Archivio Micologico Inviato 30 Marzo 2016 Inviato 30 Marzo 2016 Cortinarius vulpinus (Velen.) Henry 1946 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Cortinariaceae Genere Cortinarius Sottogenere Phlegmacium Sezione Phlegmacium Subsezione Vulpini Brandrud & Melot Clade /vulpinus Sinonimi Cortinarius rufoalbus Kühner 1955 Cortinarius fluryi (M.M. Moser) M.M. Moser, 1967 Cortinarius ophiopus f. fluryi (M.M. Moser) Bidaud, Moënne-Locc., Reumaux & Rob. Henry 2000 Cortinarius triumphalis Bidaud, Moënne-Locc. & Reumaux 2000 Phlegmacium vulpinum (Velen.) Niskanen & Liimat. 2022 Etimologia L'epiteto Cortinarius deriva dal latino cortinarius = attinente alla cortina, per la presenza di velo parziale sul gambo in forma di cortina. L'epiteto vulpinus deriva dal latino vulpinus = di volpe, per il suo colore. Cappello Portamento robusto, cappello 4-10 cm, vischioso sopratutto da giovane e a tempo umido, presto asciutto, emisferico, toni giallo bruno, ocra-rossastro, argilla o bruno-fulvo chiaro, biancastro per i residui velari al margine. Imenoforo Le lamelle sono smarginate, inizialmente biancastre, con numerose lamellule, toni lilacini lievi, a volte più netti. Gambo Gambo pieno, clavato-cilindrico, attenuato in basso, radicante, biancastro ma con sfumature color malva all'apice; ampiamente ricoperto da cercini giallo bruni e zebrature, espressione dei residui velari. Carne La carne è biancastra con lievi toni lilacini, più evidenti nel collo (passaggio gambo-cappello); odore simile a quello della patata, terroso, di formaggio Camembert ma poi decisamente sgradevole, di piedi sudati, sempre più intenso seccando. Reazioni macrochimiche KOH o NaOH con reazione nulla su cuticola e carne. Habitat Cresce sotto latifoglie, simbionte di faggio con substrato calcareo o argilloso, principalmente in estate fino ad inizio autunno. Microscopia Spore 11,9-13,2 × 5,8-6,5 µm; Qm = 1,9 Misurazione effettuata da spore depositate sul gambo, finemente verrucose, amigdaliformi, a volte citriformi. Basidi lunghi 49 µm, tetrasporici ma frequenti anche i bisporici. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Specie di non facile determinazione per le molteplici forme e varietà, che hanno creato non poca confusione. Per le lamelle biancastre e l'ornamentazione del gambo sono molto somiglianti: Cortinarius ophiopus, latifoglie calcaree, forte odore di muffa, di DDT o di barba di mais; Cortinarius obsoletus, latifoglie calcaree, privo di odore, taglia piccola; Cortinarius saginus, di conifera; ugualmente con piede non marginato e gambo decorato ma con lamelle a toni lilacini più netti ci sono: Cortinarius triumphans, di betulla; Cortinarius varius, di conifera montana; Cortinarius cliduchus, latifoglie calcaree, con residui velari meno eclatanti e forte odore terroso sin da giovane; Cortinarius caligatus e Cortinarius variiformis, di quercia mediterranea. Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. CALLEDDA F., CAMPO E., FLORIANI M. & MAZZA R. 2021. Guida Introduttiva al genere Cortinarius in Europa. Ed. Osiride. NITARE J., KNUTSSON T., BRANDRUD T.E., JEPPESEN T.S. & FRØSLEV T.G. 2024. Ädelspindlingar – Guide till svenska naturvårdsarter. Mykologiska Publikationer 12. Ed. Sveriges Mykologiska Förening (SMF). KUYPER T. et al. 2024. Flora Agaricina Neerlandica Vol 8. Cortinarius. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Dino Cannavicci e Pino Conserva - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Abruzzo. Agosto 2018. Legit Dino Cannavicci. Foto e microscopia di Dino Cannavicci. Raccolto nella faggeta del Lago del Salto, su strato di muschio a fine estate; di solito i residui velari sono cercini e ghirlande ma spesso, come in questo caso, hanno forma scagliosa. Particolare del pileo che evidenzia i residui velari biancastri, sopratutto al margine. Particolare delle lamelle. Particolare dell'attacco delle lamelle al gambo. Cortina che si sta distaccando dal bordo del cappello in un esemplare giovane. Basidio bisporico; in questa raccolta i basidi visporici rappresentano quasi il 50% del totale. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale 5% a 400×. Spore amigdaliformi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale 5%, a 400×. Spore amigdaliformi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale 5%, a 1000×,.
Archivio Micologico Inviato 30 Marzo 2016 Autore Inviato 30 Marzo 2016 Cortinarius vulpinus (Velen.) Rob. Henry. Regione Emilia Romagna. Ottobre 2012. Foto di Massimo Biraghi.
Archivio Micologico Inviato 30 Marzo 2016 Autore Inviato 30 Marzo 2016 Cortinarius vulpinus (Velen.) Rob. Henry. Regione Lombardia, località Brallo. Settembre 2014. Foto di GIanluigi Boerio. Bosco di Faggio con sporadici Carpini a 1100 m s.l.m.
Archivio Micologico Inviato 9 Settembre 2018 Autore Inviato 9 Settembre 2018 Cortinarius vulpinus (Velen.) Rob. Henry. Regione Piemonte, Val Varaita. Settembre 2007. Foto di dragonot. Ritrovamento sotto Faggio, di cui è simbionte. Caratterizzato da un odoraccio, che i francesi definiscono "moisi" (= muffito), oppure "di sudore di piedi", oppure "di camembert" (ovviamente ammuffito).
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