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Pluteus petasatus (Fr.) Gillet 1876 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Pluteus Sinonimi Pluteus curtisii (Berk.) Sacc. 1887 Pluteus patricius (Schulzer) Boudier 1904; sinonimia non accettata dai micologi anglo-americani (Orton, Banerjee & Sundberg) Etimologia Pluteus: dal latino, macchina d'assedio con tettoia di legno. petasus: dal latino = cappello da viaggio, per le grandi dimensioni del cappello Cappello 6-15 cm di diametro, da giovane emisferico-campanulato poi a maturità convesso o appianato, con leggere depressioni o un largo umbone centrale. La cuticola è generalmente biancastra o grigio-pallida, liscia, setosa con al centro delle minuscole fioccosità o squamule brune. In alcuni casi (o a tempo secco) la superficie diventa invece più ricoperta di squamosità brune. Carnosità media. Il margine acuto ha orlo ondulato e disteso, non striato. Imenoforo Lamelle libere al gambo, molto fitte e sempre intercalate da lamellule. Sono di forma ventricosa e rimangono a lungo di colore bianco, arrivando a toni rosa-salmone solo a piena maturità. Il filo è intero. Gambo 6-12 cm in lunghezza e 0,5-1,5 cm di spessore, da cilindrico, con sommità più o meno attenuata, a claviforme, con base dilatata fino a semibulbosa. Di colore biancastro, ma solcato soprattutto nella parte inferiore da fibrille innate brune, spaziate. Carne Fungo eterogeneo (cappello che si stacca facilmente dal gambo per la diversa struttura ifale). La carne è abbastanza soda soprattutto nel gambo, più fragile nel cappello. Colore biancastro marmorizzato. L'odore è nauseoso-dolciastro, con sapore mite. Habitat Cresce fascicolato (anche più di 5 elementi) su segatura o ceppi e resti di latifoglie (Fagus spp, Populus spp) dalla tarda primavera all'autunno nei boschi. Abbastanza comune. Commestibilità o Tossicità Non commestibile. Osservazioni L'odore nauseoso, la taglia medio-grande e la crescita quasi sempre cespitosa sono tutti caratteri che ne permettono l'individuazione a livello macroscopico. La forma con cappello più squamoso fu elevata a rango di specie col nome di Pluteus patricius da Boudier agli inizi del 1900, ma è stata recentemente sinonimizzata con P. petasatus da Vellinga; tuttavia la scuola anglo-americana (Orton, Banerjee & Sundberg) mantiene le due specie separate. Specie simili Esistono vari Pluteus biancastri ma inodori o di taglia inferiore: si tratta di specie tutte piuttosto rare e con caratteri microscopici differenti: ad es. Pluteus pellitus (Pers.) Kumm. arriva al max. ad un cappello di 8 cm di diametro, è inodore e ha giunti a fibbia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Luca Mistè - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lombardia, Milano in area boscosa di un parco cittadino, maggio 2010, foto di Luca Mistè. Zoom sulle fioccosità in zona discale.
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Pluteus cervinus (Schaeffer) Kummer 1871 Tassonomia Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Pluteus Sinonimi Agaricus cervinus Schaeff. Agaricus cervinus var. eximius W. Saunders & W.G. Sm. Agaricus curtisii Berk. & Broome Pluteus atricapillus (Batsch) Fayod Pluteus curtisii Berk. Etimologia Pluteus: dal latino, macchina d'assedio con tettoia di legno. cervinus: dal latino = colore del cervo. Cappello 4-15 cm, da giovane globoso-campanulato poi a maturità piano-convesso con leggere depressioni sparse e a volte un largo umbone. Le tonalità variano dal marrone scuro al bruno-ocraceo con margine più pallido. Carnosità media. La cuticola, mai viscida, a volte di consistenza grassa è liscia o leggermente fibrillosa e in zona discale può essere minutamente scagliosa. Il margine ha orlo ondulato e disteso e non è mai striato. Imenoforo Lamelle libere al gambo, molto fitte e sempre intercalate da lamellule. Sono di forma ventricosa e di color rosa pallido nel giovane e poi gradualmente rosa salmone. Il filo è intero a volte più pallido. Gambo 4-12 × 0,5-1,5 cm, da cilindrico, con sommità più o meno attenuata, a claviforme, con base dilatata fino a semibulbosa. Di colore biancastro ma ricoperto di spaziate fibrille grigio-brunastre soprattutto nella metà inferiore. Carne Fungo eterogeneo (cappello che si stacca facilmente dal gambo per la diversa struttura ifale). La carne è abbastanza soda soprattutto nel gambo, più fragile nel cappello. Colore biancastro marmorizzato. Odore caratteristico di ravanello. Sapore mite. Habitat Comune anche dalla primavera fino all'autunno nei boschi su ceppi e legno morto, anche interrato, prevalentemente di latifoglia. Crescita singola o a piccoli gruppi. Commestibilità o Tossicità Commestibile scadente per l'esiguità della carne del cappello e la fibrosità del gambo. Osservazioni È il capostipite del genere Pluteus per la diffusione e per le dimensioni del carpoforo. L'odore rafanoide assieme al colore rosa delle lamelle e alla crescita lignicola conduce subito al riconoscimento della specie. Specie simili Confondibile con il Pluteus tricuspidatus che può avere dimensioni e tonalità del cappello simili ma ha il filo lamellare nerastro, non ha odore rafanoide e cresce soprattutto su legno di conifera. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Luca Mistè - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Foto e Descrizioni Regione Marche; Ottobre 2008; Foto di Pietro Curti. Microscopia Pluteus cervinus (Schaeff.) Kummer; Dicembre 2009; Foto di Luca Mistè. Spore (5,5)6,2-7,5(8,5) × (3,5)4,5-5,4(6,4) µm; Q=1,3-1,5; Qm=1,4 da largamente ellissoidi a ellissoidi normalmente con grossa guttula centrale e apicolo poco visibile. Basidi quadrisporici a forma cilindrico-ventricosa, tozzi, misure 20-30 × 6,0-8,5 µm. Sterigmi lunghi 2-3 µm. Pleurocistidi fusiformi a parete spessa e sommità con uno o più uncini (lamprocistidi o cistidi metuloidi), molto abbondanti. Dimensioni 70-95 × 15-22 µm. Cheilocistidi a parete sottile di varie forme: sferopeduncolati, ellissoidi o claviformi. Dimensioni 15-45 × 8-20 µm. Pileipellis a cutis di ife allungate distese di larghezza 8-20 µm e elementi terminali più rigonfi 60-100 × 14-20 µm. Alcune ife presentano pigmento vacuolare diluito. Giunti a fibbia assenti. Stipitipellis a cutis simile alla pileipellis con ife larghe 10-20 µm. Un'immagine della trama inversa della lamella, comune a tutte le Pluteaceae. Le fisaloife partono dall'area sottostante ai basidi e si sviluppano verso il centro della lamella (se le ife partissero dalla parte centrale della lamella per avere le terminazioni verso il bordo della lamella la trama sarebbe invece bilaterale). Foto Angelo Mariani
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