando il preparato e quindi separando meglio gli elementi del filo gli stessi emergono chiaramente e diventano ben visibili in tutta la loro morfologia. Le specie più prossime sono Lepiota aspera (Pers.: Fr.) Quél. e Lepiota carini Bresadola delle quali abbiamo fornito una breve descrizione differenziale nel paragrafo seguente. Specie simili Lepiota echinacea è inserita nella Sezione Echinatae Fayod emend. Knudsen, caratterizzata dalla presenza di specie con spore ellissoidali, ovoidali, pileipellis formata da corte catene di cellule di forma da globosa ad ellissoidali, presenza di GAF. Le specie più prossime sono: Lepiota aspera (Pers.: Fr.) Quél., specie di grandi dimensioni, provvista di anello ampio, membranoso, microscopicamente si separa per la presenza di cheilocistidi prevalentemente sferopeduncolati e le spore che misurano fino a 8-9 µm. Lepiota boertmanni Knudsen, specie di piccole dimensioni con colori più nettamente fulvo aranciati, microscopicamente si caratterizza per i cheilocistidi ampiamente claviformi, molta rara, olotipo raccolto da D. Boertmann nel 1977 in Danimarca e per la seconda volta in Germania nel 1985. Lepiota calcicola Knudsen, si caratterizza per il pileo coperto da grandi squame erette o ricurve con superficie tomentosa omogenea che non si frattura, microscopicamente è differenziabile per la forma ellissoidale, oblunga delle cellule che formano gli elementi a catena della squame pileiche. Lepiota carini Bresadola, le tonalità del cappello vanno dal fulvo-castano al giallastro-bruno, con presenza di numerose squame addensate nel cappello e nel gambo, microscopicamente ha spore piccole e cheilocistidi molto lunghi claviformi o sferopeduncolati che superano di 10 µm l’altezza dei basidi. Gli elementi che costituiscono le catene della pileipellis sono più o meno isodiametrici con diametro di 20-30 µm. Lepiota langei Knudsen, viene descritta con il cappello con tonalità grigio-arancio e con presenza di squame brune coniche, microscopicamente si separa per l’assenza di cheilocistidi e la presenza di ife filiformi frammiste ai basidi. Lepiota perplexa Knudsen, ha il rivestimento pileico uniforme, tomentoso-lanoso, con centro nerastro ed al margine ocra brunastro, margine appendicolato. Il gambo è ricoperto da una lanugine cotonosa di colore bruno argilla chiaro. Dal punto di vista microscopico presenta abbondanti e vistosi cheilocistidi claviformi, ventricosi, con apice ogivale o con strozzatura. Lepiota pseudoasperula (Knudsen) Knudsen, assomiglia molto alla Lepiota carini, ma si differenzia per le dimensioni molto piccole, cappello da 0,6 a 2,5 cm, privo di vere squame pileiche, presenta ammassi di ife arrotondate di consistenza fioccosa e totale assenza di cheilocistidi. Bibliografia BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 2000. Champignons de Suisse. Vol. 4 Lucerna: Ed. Verlag Mykologi CANDUSSO, M., & LANZONI, G., 1990. Lepiota s.l. Fungi Europæi. Vol. 4. Libreria editrice Giovanna Biellla. Saronno. AA.VV., 2001. Agaricaceae. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 5. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria, Dicembre 2014; Località Gubbio (PG); Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Habitat in un prato sotto piante di Cedrus deodara (Roxb.) G.Don., il terreno si presenta ricco di humus per gli aghi dai rami del Cedro in decomposizione. (Exsiccatum MI20141209-01) Microscopia Spore ellissoidali, destrinoidi, numerose con due guttule, con apicolo evidente, 3,9-5,4 × 2,4-2,8(3,0) µm, media 4,6 × 2,7 µm, Qm = 1,7, misurazioni su 32 spore, da sporata. Osservazione in Melzer anionico a 1000×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi clavati, prevalentemente tetrasporici, osservati anche bisporici. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi presenti in ciuffi. Osservati in prevalenza sferopeduncolati ed anche lobati, con le pareti un po’ spesse, con uno o due setti, incolori. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400× Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000× Pileipellis formata da catene di elementi globosi ed ellissoidali, inframezzate da ife cilindriche, settate, con GAF molto evidenti, pigmento membranario liscio, di colore marrone. Osservazione in acqua a 400×. Osservazione in acqua a 1000×. Velo generale prelevato dalle decorazioni brune presenti sul gambo. La struttura è costituita da catene di elementi globosi, settati con GAF e ife cilindriche, anch’esse con pigmento membranario, liscio, marrone. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.
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